Death and Love.
Capitolo 9: A moment of violence.

Sulla soglia compare un uomo, un uomo che sia io che Daren conosciamo.
“Daren.. Hilary?!” ci guarda scioccato.
“Axl..” balbettiamo contemporaneamente io e Daren.
“Hilary, vai fuori.” Tuona Axl, in tono inespressivo, tirandomi per un braccio giù dal lavandino e spingendomi fuori dalla porta.
Rimango a fissare la porta piangendo. – Lacrime di coccodrillo – mi rimprovero. Sapevo che non dovevo farlo, e invece mi sono lasciata trasportare.
Sento Axl che urla contro a Daren e lui che cerca di difendersi. E poi il rumore di uno specchio che si rompe e cade in mille pezzi sul pavimento.
Mi tappo le orecchie con le mani e chiudo gli occhi, strizzandoli talmente forte da farmi male.
Mi accascio per terra, con la schiena contro il muro freddo.
“Fa che sia solo un sogno, un terribile sogno. Ti prego, ti prego fa che sia così!” sussurro. Ma chi sto pregando? Dio? Forse.
Inizio a picchiare violentemente i pugni contro le mattonelle perfettamente bianche e fredde del paviemento per la rabbia. E tutto colpa mia. Solo e unicamente colpa mia. Sono un’idiota, una stupida, una cretina, ecco cosa sono!

La porta si riapre, ed esce un’Axl che non conosco, rosso il volto e con un’espressione agghiacciante.
Mi tira su per un braccio e mi trascina fuori dall’albergo.
“Cosa gli hai fatto, Axl?” inizio a strillare, dimenandomi.
“Niente.”
“Non è vero, lo so che qualcosa gli hai fatto! Cosa gli hai fatto, Axl, cosa gli hai fatto??”
So che gli ha fatto qualcosa: ha le nocche sporche di sangue. Evidentemente ha cercato di lavarselo via, perché il rosso intenso è sbiadito, ma il sangue lo conosco e lo so riconoscere.
“Non gli ho fatto niente!”
“No?! E allora perché hai le mani insanguinate??”
“Non è sangue.” Dice, scandendo le parole.
“No?! E che cos’è? Pomodoro?” So che schernirlo non è una buona cosa, ma ho perso il controllo di me stessa.
“Stai zitta bambina!” mi urla, tirandomi uno schiaffo in piena faccia. Sento le sue cinque dita aderire alla mia guancia, provocando uno schiocco, e staccarsi poco dopo. Mi brucia tutta la faccia, non solo la parte colpita. Lo guardo allibita. Mi vengono le lacrime agli occhi, per il dolore e la frustrazione, ma in questo momento non posso piangere.
“Ora vedi di non dire aprire bocca in auto.” Mi soffia, facendosi terribilmente vicino al mio fiso e guardandomi dritta negli occhi. I suoi bellissimi occhi verdi ora sono gelidi, immobili, pieni di un'infinita collera.
Per tutto il tragitto fino a casa fisso il nulla fuori dal finestrino, appiccicandomi il più possibile alla portiera, per star lontano da quell’uomo che non riconosco più come Axl. Lui resta fermo per tutto il tempo, con lo sguardo fisso sul sedile dell’autista.

Note:
Heilààà! :D
Ecco con un altro capitolo, un po' corto lo so, ma volevo concentrare tutta la rabbia di Axl.
Eh già, la rabbia di Axl. Ora diventa l'Axl che conosciamo, con un caratterino alquanto particolare.
Però anche Hilary e Daren sono andata a cercarsela eh xD vabbe', ma chi non avrebbe fatto così? **

Oh, questa avete recensito in meno ç.ç NaughtyNeko e Lafayette, dove siete? ç.ç Vi aspetto nei prossimi capitoli eh ;)
Ringrazio tutte quelle che hanno recensito e che leggono :D
Un bacione a tutti, alla prossima :D
iLa. ^-^