Crossover
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Autore: nick nibbio    15/09/2010    4 recensioni
Nell'eterna lotta tra bene e male è finalmente giunto un eletto in grado di cambiare l'equilibrio tra queste due forze: un giovane ragazzo che, da semplice sognatore, diventerà protagonista e, insieme a molti grandi personaggi dei manga e delle anime, trasformerà il sogno in realtà
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Film, Libri, Videogiochi
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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l'incontro Salve a tutti.  Spero che il prologo di questo Super Cross over (come qualcuno lo ha definito) vi sia piaciuto, perchè da adesso incomincia la storia vera.
Ah! Una piccola nota: il cross over vero e proprio, con i personaggi dei manga e degli anime, comincia dal capitolo 14, che uscirà molto presto. Godetevi  i capitol di apertura.
Buona lettura.





Era un caldo pomeriggio d’estate. Un giovane ragazzo di 19 anni, dopo una giornata dedicata al nuoto, stava per concedersi un po’ di riposo. Non avrebbe mai immaginato che quella semplice pennichella lo avrebbe cambiato per sempre.               
Il ragazzo si chiamava Nicola: era alto e robusto, di carnagione chiara, capelli castani e occhi verde chiaro che si astraevano dalla realtà con grande frequenza.                      
La sua mente era molto ricca sia dal punto di vista intellettuale sia da quello creativo. Era soprattutto quest’ultimo tratto che lo aveva sempre contraddistinto. Sebbene fosse maggiorenne, era molto legato al mondo della fantascienza e dell’infanzia .                                 
Sarebbe stata quella sua mente a rivoluzionare il mondo; solo che ancora non lo sapeva.                                                                                                                                                    
Il giovane si sdraiò e prese subito sonno. In quel momento una voce lo chiamò e cominciò a precipitare.                                                                                                                
La caduta sembrava interminabile. Sembrava che il giovane avesse superato la linea che, secondo Freud, separava il conscio dal subconscio, ma allora perché non riusciva a svegliarsi?                                                                                                                      
Pochi istanti dopo, vide il fondo dell’abisso in cui stava precipitando: a quella velocità si sarebbe schiacciato come un uovo.                                                                              
Sembrava fosse giunta la sua ora, ma all’ultimo istante, delle braccia lo afferrarono e lo deposero al suolo.                                                                                           
Il giovane stette per qualche istante inginocchiato al suolo e con un filo di voce, disse: “Grazie, mi hai salvato la vita.”                                                                                       
“Figurati. Normale routine!” rispose il suo salvatore.                                                           
Nicola alzò la testa per vederlo in volto e, con suo grande stupore, vide un personaggio che mai gli era capitato in sogno: il principe di Persia.       
“Ma tu sei il principe di Persia” disse scosso “Che forza, salvato da un mito”.              

 “Troppo gentile” commentò il principe.                                                                                                        
“Mito! Ma fammi il favore” disse una voce vicina.                                                                          
Nicola si voltò e, con maggiore stupore, vide Blade, Van Helsing, Eric Draven (il corvo) Buffy e Kaeleena (amica del principe di Persia: di carnagione olivastra, con occhi verde smeraldo e lunghi capelli neri che le incoronavano il volto) che si avvicinavano.                                                                                                               
“Oh cavolo!” esclamò “Rimangio ciò che ho detto, non è solo uno il mito, ma lo sono anche gli altri”.                                                                                                                             

“Ah! Quindi siamo tutti miti?! Meglio così.” disse Buffy.                                                                     
“Meglio accontentarsi di questo no!” esclamò Eric.                                                                     
“Comunque Nick, benvenuto ti stavamo aspettando” disse Blade.                                               
“Nick?” chiese Nicola “Conoscete il nome del mio personaggio creato? Cavolo che forza. Anche se non credo di essere alla sua altezza”  e sorrise.                                                      
Ma il suo sorriso non fu ricambiato dai presenti, che si rabbuiarono in volto.                        
“Che c’è? Ho detto qualcosa di stupido?” chiese.                                                                        
“No” disse il principe “è solo che…” non riuscì a completare la frase.                                                 
“Solo che abbiamo bisogno di te” completò una voce.                                                                       
Nicola si chiese chi fosse stato. Di una cosa era certo, era una donna.                                                        
Ora che ci pensava, non sapeva dove si trovasse; era  tutto in penombra, solo una fioca luce, proveniente da una lanterna illuminava il posto, ma non si capiva quanto fosse grande o quante altre persone ci fossero. Inoltre il ragazzo era miope e non aveva gli occhiali con sè, aveva riconosciuto i suoi interlocutori perché erano vicini, altrimenti avrebbe avuto qualche difficoltà. In quel momento si ricordò che, per quanto fosse strano, stava sognando e quindi poteva vedere benissimo.                                
Tirò un sospiro, ma si rese conto che vedeva ancora sfocato e, inoltre era vestito nello stesso modo in cui si era addormentato, una maglietta per il mare e un costume da bagno tipo boxer, per il resto non aveva altro addosso.

Mentre si stava chiedendo il perché di tutto questo, la luce della lanterna illuminò un altro volto, quello di Luce, la sposa del suo personaggio.  Nicola restò abbagliato dalla sua bellezza.                                                                              
“Luce!” disse con filo di voce “Sei quella che credo io o mi sto sbagliando?”                               
“Sono proprio una delle tue creature Nick” disse lei "Almeno quella che hai modificato".                        
“Wow!” esclamò il giovane. 
Nel vederla meglio, si accorse che il suo volto aveva i segni di lacrime ed era teso e triste, nonostante l’apparente tono calmo.                                                 
“Ehi! Che cosa c’è? Perché sei così triste? Non è da te” le chiese.                                                                 
“Perché è triste?” disse un’altra donna che dopo si rivelò essere Marina, seguita da Anemone (o Fuu, una ragazza con i capelli castani e gli occhi verde chiaro, resi più intensi dagli occhiali da vista che aveva) , “Forse perché ha…” fu interrotta da un gesto dell’amica.                                                 
“In realtà” disse Luce “Sono triste, ma allo stesso tempo felice. Solo poche ore fa ho visto l’uomo che amavo e i suoi valorosi compagni cadere davanti ai miei occhi,  adesso lo ritrovo di nuovo davanti a me!”                                                                                  
Nicola, già stupefatto, spalancò gli occhi. “Ho sentito bene” esclamò “Il mio personaggio, cui ho sempre dedicato ogni sforzo creativo, è morto!”                                           
“Si!” rispose Luce “E’ morto nel tentativo di salvarci tutti da fine certa, combattendo contro un nemico che alla fine lo ha distrutto insieme a tutti i suoi compagni e compagne. Io sono tutto ciò che resta”                                                       
Nicola si sentì precipitare in un abisso ancora più profondo di quello in cui era già caduto. Non riusciva a credere a quello che aveva sentito.                                                           
“Non è possibile” disse con un filo di voce “Non può essere morto, nessuno può batterlo. Ditemi che questo è solo uno scherzo”.                                                                                              
Tutti i presenti abbassarono la testa senza proferire parola. Il giovane cercava di calmarsi pensando che fosse solo un brutto sogno, ma si rese conto che, per quanto ci provasse, non riusciva a svegliarsi; tutto quello che lo circondava, era reale.    
Dopo un tempo incalcolabile, fu Eric a parlare dicendo: “Senti Nick. Capisco benissimo come ti senti. Il tuo alter ego, se così lo possiamo chiamare, era un amico per tutti noi, ma ora non c’è più. Abbiamo bisogno di te, devi aiutarci a vendicarlo e a salvare il nostro mondo”.                                                                                       
“Come?” disse Nicola “Io non sono un guerriero, sono l’esatto opposto di colui che conoscete. Non abbiamo niente in comune se non qualche somiglianza fisica. Non so neanche, dove sono e se questo è davvero reale o sto ancora sognando. Secondo voi posso fare qualcosa?” e scoppiò in lacrime.                                          
“Questo lo sapevamo già Nick” disse Blade duro “Ma non ci potevamo certo aspettare di assistere ad una scena così pietosa da parte tua”.                                                            
Si avvicinò a Nicola , lo prese e lo sollevò a forza dicendo: “Alzati pappamolle! Non è questo il momento di piangere. Se vuoi un buon motivo per farlo te lo do io. Guardami negli occhi!” lo forzò a guardarlo fisso e si tolse gli occhiali “Il tuo alter ego è crepato va bene! Ma se non ci aiuti, non solo noi, ma anche tu farai la stessa fine. E dopo di noi toccherà agli altri mondi e dimensioni di cui questo universo è composto, finché non ci sarà altro che il nulla. Eccolo un bel motivo per piangere, la distruzione totale. Ti piace come prospettiva?” e lo lasciò andare.                     
“Blade” lo richiamò Van Helsing “Non dovresti essere così duro. Ha appena scoperto che il suo sogno è stato distrutto, non sa nemmeno dov’è. Questa prospettiva metterebbe paura a chiunque”.                                                                          
“Paura Gabriel!” ruggì Blade “Se non l’hai capito ho paura come tutti voi, ma,a differenza di lui, riesco a mantenere il controllo”.                                            
Nicola cominciò a riprendersi, sostituendo la tristezza al desiderio di sapere. “Ehi Blade” disse “grazie per la predica, mi ha fatto calmare. Ora qualcuno vuole spiegarmi che diavolo succede? E, se non chiedo troppo, avete un paio di pantaloni e delle scarpe. Sto gelando”.                                                                           
“Cavolo è vero” commentò Marina “ sei in pigiama estivo e sai di salsedine. Hai davvero bisogno di una sistemata.”                                                                      
“Grazie per avermelo fatto notare miss vestita-bene. Scommetto che tu avresti avuto solo le mutandine.” rispose sarcastico Nicola "Il pensiero mi fa venire in mente  strane idee.                                                                                                                                                      
“Come ti permetti” gridò Marina “Piccolo pervertito" e gli saltò addosso riempiendolo di schiaffi.
Ci vollero tutti i presenti per separare quella furia dal povero ragazzo, che uscì con una faccia gonfia e dolorante.                                                                                                            
“Ma sei pazza!” disse lamentandosi “Mi hai riempito di schiaffi per una semplice battuta! A te ti manca qualche rotella”.                                                                                             
A queste parole, la ragazza si infuriò di nuovo, ma non riuscì a liberarsi dalla presa dei suoi compagni.      
“Basta Marina!” ordinò Luce.                                                                                                               
A quell’ordine Marina si voltò verso di lei. Luce sorrideva, ma il suo volto nascondeva una forza tale da spaventare tutti i presenti, persino un tipo che si tiene tutto dentro come Blade.                                                                                                       
Nicola lo solo intravide, ma si rese conto che lo sguardo era diretto anche verso di lui. Sentì i brividi dietro la schiena.                                                                                            
 Marina si calmò e si scusò con Nicola e lo stesso fece lui. Luce riprese il volto solito, solo che questa volta era più sorridente.                                                                     
Dopo questa scenetta, Anemone tirò fuori un paio di pantaloni che aveva portato con se. “Devi scusarmi, ma non ho portato delle scarpe. Almeno potrai coprirti le gambe.”                                                                                                                                             
Nicola prese i pantaloni ringraziando e se li mise.                                                                                                 
“Non ti stanno male” commentò il principe.                                                                                             
“E’ quello che c’è, quindi mi accontento” disse Nicola. “Ora vorrei sapere dove sono e  cosa vi aspettate da me”.                                                                                                        
“Era ora” disse Buffy “Chi comincia?”                                                                                                 
“Ci penso io” rispose Luce.                                                                                                              
Questa si avvicinò a Nicola e cominciò: “Sappi che non possiamo restare qui ancora a lungo, quindi ti dirò le cose più importanti. Il resto te lo dirò più tardi.                                                                                                                                                   
Benvenuto nel Fantasy, il regno in cui i sogni di tutti diventano reali. Il nostro re è Galax XII. 
Gli eventi che ti hanno fatto venire qui, risalgono a circa due mesi fa: quando Abhadon, l’entità pura dl Male è riuscito a ritrovare i suoi occhi e il suo cuore, dispersi nel continium spazio-tempo. Ritrovato ciò che gli mancava, ha deciso di vendicarsi e di impossessarsi dell’intero universo e di tutte le dimensioni che lo compongono. Ha risvegliato tutti i suoi servitori, mettendoli a capo di un demone infernale superiore di nome Abominon che ha assunto il titolo di supremo generale infernale, secondo solo ad Abhadon. Abominon ha attaccato il Fantasy per distruggere tutti i sogni e privare tutti gli abitanti dell’universo della speranza. I  Sun’s Warriors hanno provato a fermarlo ma, come sai, sono stati sconfitti.                                                                        
Abominon, in segno di rispetto ai nostri principali difensori, ha rinviato la distruzione del nostro mondo a due mesi a partire da oggi.                                                                            
Tutto ciò che possiamo fare è sperare in un miracolo e abbiamo puntato su di te Nick: tu sei il creatore dei Sun’s Warriors e sei l’unico che ci può salvare.                                                                                            
Secondo le nostre leggi, è proibito far venire qui un umano: violerebbe un antico equilibrio su cui tutto si basa. Ma questo equilibrio è già stato spezzato, quindi è necessario ricostruirlo e l’unico che lo può fare sei tu”.                                                                
“Io?” chiese Nicola “Ma non sono una persona speciale. E poi, in soli due mesi non saprei da dove incominciare”.                                                    
“Lo sappiamo Nick” rispose Van Helsing “Per questo dovrai sottoporti ad un allenamento intensivo per risvegliare i tuoi poteri e diventare ciò che hai sempre sognato di essere. Non credi valga la pena provare?”                                                                                                                                                          
Nicola ci pensò e poi rispose: “Credete davvero che io sia la persona giusta?”.                                                                                          
Tutti annuirono. “Beh! Immagino di non avere scelta, ormai sono nella barca e devo remare. Va bene farò ciò che posso”.                                                                     
Tutti sorrisero.                                                                                                                                            
“A questo punto”disse Luce “direi che possiamo tornare al castello e preparare il tuo programma di allenamento” .                                     
“Fico!” commentò Nicola “Che stiamo aspettando!  Andiamo volando o col teletrasporto?”.                                                                                                                                          
“Con nessuno dei due.”rispose Kaeleena  “Ci troverebbero subito. Credo dovremo camminare”.                                                                                                                                           
“Cosa?”disse Nicola deluso “Ma quanto ci vuole?”.                                                                            
“Più o meno due giorni di cammino” rispose lei.                                                                 
Nicola, nel sentire questo, fece un sospiro: “Che delusione. Mi sarebbe tanto piaciuto fare subito il mio primo battesimo nell’aria”.                                                                   
Luce a quelle parole sorrise: “Un’altra via ci sarebbe, la tecnica del richiamo. Chiameremo un animale e ci faremo trasportare da lui”.                                           
Nel sentire questo Nicola si sentì elettrizzato: avrebbe cavalcato un animale del Fantasy e sarebbe arrivato al castello in pochissimo tempo.                                                                    
“Che stiamo aspettando, che nevichi? Andiamo” disse emozionato.                                             
Gli altri lo invitarono a seguirlo ed uscirono dalla grotta in cui si trovavano, nota come "grotta dei mondi" e uscirono all’aria aperta.                                                                     

 



Allora. Piaciuto questo secondo capitolo? Spero di si. vi aspetto al prossimo. Mi raccomando, commentate. Mi bastano anche un paio di righe.
Alla prossima.
  
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