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Autore: CatcatKhad    16/09/2010    1 recensioni
Era una giornata normale per la famiglia Cullen. La piccola Renesmee si era ufficialmente fidanzata con il suo Jake, Emmet e Rosalie avevano fatto un viaggio per stare un po' da soli all'isola Esme, Bella e Edward si amavano alla follia come sempre, Carlisle e Esme per la prima volta dopo molto tempo avevano... ehm,avete capito, ma Alice e Jasper? Per loro no, ma per scoprire cosa succede vieni a leggere questa storia.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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Pov. Luna
Sono passate 2 settimane da quel giorno. Alice mi aveva già perdonata, anzi mi aveva chiesto scusa, io e Seth eravamo fidanzati e la vita andava avanti. Ero sul divano, seduta a gambe incrociate, e stavo ascoltando della sana musica di Beethoven al mio I-pod. Ad un tratto, vidi la porta spalancarsi e entrare Emmett, che era ubriaco. Come faceva a ubriacarsi un vampiro? Con il sangue rancido. Per noi è come una birra fatta in casa. Una bomba. Mi feci acqua e mi nascosi sotto al divano, mentre lui andava verso la sua camera. Mi ritramutai in umana e mi raggomitolai su un cuscino spaventata.
Pov. Rosalie
Ero in camera mia, con la vestaglia da notte di pizzo bianca, quasi trasparente. Aspettavo il mio orsacchiotto. Lo sentii entrare in casa e salire le scale, per poi trovarmelo davanti. Sorrisi, poi mi avvicinai a lui. Aveva gli occhi di un colore stranissimo. Arancioni. Indietreggai, un vampiro ubriaco poteva avere quegli occhi. Lo era, e molto. Mi si avvicinò, aveva desiderio negli occhi. Mi allontanai, così lui mi prese per un braccio e mi baciò, violento e con un sapore disgustoso in bocca. Sangue rancido. Lo allontanai, lui strinse la presa al braccio e mi lanciò sul letto, buttandosi su di me. Avevo paura. Provai a urlare, ma lui mi tappò la bocca con un pezzo di scotch. Il mio punto debole. Poi cominciò a spogliarmi, per mordermi con il veleno l'ombelico. Sbarrai gli occhi, e provai a urlare ma lo scotch me lo impediva. Continuava a mordermi ovunque con il veleno. Mi risparmiò la parte interna delle gambe, anche perchè la usò per un altro scopo. Mi teneva ferme le mani con una sola delle sue, mentre mi baciava togliendo lo scotch e mi violentava. Avevo il terrore addosso. Appena riuscii a liberarmi gli morsi l'incavo del collo, il suo punto debole, mi misi su una maglia lunga e urlai, scappando verso la camera di Alice. Era sola.
Pov. Alice
Ero in camera mia, tranquilla, a mettere a posto i miei vestiti nuovi, quando sentii un urlo. Rosalie, stavo per correre di là, quando la portà si aprì e mi presentò uno spettacolo orribile: Rosalie con una maglia piena di morsi avvelenati. Mi corse incontro, disperata, mentre urlava e piangeva lacrime invisibili. La strinsi a me, poi corsi a chiudere la porta a chiave e mi sedetti sul letto, dove stava una Rosalie disperatissima. Chiamai Luna mentalmente, che pochi secondi dopo aveva attraversato la porta in forma d'acqua e era corsa vero Rose, che si teneva le mani in viso disperata. Io intanto chiamai al telefono Jasper. - Pronto? - - Jasper, sono io, Alice. Dovete tornare subito a casa! Emmett è ubriaco e ha combinato un casino con Rosalie. Vi prego fate in fretta.. - Gli dissi, ancora tremando dallo shock - Arriviamo non muovetevi da li. - Chiusi la chiamata. Bussarono alla porta della camera. Era Emmett, che cercava Rosalie - Amore, dove sei? Vieni fuori dai, che devo farti vedere una cosa.. - Continuava a dire, mentre Rosalie si raggomitolava vicino a Luna come in trance, forse stava ricordando quei terribili momenti di molti anni prima. Sentii sbattere una porta. Jasper. Erano arrivati. Sentii i passi aggrazziati ma veloci dei ragazzi venire su, prendere Emmett bloccandolo e facendogli bere del sangue pulito. Lui, svenne. Come tutti i vampiri ubriachi. Aprii la porta lentamente. Esme e Bella corsero dentro, mentre Nessie rimase con il papà, piangendo. Appena la mamma vide Rose, si portò una mano al petto dove batteva il cuore e le corse incontro. Carlisle, Jazz e Jacob stavano portando Emmett in camera sua. Io corsi poi in braccio a mio marito, che mi coccolava protettivo. Rosalie non si calmava, ma i ragazzi non potevano entrare. Era praticamente nuda. Luna le stava leccando il morso al collo, guarendoglielo un po'. Ma lei era immobile, fissava un punto e a volte mandava dei rantolii confusi. Luna la stava calmando, ma lei era ancora terrorizzata. Scesi da Jasper e mi avvicinai cauta alla camera del "delitto" : Emmett era sdraiato su un fianco, svenuto, mentre stava rinsanandosi. Tornai nella mia camera, dove Esme stava vestendo Rosalie con vestiti normali ma corti mentre Luna la teneva su, senza fare il minimo sforzo. Bella stava cantandole una canzone per calmarla, riuscendoci a malapena. Cantava bene, Bella. Mi avvicinai, mentre Esme mi porse la maglia da mettere a Rose. Gliela misi, delicatamente, mentre veniva messa giù da Luna. Si era ripresa in parte. Solo che non avrebbe più voluto vedere ne Emmett ne un uomo in particolare, per un bel po'. Stava in piedi, anche se i morsi facevano molto male. Si avvicinò a me e mi abbracciò. Lo stesso con le altre. Luna le aveva cosparso il corpo con il suo veleno, che cicatrizzava al massimo tutto. Così, i segni dopo un po' sparivano quasi del tutto, anche se alla luce del sole si vedevano leggermente. Mi prese per mano, per poi farsi portare fuori. Appena vide Jasper, mi strinse di più la mano, spaventata, ma continuò a seguirmi, guardandolo diffidente. Appena lui la vide, sobbalzò. Faceva impressione. Davvero molta. Andammo in salotto, lei tremava ancora, ma era abbastanza calma. Si sedette sul divano, trascinandomi. La accarezzai. Intanto, Jasper si era avvicinato e si era appoggiato alla colonna vicino al divano, usando il suo potere per tranquillizzare Rose. Si cominciava a grattare ovunque, mi faceva pena. Mi guardò, mentre continuava a grattarsi, poi scoppiò a piangere. La abbracciai di corsa, mentre pensavo che Emmett l'avrebbe pagata per quello che le aveva fatto! Sbuffai, innervosita. Rosalie si staccò, poi si accovacciò sul divano e accese la Tv. Guardai Jasper, che annuì e mi alzai. Lui prese il mio posto cautamente, mentre Rosalie si era girata terrorizzata verso di lui. Lui le sorrideva dolce, e lei piano piano capì che non voleva farle niente di male. Si avvicinò a lui, e si accoccolò fra le sue braccia. Lui la abbracciò. Io corsi verso la mia camera a finire di mettere a posto i vestiti. Appena finito, mi girai e lanciai un urlo: Emmett era li, davanti a me, il sangue non era bastato e lo aveva ubriacato ancora di più. Mi guardava cattivo, mentre si avvicinava a me. Cercavo di divincolarmi, ma lui aveva chiuso la porta a chiave e la finestra era a prova di vampiro. Si avvicinava sempre più, mentre io mi terrorizzavo sempre più. Mi prese per un braccio, per poi darmi uno schiaffo. Caddi in terra, mentre lui mi dava un calcio alla testa, poi mi sollevò e mi lanciò verso l'unica parete libera. Io urlavo e chiamavo Jasper. Cazzo, avevo le stanze insonorizzate! Nessuno poteva sentire quello che succedeva nella stanza! Emmett si avvicinò e cominciò a colpirmi. Io evitai un colpo, che sfondò la porta e urlai. Edward si avvicinò e appena vide Emmett, sbarrò gli occhi e corse a chiamare Jasper. Intanto, Emmett mi aveva presa per un braccio per poi lanciarmi contro il muro di nuovo. Ero esausta, uno straccio. Jasper arrivò nel momento in cui io volavo contro la parete. Lo sentii ringhiare e saltare addosso a Emmett insieme a Edward, mentre Carlisle prendeva una sostanza da iniettargli e Luna lo bloccava con la forza mentale. Aveva un potere come quello di Jane, solo che lei non faceva male. Ti bloccava e ti annullava la vista. Io ero a terra, mi sentivo le ossa rotte. Stavo piangendo e tremavo, quando Carlisle iniettò quella sostanza a Emmett, che stramazzò a terra, Jasper mi corse subito incontro con le lacrime agli occhi. Era disperato. Provavo a parlargli, ma avevo troppo male ovunque. Chiusi gli occhi. Mi sentii sollevare, per poi ritornare sdraiata. Dov'ero? Cosa ero? Non capivo più niente. Sentii le mie ossa spezzarsi, volevo urlare ma non riuscivo. Percepivo delle voci in lontananza Sangue.. Alice, svegliati ti prego... Ti amo Alice.. Volevo rispondere, ma mi sentivo come un corpo senza vita, anche se la ero già. Intravidi delle immagini che mi arrivavano, ma non le stavo vedendo con gli occhi. Luna. Mi mandava le immagini di quello che stava succendedo. Io riuscivo a risponderle. C'era Jasper che si teneva la testa fra le mani, disperato. Piangeva. No, amore mio, non piangere. Ti prego, tesoro, non farlo. Volevo urlare. Luna mi diede la forza di aprire gli occhi. Li aprii. Jasper non se n'era accorto. Non li avevo aperti davvero, ero solo entrata nella mente di Luna, per cui usavo i suoi occhi per vedere. Carlisle era di là, erano solo Luna e Jasper con me. Gli altri non c'erano. Riuscii a vedere il mio amore in viso. Aveva gli occhi nerissimi. Da quanto ero così? Tornai nella mia mente. Avevo acquistato forze, riuscivo ad aprire gli occhi davvero. Li aprii. Luna mi sorrise. Guardavo in giro. Non sentivo più male. Mossi leggermente una mano. Ero magrissima, pelle e ossa. Mi tirai su. Jasper lo sentì e mi corse subito incontro, aveva gli occhi lucidi e gonfi. Neri. Provai a sorridere, ma uscì una smorfia di dolore. Tornai giù. Luna venne e mi accarezzò. Uffa, di nuovo il veleno. Era puzzolente, ma almeno funzionava. O almeno, era quello che speravo. Passò il dolore. Jasper mi teneva la mano. Mi sedetti di nuovo, gli accarezzai il dorso della mano debolmente. Luna uscì, per poi tornare con del sangue. Me lo fece bere. Mi sentivo molto più forte. Solo che, ora, riuscivo anche a piangere. Jasper mi abbracciò, trattandomi come una bambolina di cristallo. Scoppiai a piangere, non volevo che il mio unico amore stesse male per me. Lui mi strinse di più, sempre delicatamente. Lo lasciai, poi provai a scendere dal letto. Stavo in piedi, solo che un capogiro mi fece quasi cadere, menomale che Jasper mi aveva sorretto. Camminai, ma lui mi prese in braccio e mi portò fuori. Volevo scendere, ero sicura di potercela fare. Non mi lasciava andare. Esme era li, aveva anche lei gli occhi lucidi. Appena mi vide sorrise, poi mi corse incontro. C'erano tutti, a parte Emmett. Sospirai di sollievo. Rosalie si avvicinò a me, si grattava ancora come una pazza. Aveva ancora i segni evidenti, magari era passato poco. Edward mi rispose - Sei rimasta così solo per poche ore, menomale. Stai bene? - Non riuscivo a parlare bene, così gli risposi con il pensiero. Mi accoccolai alle braccia di Jasper, che mi portò in camera nostra, appoggiadomi sul letto. Mi sdraiai completamente, mentre lui mi guardava ancora preoccupato seduto su una sedia. Gli feci cenno con l amno di venire a sedersi vicino a me e lui si fiondò.
Pov. Luna
Eh no! Quelo stronzo doveva pagare. Aveva sfigurato e violentato sua moglie e massacrata di botte mia sorella. Ringhiai. Accompagnai Rosalie in camera mia. Si era trasferita li da quando era successo quel fatto con il marito. Forse, ex. Era rimasta sconvolta da quello che aveva fatto a sua sorella. Non so se l'avrebbe mai perdonato.
   
 
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