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Autore: Nyappy    10/09/2010    0 recensioni
Il mondo di  Rothëria è spaccato in tre grandi continenti.
Daaroth, guidato da un giovane e crudele re, si prepara alla guerra.
Bahnel, dove regna la magia, è in fermento: la pace è solo apparente, e sta per scoppiare la guerra civile.
I misteriosi Wynne del continente nord, dopo secoli di reclusione, iniziano ad avere contatti con il resto del mondo.
In questo clima di cambiamento, Lat'hil è costretta ad intraprendere un viaggio per salvarsi... e salvare Rothëria.
Assieme al soldato Yur, l'Alchimista Namhal e tutti gli altri compagni di avventura cercherà d'impedire
un'assurda guerra dettata da odio ed avidità.
Nel frattempo, anche i Guardiani si stanno risvegliando...
[Il mio primo lavoror fantasy serio, sono molto apprezzati commenti, suggerimenti e critiche!]
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il bosco nel quale si erano ritrovati era luminoso, e il sentiero che costeggiava la radura era contornato da cespugli pieni di strani fiori variopinti e insetti che svolazzavano pigri.
Yur si guardò attorno, allarmato. Tutto quello era troppo, troppo per lui.
Diede un'occhiata allo Wynne, che sembrava molto a suo agio, quasi sorrideva. Bah, era finito con certi stramboidi...
Nel frattempo, Namhal e Maz'ï stavano vicini a Lat'hil, che fissava il terreno con occhi stretti.
-Se la caverà.-, cercò di rassicurarla Maz'ï.
In risposta, Lat'hil rialzò il viso. -E adesso che siamo qui, che facciamo?-, chiese in tono duro.
Maz'ï sbattè gli occhi un paio di volte, realizzando la stessa cosa.
-Laat, ho abbastanza ruggine di mithril per riportare tutti a Bahnel, però...-, Namhal indicò una delle tante borse appese alla cintura.
-La Gilda è distrutta, e non sappiamo se la situazione è tranquilla. Maz'ï, di preciso, dove siamo?-, Lat'hil sembrava essersi ripresa, e con un cenno del capo chiese anche a Yur e Röna di avvicinarsi.
-Siamo a Uwan'e, poco più a nord della capitale. Qui c'è il più grande albero di Uwan'y di Bahnel.-, rispose Maz'ï con una punta di soddisfazione nella voce.
Lat'hil sollevò lo sguardo al cielo, per pensare... ma subito dopo lo posò sul viso terrorizzato di Namhal.
-Maaz, siamo fregati. Siamo nel territorio della Lega!-
Quasi per obbedire ad uno strano ordine dettato dal destino, sentirono dei rumori vicino al sentiero che costeggiava la radura.
-Fermi là, voi cinque! Che ci fate qui?-

Erano stati catturati. O meglio, accompagnati fino all'albero Uwan'y, ai piedi del quale sorgeva la base della Lega omonima.
Yur si guardava freneticamente attorno, mentre venivano scortati attraverso la foresta, mentre Röna camminava tranquillamente, assaporando i profumi della foresta.
I tre giovani membri della Lega dell'Uwan'y non portavano armi, o almeno, così sembrava.
Ma allora perché i tre Bahnel erano così tesi?
Mentre entravano nel campo, pieno di tende fumose e giovani che correvano di qua e di là, Namhal sembrava particolarmente nervoso.
Vennero scortati fino alla base dell'albero, così grande da arrivare fino al cielo, e dal tronco così largo da sembrare un palazzo reale.
Le immense radici erano costellate da piccole tende in bilico sul legno, e nella più grande incontrarono il capo della Lega.
Vennero annunciati come degli intrusi nel bosco, cosa che irritò visibilmente Maz'ï. Dopotutto, era solo tornata a casa...
-Benvenuti.-, una voce maschile li accolse, e il giovane uomo davanti a loro si alzò dalla sedia vicino alla sua scrivania zeppa di boccette e li salutò con uno strano inchino, lo stesso
che Lat'hil aveva fatto a Yur quando si erano incontrati.
-Sono Karneel Finüur Uwan'har.-, si presentò fissando il gruppo attentamente, come per studiarli.
Lat'hil fu la prima a rispondere, presentandosi a sua volta, seguita da Maz'ï e Namhal, che teneva le labbra strette come per trattenersi.
Yur imitò alla bell'è meglio l'inchino degli amici, presentandosi semplicemente come Yur Daaroth, mentre Röna si limitò a dire il suo nome, senza tante cerimonie.
Era chiaro che i due stranieri non avevano idea del perché tutte quelle presentazioni. Se Yur era sempre più convinto di stare tra gli strambi, Röna osservava tutto, curioso.
Il capo della Lega, Karneel, era vestito in modo piuttosto semplice, comune, e quando chinò il capo in avanti per fissarli meglio il campanellino attaccato ad una lunga ciocca di capelli tintinnò allegro.
-Perché siamo stati portati qui?-, chiese Lat'hil nello stesso tono affettato che aveva usato a Daaroth per parlare al re.
-Eravate in pericolo. Usiamo quel bosco per esercitarci.-, spiegò con calma Karneel, -Come avete fatto a superare le barriere?-, chiese a sua volta.
-Siamo scappati con la ruggine.-, Lat'hil sorrise amara, stringendo gli occhi, -Dopo che la Lega del'Uwan'y ha attaccato la mia residenza.-
Karneel sembrò colpito da quest'affermazione e rimase per una manciata di secondi in silenzio.
-Non sono stato io a dare l'ordine di attaccare la villa di Yamu Fuuret Bahnel, il grande stratega..-
-E allora chi è stato a ordinarlo? E chi a distruggere la Gilda degli Alchimisti?-, intervenne Namhal facendo un passo in avanti.
-Non la Lega dell'Uwan'y. Abbiamo avuto dei disertori, e....-, quelle parole sembravano uscire a fatica dalla bocca di Karneel.
-Ribelli! Voi siete ribelli!-, sbottò Maz'ï, bloccandosi subito dopo.
-Maz'ï  Ryner Uwan'e. Noi non siamo ribelli. Noi vogliamo cambiamenti.-, spiegò l'uomo fissandola malinconico.
-Vi siete organizzati per una rivoluzione armata.-, l'accusò Maz'ï , -Il vostro campo... il bosco per le esercitazioni...-
Maz'ï  fu interrotta da Lat'hil, che le mise una mano sulla spalla con uno scatto misurato.
-Il nostro campo accoglie giovani poveri che la capitale non accetta, orfani e persone sole.-, iniziò Karneel con voce calma, -E li facciamo studiare, insegniamo loro come usare i loro poteri, dato che
nemmeno l'Accademia li accetta.-
Girò attorno al tavolo, avvicinandosi ai cinque, -Noi vogliamo il cambiamento. Il Parlamento ci degrada a ribelli, e non ci ascolta. Lat'hil Yamu Bahnel, sei mai uscita dal tuo palazzo per visitare la
periferia?-, chiese alla ragazza inclinando il capo.
Lat'hil rispose, con sincerità: -Mai.-
-Allora non hai mai visto le condizioni in cui versano i poveri. Voi del centro vi beate della vostra ricchezza, della vostra Accademia, e il Parlamento soddisfa solo i vostri bisogni.
Chiedete alle regioni del nord se i loro bambini riescono a sopravvivere all'inverno, o alle isole se riescono a procurarsi gli ingredienti per l'Alchimia.-, Karneel aveva mantenuto un tono pacato, eppure faceva quasi paura.
-Ti devo contraddire su un punto, Karneel Finüur Uwan'har.-, Lat'hil si fece avanti, e questa volta fu Maz'ï a trattenerla.
-Io ho sempre vissuto nella mia villa, come hai detto tu, sola nella mia nobiltà. Non sono mai andata in periferia, come ti ho già detto. Ma non ho mai messo piede all'Accademia.-
Karneel la fissò con interesse, ma non fece alcuna domanda.
-Io... non ho i requisiti adatti per frequentarla. L'Accademia è democratica, non tutti possono accedervi, per quanto ricchi possano essere. E il Parlamento... non ho mai visto persone più giuste.-
Yur dovette ammettere che il discorso di Lat'hil filava. Lo facevano restare, altro che il suo re...
-Il Parlamento ha ignorato le richieste delle regioni del nord di mandare maghi preparati per affrontare meglio l'inverno. Ha ignorato le richieste delle isole, che senza Alchimisti preparati muoiono di malattie
banali. Ha ignorato le richieste della periferia della stessa Bahnel capitale, per costruire più scuole e legalizzare tutti gli insegnanti ambulanti. Ha ignorato di salvaguardare tutti gli altri alberi di
Uwan'y del paese, abbattendoli per chissà quale motivo. E senza alberi di Uwan'y, questa regione rischia di essere distrutta dall'interno, dai suoi stessi animali.-
Yur non aveva afferrato quest'ultima frase. Che legame intercorreva tra gli alberi e gli animali?
-Avrà avuto le sue ragioni.-, affermò Lat'hil incerta. Le sue sicurezze iniziavano a traballare.
Come? Quei vecchietti così giusti, che volevano la pace e il benessere di Bahnel... no, non poteva essere vero.
-Maz'ï  Ryner Uwan'e.-, chiamò Karneel con voce pacata, -Tu vieni da un paese vicino al mio. Ti è stato permesso di andare all'Accademia? Vedo che sei vestita da serva, serva del grande stratega.-
Maz'ï  fece un profondo respiro, prima di rispondere con tono acceso: -Si, l'ho frequentata. E non sono una serva, sono una cameriera. Yamu Fuuret Bahnel non è il mio padrone, bensì il mio datore di lavoro,
e grazie a lui sono riuscita a frequentare l'Accademia e vivere in pace finchè non siete arrivati voi.-
E Karneel si accorse che gli occhi rossi di Maz'ï fiammeggiavano.

Alla fine, Karneel decise di rimandare la loro discussione al giorno dopo e li mandò in due tende libere a riposare, Maz'ï e Lat'hil in quella centrale, Namhal, Yur e Röna in quella vicino alla strada.
-Maz'ï... cosa faremo?-, Lat'hil era raggomitolata nella sua amaca e guardava giù la ragazza, seduta sul basso letto della tenda.
-Aspetteremo domani. E poi, faremo come fa di solito Namhal.-
-Improvviseremo.-, Lat'hil sospirò, prima di ergere una barriera attorno alla tenda. Non si fidava per niente di quel Karneel.
Era troppo calmo, troppo sicuro di lui... e quando aveva denunciato il Parlamento, sembrava fremere...
Ma erano tutti pensieri pesanti, per Lat'hil che era stanca, così stanca...

-Ma senti.-, Yur si era rigirato sul letto, fissando le assi sopra di lui. -Naam, mi spieghi un po' di cose?-
Namhal, seduto sul letto sopra quello del Daaroth, si sdraiò con un balzo, esclamando: -Dimmi!-
Per prima cosa, Yur gli chiese a cosa servissero gli alberi di Uwan'y. Era una domanda che si era posto più volte dopo il discorso di Karneel.
-Oh, giusto.-, annuì Namhal, -Tu non lo puoi sapere. L'aria di Bahnel è impregnata di magia. E fa impazzire gli animali.-
Röna, che fissava malinconico il nulla davanti a sè sembrò improvvisamente prestare attenzione alle parole del ragazzo.
-E quindi gli Alchimisti erano riusciti a creare un albero che assorbisse tutti i residui magici. Questo di Uwan'e copre quasi metà regione, dato che è immenso.
Ma gli altri sono molto più piccoli, dato che sono posti in insediamenti con poche persone, ed il legno d'Uwan'y è davvero pregiato...-
-E' un albero non adatto a stare negli ambienti troppo estremi, vero?-, chiese Röna girandosi per guardare l'entrata della tenda.
-Giusto! Al nord infatti non ci sono, e gli abitanti sono pochi. E al sud la situazione è anche peggio...-, spiegò Namhal con dispiacere.
-E quel Karneel, è inquietante! Troppo calmo!-, proseguì Yur cambiando argomento.
-Beh, ha i suoi motivi. E' uno dei maghi più forti della regione, mi ricordo che quando sono uscito dall'Accademia i prof prendevano sempre il suo nome a modello...-
-E cosa fa? Fa esplodere la gente con lo sguardo?-, chiese Yur con terrore.
-Noo, che dici? Hai visto i segni che ha sotto gli occhi? Ha gli stessi poteri di Laat. Solo che, beh... sono molto, molto più forti.-
Namhal sembrò bloccarsi all'improvviso.
-Yuur, tu vieni da Daaroth!-, esclamò come illuminato.
-...si?-, rispose questo fissando storto le assi sopra di lui.
-Ma allora tu hai visto le macchine!-, Namhal scese con la testa dal suo letto, e anche da sotto Yur poteva riconoscere il vero sorriso dell'appassionato.
-Certo! Ma lo sai che è uscito un n uovo modello di...-
Röna ascoltava tutto, non capendo metà termini tecnici. Però quei due erano davvero divertenti.

Quella mattina Lat'hil fu svegliata da Maz'ï, che con disappunto non riusciva ad uscire dalla tenda per effetto della barriera della ragazza.
Dopo essersi preparate, uscirono dalla tenda e si trovarono di fronte una ragazza piuttosto bassa, che si offrì di accompagnarle alla tenda del suo capo.
Là trovarono già i ragazzi ad aspettarle, in piedi vicini alla scrivania di Karneel, che le salutò con un inchino meno formale di quello del giorno prima.
-Come stavo dicendo ai vostri amici...-, il capo della Lega dell'Uwan'y aveva un sorriso triste che non prometteva buone notizie, -Siete liberi di andare. Come vi ho già detto, noi vogliamo
il cambiamento, ma secondo metodi pacifici.-
Namhal sembrava avere parecchio da discutere, ma non disse nulla, fissando il pavimento con il broncio.
-Tuttavia, mi permetto di dirvi alcune informazioni che potrebbero rivelarsi utili.-, si sedette alla scrivania, ponendo a Yur, il più vicino, un foglio.
-I membri della Lega dell'Uwan'y che vi hanno attaccato sono ribelli, e sono anche un nostro problema. Un mio problema.
Shanil Qoor Nahlin, questo è il nome del mio ex-generale migliore.-
-Veniva da un piccolo paese del sud, e grazie alla sua incredibile forza è diventata in poco tempo una dei miei cinque generali. Però...-, Karneel strinse gli occhi, pensieroso.
-Avevate ragione, ieri la Lega dell'Uwan'y ha attaccato Bahnel. I ribelli che non seguivano la mia via pacifica si sono radunati attorno a Shanil, e lei ha preso il comando di quella che lei dice essere la vera Lega.-
Il foglio in mano a Yur si sollevò, mostrando l'immagine di una giovane donna vestita di blu.
Yur fissava con gli occhi sbarrati il foglio che galleggiava sopra le sue mani. "Sono maghi.", dovette ricordarsi, "E possono far galleggiare le cose..."
-Ci stai chiedendo di combatterla?-, chiese Lat'hil incrociando le braccia.
Aveva capito il gioco di Karneel. Lui seguiva vie pacifiche. Ma non aveva problemi a non farle seguire agli altri.
-Vi sto chiedendo di aiutare Bahnel. Di fermare una persona pericolosa che non ha problemi ad attaccare le Gilde o le residenze private.  E di fermare i ragazzi che l'hanno seguita.-
Quella, più che la richiesta di un capo, sembrava quasi una supplica.
-Quando sono tornata da Daaroth volevo solo godermi la mia tranquilla quotidianità, non salvare il mondo.-, obbiettò Lat'hil.
-Giusto, non abbiamo obblighi di alcun genere. Voi siete molti di più!-, proseguì Maz'ï.
Namhal stava per dire qualcosa. Fissò le due ragazze, prima di sussurrare con un filo di voce: -Per me va bene...-
Questa risposta ottenne un sorriso d'approvazione di Karneel, che fissò i due stranieri.
-Beh, io vorrei tornare a casa. Se facciamo un po' di deviazioni non è che mi dispiace...-, Yur si beccò due occhiate fulminanti, a cui rispose con un debole sorriso.
-Io sono venuto qui per osservare, nonostante la mia permanenza a Bahnel non fosse prevista.-, la voce accentata di Röna si alzò nel silenzio che seguiva la risposta di Yur.
-E non c'è modo migliore di osservare che con un bel viaggio.-
Il gruppo si trovava diviso. Maschi contro femmine, sembrava di avere ancora cinque anni.
-Laat, senza di te sono morto. E anche tu, Maaz, mi servi.-, Namhal cercò di convincerle.
Lat'hil alzò gli occhi al cielo, prima di borbottare: -Non sei morto, non ti preoccupare.-
E anche Maz'ï, suo malgrado, si ritrovò coinvolta nel grande sorriso che Karneel stava rivolgendo al gruppo.

E così, dopo che Karneel ebbe riferito loro il rapporto delle sue spie, i cinque fecero rifornimenti nel campo e uscirono dal territorio di Uwan'e.
E non sapevano nemmeno a cosa stavano andando incontro...
Ciao! :D finalmente il quarto capitolo. Con questo, i personaggi sono introdotti quasi tutti, per un po' non ne aggiungerò altri. Mancano i disegni!! Lo so, non ho avuto il tempo di scannerizzarli, al lavoro.
Li aggiungerò su deviantart quando potrò :) nel prossimo capitolo ci sarà anche il primo combattimento. Mmm, ne infilerò un paio qua e là, mi piacciono :)
-Emildrago: ciao, grazie mille! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto :) ho deciso che la vera "cattiva" sia una donna, e non un uomo per cambiare un po' le cose. Voglio sbizzarrirmi xD
Il tuo augurio è davvero bellissimo, grazie! Baci :)
Ringrazio in anticipo chi commenterà la storia, la aggiungerà alle seguite o leggerà e basta... grazie! :D
Nyappy
   
 
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