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Autore: Hikari93    14/09/2010    5 recensioni
In pratica si era lasciato tutto e tutti alle spalle: ormai neanche volendo, poteva tornare sui suoi passi, non esisteva una strada di ritorno…il biglietto era stata di solo andata verso la perdizione….
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Sasuke Uchiha non dormiva.

Anzi a dirla tutta non lo faceva più per davvero da quella sera, la sera in cui aveva saputo la verità sul conto di Itachi, facendosi carico del nome degli Uchiha e soprattutto di una nuova e personale vendetta che, partendo dai “responsabili dell’accaduto” avrebbe poi interessato tutto il Paese del Fuoco, costringendolo così ad una vita da emarginato…una vita, se così si poteva definire il suo vivere, piena di solitudine…d’altronde egli stesso l’aveva scelta, nel momento in cui, anni fa, aveva deciso di partire alla volta di Oto, rifiutando l’amore di Sakura e l’affetto di Naruto, oltre che una vita “tranquilla”; in pratica si era lasciato tutto e tutti alle spalle: ormai neanche volendo, poteva tornare sui suoi passi, non esisteva una strada di ritorno…il biglietto era stata di solo andata verso la perdizione….

Sentiva il vento ululare e scompigliargli i capelli che, fastidiosi, gli andavano a coprire il volto…con un gesto indifferente li sposto…chiuse gli occhi…

Odiava la notte; lo estraniava ancora di più dal mondo circostante per afferrarlo dolcemente tra le sue braccia e immergerlo in un mare di ricordi freddi e dolorosi…il rancore provato verso suo fratello riaffiorava alla mente, privo ormai del suo antico significato, ma intriso di nuove sensazioni: a pensarci si sentì uno sciocco, uno stupido…ma si era semplicemente fermato all’ovvio, all’evidente: aveva visto Itachi uccidere suo padre e suo madre, l’aveva visto mentre cercava di uccidere anche lui; questo era bastato per giurargli vendetta eterna, per rinunciare a tutto pur di ottenerla, per cancellare tutti i ricordi di Itachi come fratello maggiore e tutte le giornate trascorse con lui…dai giochi più infantili, ai discorsi più complicati che forse solo ora Sasuke comprendeva del tutto. Mai, però, avrebbe immaginato il modo di vivere di Itachi, non si era mai fermato davvero a pensare…ma, del resto, chi l’avrebbe fatto? Chi avrebbe agito diversamente da lui? Chi non avrebbe cercato vendetta fino alla fine? Inispiegabilmente si trovò a pensare al vecchio Team 7, a quel testone di Naruto Uzumaki…chissà che avrebbe fatto lui! Si domandò se anche il biondo sarebbe rimasto intrappolato in quel baratro fondo e scuro dal quale egli stesso non riusciva più a venirne fuori…forse Naruto ce l’avrebbe fatta, forse avrebbe trovato la forza di perdonare Danzo e gli anziani…come al solito avrebbe cominciato a fare quei suoi soliti discorsi patetici, avrebbe trovato una stupida motivazione qualsiasi, una “scusa” e messo così fine alle divergenze! Senza alcun dubbio l’Uzumaki avrebbe seguito le orme di Itachi, avrebbe protetto Konoha a rischio della sua stessa vita, come del resto faceva già. Ma lui no! Lui era Sasuke Uchiha non Naruto Uzumaki! Non poteva perdonarli, non ci riusciva e nemmeno voleva! L’unica cosa che desiderava ardentemente era la loro morte, quella di tutti gli abitanti di Konoha…anche se inutile dopotutto…aveva imparato a sue spese che la vendetta non serviva a nulla, che lasciava solamente un gran vuoto dentro, ma non importava: voleva le loro teste e le avrebbe avute…a qualsiasi costo…! Alzò gli occhi al cielo, cercando di distogliere l’attenzione da quei pensieri che l’accompagnavano a braccetto giorno dopo giorno. Inizialmente si concentrò sul colore del cielo…scuro e impenetrabile, come il suo sguardo. Passò alle stelle: tanto lontane, irraggiungibili, così piccole da laggiù ma tanto grandi in realtà…un po’ come era stato suo fratello per lui. Poi guardò la Luna. La fissò intensamente: era piena, la stessa di quella notte, la notte in cui aveva lasciato le sue monotone giornate di bambino, o meglio dire la notte in cui la sua vera esistenza era terminata e aveva cominciato a seguire quel potere…che ora seppur suo, non era sufficiente per perseguire il suo scopo. Proprio per questo si era alleato ad Akatsuki, ad Uchiha Madara…l’uomo che gli aveva narrato le vicissitudini del suo clan dalla fondazione, agli antichi fasti, sino al suo quasi totale sterminio, al quale oltretutto questo stesso uomo aveva preso parte. Brutta storia quella degli Uchiha! Consumati dall’odio provato verso un clan rivale, i Senju: sotto questo aspetto poteva definirsi un Uchiha in tutto e per tutto…non era stato forse l’odio il suo credo ninja in tutti questi anni? E non sarebbe stato sempre l’odio ad accompagnarlo in futuro?

Con questi pensieri vividi dentro di se, si alzò dalla roccia umida, cui si era poggiato; tolse la polvere dai pantaloni con le mani e, consapevole di essere solo, perché tutti gli altri dormivano, si recò in riva al mare: era agitato, le onde si abbattevano violente sugli scogli, simboleggiando un po’ il suo stato d’animo e il suo carattere, rispettivamente inquieto e testardo…rivolse lo sguardo agli scogli,  quelle masse rocciose; le stesse presso cui aveva accettato la verità su Itachi, su cui aveva pianto per la scomparsa del fratello senza trattenersi, sulle quali aveva ribattezzato il proprio team Taka e aveva gridato vendetta a Konoha…si vendetta, la cosa per cui sempre avrebbe vissuto…non per niente lui era Sasuke Uchiha ed era un vendicatore.

   
 
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