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Autore: Jade    29/10/2005    9 recensioni
Ecco una fic di dieci capitoli che ho scritto nell'arco di cinque giorni, tanto ero presa. Sono rimasta un pò assente dal web ma spero che questa fic e i capitoli delle altre storie che aggiungo possano compensare. Questa storia non è come le solite. Non aggiungo altro, ma non aspettatevi una normale D/G. Ora leggete...e recensite!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Ginny, Harry/Hermione, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 10

Capitolo 10

The end?

Ginny non incontrava Draco per i corridoi da varie settimane e diciamo pure che stava benissimo anche continuando così, ma quando la sfortuna ti volta le spalle…

-Weasley- fece un sorrisetto –Sento che sei diventata particolarmente famosa- lei lo guardò negli occhi e girò i tacchi per tornare sui suoi passi. Incontrarlo va bene, rimanere li per essere torturata è un altro paio di maniche! Si deve essere proprio dei masochisti per accettarlo e per non fare nulla per rimanere nella propria pace dei sensi(a cui ci si arriva con molta fatica). Il corridoio pareva migliore guardandolo dalla parte vuota. Si diresse di nuovo verso il bagno di Mirtilla Malcontenta ma appena fu certa di trovarsi al sicuro, Malfoy le comparve a fianco –Sei scortese, come mai?- lei fece un sospiro e si appoggiò al lavandino circolare, che era anche l’ ingresso della camera dei segreti. Ci tamburellò le dita e si asciugò le labbra con la camicia –Hai smesso di parlare? Però ti sento spesso in Sala Grande con tuo fratello- lei lo guardò voltandosi verso di lui –E anche mentre urlate per i corridoi o fuori in giardino- lei lo guardò negli occhi

-Malfoy…vattene. Ho già di mio lo sbocco per 12 ore al giorno, tre volte alla settimana, oggi che sto bene non voglio che un effetto collaterale alla tua presenza mi faccia stare riversa sul cesso a rimettere il pasto di Pasqua, Natale e Capodanno, ho altro da fare- fece un sorrisetto –Ciao eh?- e andò alla porta

-Lo sai che Potter e la Mezzosangue si sposano?- lei sbuffò

-Si- disse esasperata –Lo sanno tutti, ha un diamante che sembra Hogwarts rimpicciolita e per di più mio fratello con loro si è risistemato quindi…siamo pure invitati al matrimonio e…- si voltò di scatto –Mi toccherà pure comprarmi un vestito decente- sbattè la mano sulla porta –Ma a questo ci penserai tu…dato che sarà il tuo regalo di Natale quello che mi permetterà di fare bella figura. Muori, ciao- e uscì aprendo la porta con una manata

-Mi odi?- le si affiancò. Lei sbuffò –Tra noi non sarebbe andata, è meglio che abbiamo chiuso e poi, tra noi c’era solo sesso- lei esasperata si fermò e lui fece lo stesso

-Noi non abbiamo chiuso. Io ho chiuso- precisò –Perché ho spiato sua maestà mentre mi sputtanava-

-Mi chiamavi così quando volevi farlo. Lo vuoi fare? Io mi concedo sempre per ripetere una bella esperienza- lei scosse la testa

-No grazie, scopare con te mi ha portato più problemi che altro. Harry in tuo confronto è un santo-

-Che ti metteva le corna. Un gran santo-

-Ciao Malfoy- sibilò. Fece qualche passo ma tornò sui suoi passi, era di un colore verdognolo da fare quasi impressione –Mi sta venendo da vomitare. Muori Malfoy, è colpa tua- e se ne andò nel bagno mentre Draco se ne andava.

***

Ginny entrò in Sala Grande per pranzo in anticipo. L’esame di Pozioni lo aveva finito prima e così si era diretta a mangiare. Aveva una fame mostruosa anche se sapeva, essendo quello uno dei giorni no, che sarebbe finita nel primo bagno a vomitare l’anima. Erano passati sei giorni dall’incontro con Malfoy e sempre più spesso era alle prese con il matrimonio di Hermione che sarebbe stato a luglio. Si sarebbero sposati prima degli allenamenti di Harry con la Nazionale che partivano ad agosto e così, si sarebbero fatti anche quattro settimane in Svezia per il viaggio di nozze. Tra il trio, le cose si erano sistemate al ritorno da Pasqua, in un giorno davvero caldo per non essere nemmeno primavera

Hermione si avvicinò a Ron che studiava seduto su un masso in riva al lago. Si fermò dietro di lui che alzò il viso e si voltò

-Non hai un passo così leggero Hermione. Come mai qui?- lei fece qualche passo avanti

-Per parlarti-

-Ti ascolto- disse girando pagina. Lei gli prese il libro e lo mise per terra

-So che non vuoi sentirti dire questo ma…mi spiace- lui annuì

-Esatto, non voglio sentirlo perché non ti credo affatto- lei annuì

-Allora non credermi, ma accetta le mie scuse- lui la guardò negli occhi –Ti chiedo di non odiare me o Harry, solo questo. Prova a capirci- lui sorrise

-Divertente- sbottò

-Harry sarà in nazionale- deglutì lei

-Lo so, ne parlava con Dean. Non mi interessa- ma era una bugia. Era felice per lui ma anche geloso, voleva esserci lui al suo posto, come in tutte le cose che faceva Harry poi

-Harry non voleva che venissi da te. crede che tu non ci perdonerai mai, ma non gli credo, tu ci perdonerai- fece un sospiro –Vero?- si guardarono

-Non ho motivo per farlo-

-Ginny lo ha fatto. Ha detto che mai più sarà come prima ma che almeno, non ci odia- fece un sospiro -Potresti fare anche tu così, no?-

-Potrei, ma non lo so-

-Ti va di parlare con me e lui da soli? Come ai vecchi tempi-

-Sono morti i vecchi tempi Hermione-

-Lo so, ma vorremmo parlarti di cose importanti-

-Quando?-

-Oggi?-

Era cominciato così il loro rappacificamento. Poi anche Ginny si era risistemata e ora le cose non andavano poi così male. Stava pure aiutando Hermione a preparare il suo matrimonio! Non faceva la sua damigella perché si era rifiutata ma comune, metteva le mani su tutto. Aveva imparato infatti, che organizzare matrimoni era davvero impegnativo e la teneva occupata per anche estenuanti mezze giornate. La cosa migliore che poteva capitarle in quel momento! Si sedette e prese a mangiare. Non poteva di certo aspettare che il trio finisse gli esami! Di certo gli ci sarebbe voluto più di tutti gli altri. Errore. Hermione entrò baldanzosa con i due ragazzi

-Ciao Ginny-

-Ciao- rispose lei. E prese a mangiare, stanca anche per chiedere loro, come mai avevano fatto così presto. Arrivò al secondo e guardò Hermione

-Ho pensato ai vasi di fiori Herm, quelli per l’altare- la ragazza sorrise

-Davvero?- lei annuì

-Per me, un componimento di fiori bianchi, rosa e azzurro pallido farebbero un figurone- sorrise –Se vuoi posso abbozzare una lista di quei fiori, così poi tu puoi sistemarli come ti pare, togliere e mettere quello che ti aggrada di più- alzò un sopracciglio -Che dici?-

-Mi affido a te- Ginny annuì

-OK allora-

-Ginny ti stai stancando troppo- disse Ron

-Ancora con questa storia?- sibilò Ginny –Fatti gli affari tuoi Ron!- era pronta per urlare

-Ginny calmati- disse Harry –Non ti agitare- lei sbuffò

-Devo andare- si alzò

-Dove?- chiese Ron

-In bagno, la mia seconda camera da qualche tempo!- e se ne andò, non dopo aver sbattuto il tovagliolo sul bicchiere che cadde e si rovesciò

***

Ginny si sedete per terra e fece un sospiro pulendosi la bocca. Dalla tasca estrasse la collanina con il ciondolo e lo rigirò tra le dita con fare stanco

-Dovresti andare da M.ma Chips e dirle che aspetti un bambino- Ginny alzò gli occhi e guardò Hermione che abbozzò un sorriso –Ti darebbe qualcosa per la nausea- lei scosse la testa

-Io non sono incinta- disse –Capito?-

-Si che lo sei-

-No- ringhiò –E ora piantala!-

-Ginny ma che ti prende! Sei impazzita per caso? Sei quasi di quattro mesi e…presto si vedrà!- si guardarono –Ma perché fai così…quel bambino non c’entra nulla tra quello che è accaduto tra te e Malfoy- Ginny sorrise divertita

-Primo: è solo di tre mesi; secondo: per me non è responsabile di nulla, non l’ho mai pensato-

-Allora perché fingi che non ci sia? Perché fingi di stare male per una indigestione o altro?- si guardarono –Non è normale-

-Perché per me…questo bambino non sarà mai nulla- Hermione deglutì credendo di aver capito male

-Non puoi dire davvero una cosa del genere. È tuo figlio!-

-Si invece, posso dirlo! Giusto appunto perché è mio posso dirlo. E poi c’è anche il fatto che è figlio di Malfoy e quindi…- alzò le spalle -…ho ancora più il diritto di dirlo- si schiarì la gola

-Ginny…non ti riconosco più…- la guardò preoccupata

-Avrà preso qualcosa da Malfoy, lo so. Gli occhi, il taglio della bocca, i capelli…il carattere…Qualcosa so che sarà suo. Ecco perché lo farò adottare, perché non voglio nulla di Malfoy nella mia vita. Mi ha già fatto troppo male e non voglio trovarmi tra qualche anno a fissare gli occhi di chi mi ha abbandonato e usato. Preferisco non conoscerlo piuttosto che odiarlo-

-Hai…il suo regalo- segnò la collana –E non vuoi suo figlio? Una collana al posto di un bambino?

-Lo venderò per comprarmi il vestito per il tuo matrimonio oppure lo darò al bambino prima di farlo adottare. Ma solo se sarà femmina logicamente- la guardò –Non fare quella faccia. È andata bene che non ho abortito- disse acida

-Perché non lo hai fatto?- Ginny la guardò –Ti assicuro che sarebbe stato meglio- fece un sospiro –Per te e per lui- alzò le sopracciglia –Per te perché appena sarà nato, fidati di me, non lo lascerai andare, per lui, perché avrà una madre che arriverà ad odiarlo-

-Lui non starà con me- sibilò Ginny –Non lo voglio-

-Sei arrabbiato con Malfoy, ecco perché parli così- scosse la testa –Quando sarà nato parlerai diversamente, quando lo sentirai muovere cambierai idea, quando sceglierai i nome da dargli…lo farai. Tra sei mesi, ucciderai per proteggerlo-

-Sciocchezze. Ho sedici anni, tutta una vita davanti. Non voglio alcun piccolo Malfoy appresso, nessun…figlio o altro- scosse la testa –Nessuno-

-Non odiare un bambino che non c’entra nulla-

-Io odio i suoi geni, non odio lui! Odio suo padre, odio me stessa per esserci cascata, non odio lui! Non odio ciò che nascerà dall’unione di un padre depravato e bastardo e una madre celebrolesa!- si alzò in piedi –Odio me stessa e odio suo padre. Non voglio arrivare un giorno e scoprire che Malfoy sa di lui e che me lo vuole togliere. Preferisco nemmeno conoscerlo io. Mi risparmierebbe un enorme dolore- sbuffò –Ora lasciami in pace Hermione. Ho lo stomaco sottosopra e una gran voglia che la scuola finisca-

-Non lasciare che il tuo bambino venga dato in adozione- si guardarono –Te ne pentirai per tutta la vita altrimenti-

-Che ne sai tu?- le chiese –Non hai di questi problemi no? Tra due mesi si e no ti sposi, avrai i figli dall’uomo che ami e che mai ti abbandonerà mentre io…- fece un sospiro con gli occhi pieni di lacrime -…sarò sola a crescere un figlio o a vederlo dare ad un’altra famiglia che…non saprà mai chi è suo padre e che non ho idea di dove lo porterà- deglutì –Tu non sai niente…quindi evitami le tue patetiche parole di comprensione e i tuoi consigli da diciassettenne che non sa nemmeno cosa sia amare chi ti odia e ti ha usato- strinse le labbra e se ne andò sbattendo la porta. Hermione guardò per terra e si sentì pronta a piangere

***

Sasha si mise a sedere sul letto dell’amica e fece un sospiro

-Ginny, sei sveglia?- la rossa non si mosse e continuò a guardare il muro

-Si-

-Volevo dire che mi dispiace per quello che ti è accaduto-

-Dispiace anche a me- disse dopo alcuni minuti di silenzio –Soprattutto perché non mi sono fidata di te ed ora mi trovo in questo stato- si voltò e si mise supina. Si guardarono

-Cosa farai ora?- Ginny alzò le spalle

-Niente, che vuoi che faccia?- Sasha alzò le sopracciglia

-Non lo so, dimmelo tu-

-Continuerò la scuola e farò l’Auror- disse sbrigativa

-Per il bambino intendevo- disse Sasha roteando gli occhi

-Credo che lo darò in adozione. Non chiedermi perché, lo faccio e basta- disse con un sospiro. Aveva l’aria stanca, particolarmente

-Te ne pentirai-

-Non importa-

-Ginny…-

-Cosa?!?!-

-Non abbandonerai il figlio di Malfoy. Lo so. Entrambe lo amiamo, tu hai la fortuna di avere una parte di lui…e non lo lascerai-

-Vieni a trovarmi tra un paio di mesi e vedrai-

-Verrò di certo. Come lo chiamerai?- Ginny non lo disse subito e Sasha attese

-Filippo o Michele se è maschio. Direi Angel se è una bambina. Ma non lo so-

-E lasceresti il tuo angelo…a degli estranei?- Ginny la guardò

-E’ solo un nome Sasha!- si alzò seccata

-San Michele era un angelo, ed Angel significa angelo. Filippo…bè, non so se c’è un angelo con quel nome dato che sono ebrea, ma il messaggio è chiaro- Ginny scosse la testa -Io so quello che stai passando Ginny-

-Non lo sai-

-Non sono rimasta incinta a tredici anni ma quello che senti per Malfoy io so quanto male ti fa. Ci sono passata e ci sono ancora in mezzo, ricordi?- si guardarono

-Si- Ginny si sedette alla scrivania

-Allora credi a me Ginny, non abbandonare il tuo bambino. È tuo e anche di Malfoy. Per quanto odierai suo padre per tutta la vita, lo amerai sempre e avere una parte di lui con te ti farà bene. Pensa che io non lo avrò mai-

-Ci penserò- disse Ginny

Luglio…

I miei non hanno preso bene la notizia del bambino. Anzi, per meglio dire, l’hanno presa malissimo. Non mi hanno parlato per giorni ma alla fine, hanno lasciato perdere. Hanno dovuto accettare la situazione: Virginia, Ginny, la bambina di casa, avrebbe presto sfornato il figlio di Malfoy. Per mia madre era stato un mezzo collasso alla scoperta dell’accaduto, mio padre già era pronto a crivellare Malfoy di maledizioni e anatemi. Logicamente non dissi loro del fatto che mi avesse portato a letto per fare un dispetto ad Harry…questo sarebbe stato davvero troppo. Così ho inventato una balla a cui hanno creduto. Ron almeno dice così, io lo spero. Siamo al matrimonio di Harry ed Hermione ora. Ron mi è di fianco e siamo contenti per loro. Io indosso un tailleur bianco e azzurro, talmente serio che mi fa apparire più grande. Ho raccolto i capelli in uno chignon, e al collo porto la mia collana d’oro col ciondolo a cuore che ogni tanto sfioro per essere certa di non averla persa. Alla fine non l’ho venduta e ho preso a noleggio l’abito grazie ad un prestito dei gemelli, che già contano gli interessi. Meditandoci su, ho preso anche la decisione di tenermi il bambino. Si chiamerà Angel, so già che una femmina infatti. I miei sono ancora sulle loro ma ho già scoperto che mio padre sta intagliando a mano, come i babbani dell’ottocento, una culla in legno e che mia madre si sta già adoperando per creare un miliardo di vestitini tutti orribilmente rosa e colori pastello, escluso l’azzurro naturalmente. A volte penso se per sbaglio fosse un maschio. Ci sarebbe da morirci dal ridere! Malfoy l’ho rivisto l’ultimo giorno di scuola. Un faccia a faccia davvero coi fiocchi

Si fermarono e si guardarono. Era da parecchio che non si beccavano da soli. Gli esami erano finiti e di li a tre giorni si tornava a casa

-Weasley-

-Malfoy- disse lei

-Quale buon vento ti porta nei sotterranei?- lei fece un sospiro. Non voleva rispondergli ma in realtà lo fece maledicendosi

-Devo parlare con Piton che mi aspetta…e sono in ritardo- disse guardando l’orologio –Ciao-

-Di cosa devi parlargli?- lei lo guardò

-Cosa private Malfoy. Cose che non ti interessano dato che si tratta di me- sorrise

-Lo sai che mi sono fatto marchiare a Pasqua?- lei lo guardò senza parole, come poteva parlarne così? Così apertamente? A lei poi…

-Non mi interessa-

-Ma ora puoi vendicarti di me. Vai da Silente e diglielo. Poi obbligatemi a mostrare il mio braccio sinistro…Finirò ad Azkaban così tu ti sarai liberata di chi odi- lei alzò le spalle

-Faccio finta che tu non esista Malfoy- disse lei –E’ come se fossi ad Azkaban-

-Ad Azkaban non farei del male a nessuno, non ucciderei nessuno- disse lui –Col tuo metodo sono pericoloso-

-Allora uccidimi- disse lei –Comincia da me…schifoso Mangiamorte!- lui sorrise infilando la mano in tasca come per estrarre la bacchetta. Ginny fece un passo indietro

-Non ora, c’è tempo perché tu muoia- lei alzò un sopracciglio –E poi, i campi di battaglia sono meglio- lei annuì

-Ci sono meno innocenti di una scuola intendi?- lui alzò le spalle

-C’è più odore di morte. L’odore di morte è più dolce di quello che uno si aspetti sai?-

-Sei mostruoso-

-Mio padre portava odore di morte quando tornava dalle sue battaglie. Ci sono cresciuto e mi piace enormemente- lei annuì

-Odore di morte…- bisbigliò lei –Mi fai venire da vomitare-

-Vomiti spesso o sbaglio? Sono io?- lei scosse la testa

-Non vado in astinenza di te Malfoy, sono io che non sto bene-

-La causa?-

-Tutto e niente- guardò l’orologio –Vado ora. Addio-

-Arrivederci- lei lo guardò –Ci vedremo sui campi di battaglia no?- lei annuì

-Si…temo di si-

-Alla prossima, mi sono divertito- sorrise

-Alla prossima, io per niente- sbottò lei. Ognuno andò verso la propria destinazione, e non si rividero più

Ecco quello che accadde al nostro ultimo incontro. Un poco ma sicuro appuntamento con la morte. Solo che io non ci andrò mai a quel nostro tete a tete a suon di bacchette. Non posso. Soprattutto ora che ho deciso di tenere con me Angel, non posso darle una madre che morirà al compimento dei suoi quattro anni…Sarebbe meglio darla in adozione in quel caso…

-Ginny andiamo, la cerimonia è finita- è Ron che mi parla. Io sorrido

-Bene, finalmente, non ne potevo più di stare seduta!- guardo Hermione al fianco di Harry che saluta e ringrazia: stanno così bene insieme. Hermione ha un abito che farebbe invidia ad una principessa e Harry pare un damerino, sono contenta che tra loro vada tutto bene. Hermione mi abbraccia e Ron intento fa i complimenti a quello che era il suo migliore amico

-Stammi bene Ginny, non ti sforzare- mi dice con un largo sorriso

-Sono una tale poltrona che non c’è pericolo- sorrido -Fate i bravi nel vostro viaggetto di nozze-

-Non c’è problema- sorride Hermione –Nessuno ci vedrà molto in giro a fare danni temo!- guardò Harry e annuì

-Mandami una cartolina- lei annuì

-Con piacere-

-Stammi bene- disse solo Ron –E tornate rilassati più che mai dalla Svezia- Harry annuì

-Certo, non c’è pericolo per questo- sorrise –Ciao Ron-

-Ciao-

-So che non farai il corso di Auror a proposito- gli disse di colpo –Hai ritirato la domanda- il rosso lo guardò, non voleva tastare quel punto dolente

-Si io…andrò al Ministero a lavorare dietro una scrivania. Non ho la forza per battaglie contro Voldemort ed altro, per me è finito quel periodo- annuì –Come è finito il trio- Hermione si mise in ascolto –Ma se avrete bisogno fate un fischio-

-Ron…-

-No Herm. Statemi bene ed andate- sorrise –Ci vediamo al vostro ritorno- guardai mio fratello con dispiacere. Sapevo quanto male gli avevano fatto l’amore della sua vita e il suo migliore amico, ma il dover rinunciare al corso di Auror lo aveva distrutto. Ci aveva messo mesi a decidere di ritirare la domanda ma poi lo aveva fatto. Primo tra tutti i motivi: Hermione. La sua vicinanza al corso l’avrebbe perseguitato per sempre. Secondo motivo: la sua famiglia e quella che avrebbe creato con Margot. Lei odiava le battaglie, odiava la morte e non desiderava altro che una vita tranquilla con chi amava. Ron al fianco di Harry non gliela avrebbe potuta dare e da Auror sarebbe divenuto membro dell’Ordine e quindi sempre al centro di lotte e spesso in situazione che ad ogni minimo movimento la morte poteva coglierlo. Terzo motivo, e meno eroico, il denaro. Desiderava guadagnare molto e di certo da Auror non avrebbe navigato nei galeoni. Puntava a divenire qualcuno. Avvocato o cose del genere. Non che ci avesse mai pensato seriamente fino a poco tempo prima(anzi, l’idea di stare dietro una scrivania lo aveva sempre disgustato, dato che amava l’avventura), ma la cosa ora si faceva più chiara e limpida. Il suo futuro non era più, come credeva fino all’anno prima, a combattere il male con Harry ed Hermione, era il suo futuro era essere qualcuno. Aiutare gli altri senza rimetterci la pelle e vivere bene. Vivere bene, e vivere con Margot, fare il padre e fare il marito con tutti gli arti al suo posto e senza il terrore di morire da un momento all’altro…Ed è quello che farò anche io. Non farò l’avvocato, ma sarò qualcuno. Sarò una mamma a tempo pieno per cominciare, sarò una studentessa e poi una segretaria semmai. Lavorerò al Ministero o semmai alla Gringott…Per ora non lo so, so solo che voglio fare altro, che Auror anche per me è una porta chiusa dall’anno precedente, che combattere il male, combattere Malfoy non è il mio obbiettivo. Ora sono certa di questo, e certa anche che ho sentito la mia Angel darmi ragione, che combattere il padre che non conoscerà mai, non è una bella idea. E’ pur sempre una parte essenziale di lei. È pur sempre l’uomo che ho amato e che amo.

Dopotutto.

  
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