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Autore: Seagullgirl    14/09/2010    2 recensioni
Chissà come sarebbe stato Eclipse se fosse arrivata improvvisamente a Forks la cugina di Bella? Se Jacob non fosse stato innamorato di Bella, ma soltanto il suo migliore amico, come lei desiderava?
E se questa misteriosa cugina avesse un segreto? Se tra lei e Jacob nascesse qualcosa che va oltre l'amicizia?
Se siete curiosi, andate a leggere!
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Eclipse
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'E se...'
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Edward mi guardava, un misto di sconvolto e perplesso. - Una strega? – disse alzando un sopracciglio. Io annuì. Mi guardò negli occhi con aria assorta, concentrata. Come se cercasse di capire se mentivo, ma senza riuscirci. Rimase a fissarmi per un minuto interminabile, poi scostò lo sguardo, sospirando di sconforto.

- Non ci posso credere – disse prendendosi la testa tra le mani. Lo disse così piano che non capivo se parlava con me o con se stesso. Aveva un aria insolitamente frustrata, come se d’improvviso fosse stato battuto. Lo guardavo perplessa, cercando di capire a cosa si riferisse. All’inizio pensai che trovasse strabiliante la mia rivelazione, ma quando tornò a guardarmi capì che non si stava riferendo a quello.

- Non riesco a leggerti nel pensiero – disse a mò di spiegazione. Dapprima lo guardai con ironia, come se scherzasse. Ma la sua espressione era seria, non riuscivo a capire. Poi mi ricordai che avevo studiato qualcosa sul fatto che alcuni vampiri avevano dei “doni” per così dire, speciali. Forse questo era il suo e su me non funzionava.

- Tu leggi nel pensiero? – chiesi in un sussurro. Lui alzò la testa. – Riesco a leggere nella mente di tutti qui, tranne che in quella di Bella. Credevo fosse l’unica eccezione ai nostri poteri, invece… - mi sorrise leggermente, sconfortato. – Ma in fondo siete parenti, no? – continuò. – Anche la tua famiglia riesce a leggere nel pensiero come te? – domandai incuriosita. – No. Solo io posso farlo – si mise a sedere sul divano, accavallando le gambe. Io mi sedetti accanto a lui, un po’ più distante. – Ma Alice, lei riesce a vedere il futuro – continuò. Chissà quante cose c’erano da sapere su di lui e la sua famiglia. Sentivo che ormai ero una di loro, e questo mi eccitava. “Fantastico!” pensai . Improvvisamente Edward si girò verso di me. – Hai detto qualcosa? – Oh oh. Allora mi sentiva.

“Brutto imbroglione!”

- Ti sento! Riesco a sentirti adesso! – era su di giri. Io non ero così entusiasta. Non mi andava che sentisse i miei pensieri. Mi misi sulla difensiva e nello stesso istante lui smise di sorridere. – Ora non ti sento di nuovo – Non voglio infatti! Pensai, sempre sulla difensiva. Lui non reagì. – Mi hai sentito? – chiesi – No-  era di nuovo concentrato. – Sembra proprio che possa sentirti solo quando vuoi tu. Incredibile!- era così entusiasta di questa scoperta, e anche io mi sentivo fiera. Poteva esserci molto utile.

- Edward? – Carlisle stava scendendo le scale lentamente. – Tutto bene, Carlisle, non ti preoccupare – lui si avvicinò a noi, sorridente.

 - Ho seguito tutta la vostra conversazione – spiegò Carlisle. – Una strega – disse squadrandomi da capo a piedi con fare scientifico. – Fantastico – mi rivolse un sorriso a trentadue denti. Era strano. Avrei dovuto avere paura, o sentirmi irritata dal fatto che probabilmente volesse esaminarmi o prendermi dei campioni di sangue e cose così per potermi studiare, invece mi sentivo benissimo. Ero elettrizzata dal pensiero di essere sconosciuta e misteriosa persino per lui. Mi sentivo orgogliosa di me stessa.

 – Quindi, adesso che sai tutto, presumo che tu faccia parte della squadra – continuò  ironico Carlisle

– Mi piacerebbe molto – risposi tutta elettrizzata. – Bene- mi sorrise. – Ma ci sono un sacco di cose che devi sapere, ancora. Ti ci vorrà del tempo.-

- Io avrei un sistema più veloce – risposi tirando fuori la bacchetta. Loro mi guardarono perplessi. Carlisle mi osservò incuriosito. – Posso leggere nel pensiero a Edward con un incantesimo. In un istante saprò tutto quello che c’è da sapere. Posso leggere qualunque pensiero la sua mente abbia mai concepito. E’ un po’ come se mi raccontasse la storia della sua vita.- spiegai. Carlisle mi guardò con occhi lucidi.

– Stupefacente. Un po’ come Aro.-  disse rivolto a Edward.

Non chiesi chi fosse Aro, tanto l’avrei scoperto un istante dopo. – Allora procedi – disse Edward con un sorriso sghembo. Chissà che esperienza per lui! Scommetto che tutti quelli non immuni al suo potere come me e Bella avrebbero pagato per essere al mio posto. Era la vendetta che tutti loro aspettavano. Alzai la bacchetta e pronunciai l’incantesimo. –Leggiliments!-

In un attimo fui dentro la mente di Edward. Quando ne uscii mi sentì come se avessi appena scoperto un mondo. In pochi secondi ero riuscita a scoprire una storia che era durata due anni, cioè da quando aveva conosciuto Bella. Non c’era dettaglio di quello che era successo dal suo trasferimento (quello di Bella) di cui fossi all’oscuro in quel momento. Anzi, forse sapevo persino più dettagli di lei. Era meraviglioso, ma anche spaventoso. Non era una sola la minaccia che incombeva su Bella e su tutti i Cullen, e al momento c’era una guerra all’orizzonte. Lupi e vampiri avevano bisogno che qualcuno li tenesse lontani gli uni dagli altri, altrimenti rischiavano di azzuffarsi tra di loro e non combinare nulla di buono. Avevano bisogno del mio aiuto, e io glielo avrei dato.

- Vi aiuterò a uccidere Victoria – dissi con lo sguardo infuocato. Carlisle sorrise e mi porse la mano. – Benvenuta a bordo – disse facendomi l’occhiolino. Io sorrisi e gli strinsi forte la mano gelida.

Adesso che sapevo tutto sui Cullen e che loro sapevano tutto di me mancava solo una cosa da fare: dirlo a Bella. Ero certa che durante la giornata non avrei avuto nemmeno un momento per parlarle da sola, così appena tornata a casa sgattaiolai in camera sua, sempre attenta a non fare rumore. Non mi stupii vedendo che Edward era già lì, seduto sulla sedia a dondolo messa nell’angolo. Sapevo che Edward passava lì quasi tutte le notti a guardare Bella dormire. Avevo cercato di non soffermarmi sui dettagli intimi guardando i suoi ricordi, ma qualcosa avevo visto, e il pensiero bastò a farmi arrossire. All’inizio non capivo cosa ci trovasse di bello, ma adesso, guardandola dormire tranquilla, capivo cosa lo affascinasse. Sotto i deboli raggi della luna che filtravano dalla finestra, il suo viso sembrava di porcellana, e la sua pelle di seta. – Non è bellissima? – sussurrò Edward, che intanto si era disteso al suo fianco con un movimento così veloce che non l’avevo nemmeno visto. – Sì – risposi in un sorriso. Mi dispiaceva svegliarla, ma era necessario. Guardai l’orologio. Erano le sei e mezzo. Non era così presto dopotutto. Edward, con molta delicatezza le posò una mano sul braccio e la chiamò dolcemente, sussurrandole all’orecchio. – Bella – lei aprì gli occhi lentamente, e quando vide il volto di Edward sorrise. – Ciao – gracchiò.

- Bella, amore, c’è qualcuno che vorrebbe parlarti – disse Edward guardandomi. Bella si girò verso di me, confusa. Mi guardò spaventata, come se non avessi dovuto essere così. E probabilmente aveva ragione. – Mel – gracchiò ancora. – Cosa ci fai qui? – chiese, ma guardò Edward. – Stanotte Melanie è venuta a farmi visita, e mi ha raccontato una cosa così strabiliante che penso tu debba sapere – iniziò lui. Mi fece cenno di proseguire. Bella mi fissava, sempre più confusa. Feci un respiro profondo e presi coraggio. – Bella, c’è una cosa che non ti ho mai detto, e che credo sia ora che tu sappia – feci un altro respiro. – Io sono una strega – dissi tutto d’un fiato. A quel punto lei strabuzzò gli occhi, e guardò prima me e poi Edward. Rimanemmo in silenzio per qualche istante, poi finalmente si riprese dalla sorpresa. – Wow- fu tutto ciò che riuscì a dire. – Perciò adesso anche tu sai tutto su… - mi guardò incerta. Io risi. – Sì, so tutto. Ogni singolo dettaglio -  la rassicurai. – Perfetto. Allora sei dei nostri ormai. – non sembrava sconvolta come credevo. Forse ormai era così abituata ad essere circondata da creature non umane che sapere che sua cugina era una strega non la sconvolgeva più di tanto. – Già, sembrerebbe proprio così – risposi sorridente. Dopo fu più facile spiegarle tutti i dettagli: della mia visita alle quattro di notte, del fatto che pensavamo che i Volturi non sarebbero stati un problema, visto che anche io non ero esattamente umana, del fatto che Edward poteva sentirmi solo quando lo decidevo io, che gli avevo letto la mente eccetera. Il tempo passò in fretta, e alla fine rischiammo persino di arrivare in ritardo a scuola. I giorni successivi furono i più sensazionali della mia vita, finalmente sentivo di avere trovato il mio posto, lì a Forks, e avevo potuto condividere il mio segreto con Bella e con i Cullen. Ormai non ero più sola. Non ero mai stata così felice. E il bello doveva ancora arrivare.

Era venerdì, finalmente la scuola era finita e potevamo rilassarci. Quella sera a cena Bella cucinò un filetto alla Strogonoff, una ricetta di nonna Swan. Io e Bella avevamo deciso che a cucinare ci avrebbe pensato lei, mentre io avrei lavato, apparecchiato e sparecchiato. Non che non mi piacesse cucinare, ma ero una mezza frana, perché mia mamma si era sempre rifiutata di insegnarmi, per paura che sporcassi la cucina, così adesso mi ritrovavo a dover sottostare alla cucina degli altri, anche se per fortuna bella era una cuoca eccellente.

- Ottimo, Bells -, disse Charlie dopo aver trangugiato tre piatti.

- Contenta che ti sia piaciuto. Com’è andata a lavoro?- chiese lei

- Giornata lunga. Anzi, lunghissima. Ho giocato a carte con Mark per quasi tutto il pomeriggio -, ammise sorridendo. – Ho vinto, diciannove mani a sette. Poi sono stato un po’ al telefono con Billy -. Vidi l’espressione di Bella cambiare. La mascella si tese, e strinse i denti.

- Come sta? – chiese cercando di rimanere calma

- Bene, bene. A parte qualche fastidio alle articolazioni -.

- Ah. Mi dispiace –

- Chi è Billy?- chiesi guardando Charlie perplessa. In realtà sapevo chi era Billy, sapevo anche di Jacob, l’amico di Bella, quello che le era stato accanto quando Edward, per cercare di proteggerla, se n’era andato. Purtroppo Jacob era un licantropo, il che complicava la faccenda. Sapevo tutto questo perché l’avevo letto nella mente di Edward, ma teoricamente io non sapevo di Jacob, e dovevo stare al gioco.

- Billy è un amico di famiglia. Vive a La Push, giù alla riserva – fece una pausa, poi continuò. – Ci ha invitati a casa sua questo fine settimana. Pensava di chiamare anche i Clearwater e gli Uley. Iniziano i play-off, guardiamo la partita tutti assieme… - disse guardano prima me e poi Bella. Ovviamente Edward aveva già trovato il modo di tenerla lontana da casa per quel fine settimana. Un paio di giorni prima infatti, Edward aveva fatto notare a Charlie che Bella non aveva ancora sfruttato il vecchio regalo di compleanno di Esme e Carlisle, ovvero due biglietti aerei per andare a trovare sua madre in Florida. Il fatto che i biglietti fossero due, e che l’altro fosse destinato a Edward, inizialmente aveva fatto infuriare Charlie, ma alla fine aveva dovuto arrendersi davanti al fatto che Bella ormai era maggiorenne e che aveva tutto il diritto di andare a trovare sua madre con chi voleva. Da parte mia trovavo l’ attenzione di Edward un tantino psicotica, specialmente quando si trattava di tenere Bella lontano da Jacob. Per quanto avevo capito i licantropi non erano così pericolosi. Avevo studiato anche loro a scuola, e Bella me ne aveva parlato meglio nei giorni precedenti. Non erano proprio dei licantropi, erano mutaforma. La scelta del lupo come animale era casuale. Non erano assassini, anzi, il loro compito era proteggere gli umani. Chissà come aveva fatto Edward a sapere che Billy ci avrebbe invitati a casa sua proprio quel fine settimana. Poi tornai a pensare a quello che aveva detto Charlie: andare a vedere i play-off. Feci una smorfia. Il baseball non mi era mai piaciuto. Anzi, a dire la verità odiavo ogni tipo di sport. Non ero negata come Bella, la mia coordinazione occhio-mano era buona, e quando giocavo con gli amici mi divertivo, ma quando si trattava di seguirlo in TV avrei preferito morire. Charlie notò la mia smorfia di disgusto e rise.

- Non ti preoccupare, Melanie – disse – Ci sarà Jacob a farti compagnia. E’ il figlio di Billy, è un bravo ragazzo. Ha un anno meno di te, vi troverete bene. –

- Peccato tu non possa venire  – continuò Charlie rivolgendosi a Bella, - a Jacob avrebbe fatto piacere – stava tentando di dissuaderla dal partire? Ridacchiai al pensiero di quel suo debole e inutile tentativo. 

   
 
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