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Autore: Bloodygirl    10/09/2010    6 recensioni
Un Severus Piton agli inizi della sua carriera come insegnante e una giovane Gryffindor che saprà far valere i sui diritti. da un malinteso può nascere l'amore?
Genere: Dark, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Facendo uno sforzo immane, Agata bussò alla porta dell’ufficio della serpe, chiedendosi se avesse già corretto i temi.

-Avanti!- Piton le aveva dato il benvenuto con la sua solita voce seccata. Agata riprese a respirare le cose erano due. O aveva letto il tema, e in quel caso sarebbe stato più scontroso del solito appioppandole 500 punti in meno. Oppure non lo aveva letto e in questo caso avrebbe continuato con la sua linea, ovvero rilassarsi leggendo un libro, mentre lei sgobbava come una schiava negra.

La ragazza si fece forza e spinse, con qualche difficoltà, la porta pesante in mogano.

L’ufficio come al solito era buio, ma non appena entrata poté notare che Piton leggeva uno dei suoi tanti libri di magia oscura. Non appena sentì che la porta era stata richiusa dalla giovane senza neppure premurarsi di togliere il naso adunco dagli scritti le indicò una mensola su cui giacevano materiali sparpagliati.

Agata sospiro rassicurata del fatto che il ragazzo non  sapesse nulla e si buttò a capofitto nel lavoro.

Dopo all’incirca un’ora si lasciò sfuggire un sospiro. Certo che quell’uomo era un vero maleducato: la costringeva a toccare tutta quella robaccia viscida e se ne stava in silenzio non badando neppure alla sua presenza. Non che la ragazza fosse delusa… semplicemente molte altre volte aveva scontato punizioni con la Mc Granitt e anche se la donna non era il massimo della simpatia, le dava sempre chiacchiera. Agata sorrise pensando a tutte le volte che erano finite con lo spettegolare su tutto.

Piton notando il sorriso spontaneo della giovane si sentì offeso e umiliato. Cominciò seriamente a pensare che quel tema fosse un modo per prendersi gioco di lui.

-Cosa c’è di divertente nella sua punizione signorina?- chiese duro.

Agata che ormai aveva fatto il callo a quel silenzio pesante e inquisitorio si riscosse facendo cadere un barattolo che si infranse in mille pezzi.

- Oltre che stupida è anche imbranata- Piton rincarò la dose.

Agata non rispose non aveva punta voglia di sottrarre altri punti alla sua casa. Semplicemente si chinò a raccogliere i vetri, mentre il Professore si avvicinava come un avvoltoio.

- Stia ferma- le ordinò. Troppo tardi ormai la ragazza si era tagliata la mano. Un taglio di venti centimetri e abbastanza profondo proprio nel palmo. Agata non poté trattenere una lacrima di dolore e si sentì ancora più stupida. Solo le poppanti piangevano per un taglietto.

- Mi faccia vedere- sibilò l’uomo  strattonandola per rimetterla in piedi.

- Non è niente- disse la ragazza sottraendosi alla presa.

- oltre che imbranata è anche cocciuta, insomma una vera e propria Gryffindor.-  Agata si morse la lingua. Se avesse risposto l’uomo l’avrebbe sicuramente aggredita.

Si fece trascinare nella sua poltrona e lasciò che esaminasse il taglio perdendosi in quegli occhi così profondi e misteriosi.

- Credo che un semplice Ferula non basterebbe…- sospirò rivolto a se stesso. – mi aspetti qui e non si muova sta perdendo molto sangue.- le disse duro.

Agata annui e lo vide scomparire nelle sue stanze.

Qualche minuto dopo tornò con una pozione e la costrinse a ingurgitarla.

Agata fece una facci schifata e l’uomo ghignò soddisfatto.

- Credevi che fosse uno zuccherino?- chiese sorridente.

- Niente di ciò che lei produce è un zuccherino..- sospirò la ragazza.

- questo perché io non metto ingredienti a caso.- sorrise mesto l’uomo riferendosi all’ultima esplosione provocata dalla ragazza.

Agata arrossì.

- Per esempio anche nel suo tema..- cominciò Piton con un ghigno che avrebbe spaventato un vampiro.

-Ha corretto il mio tema?- chiese agata ormai a corto di fiato.

- Certo che no…- ghignò ulteriormente l’uomo. – Lo avete fatto solo stamani, mi riferivo a quello della settimana scorsa. Ma perché si preoccupa tanto?- chiese con aria innocente.

Bastardo l’aveva corretto eccome. Pensò Agata digrignando i denti.

- Non mi stavo preoccupando, io mi prendo sempre le mie responsabilità- rispose a tono la ragazza.

Che caratterino.. pensò Piton scuotendo il capo.

- Comunque- continuò facendo sparire i vetri- La sua punizione non è ancora finita e vista la sua totale incapacità nel portare a termine i lavori manuali. Anche quelli più banali, intendo, ho deciso che mi accompagnerà nella foresta proibita per cercare le erbe che ha appena spiaccicato sul pavimento..- Eccolo il solito Piton.

La ragazza si alzò e senza dire niente lo seguì fuori. Erano quasi le sette. Anche quella sera niente cena. Pensò Agata sospirando.

Non appena raggiunsero la capanna di Hagrid il mezzogigante uscì fuori e sorridendo a entrambi si rivolse ad Agata.

- Sei venuta a prendere il the che mi avevi promesso?-

agata sospirò.

- sono in punizione con il Professore..-

- Io che pensavo foste venuti per un the..- sospirò rassegnato.

- Adesso basta stiamo  perdendo solo tempo.- sibilò Piton.

Agata allungò una pacca a Hagrid e un’occhiataccia a Piton.

- Ti prometto che appena posso verrò…- sospirò rassegnata.

Hagrid sorrise.

- Non preoccuparti io ti aspetto e se vorrai portare anche il tuo fidanzato. Come si chiama Condor, quel ragazzino di Corvonero…-

agata si riscosse

- io non sono fidanzata!- sibilò indignata.

- scusami- disse Hagrid tutto rosso- Io pensavo, è che lui va in giro dicendo che..-

- Che?- lo incitò Agata.

- Baci divinamente…- finì diventando tutto rosso.

- Quel bastardo!- si lasciò sfuggire Agata completamente presa dalla situazione.

- Cinquanta punti in  meno a Gryffindor- sorrise Piton in parte estasiato dalla situazione esilarante, in parte incavolato nero con quel Condor.

- Andiamo signorina Rosmert.- disse rincominciando a camminare.

Agata salutò velocemente Hagrid e seguì l’uomo.

- Me la pagherà…- borbotto tra se.

- se lei non si svendesse in giro..- cominciò Piton addentrandosi nella foresta. – Non avrebbe di questi problemi.-

Agata non rispose anche se la tentazione era forte semplicemente si morse la lingua pensando a come un ragazzo di appena ventidue anni potesse essere così cinico e perfido.

Probabilmente aveva subito una delusione d’amore. Forse aveva sofferto troppo anche come Mangiamorte… Forse la persona che si ritrovava davanti era molto più complessa di quanto pensasse. Si ritrovò  a pensare la ragazzina.

Scrutò attentamente l’uomo imprimendosi nella testa ogni suo  minimo particolare. Quando camminava come una furia metteva davvero i brividi ed era difficile anche stargli dietro. Più di una volta la ragazza si ritrovò ad ansimare arrancandogli dietro.

E poi c’era quel dubbio che l’affliggeva? Aveva letto il tema. Se si come si doveva comportare da stronza opportunista o da brava ragazza qual’era?.

- shhh..- sibilò Piton facendole cenno di fermarsi.

- io non ho parlato..- sussurrò lei.

- le sue deduzioni sono così prive di logica per natura o lo fa apposta?- la ragazzina sbuffo furente e sedette su una radice. Ormai era già passata un’oretta buona da quando erano partiti e della pianta nessuna traccia.

- mi fanno male le gambe, sono stanca e provata. Scusi tanto se i miei discorsi peccano di incoerenza!- sibilò la ragazza guardinga.

- shhh…- sibilò nuovamente Piton. La ragazza senti un fruscio proveniente da chissà dove. Balzò subito in piedi e si aggrappò alla casacca del professore abbracciandolo stretto.

- ha… Ha sentito?- chiese tremando.

- sentirei ancora meglio se stesse zitta e si staccasse da me…- sibilò l’uomo alzando un sopracciglio. Agata sorrise imbarazzatissima e si staccò . ma un fruscio più vicino e più forte la costrinse a riassumere la posizione iniziale. Piton sbuffò.

- hai la bacchetta?- le chiese.

- No lei non mi permette di usarla dunque l’ho lasciata in camera.- rispose la ragazza.

- si andiamo nella foresta proibita senza bacchetta. Il principe azzurroci salverà!- sibilò l’uomo.

Agata lo guardò in tralice- Pensò che oggi toccherà al principe nero…- disse sarcastica staccandosi da lui.

L’uomo stava per controbattere ma un ragno enorme si palesò di fronte ai due malcapitati.

- corri!!!!- urlò l’uomo trascinandola via per la maglietta.

Corsero per una buona mezz’ora. Agata aveva le gambe a pezzi dunque si fermo stremata tenendosi un fianco e cercando di recuperare fiato.

- Dove.. dove…- sospiro.

- non lo so..- disse l’uomo.  Poi la afferro per un braccio. – Vieni cerchiamo un rifugio per la notte.-

disse Piton.

- per la notte?- chiese Agata.

- vede altra soluzione.- sorrise sarcastico.

- vedrà che ci tireranno fuori di qui in men che non si dica! Le ragazze si accorgeranno subito della mia assenza...- rispose fiduciosa la ragazza seguendolo

Si sistemarono sotto un salice e Piton accese un fuoco che avrebbe tenuto lontane le belve.

Agata si sedette  accanto a lui stremata.. – Ahi!- sospirò la ragazza  prendendo posto.

- Sei una frana.- disse l’uomo sorridendo. Quel sorriso spiazzò Agata, per la prima volta le sembrava… Sincero.

- Dove ti fa male?- Agata gli porse la caviglia e l’uomo cominciò a massaggiarla con movimenti lenti e circolari .

si avvicinò ulteriormente al ragazzo e appoggiò la sua testolina bionda sulla spalla della serpe.

- Hai fame..- chiese piton in secondo momento.

- No…- mentì la ragazza che fu tradita dal brontolio dello stomaco.

- No…- sospirò l’uomo prendendola in giro.

- non so se funzionerà…- disse scrollandosela via di dosso per prendere la sua bacchetta.

- Che vuoi fare?- sussurrò Agata stupita per avergli dato del tu, cosa che non sfuggì all’uomo.

- Il tu va bene per quando siamo fuori scuola ricordalo Agata.- dopodiché sussurrò qualcosa un lampo fuoriuscì dalla sua bacchetta, ma stranamente gli si ritorse contro e l’uomo cadde svenuto.

 

 

  
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