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Autore: Mikhi    15/09/2010    2 recensioni
-Questo è il mio regalo di Compleanno!-
-Uh? Cosa?-
-Una settimana in Crociera!-
[...]Oh diamine ,odiava le Crociere ,piene di gente raffinata e antipatica ,e poi ,Kairi sapeva benissimo che soffriva il mal di mare.[...]
***
-I Pirati!-
[...] Si aspettava il solito Capitano barbuto ,sdentato ,occhio guercio e sessualmente represso ,invece ,si prestò davanti ai suoi occhi il completo opposto di ciò che il suo cervello fantasioso aveva immaginato... [...]
(RiSo)
-Moccioso ,non ti salverò un'altra volta! Stai bene attento.-
-Uhm... grazie?-
-Come minimo!-
(AkuRoku)
-Adesso dobbiamo salvare anche gli ostaggi?!-
-Xigbar taci! E fai il tuo dovere!-
-Io mi licenzio!-
-Ma non farmi ridere.-
(XalXig)
[...] -E... tu saresti la vedetta?-
-Certo! Piacere Demyx!-
-Zexion.-
Beh ,fra un ubriaco ,un pazzo emotivamente instabile e un maniaco ,Demyx di certo era il più normale.
[...]La prossima volta doveva tenerlo bene a mente ,mai passare sotto l'albero maestro in presenza di Demyx. [...]
(Zemyx)
Una storia intrigante e piena di colpi di scena ,come reagiranno i nostri cari personaggi all'arrivo di nuove e strambe persone piombate dal nulla?
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Axel, Riku, Roxas, Sora
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
Capitoli:
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Piratiiiiiii

Mouth you sucker!








Soltanto il risuonare dei suoi passi era udibile in quella sala enorme ,percorreva quello spazio circolare ripetitivamente continuando a scrutare con attenzione ciò che si presentava davanti i suoi occhi, mostrandosi con la gioia di un modello durante la sua prima sfilata, ma nonostante tutta la bellezza e l'eleganza che riuscisse a sprigionare, quel ragazzo continuava ad incutergli timore, poteva dimostrare si e no diciannove o vent'anni eppure ogni singolo componente della ciurma sembrava mostrargli eterna fedeltà.
Deglutì un paio di volte mentre qualche gocciolina di sudore rigava la sua fronte liscia e rosea, incosapevolmente aumentò la stretta contro il fragile corpo della fidanzata pronto a salvarla in qualsiasi occasione di pericolo. Mentre continuava ad osservare le movenze del giovane pochi minuti dopo sentì una mano leggera poggiarsi con delicatezza sopra la spalla destra, piccolo gesto che lo fece sobbalzare letteralmente e con una maschera di terrore dipinta sul viso si voltò verso l'indiziato, fortunatamente era Zexion.
-Sora, calmati, tutta questa tensione non ti aiuterà per niente, rischierai soltanto un collasso.- sussurrò flebilmente l'azzurro, cercando in qualche modo di placare l'agitazione imminente dal castano in preda ad una crisi di panico. Il più piccolo annuì impercettibilmente, continuando ad osservare con insistenza quella camminata così decisa e ferma come soltanto pochi riuscivano a possedere, una qualità rara. Desiderava sprofondare tre metri sotto terra pur di non incrociare quelle iridi acquamarina così distanti e ciniche, il solo pensarci gli congelava il sangue nelle vene. Non era mai stato un ragazzo particolarmente coraggioso anche da piccolo, molto spesso suo fratello Roxas utilizzava questa sua debolezza con il solo scopo di farsi quattro risate, detestava con tutto il cuore ammetterlo ma, tutto ciò era vero, persino la ciurma di Pirati gli risultava molto più simpatica rispetto al Capitano. Per un tempo che parve interminabile l'azzurro continuò a rassicurarlo con vari metodi, riuscendo per sua fortuna a rallentare le udibili palpitazioni del moretto, la tranquillità che mostrava il volto di Zexion era qualcosa di impressionante, sempre così silenzioso, attento, calmo.
Non aveva mai considerato l'azzurro al di fuori di ciò che mostrava, del carattere solitario che, imperterrito, continuava a presentare. Molto probabilmente poteva dimostrarsi la persona più saggia e intelligente di questo mondo e lui doveva renderne atto, la superficialità con il quale giudicava ogni singola persona era al dir poco inquietante. Sotto lo sguardo impressionato del ragazzino, l'argenteo arginò l'avanzata vicino il gruppo di Pirati, non attendevano altro che il Capitano impartisse loro degli ordini da eseguire diligentemente.
La maschera inespressiva che esponeva non sembrò tramutare, i volti angosciati e atterriti dei presenti bastavano a soddisfare con pienezza il suo egocentrismo noto a buona parte della ciurma che lo accompagnava, animali selvaggi domati con scrupolosità, pronti ad eseguire con minuiziosità ogni suo piacere.
-Conoscete esattamente ciò che richiediamo.- mormorò, adocchiando i preziosi gioielli che circondavano il collo delle donne, come un falco durante la caccia.
Kairi ancora con le iridi velate di calde lacrime trasalì, il tangibile terrore che qualche sporco Pirata le sfiorasse distrattamente la pelle le provocava i brividi, necessitava della presenza di Sora per sentirsi al sicuro, della sua premura che la consolava in momenti terribili come questo, eppure... in quel momento non sembrava avere occhi che per il ragazzo al centro della Sala.
Cercò in qualche modo di ridestarsi dal suo trance, non riusciva a non studiare ogni piccolo particolare del giovane, sembrava che fosse destinato a vivere un incubo eterno, dove l'unico partecipante era quel Capitano comparso dal nulla. Appariva tutto così irreale, la maestria, la grazia, il fascino elettrizzante che palesava era inquietante, attirava dentro una trappola mortale senza via di fuga, soggiogato dal suo fascino, ostaggio del suo splendore.
Zexion diede l'impressione di irrigidirsi, in fondo si trattava di sua sorella, poteva essere petulante, odiosa e snervante, ma restava pur sempre una parte di lui, non poteva permettere che le accadesse qualcosa.
Bastò un semplice schiocco delle dita per ordinare ciò che aveva chiaramente espresso, un ragazzo dalla strana capigliatura bionda seguito dal compagno, affiancarono in pochi secondi l'argenteo, sorreggevano ambedue sotto il braccio sinistro una grande sacca di tela scura, entrambi scrutavano dinnanzi a sè serafici, le loro iridi azzurre lasciavano trapelare indifferenza nel compiere un gesto riprovevole come questo, probabilmente erano abituati a svolgere compiti del genere da molto tempo.
Senza sprecare minuti preziosi, si apprestarono a raccogliere ogni singolo oggetto prezioso e di valore che le persone rinchiuse in quella stanza possedevano, lo sguardo appagato e compiaciuto del comandante fu come un colpo allo stomaco per il moretto, provava ribrezzo e disgusto per esseri del genere, mettere in pericolo l'incolumità della gente per il solo gusto di conservare gioielli dentro un cofano in legno, assurdo.
Sora incoscientemente digrignò i denti, corrugando la fronte: -Mi fate schifo.- constatò in un flebile sussurro, indistinto che sia, fu percepibile dall'udito sviluppato del Capitano, che, armato di un sorriso beffardo e irriverente, posò il suo sguardo sopra il castano in modo tale che le loro iridi si potessero incrociare per la prima volta.
Deglutì un paio di volte, lasciando che il panico incipiente scorresse nelle vene, cercando di non far trasparire l'evidente terrore che dimostrava nei suoi confronti, qualcosa che soltanto lui avrebbe potuto cogliere... le labbra contratte in una smorfia, gli occhi lucidi, la fronte increspata e le sopracciglia aggrottate, il tipico comportamento da piccolo micetto indifeso e spaventato a morte, tutto fumo e niente arrosto...
Poggiò con noncuranza la mano sopra un fianco, inchiodandolo con una semplice occhiata. -Davvero?- domandò con finto tono sorpreso, assottigliando di conseguenza le palpebre.
Era la prima volta che qualcuno osava ribellarsi al dominatore dei mari, aveva fegato il ragazzo, ma nessuno poteva competere contro di lui e non sarebbe stato un semplice moccioso a distruggere la grande fama che si era guadagnato fin da piccolo, che il Re dei Mari nonchè suo padre era riuscito a costruirsi con molti sforzi e sacrifici, dure battaglie combattute nel corso dei secoli dai suoi successori e lui non avrebbe interrotto tutto ciò, non a causa di un maledetto moccioso dalla lingua troppo lunga.
-Prendete ciò che volete e sparite al più presto da qui.- ringhiò ancora una volta, ormai il suo corpo sembrava animato di vita propria, l'adrenalina scorreva veloce come un fiume dentro le sue vene e la bocca continuava a sproloquiare un mucchio di sciocchezze che lo avrebbero messo soltanto in grossi, grossissimi guai.
Roxas, boccheggiando, si voltò con molta calma verso il fratello, la bocca e le iridi spalancate per la sorpresa, o meglio, per la paura che a quel gran pezzo di idiota gli potesse accadere qualcosa di spiacevole, sin da quando era un marmocchio petulante persino i moscerini erano capace di terrorizzarlo mentre adesso affrontava, per lo più disarmato, un Capitano che non avrebbe esitato a sguainare la sua spada per trafiggere lui e semmai anche la fidanzata.
Un brivido percosse la sua schiena, era sicuro che sarebbe finito anche lui nei guai anche perchè il moretto lo aveva esplicitamente espresso molto tempo fa:
Ricorda Roxas, se finirò all'Inferno tu verrai con me.
Oh, cazzo.
Il giovane dalla chioma argentea si avvicinò ancora di qualche passo al castano che, per istinto di sopravvivenza, indietreggiò come una piccola preda indifesa dinnanzi al più feroce dei predatori, doveva ammetterlo era il ragazzo più idiota che esistesse sulla faccia della Terra.
Il corpo imponente e muscoloso del capo in confronto al suo gracile e poco sviluppato era qualcosa di spaventoso, si sentiva come un topo in trappola, le vie di fuga sbarrate e altri cinque cacciatori pronti a balzargli al collo come animali inferociti, dipendenti alle volontà del superiore. Tutto ciò bastò a far scoppiare in lacrime Kairi che con poco garbo e con il cuore in gola scostò le braccia di Sora per poi rifugiarsi in quelle di Zexion che la accolse con tutto l'amore possibile, era terrorizzata da quel gruppo di spietati Pirati e pur amando il suo fidanzato non avrebbe corso un pericolo del genere, non poteva sopportare tutto questo.
Il biondino invece raccolse tutti i remasugli di coraggio brutalmente annullati dai nuovi arrivati e si apprestò a raggiungere il fratello insieme a Naminè che, ancora abbracciata dal fidanzato, si lasciò guidare senza timore.
Beh, se doveva andare all'Inferno tanto valeva essere sconfitto con onore, avrebbe pensato ad uccidere suo fratello nell'aldilà, oh si,non sarebbe scampato alla sua ira funesta.
Il Capitano sorrise beffardo: -Certamente.- sibilò infine voltandosi dalla parte opposta e raggiungendo con poche falcate il resto della ciurma. -Xaldin, Xigbar...-
Oh no...
-Fate il vostro dovere.- asserì schioccando contemporaneamente le dita per poi scomparire da dove era apparso poco prima.
L'uomo con l'occhio bendato e la cicatrice sogghignò sornione lasciando già intedere le malvagie intenzioni che il supremo aveva dettato mentre il ragazzo con i capelli legati e la sciabola avviluppata nelle dita non mostrò alcun cambiamento di espressione, freddo e impassibile con grosse falcate si apprestò a compiere fermamente il suo dovere. Il cuore del moretto perse un battito ed inconsapevolmente cercò con la sua la mano del fratello, stringendola il più forte che poteva e lui contrariato gli rivolse un'occhiata di fuoco.
-Sora.- cercò di soffocare in ruggito fra i denti. -Se usciamo vivi da questa storia, ricordami di ucciderti.-






Si sentiva... strano.
La luce lo accecava nonostante avesse le palpebre chiuse, i polsi gli bruciavano in maniere quasi insopportabile e dulcis in fundo un dolore lancinante alla nuca non prospettava a cessare almeno per le prossime ventiquattro ore.
Una brezza leggera, come spuma maria, si infrangeva sul suo volto mentre la chioma umidiccia era appiccicata sopra la fronte, le gambe davano l'impressione di aver perso i sensi e le caviglie avevano sicuramente preso il biglietto per il primo treno che conduceva al Paradiso. Desiderava spalancare gli occhi per assicurarsi che in realtà era al calduccio nel suo caro e amato lettino, lontano da quella stupidissima Crociera insieme alla sua fidanzata, non ricordava quasi niente a parte quella grossa botta alla testa e poi... i Pirati!
Incoscientemente spalancò le sue iridi azzurrine mentre una brivido di paura iniziò a percorrere la sua pelle dalle spalle fino a raggiungere i piedi che poco dopo riacquistarono la sensibilità perduta.
Era legato.
Il cuore cominciò a palpitare con una frequenza quasi dolorosa, dava l'impressione di voler scoppiare dal suo petto, con una velocità inaudita lasciò che le sue occhiate scorressero con veemenza su ogni singolo particolare presente in quel luogo, era a bordo di una nave, o meglio, un'enorme Galeone Pirata custodito da chissà quanti maniaci sessuali pronti a mettergli le mani addosso, magnifico.
Cazzo, cazzo, cazzo, cazzo...
-Aaaaaaaaah!- un urlo disumano riecheggiò per tutta la nave ridestando, molto probabilmente, la ciurma al completo dai suoi lavori di tortura sugli ostaggi.
Nonostante il freddo pungente che penetrava a sbuffi dentro la sua camicia bianca semiaperta, il corpo accaldato e surclassato dal panico lasciò che varie goccioline di sudore inumidissero pian piano le guance, fino a percorrere il collo per poi perdersi lungo quella discesa infinita.
A prima vista quel luogo sembrava disabitato a parte il timone, guidato da una ragazza abbastanza alta e formosa, la chioma azzurra era corta e leggermente spettinata dal vento, indossava una maglietta con lunghe maniche a sbuffo che si attorcigliavano perennemente alle braccia lunghe e forti, la scollatura provocante era appena sorretta da un sottile laccio di cuoio attorcigliato ai bordi, una grossa cintura costruita a prima vista con della pelle le fasciava il bacino mentre una sacca con una pistola vi era agganciata, anche lei come il capitano calzava i medesimi stivali di un marroncino chiaro ed i soliti pantaloni stretti, infine un paio di occhi azzurri come il mare scrutavano con attenzione la probabile rotta da seguire.
Non capì il perchè ma si sentì sollevato nel vedere una giovane donna a bordo di quella barca fin troppo cresciuta, ma ciò non negava che erano stati rapiti e brutalmente legati al novantanove per cento all'albero maestro come in ogni tipico film piratesco, e forse avevano anche intenzione di lanciarli dal ponticello per farli diventare deliziosi bocconcini per pescecani, ancora adesso continuava a ribadirlo più di prima, maledetto il giorno in cui Kairi comprò quegli schifosissimi biglietti...  a proposito che fine avevano fatto suo fratello, Zexion e Neminè?
-Sora, fa silenzio.- replicò una voce di sua conoscenza.
Lentamente e con notevole fatica si voltò verso l'indiziato, un imponente ciuffo blu sbucava oltre l'enorme tronco di legno e due iridi color ghiaccio erano a malapena aperte, forse il colpo alla testa continuava a perdurare anche a lui.
Una piccola scintilla di vitalità si riaccese in lui notando un volto amico. -Zexion!- esclamò con una nota di sollievo tangibile nel tono di voce e accennando un debole sorriso a causa delle poche forze che risiedevano nel suo corpo.
La gola gli bruciava irrimediabilmente e forse quello spolmonamento inutile non era davvero servito a niente, desiderava ingurgitare un buon bicchiere d'acqua fresca per placare la sete e rinfrescare le sue labbra aride come il deserto e ciliegina sulla torta l'effetto della pillola era svanito del tutto lasciandolo nuovamente preda degli spasmi di nausea e vomito.
Scrollò ripetitivamente il capo, cercando di scostare dal volto le ciocche ribelli che gli offuscavano la vista. -Dove sono gli altri?- domandò deglutendo più volte ed incespicando nel pronunciare quelle parole.
L'azzurro con un cenno della testa indicò di fronte a sè una persona legata e imbavagliata vicino ad un grosso cannone, era Roxas che ancora privo di sensi era accasciato sul pavimento costruito con delle assi di legno, una bandana rossa non gli permetteva di proferire parola ed il corpo assomigliava molto ad un insaccato ben legato con una corda.
Invano fu il suo continuo agitarsi come un pesce fuor d'acqua, i lacci stretti continuavano a lacerargli la pelle chiara e fin troppo pallida ed un disgustoso odore di sangue raggrumato rendeva quasi incontrollabili i frequenti conati di vomito. In fondo se erano finiti in questa situazione pietosa era soltanto tutta colpa sua e della stupida boccaccia che si ritrovava, doveva escogitare un modo per liberarsi da quell'albero maestro senza destare i sospetti della giovane ragazza che controllava il timone.
Cazzo, cazzo, cazzo, cazzo...
Ancora una volta il suo cervello andò in panico, ma questa volta fu fermato da uno Zexion alquanto irritato. -Sora piantala! Se la smetti di agitarti come un deficente forse riesco a trovare un modo per liberarci.- sibilò freddo ammutolendo in pochi istanti il moretto che tristemente si lasciò andare con un sospiro afflitto.
Veloce e attento come un falco lanciò varie occhiate in giro, cercando qualsiasi cosa che potesse essere in qualche modo utile alla loro libertà, fosse facile, in quel posto così lindo e pulito scrupolosamente da cima a fondo non c'era nemmeno qualche scheggia da usare per tagliare la corda e a giudicare dalla compattezza delle assi in legno neanche un trapano sarebbe stato in grado di scalfirle, era un Galeone costruito con accuratezza e nei minimi particolari, non vi era alcun dubbio.
Sbuffò per disperazione, con dei gesti ripetitivi tentò di scorticare la corda contro il legno nell'improbabile ipotesti di sfilacciarla in modo tale da renderla meno dura e resistente, ennesimo piano andato in fumo, forse erano davvero spacciati. Razionalità Zexion, svolgi tutto con razionalità.
Mentre il suo cervello rimuginava attentamente sul piano da attuare, Sora era intento ad osservare con angoscia il corpo privo di sensi del fratello, le gambe fasciate da alcune funi molto spesse attorcigliavano le caviglie fino a raggiungere le spalle, il fazzoletto legato a prima vista ben stretto dietro la nuca ed infine i polsi tenuti ben legatii dietro la schiena... beh, era conciato peggio di loro, poteva ritenersi in quella disgrazia miracolosamente fortunato.
Uno, due, tre... alla quarta volta il suo neurone recepì finalmente il messaggio che se avrebbe continuato a tirare la corda nel vano tentativo di spezzarla avrebbe potuto dire addio alle sue povere mani, oh diamine, doveva pur esserci un modo di liberarsi da questa maledetta prigione!
Quella nave sembrava completamente disabitata se non fosse stato per la presenza della giovane donna che sorreggeva con una stretta decisa il timone, eppure era così raro, o almeno lui non ne predicava l'esistenza, scorgere piratesse a bordo di un Galeone Pirata dominato da una ciurma di fanatici pervertiti, beh non era colpa sua se davano questa impressione, specialmente quel vecchio con la benda all'occhio e la cicatrice stampata sul volto... il solo pensarci gli provocava la pelle d'oca.
Come non detto, mentre il suo cervello era nuovamente annegato in qualche fantasia priva di logica dei passi in lontananza si fecero molto più percettibili, facendo irrigidire come un blocco di ghiaccio il corpo del moretto ormai inevitabilmente segnato dalle funi che lo stringevano all'albero maestro, per non parlare della sua schiena, le spalle erano completamente ridotte in frantumi, se fosse uscito sano e salvo da questo terribile incubo già si aspettava i mesi di ricovero in ospedale per guardare i medici giocare a Tetris con le sue ossa, altro valido motivo per smettere di tirare come un emerito deficiente.
Tac, tac, tac, lo scalpiccio della suola degli stivali risuonava pericolosamente verso la loro direzione, si sarebbe aspettato qualche omone burbero e gigantesco che brandiva con vigore una grossa frusta nera come la pece mentre il suo corpo si contorceva in preda al dolore lancinante...
Deglutì rumorosamente socchiudendo leggermente le palpebre ed invocando tutti i santi di suo conoscenza sperando in una Grazia Divina, in questo momento sperava soltanto che la sua cara e dolce madre di materializzasse dietro l'angolo e che lo venisse a salvare per poi prenderlo amorevolmente in braccio e portarlo al sicuro dentro la tanto sognata e calda casetta.
Puah, a cosa ti sei ridotto? Sembri un poppante di tre anni con questi ragionamenti, sono sprecato per un corpo del genere.
Zitto stupido di un cervello, ricorda, se muoio io muori anche tu!
Umpf...
Bene stava letteralmente impazzendo e fare dei soliloqui con il suo unico neurone non gli avrebbe di certo aperto la via verso la salvezza.
-Ma guarda chi abbiamo qui!- quella voce gracchiante e categoricamente fastidiosa all'udito sembrava essersi stampata nella sua testa come un francobollo sopra la lettera, la odiava, la odiava così profondamente che se gli fosse stato possibile si sarebbe tappato le orecchie urlando come un matto pur di surclassarla.
L'inconfondibile chioma brizzolata sbucò oltre il grosso palo di legno, il volto emaciato e scavato dal tempo faceva quasi impressione e quel coltello affilato dal manico lavorato non preannunciava nulla di buono.
Merda, merda, merda, merda...
Accompagnato come sempre dall'immancabile amico dalla capigliatura rasta che fino ad ora si era dimostrato indifferente e impassibile nei loro confronti, molto probabilmente era venuto giusto per accompagnare l'amico.
Digrignò i denti cercando di armarsi del suo peggiore sguardo omicida, non che una dolce faccina da cucciolo indifeso possa fare molto, ma bastò a far sbellicare dalle risate Xigbar che in preda a chissà quale convulsione si accasciò al suolo, rotolandosi come un povero indemoniato.
Xaldin alzò gli occhi al cielo, incrociando pazientemente le braccia e rivolgendogli uno sguardo assassino, detestava quel lato del suo carattere e se non fosse stato per il fatto che era il suo unico compagno di bevute a volte lo avrebbe volentieri legato all'ancora e gettato giù dal pontile.
Il moretto offeso da quella mancanza di rispetto si mordicchiò il labbro inferiore gonfiando di conseguenza le guance e assumendo un'espressione che qualsiasi pazza malata di pucciosità avrebbe definito "Kawaii", beh questa volta anche al più grande sfuggì un debole risolino divertito, come non si poteva ridere dinnanzi a quella comicità impersonificata?
Poco dopo l'uomo dai capelli neri, stanco del continuo rotolarsi del compagno lo alzò sù di peso rifilandogli una gran bello schiaffo dietro la nuca, abbastanza doloroso dato la grossa e possente mano che la natura gli aveva donato.
-Ok, ok la smetto.- si lamentò massaggiandosi la parte brutalmente colpita, riservando comunque un'occhiata divertita al ragazzo castano che continuava ad osservarlo abbastanza irritato per il suo atteggiamento. -Mi sei seimpatico marmocchio perciò, voglio vedere come te la caverai in questa sfida.- disse prima di maneggiare con cura il coltello fra le sue dita per poi piantarlo in un solo colpo verso la direzione del biondino ancora svenuto a causa della forte botta al cranio.
Sora fece scorrere lo sguardo verso l'arma quasi interamente conficcata dentro le assi di legno, gli stava offrendo sopra un piatto d'argento la via di salvezza... Ok, dov'era la fregatura?
-Hai due ore di tempo per liberarti, oppure finirai nel mare a fare compagnia agli squali.- sorrise sornione appoggiandosi con il gomito sopra la spalla di Xaldin, del tutto contrario alla trovata "Geniale" del compagno, se il Capitano l'avesse scoperto sarebbero stati ridotti in poltiglia come minimo.
Scrollò con noncuranza il capo: -Se lo scopre il capo questa volta non sarò io a strapparti dalle sue grinfie.- asserì infine congiungendo le braccia dietro la schiena e avviandosi il più lontano possibile da quell'idiota.
L'altro ridacchiò. -Davvero Xaldin, a volte credo che tu sia buono soltanto per scopa...- la sciabola puntata alla gola era un chiaro segno che se avesse detto qualcosa in più non avrebbe esitato a ridurlo in semplici fettine per poi inbustarlo e gettarlo senza rimorsi in mare.
Sbuffando silenziosamente si diresse pian piano verso la gradinata che conduceva verso il timone dove la ragazza era misteriosamente scomparsa, fu seguito a ruota dal capellone che tirato e con le sopracciglia aggrottate sembrava divorarsi con gli occhi il corpo magro del compagno.
Sora, che ovviamente non aveva compreso neanche una minima parte del discorso si limitò ad urlare il nome del fratello nella speranza che si ridestasse dalle braccia di Morfeo, in fondo avevano soltanto due misere ore per liberarsi e necessitava anche della collaborazione di Zexion per raccogliere quel maledetto coltello.
L'azzurro borbottò qualche imprecazione sottovoce, seguendo contemporaneamente con lo sguardo i due Pirati che pian piano si dirigevano verso le gradinate che conducevano al timone, per poi vederli sparire pochi minuti più tardi.
"Molto bene" pensò prima di far ricadere nuovamente le sue attenzioni sul biondino che dava l'impressione di essere più morto che vivo, doveva escogitare un piano alla svelta anche perchè fare affidamento su Sora sarebbe stato come gettarsi di propria volontà direttamente fra le fauci di un mostro marino.
Il moretto sbuffò impaziente aspettando che il ragazzo al suo fianco sparasse qualche idea geniale e li liberasse miracolosamente da queste corde legate in maniera quasi impossibile, dopo ciò doveva anche andare alla ricerca della sua fidanzata, molto probabilmente erano state rinchiuse direttamente in qualche prigione sotterranea, oppure... No! Positivo, doveva essere ottimista e sorridere aspettando che il miracolo facesse il suo corso.
-Hai qualche idea?- domandò ad un certo punto Zexion, voltandosi verso il castano che scrollò a malapena la testa.
-Sei tu il genio! Trova una soluzione!- esclamò come se la cosa fosse tanto ovvia, lui poteva limitarsi a dare soltanto un supporto morale che consisteva nel sorridere come un deficiente, rischiando una paralisi facciale a vita.
L'altrò lo scrutò con cipiglio, se ne avesse avuto la possibilità un bel pugno nell'occhio non gliel'avrebbe negato nessuno, dopo tutto poteva dedurne le sue conclusioni, Sora non sapeva svolgere altre cose se non mangiare, andare in bagno e dormire, per il resto era come avere accanto a sè un rottame farfugliante.
-Si spera in una grazia dal cielo e che Roxas si svegli una volta per tutte.- asserì infine con molta tranquillità, lasciando che il moretto lo osservasse con non molta convinzione, beh in fondo stavano rischiando la pelle e lui si armava soltanto di quell'ironia cinica che avrebbe fatto saltare i nervi anche all'uomo più paziente del mondo.
Merda.
Sora iniziò a sbattere ripetutamente il capo contro il grosso albero maestro: -Ti prego Dio fa che sia una morte senza sofferenza, veloce e indolore.-
Cominciò a ripetere questa frase si e no otto volte al minuto, poteva anche ammettere che era un mestro nel perdere tempo prezioso, eppure di solito lui non era un tipo che si spazientiva facilmente, dopo la nascita di Kairi il suo cervello era stato messo a dura prova ragion per cui era abituato a sopportare gente del genere, perchè con il castano era tutto diverso? Perchè con Sora non vedeva di cucirgli la bocca e gettarlo giù da un palazzo?!
Inspirò ed espirò più volte cercando di darsi una controllata finchè un tonfo sordo non riuscì a catturare finalmente la sua attenzione, lentamente dischiuse le palpebre mentre le sue iridi ghiacciate si posavano con calma sopra un cannocchiale poco più distante dal corpo di Roxas, e questo ora da dove sbucava?
Avrebbe voluto alzare lo sguardo per vedere da dove diamine era spuntata una roba del genere soltanto che le funi stratte a malapena lo lasciavano respirare; il piccolo oggetto rotolando si trascinò vicino i piedi del ragazzo più piccolo che, ancora impegnato a sproloquiare qualcosa di incomprensibile, lasciò che la loro unica via di salvezza scivolasse dall'altro lato del Galeone, fino a fermarsi poco prima del ponticello dove ben presto sarebbero finiti.
Uccidilo. Uccidilo. -Sora?- lo richiamò con finta voce mielosa.
L'altro si girò con un grande sorrisone stampato in faccia, beh, per lui l'ottimismo significava questo, sorridere sempre.
-Sei un'idiota.-




Dolore.
L'unica parola che scorreva nella sua mente era questa, seguita poi da Botta, Sora e Pirati... ricordava soltanto di essere stato colpito molto forte dietro la nuca e poi tutto buio, forse era morto, forse era in Paradiso e qualche angelo stava spettando soltanto il suo risveglio per poi condurlo personalmente nei Campi Felici come li chiamava suo fratello, già Sora, tutto ciò era accaduto soltanto per colpa sua, ma in realtà anche il suo istinto fraterno aveva la sua buona parte di colpe, gli voleva bene e non lo avrebbe mai lasciato solo in un momento del genere, ma se ciò comportava la morte forse un ripensamento...
Il venticello leggero che mulinava sopra il suo volto lo fece ridestare dai suoi pensieri, obbligandolo a spalancare con un gatto indifeso le iridi color cielo per poi alzarsi di scatto con un colpo di reni e rotolare nuovamente al fianco del grosso cannone che sporgeva leggermente verso il mare.
Non poteva parlare, qualche strano fazzoletto gli impediva di aprire bocca e per di più assomigliava molto ad un verme strisciante dato che gli era impedito l'uso sia delle braccia che delle gambe, deduzione momentanea, erano stati rapiti.
Se avesse potuto avrebbe urlato come un dannato, anche a costo di spolmonarsi e perdere la voce ma doveva liberarsi;  la sua mente pian piano cercò di mettere a fuoco ciò che gli stava davanti, ed il suo sguardo ricadde proprio su due persone legate ad un grosso tronco conficcato dentro la nave.
Avevano entrambi la testa china e sarebbe stato difficile notarlo visto che gli era negata la parola perciò si limitò a battere furiosamente i piedi, per quanto la sua posizione gli permettesse, sopra le assi di legno che scricchiolarono leggermente.
Rumore minimo che sia, bastò ad catturare gli sguardi sorpresi di Sora e Zexion che con un misto di felicità e disperazione stampati in volto gli sorrisero con l'entusiasmo di chi ha appena trovato una cassaforte piena zeppa di soldi, lui per tutta risposta mugulò qualcosa di incomprensibile scatenando un gridolino euforico da parte del moretto.
-Roxy! Ti sei ripreso!- urlò, mostrando un sorrisone a trentadue denti mentre le iridi pian piano si velavano di calde lacrime di gioia.
Zexion sospirò, cercando di tornare al punto dell situazione, ora che il biondino era sveglio potevano attuare il suo semplice e prevedibile piano.
-Non perdiamo tempo, credo ci rimarrà più o meno mezz'ora visto il tempo che abbiamo perso.- calcò a gran voce le ultime parole cercando di farle notare al moretto che si limitò a rifilargli come un bambino di cinque anni una lunga e viscida linguaccia.
-Roxas, devi cercare di prendere quel coltello e slegarti.- confermò con impazienza l'azzurro sperando che almeno Roxas fosse molto più sveglio del fratello che purtroppo si ritrovava.
Lui senza indugio cercò di avvicinarsi con notevole fatica verso il coltello, quando fu abbastanza vicino con un colpo ben assestato scardinò l'arma dall'asse di legno su cui era conficcata poco prima, adesso veniva la parte più difficile da affrontare, cercare di sfilacciare la fune con le mani completamente fuori uso.
Con il solo sforzo delle gambe trascinò il coltello quasi all'altezza del bacino per poi prendere dalla parte del manico l'arma ed iniziare ad armeggiarca con cura, nel tentativo di non tagliuzzarsi qualche altra parte del corpo.
Tre, quattro, cinque minuti ed era ancora lì a tentare di tagliare quella corda che sembrava dura quando l'acciaio finchè non si sfilacciò del tutto e con un forte strappo eliminò anche l'ultimo collegamento lasciando che quel pezzo di corda cadesse sul pavimento. Non gli sembrava vero, i suoi polsi finalmente erano liberi, seppur malconci ma liberi, senza pedere tempo slegò il nodo della bandana gettandola il più lontano possibile, con gesti secchi ruppe le restanti funi ed infine si alzò vittorioso, con un sorriso soddisfatto e con l'arma del delitto in mano.
-Coraggio, liberaci!- sibilò Zexion con il cuore in gola mentre Roxas era impegnato nel liberare i suoi compagni.
Nel frattempo Xaldi e Xigbar vicino al timone si affacciarono per dare un'occhiata agli ostaggi e con occhi increduli si limitarono a sbattere più volte le palpebre, specialmente quest'ultimo che dava l'impressione di essere appena partito per l'aldilà.
-Non ci credo! Come diamine hanno fatto!- sbraitò l'uomo con la benda all'occhio, sbattendo più volte le mani contro la ringhiera in legno e sporgendosi pericolosamente.
L'altro si passò una mano sul volto imprecando bestemmie a voce alta: -Cazzo, se lo scopre il Capitano siamo morti.-
Come non detto.
-Cosa non dovrei sapere io?-
Oh, merda.
-Mi spiegate perchè gli ostaggi sono liberi?- sospirò, alzando di conseguenza gli occi al cielo.
Xigbar, sei uno stronzo!







Note di un'infuriata Autrice:
Ok dopo questo posso dire di odiare con tutto il cuore il mio stupido Portatile. *Prende a calci il povero Computer*
No davvero, mi ha eliminato tutti i capitoli freschi freschi e sono stata costretta a riscriverli, perdonatemi per l'immenso ritardo ma credo che anche per le altre storie ci vorrà un poco prima che riesca ad aggiornare.
Per adesso ecco a voi un nuovo capitolo di Pirates Tales! ^^
Spero sia di vostro gradimento come il precedente! E detto ciò non posso fare altro che ringraziare di cuore tutti coloro che hanno aggiunto la FanFiction fra le seguite, ricordate e preferite! Vi amo tutti! ^^
Un bacio!
Mikhi.
P.S: Di chi sarà mai il cannochiale piovuto dal cielo? xD



Syranjil Sarephen:
Ciao! ^^
Sono molto contenta che la storia ti piaccia, l'ho detto è nata per puro caso riguardandomi per la centesima volta Pirati dei Caraibi xD E così ho detto "Perchè non scrivere una storia sui pirati?"  e da lì è nato il frutto della mia mente perversa u.u
Questa volta ho voluto aggiungere anche la XalXig, ma non avendo mai scritto paring del genere dovrò documentarmi su ciò.
Ti ringrazio! xD Non preoccuparti sei sempre la benvenuta, ovviamente c'è sempre la ricompensa. *Prende cesto di carote*
Zexion si devo ammetterlo è leggermente stronzo xD Ma non sopporto fare il solito sfigato di turno, cioè in Kingdom Hearts è diverso se non il completo opposto, anche se la versione emo non gli sta tanto male. xD
Demyx arriverà molto presto e pur non essendoci in questo capitolo ha già combinato un guaio u.u Ok basta spoiler xD
Volevi l'aggiornamento, ed eccolo qua! xD
Allora alla prossima! ^^ Sayonara!
Mikhi.




Lusty:
Ciao! ^^
Guarda sono davvero felice che questa storia sia di tuo gradimento, è sempre bello vedere persone nuove che apprezzano le storie. (Beh chi non lo vorrebbe? xD)
Si, l'idea è nata soltanto per puro caso guardando appunto l'ennesimo film piratesco che tutti conosciamo molto bene xD
Sono contenta che l'entrata in scena ti sia piaciuta e poi devo dirti anche se a malincuore che la persona che ho descritto nello scorso capitolo non è Demyx... ma bensì Seifer xD Ok non mi uccidere xD
Perdonami se forse sono stata un po' vaga nella descrizione e per chiarirti un po' le idee ti elenco il nome dei cinque pirati xD
Allora c'è Seifer, Xaldin, Xigbar, Cloud e Leon però questa ovviamente è solo una piccola parte della ciurma. (Ance se la nave sembra completamente spopolata i Pirati ci sono, non preoccuparti.)
Ti ringrazio per la dritta ovviamente poichè c'è sempre il bisogno di migliorare e sono sempre ben gradite le critiche costruttive, piuttosto parlando di Zexion non devi  preoccuparti, in questa storia non sarà per niente un emo anche perchè non apprezzo molto la versione emo xD
Spero ti piaccia anche questo capitolo! ^^
Alla prossima! Sayonara!
Mikhi.



Lyssa:
Ciao! ^^
Ti ringrazio per aver aggiunto la storia fra le seguite e sono molto contenta che tu riesca a fidarti di me xD
Spero che anche questo capitolo sia corretto ed intrigante xD
Aspetto un tuo parere! :) Alla prossima! ^^ Sayonara!
Mikhi.



Nevada:
Ciao! ^^
Ti ringrazio tantissimo per i complimenti.
Spero che anche questo capitolo ti piaccia! ^^
Allora alla prossima! ^^ Sayonara!
Mikhi.



Ayume:
°\\\°
Grazie davvero! Oddio così mi fate commuovere.
Non preoccuparti assolutamente per il ritardo, anzi, dovrei ringraziare io te per aver recensito xD
Ecco a te il nuovo capitolo! ^^
Allora alla prossima! Sayonara! ^^
Mikhi.





 

   

    
 

  




 


 



 


 



 






   
 
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