Buon rientro a scuola ragassuoli =D Almeno per chi ci va, sennò niente (lol)
Eccovi un nuovo capitolo, sperando vi piaccia. (Riusciranno i nostri eroi a raggiungere 5 recensioni?)
And Suddenly … Nothing happened (but it happened suddenly)
La gruccia dell’armadio e le pergamene..
Harry
si svegliò presto anche quella mattina. Dopo essersi lavato e sistemato,
concluse che una passeggiata non gli avrebbe fatto male, in fondo erano solo le…
quattro e mezzo del mattino.
Percorse in silenzio le scale e giunse ai cortili, ma quando
arrivo allo scalone del Cortile di Pietra dovette fermarsi.
Chantal se ne stava seduta in un angolo, mentre dava da
mangiare a quelli che sembravano, e probabilmente erano, piccioni.
Tossicchiò appena per farsi notare, e si sedette quando lei
gli fece un po’ di posto.
-Um.. tu.. vieni
spesso qui?- cominciò lui
-Qualche volta,
quando devo pensare- rispose lei,
senza curarsi troppo di guardarlo
-Okay- si limitò
a fare lui, cercando di capire perché pensare alle 4 del mattino -Posso farti una domanda a bruciapelo?-
Non seppe trattenersi
-Spara- disse
lei, voltandosi per la prima volta verso di lui
-Ecco.. tu
esattamente cosa sei?- La ragazza lo guardò interrogativa –Intendo, che ruoli hai nella storia? In
queste settimane non hai parlato, ti sei fatta le unghie (e mi chiedo ancora
come faccia ad averle così lunghe nonostante passi il 46% del tempo a limarle),
e nonostante tutto giri con Luna e Ginny e loro ti dichiarano la loro migliore
amica. Non è una critica… non riesco a capire quale sia il tuo ruolo. Ginny è
il capo, un po’ sciupato ma il capo. Luna è … Luna. Fuori come un balcone ma
geniale. E tu?- E alzò un sopracciglio.
-Umm- Lei ci pensò un po’, con gli occhi verso il cielo e un’espressione molto concentrata –Credo di essere la gruccia nell’armadio.- Disse infine.
-Uh?- fu l’unica risposta che Harry riuscì a formulare.
-Massì! – disse lei
ridacchiando un poco –Nell’armadio si ha
un’infinità di grucce. Non ti serve un appendiabiti se non hai abiti da
appendere- Continuò il suo paragone –Come
non ti servo io se non hai bisogno di aiuto. Io sono quella che se ne sta nell’angolo
a nutrire i piccioni finché qualcuno non ha davvero
bisogno di me, credo.- concluse assorta.
Harry rimase a riflettere sulla cosa per un po’, poi infine
chiese –Ma cosa succede se una gruccia
ha bisogno d’aiuto? Non credo che queste abbiano armadi a cui domandare un
appendiabiti… -
Chantal ci rimuginò su un poco, poi decise che –Gli umani mettono spesso rinforzi o fasciature agli appendiabiti rotti – Poco importava che non fosse esattamente quello il punto della questione.
Restarono così, in silenzio
per qualche minuto, quando un improvviso rannuvolarsi del cielo li costrinse a
rientrare.
***
La colazione era sempre silenziosa al tavolo Rosso-Oro,
almeno per gli studenti mattinieri. Teste brune, bionde e more che
sonnecchiavano nella loro tazza di caffelatte o succo di zucca, mentre altri
meno discreti non si degnavano nemmeno di alzarla, la testa, e russavano
sottovoce sul tavolo.
Il solo pensiero di due ore filate di Storia Della Magia di
prima mattina provocava attacchi di improvvisa catalessi nella maggioranza
delle persone, ma due ore di storia della magia alle due ultime ore del venerdì
mattina, quando non vedi l’ora di correre beato nei prati pregustandoti il
sabato sportivo, sono il massacro.
-E Orick il Barbaro
nacque nel…- La lezione proseguiva nella sua interminabile eternità.
Il silenzio era quasi affettabile.
Accanto ad un assopito Dean Thomas Harry Potter stava
attento ad ogni parola, interessato alla vicenda tra Orick il Barbaro e un Orco
malvagio chiamato Urg il Castigatore (o qualcosa di simile!).
Ogni volta che il fantasma, il professor Binns, osservava il ragazzo rabbrividiva inconsciamente e riprendeva la lezione con tono sempre più perentorio e noioso, come a sfidarlo ad addormentarsi.
Ma il moro non cedette, ed
uscì dalla classe perfettamente lucido e riposato.
-Hey Potter… Potter?
POTTER – Il moro fu costretto a voltarsi al tono insistente del Rosso che
lo chiamava a squarciagola.
Tutto il corridoio si era fermato ad osservare la scena. Il
capitano del Grifondoro sembrava minaccioso, si preannunciava una rissa? Un
mormorio eccitato si sparse tra i ragazzi, mentre le ragazze si coprivano già
gli occhi, nonostante i due ragazzi stessero a
Ronald Weasley, in rigorosa tuta da Quidditch (quando si era
cambiato?!) lo raggiunse col fiatone.
-Potter. Tryouts. Domattina. Alle 8. Ti
voglio vedere sudare per entrare in squadra. – E detto questo gli sbatté
sul petto una pergamena che recitava a grandi lettere DOMANDA DI ISCRIZIONE
ALLA SQUADRA…
Harry
lo fissò un po’ stranito, non ricordava di aver mai fatto richiesta, ma con un’alzata
di spalle rispose –Ci sarò, ma dovrai
spiegarmi le regole del torneo scolastico – sarebbe stato troppo complicato
spiegare a Ron il fatto che loro giocassero con 2 boccini, tempo limitato, 6
anelli e con regole troppo diverse dalle loro. Senza contare che il campetto di
Hogwarts era tre volte più piccolo del loro campo.
Quella
frase fu un fulmine a ciel sereno per Ronald -ossessionato -del -quidditch- Weasley.
–Non hai mai.. mai giocato …? – Nel mentre però era diventato di uno
sgradevole blu cobalto, e il moro dovette interromperlo rassicurandolo che sì,
aveva giocato a Quidditch molte volte, ma il Quidditch giocato in Olanda era diverso dal Quidditch
inglese, per questo
L’effetto
fu istantaneo: il rosso riprese colore e cominciò a ridere gioviale, dando dei
cretini agli olandesi perché non capivano cosa fosse il vero Quidditch.
La
cosa innervosì Harry, che girò i tacchi velocemente e se ne andò prima di
urlare in faccia al compagno di scuola quanto si sentisse più olandese che
inglese e quanto fosse lui a non capire niente.
L’urlo
di Ron riecheggiò per il corridoio – Tryouts. DOMANI.- Harry sbuffò e in
silenzio entrò in biblioteca.
Tryouts.
Domani. Eccheccavolo.
Capitolo
di passaggio, ma noi li amiamo così vero? =D Prometto un aggiornamento
record per domani sera (massimo massimo mercoledì), e voi regalatemi un
bel bentornato =P