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Autore: Hayley Lecter    16/09/2010    0 recensioni
Lo sai papà, che mi manchi? Sai papà, mi piacerebbe che tu ti ingelosissi dei ragazzi che mi sono piaciuti. Che mi dicessi: sono io l'uomo della tua vita, a cosa ti servono loro? Sai papà, mi ricordo di noi in macchina, quando cantavamo le canzoni di Umberto Tozzi e di Eros Ramazzotti. Una canzone su tutte, di entrambi questi cantanti, me la ricordo e credo rimarrà marchiata a fuoco nella mia mente sempre.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stella Gemella.

 

 

Ehi, ciao papà. Ti sto scrivendo adesso, adesso che comunque tu chissà, magari starai stravaccato sul divano, dopo una giornata di lavoro. Adesso che chissà, se nella tua testa fra tutti quei pensieri che possono vorticare ad un padre di famiglia a fine giornata, ci sono anch'io. E' un quesito, che non smetterò mai di pormi. Sai papà, alle volte vorrei solo non averti mai conosciuto, altre invece il tuo ricordo diventa così martellante, che la gola mi si stringe e comincio a piangere come una cretina, senza alcun motivo. Lo sai papà, che mi manchi? Sai papà, mi piacerebbe che tu ti ingelosissi dei ragazzi che mi sono piaciuti. Che mi dicessi: sono io l'uomo della tua vita, a cosa ti servono loro? Sai papà, mi ricordo di noi in macchina, quando cantavamo le canzoni di Umberto Tozzi e di Eros Ramazzotti. Una canzone su tutte, di entrambi questi cantanti, me la ricordo e credo rimarrà marchiata a fuoco nella mia mente sempre. 'Ti Amo' e 'Stella Gemella'. Credo di avertele dedicate, quando avevo più o meno cinque anni. Sai papà, è tanto tempo ormai che di lettere da parte mia non ne ricevi più. Una volta, lo facevo tutti i giorni. E non mi preoccupavo di niente, riuscivo a trovare un tovagliolo o un foglio stropicciato, dovunque scrivevo. E il destinatario, non cambiava mai. Eri tu. Sai papà, credo tu non sappia delle sigarette, delle serate in giro per Roma o della mia passione per la scrittura. A dire il vero, credo tu non sappia un cazzo, della mia vita. Perchè forse non ti interessa, oppure non ci tengo io a tenerti al corrente di essa. Fatto sta che, non sai che il mio primo amore, non aveva la mia stessa età, non era un mio coetaneo. Non l'ho conosciuto a scuola, nè tantomeno me ne sono innamorata fulmineamente. Quel primo amore, io lo conservo come un oggettino di cristallo dentro al petto. E ho paura di muovermi, perchè non voglio che si rompa. Ma adesso che, nella mano ho solo frammenti, dimmi: hai sentito schegge di cristallo, perforarti la pelle? Perchè quel primo amore, sei sempre stato tu. Ma come accade con tutti i primi amori, la maggior parte delle volte, il rapporto si incrina. Temo che il nostro, si sia incrinato da un pezzo. E metà della colpe, vanno a me. Come posso non riconoscerlo? Sai papà, è inutile comunque, sfuggire dalla realtà. Dalla verità. Perchè? Adesso ti chiederai. Perchè sai papà, direi che se c'è un'altra persona che ha colpe, quello sei tu. E lo sai. So che lo sai. E non so se tu, ti sia mai pentito delle tue azioni passate. Sai com'è papà, avresti dovuto prenderti cura di me e di mamma, ma evidentemente, non ti bastavamo. E sai cos'altro c'è, papà? Che purtroppo, non ti stimo più. Non sei più un'icona da seguire, nè un punto di riferimento da anni, per me. Ma solo dolore. Solo un ricordo lontano, remoto, di sapersi figlia di un papà. Eh si, papà. Ma dovunque sia andato a finire quel ricordo, infondo so che mi ami ancora. Magari, non ci pensi spesso, ma so che c'è dentro te un piccolo spazio che tieni apposta per me. E so anche che, quando sei solo e al buio, ti piace schiuderlo come fosse una conchiglia. Perchè anche io, faccio lo stesso. Forse, in questo come in tante altre cose, ho preso da te. Siamo gelosi di noi. L'ho capito solo adesso. Sai papà, mi dispiace di non averti mai detto che fumo da due anni, che mi piacerebbe andare in giro per il mondo, che amo il rock, che ho il cuore ridotto in mille pezzi, ogni volta che mi innamoro. Che mi piace tanto l'idea di aver rubato da te gli occhi, e anche quel senso di libertà e di testardaggine, di caparbietà. Perchè io ho la testa dura, e non ascolto mai nessuno. Sono proprio come te. Siamo, eravamo e saremo, due piccole stelle gemelle. Sai papà, mi dispiace anche di non averti mai detto che, ho davvero tanti sogni nel cassetto. Prendimi pure per illusa, ma adesso che ti ho parlato, mi sento di gran lunga più capace ad aprire quel dannato cassetto. Sai papà, mi dispiace inoltre, di non averti mai confidato nulla di tutto ciò. Ma vedi, quelle poche volte in cui cercavo di spiegarti qual'era il mio problema, tu scoppiavi ad urlare ed io scoppiavo in un pianto isterico. Sai papà, non mi interessa cosa penserai quando leggerai la mia lettera. Spero solo che non la legga nessun'altro, apparte te. Perchè sai papà, resti ancora il mio primo amore. Quella gelosia di una volta, non se n'è mai andata del tutto.

  
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