Vi avevo avvisati che, non sarei stata capace di aggiornare
come prima e questo è un fatto, quindi vi annuncio che la fanfic sul viaggio in
Francia continuerà appena finisce questa. I capitoli verranno aggiornati di
martedì e sabato. Sono gli unici giorni altre al venerdì che esco prima da
scuola (vi sembra normale mandare gli alunni a suola di sabato per sole due ore
d'inglese? -_-''). BUONA LETTURA
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XIX° Capitolo: LA SECONDA REGOLA: LA VERA FORZA È INSITA NELL'AMORE
Durante
"Credevo di averti lasciato nel letto addormentato!" esclamò Kurogane
sentendo i passi di Fay lungo
"E
"Mio padre era un uomo d'onore e mi ha insegnaro ad esserlo a mia volta!
Questa è la spada più forte che io conosca, domani ci potrebbe dare una
mano" spiegò guardando la lama
"Se è uno sforzo per te usarla, non voglio che tu lo faccia" disse
triste Fay guardando il compagno con rammarico.
"I sentimenti che provo non sono falsi e non mi sforzo di provarli! Se
questa katana potrà salvare la vita a te o a tuo fratello, sarò fiero di
usarla" proclamò girandosi verso Fay, il quale si stupì abbondantemente da
quelle parole.
"Ma potresti perderla" abbassò la testa
"Può darsi, ma se perdessi la spada perderei un ricordo del passato, ormai
da dimenticare!" esclamò avvicinandosi al biondo e accarezzandogli i
capelli gli fece alzare la testa abbassata "Se perdessi te, per paura di
usarla, perderei qualcosa di molto più importante"
"Cosa?" chiese quasi piangendo Fay, stringendo spasmodicamente le
maniche del suo kimono.
"L'amore e ogni cosa ad esso legata" rispose.
Nel covo di Fai Wang, il mago era in fermento. Aveva bisogno del potere di Yui,
ma finché Fay fosse stato al sicuro nella casa del ninja non poteva attivare i
poteri del ragazzo.
"Come fare? Come posso farlo uscire da quella casa?" si chiedeva,
seduto davanti alla cella del biondo, ormai senza un minimo di forza neanche
per piangere. Il dolore che Yui provava era paragonabile a quello della tortura
più orribile, ma il pensiero del fratello al sicuro lo rasserenava e per Fai
Wang era solo un guaio.
"Vuole che distrugga la casa, signore?" chiese Kamui. Aveva già
buttato giù il cancello ed era certo che non gli ci sarebbe voluto molto a
buttare giù l'ingresso.
"No, se buttassi giù la casa i fantasmi che ci abitano se la prenderebbero
con te!" esclamò alquanto arrabbiato.
"Come signore?" chiese
"I fantasmi sono esseri umani morti, prima di finire il loro lavoro. Se tu
distruggessi il luogo dove vivono e dl quale non possono separarsi, non faresti
altro che farli arrabbiare!" spiegò alzandosi da sedere. Arrivò davanti
alla cella, gurdando Yui in maniera piuttosto superficiale "La tua speranza
è riposta in quel ninja vero? Ma sappi che prima o poi si dovranno separare ed
è allora che noi colpiremo"
Yui alzò il capo, come a segno di ver sentito e molto debolmente aprì
"Basta..
"Ho aspettato vent'anni, cosa mi costa aspettarne altrettanti?"
chiese ridendo. Yui spalancò gli occhi incredulo al sentire certe parole
"Se non riuscirò ad uccidere tuo fratello domani, posso sempre provarci il
giorno dopo e quello dopo ancora. L'importante e che tu rimanga in mano
mia" rise ancora più forte Fai Wang andandosene dalla stanza insieme a
Kamui. A Yui veniva da piangere, ma gli mancavano le forze e il sapere che il
suo destino poteva essere il rimanere in una gabbia con la paura di scoprire,
un giorno della morte del fratello non lo aiutava per nulla.
Kurogane rimise Fay a letto assicurandosi che non si alzasse più.
"Mi devo allenare, non ho mai usato quella spada se non in stato d'inconscienza. Tu
dormi, domani ti sveglio io!"
"Ma...."
"Ma, nulla. Dormi o ti lego!" Fay capitolò e facendosi
rimboccare le coperte si addormentò. Kurogane uscì dalla stanza, chiudendosi la
porta alle spalle, percorse il corridoio fino alla cucina, quando un suono, una
voce famigliare lo fece entrare dentro. La stanza sembrava vuota, le pentole
della cena e i piatti sporchi, stavano ancora sul lavello, ma nessun'essere
vivente era in quella stanza. Se ne stava tornando sui suoi passi quando una
mano afferrò
"Non
"Madre" sibilò. La donna sorrise e lasciò la mano del figlio per
sedersi su una sedia.
"Se mi hai riconosciuta, non devo essere cambiata poi più di tanto! Giusto
Kurogane?" chiese lei sempre sorridendo, facendo segno al ninja si sedersi
"Sei confuso, nel vedermi?" domandò a donna
"Tu sei morta, giusto? Non è stato un sogno?"
"La mia morte e quella di tuo padre, sono state un grosso peso da portare
vero? Io stessa non mi resi conto di nulla" disse la donna, ma vedendo
il figlio sempre più confuso continuò a parlare "Quando tuo padre ed io
siamo diventati fantasmi, abbiamo deciso di proteggerti da tutto e tutti,
cercando di renderti felice. La prima parte non si risolve molto facilmente, ma
la seconda è già finita!"
"Cosa stai tentando di dirmi, Madre?" chiese il ninja ripresosi dallo
shock. Rivedere sua madre non era propriamente una bella notizia, sopratutto se
parlava del passato e dello stato attuale delle cose, ma il solo fatto di
rivederla aveva reso felice Kurogane
"Sempre dritto al punto. Sei uguale a tuo padre!"
"Madre!" mugolò il figlio chiudendo gli occhi, quasi seccato.
Sembrava che il fatto di vedere sua madre da fantasma lì davanti, non lo sconvolgesse
più così tanto.
"Sono venuta per salutarti, il mio compito è finito"
"Come?"
"Sono rimasta, per poterti portare felicità e rendere la tua vita ricca di
ogni cosa bella a questo mondo e adesso che quel ragazzo è quì, io non servo!
Ma non ti preoccupare, non ti lasceremo solo, tuo padre ti proteggerà fino alla
morte"
"Stai dicendo che mi lasci, mi abbandoni come da bambino?" sbatté le
mani sul tavolo alzandosi. La madre sobbalzò e sorrise alzandosi a sua volta,
vedendo il figlio tremare
"Tesoro, ascolta! Ho avuto la possibilità, seppur da lontano di vederti
crescere e vedere l'uomo che sei diventato, mi ha dato una gioia che non
pensavo di poter provare in queste condizioni. Non pensare che io ti abbandoni,
non ho mai pensato di farlo e mai lo farò!" esclamò decisa. Kurogane chiuse
gli occhi stringendo i pugni, potendo vedere la madre svanire davanti a lui. Le
lacrime cominciarono a scendere. " Non dimenticarti Kurogane che le
persone muoiono veramente solo quando vengono dimenticate. Vivi al meglio,
proteggendo quel ragazzo con tutte le tue forze" finì di parlare abbracciando
il figlio per poi dissolversi nel nulla, non prima però di esalare un'ultima
frase all orecchio di Kurogane "Ricorda che ti ho sempre voluto
bene!"
Kurogane rimase fermo in piedi, con i pugni ancora stretti e le lacrime che
scendevano dagli occhi senza controllo. Stette in quelle condizioni per delle
ore, fino a che non sentì un urlo dalla camera dove Fay dormiva, senza pensarci
si precipitò da lui, trovandolo ad ansimare, mezzo sudato
"Kuro-Pi" sospirò Fay tentando di riprendere fiato. Kurogane si
avvicinò lento al futon e sedendosi abbassò la testa prendendo un bel respiro
"Ti ho fatto preoccupare?"
"Si, temevo che qualcuno potesse essere entrato!" esclamò apprensivo,
non schiodando il viso da terra
"Mi spiace, ma ho paura per Yui-Chan e gli incubi mi vengono naturali"
si giustificò "Finché non lo saprò al sicuro, non riuscirò a dormire e poi
il sapere che tu ti dai tanto da fa......................." fu interrotto
dal corpo di Kurogane che lo abbracciò spasmodicamente ed in maniera abbastanza
forte. Fay alzò lo sguardo per vedere in faccio il collega, ma quello che vide
furono soltanto le ombre della notte sul viso e anche...... "Kuro-Pon
tu,...tu hai pianto!" esclamò divincolandosi in qualche maniera e alzando
il viso del ninja con entrambe le mani.
"No, non è niente, non è colpa tua" si giustificò prendendo le mani
del biondo tra le sue
"Sicuro? Non hai bisogno di nulla?"
"Solo di una cosa!" proclamò guardando gli occhi azzurri spaventati
del biondo.
"Di cosa?" chiese cercando di sorridere.
"Della tua vicinanza!" rispose, stringendolo di nuovo a se. Fay
sorrise e si lasciò cullare da Kurogane chiudendo gli occhi, per addormentarsi
subito dopo.
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*In realtà nei tornei si usa la spada di legno, ma gli atleti sono inclini portare con loro anche la katana con la lama, oltre a quella con la quale si allenano. Da noi c'è la legge del porto d'armi, per la quale se non hai un buon motivo, non puoi averlo e quindi evitare di avere spade in casa (anche se non affilate, le uniche che ti concedono sono quelle lame da cucina e le lame che non superino la lunghezza di quattro dita). In Giappone è diverso. Chiunque pratichi sport a livello scolastico o professionale può avere con se una spada (da noi lo sport non è considerato un buon motivo, quindi anche se io facessi Kendo non potrei portarmi dietro una Katana, sia essa affilata o meno). Scusate la lezione, ma era doveroso spiegare nozioni di questo tipo, altrimenti imparate cose non vere.
harinezumi: I capitoli decisivi saranno i prossimi, questo è solo di transito, ma spero vada bene. Yuko è sempre puntuale per le cose importanti, altrimenti nel fumetto il suo negozio sarebbe messo male. A Yui non rimane molto tempo, ce la faranno a salvarlo. Te lo leggi, alla prossima
SakuraX16: Sono contenta che ti piaccia, io personalmente adoro le Clamp, sopratutto Polizia scolastica Dukylon è una risata dietro l'altra in soli due volumi. Grazie dei complimenti e alla prossima.
beal95: I capitoli d'azione ricominceranno nel prossimo. Seishiro è ossessionato da Subaru e non solo in Tsubasa, sia in X e in Tokyo babilon, non pensa ad altro dalla mattina alla sera, m in maniera sadica e maniacale (in fondo è un maniaco di natura). Le recensioni è ovvio che faccino piacere, ma non angustiatevi se non riuscite a recensire un capitolo, c'è sempre quello dopo. Le melensità sono il mio punto forte, se non c'è una scena melensa ad ogni storia, io sono rovinata. Alla prossima
Ne-chan: Un Kurogane servirebbe a tutte noi, il problema è che non esiste nemmeno nella fantasia, è troppo perfetto e amorevole (a modo suo -_-'). Yui e Fay sono legati da vincoli famigliare, ma anche da un forte istinto fraterno e avendo una sorella so cosa significa, solo che loro sono cresciuti senza genitori, quindi è accentuata