Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Segui la storia  |       
Autore: Dolce Kisa    11/09/2010    1 recensioni
Il bad touch trio, riunito nella bella villa di Spagna a Cartagena, si annoia e si prospettano quindi guai. Sfortunatamente per le nostre nazioni, il nostro inglese preferito (scartando Peter ed altri nazioni molto più socievoli, ovviamente) sarà solo la prima delle tante vittime.
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cars, restaurants and bridges

Aveva passato cinque ore abbondanti in macchina, sotto il sole, per raggiungere quel piccolo lembo di terra...e ora si vedeva pure la porta – sbarra, per la precisione – sbattuta in faccia?!
Maledisse l'inglese causa dei suoi più grandi problemi, ah, ma gliela avrebbe fatta pagare!
Francis sbuffò ancora appoggiato al maggiolino fumante, oltre al controllo durato decisamente più del normale – Diavolo! Ci mancava solo che smontassero il motore e la “revisione” sarebbe stata completa! -  ora pure la macchina in panne! Non riusciva a capire come avesse fatto quel catorcio a sopravvivere fino ad allora ma non gliene aveva mai fatto una colpa, anzi! Ne avevano passate così tante lui, Spagna, Prussia e quel esserino, che era arrivato a  credere non si sarebbe mai rotto definitivamente.
-Mi sa che stavolta...non c'è più niente da fare...- disse con un sorriso leggermente triste, Antonio. L'uomo si tirò su dalla macchina che teneva in bella vista le sue temibili ed intricate viscere di cui Francis non aveva mai capito nulla.
-L'hai detto anche l'altra volta.- sbottò Gilbert con il muso, non voleva abbandonare lì la loro macchina.
Francis sospirò soffermandosi sul petto nudo dello spagnolo sudato a causa dei fumi caldi che provenivano dalla macchina, un lembo della maglia infilato nei jeans.
Era sempre stato un bell'uomo e decisamente passionale, tutta un'altra storia rispetto quel bruco frigido e dal poco sano colorito pallido.
Sospirò massaggiandosi le tempie. -E adesso che si fa? Chiamiamo?-
E purtroppo sapevano tutti e tre chi doveva essere chiamato.
-Mi raccomando, non tutti insieme...- sospirò il francese estraendo il cellulare e componendo un numero che ormai sapeva a memoria.
Si portò l'apparecchio all'orecchio ed alzò gli occhi al cielo, si potevano persino vedere le stelle da quanto era tardi.

Poco distante da loro, in un ristorante, un cellulare cominciò a squillare con il riconoscibilissimo inno inglese.
I due bambini presenti cominciarono a sghignazzare mentre praticamente tutto il locale si girò a fissare il tavolo in cui stavano seduti.
-Tzè...- sbottò l'uomo biondo proprietario del cellulare ed accettò la chiamata senza nemmeno leggere il nome del chiamante, probabilmente per far smettere quell'imbarazzante musichetta di cui solitamente andava così fiero.
-Pronto?!- chiese con un tono seccato.
I due ragazzini erano voluti andare a mangiare fuori a tutti i costi, aveva appena aperto un piccolo locale dalle luci soffuse e, meraviglie delle meraviglie, con una piccola area attrezzata per i bambini!
Non aveva avuto cuore per ribattere e spiegare che quello era un ristorante per “coppiette” e l'area serviva solamente per “parcheggiare” i pargoli.
Si erano seduti da poco, Arthur stava giusto scrutando il menù con aria critica - si rifiutava di prendere “patatine fritte, pollo e una coca cola”, così maledettamente cibo spazzatura americano - e sperava di trovare qualcosa di mangiabile, magari del pesce. Credeva anche di aver trovato una combinazione che lo soddisfaceva e uno scocciatore – perché non poteva essere nient'altro – lo chiamava, all'ora di cena, diavolo che maleducazione!
-Oh, Bonsoir mon petit chenille, ecco abbiamo un problema con la macchina...- la voce gracidante di Francis lo risvegliò dai suoi pensieri e rispose freddamente senza nemmeno aspettare che il francese finisse di spiegare -Non sono affari miei!- il cellulare venne impietosamente sbattuto il faccia al francese.

-Arthùr, sei solamente uno stupido teppistello inglese!!- ringhiò il francese come se Arthur potesse ancora sentirlo attraverso il cellulare.
I sue due compagni ridacchiarono per il tentativo andato a vuoto -Provateci voi allora!- sbottò nervoso ed Antonio, nuovamente coperto dall'attillata maglietta bianca, gli cinse le spalle con un braccio.
-Su...lo sappiamo com'è fatto, ormai si sta facendo tardi, andiamo a mangiare qualcosa...va bene?- chiese retorico e con un bel sorriso sul viso, Francis annuì ed insieme ai suoi due amici abbandonò la macchina fin dove era riuscita ad arrivare.
Si incamminarono lungo una delle tante strade della Rocca e cominciarono a studiare alcuni ristoranti.
-Ma...ho sentito un gran vociare di sottofondo...ora che ci penso, credo che anche Arthùr sia qui in giro...- cominciò a ragionare Francis bloccandosi sul marciapiede, guadagnandosi l'occhiata scettica di Prussia.
-Bhè! Il centro è questo, e siamo persino vicini alla residenza del governatore...conoscendolo non si sarà allontanato più di tanto...e poi non è nemmeno una città grande...- abbozzò invece Spagna cominciando a guardarsi intorno -Magari lo troviamo davvero!-
La caccia iniziò per davvero e quando videro due bambini decisamente familiari giocare in un box di palline colorate, visibile perché vicino all'entrata, non ci pensarono due volte a varcare la soglia del locale, persino più facile di quello che pensavano.

-Ma secondo te chi era...?- chiese la bimba lanciando l'ennesima pallina contro Peter che rispose all'attacco lanciandone ben tre.
-Bhè...mio fratello viene chiamato di rado e di solito da due persone...quindi potrebbe essere stato o Francis oppure Alfred...- si ritrovò a ragionare il bimbo alzandosi per poi buttarsi contro la bimba che cominciò a ridere ed a tentare di difendersi dagli attacchi del fratello.
-Allora...allora doveva essere Francis!!- gridò divertita a causa delle risate -Ed il fratellone Antonio deve essere con lui! Chissà cosa volevano...-
Il bimbo si bloccò vedendo la sorellina pensierosa -Sicuramente niente di che, fa così ogni volta...ma quando Francis si trova nei guai e si tratta di cose serie accorre subito ad aiutarlo.-
Uno “speriamo...” piuttosto fievole e preoccupato uscì dalle labbra della bimba prima di essere presa in braccio e trascinata fuori dal gioco.
-Buenas noches, señorita!- la salutò una voce decisamente conosciuta e subito si voltò nell'abbraccio dell'uomo per stringerlo.
-Fratellone!!- proruppe felice ed Antonio se la strinse forte accarezzandole la schiena.
-Francis, Antonio, Gilbert! Vado ad avvisare mio fratello che siete qui!- li mise al corrente Peter con un tono gioioso e facendo per scendere dal gioco. Le braccia del francese lo bloccarono e lui lo guardò confuso.
-Fermo qui...gli faccio io una sorpresa...- gli disse allegro per poi fare l'occhiolino. Peter rinunciò nel suo intento ricambiando il sorriso e, dopo essere stato messo giù, osservando insieme agli altri Francis che si avviava fra i vari tavoli.

Arthur picchiettava le unghie corte sul tavolo, le ordinazioni tardavano ad arrivare ma essendo un sabato sera doveva aspettarselo.
-è arrivata la sua ordinazione...- mormorò improvvisamente una voce suadente e si ritrovò a cadere quasi dalla sedia quando qualcosa di umido, probabilmente una lingua, entrò in contatto con il suo orecchio.
Scattò immediatamente in piedi e rosso in volto si voltò verso la persona che lo stava torturando.
-Che cazzo ci fai qui, frog?!- chiese minaccioso ed assottigliando gli occhi.
-Ma mon amour, al cellulare mi avevi detto di raggiungerti subito...che volevi tanto vedermi...ed io sono arrivato!- mentì allegramente e stringendo le braccia attorno alla sua sottile vita.
-L-Lasciami!- si lamentò subito cercando di sciogliersi da quell'abbraccio decisamente imbarazzate, ringraziò mentalmente di aver scelto un tavolo piuttosto appartato ma ricevette comunque alcune occhiate, divertite o schifate, dai vicini.
Da parte sua Francis lo lasciò andare. -Lo sai che è stancante stare in tua compagnia?- chiese con un mezzo sospiro.
Arthur si sistemò per bene l'abito, stropicciato dal precedente attacco, prima di degnarlo nuovamente di attenzione -Non è una novità che tu sia una rana vecchia.- sbottò tornando a sedersi e dandogli le spalle, forse in un gesto offeso.
-Anche tu sei vecchio, Arthur...- gli fece notare scettico ed andando a sedersi difronte a lui.
-Non quanto te...e quei posti sono occupati- rispose cercando di ignorare la mossa dell'altro e appoggiando il tovagliolo sulle ginocchia, aveva intravisto le loro ordinazioni arrivare.
-Ma Arthur...mi vuoi cacciare...?- lamentò il francese portandosi una mano al petto in un gesto decisamente drammatico.
Un cameriere piuttosto perplesso rimase un po' distante da loro osservando a scatti i tre piatti e le due persone al tavolo, eppure il tavolo sembrava quello giusto... Appoggiò velocemente le pietanze sul tavolo: due piatti stracolmi di patatine e una frittura mista, sempre con fare perplesso.
-Oh non si preoccupi...non mangio tutto io...- rispose Francis all'implicita domanda del cameriere rubando una patatina dal piatto di uno dei due bimbi. -Adesso vado a chiamare nostra figlia.- spiegò con un sorriso ed Arthur cominciò a tossire diventando di un rosso acceso.
Il cameriere preferì defilarsi.
-Prima di andartene...- lo minacciò Arthur ricomponendosi. -...avvisa Peter e Letitia che è pronto...-
Francis, fingendo di ascoltarlo, si alzò dal tavolo e tornò trotterellando dai bimbi e dagli amici.

-è pronta la cena e...che ne dite di fermarci qui?- chiese il francese.
Per sfortuna di Arthur un gruppetto di cinque persone: due bambini e tre adulti, si accomodarono vicino a lui. Un tavolo vuoto accanto a lui – sfortuna delle sfortune probabilmente l'unico vuoto in tutto il locale – venne spostato ed affiancato al suo.
Le cinque persone si impossessarono di piatti, sedie anche piuttosto chiassosamente mentre Arthur cercava di ignorarli. E come ennesima sfortuna ecco Francis accanto a lui.
Diavolo! Ma non gli sembrava di essere lui l'unico cliente in tutto il locale!!
-Mon amour...se ordiniamo adesso...chissà a che ora mangiamo...- cominciò a parlare suadente il francese, Inghilterra si limitò a rifilargli un'occhiataccia.
-Oh! Grazie per avermi offerto la cena!- cinguettò mettendo il piatto fra loro due e rubandogli la forchetta per poi mangiare un boccone.
Arthur restò basito, no di più, sconvolto, traumatizzato...o forse, più semplicemente scioccato e sul principio di una crisi di nervi.
-Mon amour...cos'è quella faccia?! Tieni, un boccone a me ed uno a te....- ridacchiò il francese porgendogli la forchetta con infilzato un anello di pesce fritto.
-Fai “aaah”...- lo invitò con un risolino.
Arthur diede un'occhiata disperata alle vicinanze e vide Letitia accanto a Spagna che progettava chissà quale misfatto e Peter che prendeva lezioni su come essere una nazione “awesome” da parte di Gilbert.
-Allora?- chiese il francese con un sorriso ebete stampato sulla faccia.
Arthur avrebbe volentieri cercato il primo ponte da cui buttarsi.






[Capanna dell'autrice]

Ah...sono al limite del tardi *le era stato ordinato di ritirarsi nelle sue stanze private alle 11* ma insomma...sono qui anche oggi...^^"

Sono esausta, tutto il pomeriggio a girare, girare, girare, girare...tipo girotondo @-@ *cade giù per terra*
Capitoletto un pò...sul genere "inutile" ma visto che ho maltrattato Arthur, volevo maltrattare pure Francis e co. ù-ù Prometto che al prossimo cap sarà più movimentato...decisamente più movimentato... x°D

Liris: Oh! Ma chi se ne importa se hai dimenticato il primo cap... *-* *comincia a fissare con uno sguardo preoccupante* hai commentato, no?! è quello l'importante!! *-* *continua a fissare con sguardo da pluriomicida*
Comunque! Lasciando da parte gli scherzi grazie per il commento e soprattutto per aver detto che fa ridere!!! *sospiro di sollievo*
Eh, figli unici... ù-ù Peccato che poi il posto di "fratellino rompi" viene preso magari da un cane minuscolo e bisbetico...^^"
*scenette a casa sua*
-MAMMA!! MI HA RUBATO UN PUPAZZO!!!- è_é
-Amore...- *mamma con sospiro demoralizzato*
-AMORE COSA?! LUI! LUI! LUI! Lui è un essere malvagio...- ç_ç
-Buf!- *cane con in bocca il suo pupazzo per la serie "ho vinto io anche stavolta!"*
*fine scenetta*
 Poi...ti assicuro che non sarà l'ultima volta che Arhur si farà male, no no... ù-ù
*leggendo l'ultima riga corre a strozzare la prima/unica commentatrice* GRAAAAAAAAARGH! M-Maledetta... ç____ç *allaga lo studio di lacrime*


Bye bye e grazie a tutti quelli che leggono e inseriscono fra le seguite!! ^-^

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Dolce Kisa