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Autore: CatcatKhad    14/09/2010    1 recensioni
Era una giornata normale per la famiglia Cullen. La piccola Renesmee si era ufficialmente fidanzata con il suo Jake, Emmet e Rosalie avevano fatto un viaggio per stare un po' da soli all'isola Esme, Bella e Edward si amavano alla follia come sempre, Carlisle e Esme per la prima volta dopo molto tempo avevano... ehm,avete capito, ma Alice e Jasper? Per loro no, ma per scoprire cosa succede vieni a leggere questa storia.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Pov. Luna
Petr sta tornando a cercarti, mi disse Alice. Appena lo disse, cacciai un urlo ancora più forte e gemetti di dolore. Emmett mi strinse ancora di più a sè, cercando di calmarmi. Ma la paura era troppa per poter essere dimenticata. Per cui, mi staccai da Emmett e corsi in giardino, per poi buttarmi a terra e piangere. Vidi una figura snella correre a perdifiato verso di me e abbracciarmi. Seth. Mi buttai su di lui e mi feci cullare dalla sua voce, che mi diceva di calmarmi. Tutti mi avevano seguita, e alla vista di Seth si bloccarono, in posizione di attacco. Ma quando videro che io saltai in braccio a lui, si avvicinarono e ci accerchiarono. Dopo pochi minuti, singhiozzavo ancora ma mi ero calmata. Seth ancora mi teneva in braccio, e non mi lasciava andare. Mi cantava dolcemente una canzone che gli aveva insegnato il nonno, era della sua tribù. Jacob lo aveva raggiunto e si era seduto vicino a lui. Seth si sedette, ancora con me in braccio, e disse ai miei familiari di andare in casa, perchè mi avrebbe portata dopo dentro. Guardai Alice, che non voleva andar via, e la spinsi via delicatamente con il mio potere. Ero accoccolata al petto di Seth, che mi tirò su il mento con un dito, per poi baciarmi dolcemente. Mi lasciai baciare per un po', mi piaceva il suo sapore sulle mie labbra, poi mi staccai e mi alzai lentamente. Lui si alzò di scatto e mi prese per mano. Jacob se n'era andato in casa da Nessie, per cui eravamo da soli. Sospirai, poi mi incamminai per mano verso casa. Appena varcammo la soglia, Alice mi venne incontro e ringhiò a Seth. Le girai il viso verso di me e le dissi una sola parola: No.Mi guardò sconvolta, ma poi lasciò perdere e andò a sedersi a cavalcioni su Jasper, sempre più contento. Mi andai a sedere vicino a Esme, dopo aver lasciato la mano a Seth. Lui mi guardò sorridendo e se ne andò. Esme mi guardò maliziosa, ma io feci il gesto di cucirmi la bocca e le feci la linguaccia. Lei sorrise, poi mi fece il solletico. Io ridevo a crepapelle, mentre lei faceva scorrere veloci le sue dita sulla mia pancia. Dopo un po' smise, e io l'abbracciai. - Grazie, mamma. - Lei si commosse e si asciugò gli occhi umidi, dove non sarebbero mai scorse lacrime. Poi, mi accoccolai a lei e mi addormentai. Mi svegliai nel mio letto, ero riposata e felice. Sentii un battere alla finestra, mi avvicinai e vidi che Seth stava lanciando dei sassolini contro il vetro. Aprii la finestra, gli sorrisi, poi mi buttai giù, atterrando aggrazziata. Corsi ad abbracciarlo. Lui mi prese e mi fece volare. Ad un tratto, però, sentii male al fianco dove lui poggiava la mano. Lanciai un gemito di dolore e lui mi posò a terra, premuroso, e mi chiese cosa avessi. Sollevai la maglia e vidi che avevo la pelle secchissima. Dovevo fare il bagno. Corsi verso la piscina e mi buttai di testa, trasformandomi. Rimasi li pochi minuti, poi uscii e ritornai umana. Seth, che aveva capito tutto, era li fuori ad aspettarmi. Gli saltai al collo e lo baciai. Mossa errata, visto che dalla porta di ingresso uscì Emmet, che appena ci vide, saltò addosso a Seth. Lo presi per un braccio e lo sollevai, senza fare il minimo sforzo, per poi spiegargli tutto. Sorrise e si scusò con lui. Mi avvicinai a Seth e lo abbracciai. Emmett commentò con un occhiatina, mentre io lo guardavo con aria di sfida. Pochi secondi dopo mi sfidò a braccio di ferro. Accettai di buon grado, sapendo benissimo di poterlo battere. Ci avviammo verso il bosco, fino a che non arrivammo vicino a un albero caduto a terra. Ci appoggiammo li e cominciammo. Lo lasciai arrivare fino alla fine, per poi tirare su il braccio di colpo e vincere. Gli feci una linguaccia, e lui mi prese in braccio e mi lanciò in aria. Finii in braccio a Seth. Scesi, per poi trotterellare spensierata verso casa, seguita dai ragazzi. Arrivati a casa, sentii un'odore familiarissimo: Petr era li. Urlai il nome di Alice, che uscì in un secondo seguita dal marito. Lei sentì l'odore e ringhiò. Corsi verso di lei, abbracciandola. Un secondo dopo, tutti, compresi i due lupi, erano li vicino a me in posizione d'attacco. Io stavo attaccata a Alice, che però mi staccò da lei e mi affidò al marito. Tremavo, avevo paura, quando però Petr uscì dal bosco e si avvicinò a noi, mi strinsi di più a Jasper, che cercava di tranquillizzarmi invano. LUI sorrise, poi mi si avvicinò e si leccò i canini. Lo faceva sempre quando era soddisfatto di sè o eccitato. Tutti e due, in quel momento. Jasper ringhiò. Mi staccai dai lui, anche perchè mi stava trasmettendo ancora più paura. Petr si avvicinò a Alice, che sibilò. Jasper scattò. Petr, però, era molto più forte di loro, visto che era entrato nella Guardia dei Volturi. Scaraventò Jasper contro una roccia, facendogli male. Alice gli corse subito incontro, disperata, mentre Jasper urlava di dolore. Eh si, perchè lui lo aveva morso e gli aveva staccato un braccio mentre lo scagliava via. Avrei voluto soccorrerlo, ma non riuscivo. Alice gli saltò al collo, ma lui la prese e le staccò entrambe le braccia. Fece lo stesso con tutti gli altri e ferì i due lupi. Ero l'unica rimasta in piedi. Ringhiai, strinsi i pugni e guardai maligna il vampiro davanti a me. Lui mi sorrise - Allora, tesoro, finalmente ti rotrovo. Ci ho sbarazzati di questi insulsi, andiamo. - Nemmeno il tempo di finire, che gli avevo staccato una gamba, poi l'altra e le braccia. Alla fine, la testa e lo bruciai con una tale foga da far paura a un Volturo in persona. Poi, corsi dagli altri. Solo Alice e Jasper avevano uno o più arti staccati. Gli altri erano solo tramortiti. Corsi da Alice e le riattaccai le braccia con il mio veleno. Lei corse vicno a Jasper, urlando. Lui era "svenuto". Lei pensava fosse morto. Mi avvicinai, gli attaccai il braccio. Non si svegliava. Si erano alzati tutti e Carlisle era andato dai lupi a medicarli, mentre gli altri ci avevano raggiunti. Esme aveva accolto fra le braccia Alice, che urlava come una isterica. Capii che per salvare Jasper dovevo baciarlo. Il mio veleno funzionava in diversi modi, ma in quella situazione solo se lo baciavo poteva andare. - Scusa Alice. Spero tu portai perdonarmi un giorno. - Dissi, poi lo baciai. Un bacio cortissimo e con il solo intento di salvarlo. Alice mi guardò asconvolta, poi quando vide che Jasper si stava risvegliando gli saltò al collo. Lui le mise una mano sulla schiena e la attirò a sè. Rimasero così per un po' Seth e Jacob erano stati raggiunti dal branco, che li portò a casa loro insieme a Carlisle. Esme li seguì a loro insaputa, mentre gli altri erano tornati in casa. Alice, dopo essersi ripresa dalla puara e dall'abbraccio, mi si avvicinò e ringhiò. Le provai a spiegare quello che era successo, ma lei non me ne diede tempo: prese Jasper per mano e lo portò dentro, senza degnarmi di uno sguardo. Io la bloccai con il mio potere e mandai Jasper dentro. Si era ripreso abbastanza, solo che aveva ancora male al braccio. Alice voleva andare via, ma io la trattenevo. Le cominciai a parlare urlando, al limite della sopportazione e del dolore morale e fisico - Ma lo capisci o no che a me non piace Jasper? Se volevi farlo morire potevi dirmelo allora, visto che l'ho baciato solo per quello! Sei solo un'ingrata! Io che ti ho sempre voluto bene, che ti ho sempre difeso devo ricevere un grazie così? Io non amo Jasper, a me piace.. - Quando scoppiai a piangere. Lei capì tutto e mi volle abbracciare, ma io la respinsi e scappai via in preda alle lacrime. Non avrei mai pensato che mia sorella mi avesse potuto trattare così. Non volevo più vederla. Ne lei ne nessuno. Corsi via, fino a che non arrivai a casa di Emily. Mi fermai davanti alla porta di casa e caddi in terra, ancora piangendo. Carlisle uscì un secondo dopo, avendo curato i lupi. Appena mi vide mi tentò di parlare, ma io non riuscivo. Così, mi prese in braccio e mi portò correndo insieme alla moglie a casa, dove pochi secondi dopo svenni. Per l'ennesima volta, mi ritrovai in un sogno stranissimo: Avevo gli alberi a forma di mano e loro mi volevano prendere. Correvo verso una luce, che si rivelò essere Petr. Mi svegliai in preda a un bagno di sudore, mentre pensai di avere una tachicardia. Carlisle era al mio finaco, e appena sentì il mio cuore entrare in una tachicardia, mi fece un iniezione e mi calmai. Ma i guai non erano finiti. Non sapevo se Alice mi voleva ancora bene, e quello mi faceva stare male. Molto male.
   
 
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