La Verità Viene a Galla...
Charlize Pov
" Se te ne vai chi mi aiuterà ad aprire la porta di casa?" domandò quella stupida di Robin.
Robin Adams. È una sirena. Siamo amiche. di lei mi posso fidare. A volte si comporta da perfetta stupida. Ma sa essere una vera amica. È innamorata di William anche se lui non se la fila di striscio.
" Devi inserire le cifre della tua data di nascita."
" Giustooooo!! E quali sono,scusa??"
Rimasi senza parole. Come può una persona di 156 anni essere così stupida?!?
"Ci mancherai tantissimo,Charlie" disse Eva.
"Mancherai anche a me..." sussurrò Tiffany.
" Ragazze anche a me!!"
" Io potrei venire con te." mormorò Brad.
" Si!!!! Anch'io voglio venire Dreattle..." Robin non c'è rimedio per il tuo problema.
" Si. Potete venire con me. Ma voi altri, mi mancherete lo stesso. Però possiamo rimanere in contatto."
" Certo. Ma ora è meglio che torni a casa ti aspetta tuo padre."
" Robin, ora andiamo a preparare le valigie, così andiamo a Seattle."
" Dreattle!! Robin Adams sta arrivando!!"
Mi vestii velocemente, con il mio top verde limone preferito che arrivava fin sopra l’ombelico e una maglia a maniche lunghe che anche essa non copriva del tutto la mia pancia ma risaltava il mio favoloso piercing all’ombelico; presi anche gli shorts di jeans assieme a delle scarpe di ginnastica. Pettinai i miei luminosi capelli alla svelta ma sono lo stesso perfetti. Presi alcune delle mie valigie, il resto lo prende papà e scesi al piano di sotto per fare almeno colazione.
“ pensavo che avessi all’incirca dieci valigie…” scherzò mio padre.
“ si. Infatti. Il resto è in camera. Dovresti andarle a prendere mentre faccio colazione e porto queste in macchina” dissi abbastanza nervosa.
Entrai in cucina e bevvi il mio solito succo d’arancia.
Finito la mia supervelocissima colazione uscii immediatamente da casa e entrai in macchina.
“ bene. Ora possiamo andare.” Dissi tranquilla sistemandomi i capelli.
“ hai preso tutto?” domandò mio padre.
“ i vestiti, i profumi, lo smalto, le cornici, l’ipod, il telefono…” sussurrai ricapitolando sulle mie dita. Ma mancava qualcosa. Qualcosa di importante…
“ SUM TZU!!” esclamai uscendo dalla macchina. Senza quello non posso partire. Entrai in casa e presi il mio libro sul tavolino di vetro. Ritornai in macchina e vidi mio padre perplesso.
“ che c’è?” domandai.
“ senza quello tu non parti.” Non era una domanda.
“ ora che sei abbastanza matura e responsabile, spiegami perché sei così affezionata a quel libro. Sono curioso.” Disse mettendo in moto.
“ Sum Tzu è importante per me. Lo sai. È stato lui ad affinare la mia virtù.”
“ si l’arte della guerra. Ha persino pubblicato un libro per te.”
“ ti sbagli. Questo libro è unico. Esiste soltanto per me. Ma l’arte della guerra fa parte di me, ora. E senza quella io non parto. Senza Sum Tzu non parto.” Spiegai.
“ Ricordo ancora quando ti portavo da lui per le lezioni di arti marziali. Eri così felice, fiera di poter conoscere a fondo la tua virtù. E poi lui ti voleva conoscere da tanto…”
“ si lui sapeva delle sirene. La sua Mary era una sirena ma poi è morta.” Conclusi.
Accesi il lettore cd e ascoltai la mia canzone preferita. Ma mio padre lo spense immediatamente e io lo riaccesi, lui lo spense e io lo accessi di nuovo ma lo spense. Presi l’ipod e ascoltai la canzone che volevo ascoltare. Però mio padre mi tolse le cuffie dall’orecchio.
“ posso ascoltare la musica?” domandai stizzita.
“ No!”
“ Come no?”
“ ho detto che non puoi ascoltare la musica!”ora è veramente arrabbiato.
“ti stai mettendo contro la persona sbagliata!” dissi alzando il tono della mia voce.
“ non alzare i toni con me! Sono tuo padre.”
“ e io sono Charlize Hartley. Vedremo se non potrò ascoltare della buona musica…” lo sfidai. Iniziai a canticchiare e mi fulminò con lo sguardo.
“ ora non puoi impedirmi di cantare. O se vuoi devi strangolarmi per farmi perdere la voce..”
“Siamo arrivati.” Disse mio padre scendendo dalla macchina.
Scesi dalla macchina e presi la mia valigia con il mio borsone e mi diressi verso l’interno dell’aeroporto.
" Charlie!!! Siamo qui!!" urlò Robin e Brad.
" Bene... Vedo che i tuoi amici ti faranno compagnia..."
" Si. Dove sono i biglietti?" domandai ansiosa.
" Ecco."
mio padre mi porse i biglietti e io lo abbracciai con tutta me stessa.
“ ti voglio bene. Sei tutta la mia vita.” Sussurrò al mio orecchio.
“ anche io. Con tutta me stessa” dissi e mi allontanai il più veloce possibile da lui prima che cambiassi idea.
" Ci divertiremo a Seattle" esclamò Robin
" Di sicuro" rispose Brad.
Arrivata a Seattle...
Mi pento di esserci arrivata. Qui è tutto spento. Non c’è allegria, vivacità, colore. Mi manca la mia L.A . La città dove sono nata.
" Io amo l'odore dell'aria di prima mattina dell'estate! Ma qui?! Non è estate..." dissi triste.
" Hai ragione" mi assecondò Brad.
" Estate?!? Come è possibile? Io pensavo che fosse primavera..."Guardai Brad in cerca di qualche segnale di aiuto, perchè io non posso stare con questa scema!
"Non vedo l'ora di divertirmi... Appena arriviamo vado a correre..."
" Aspetta!" misi una mano sul petto di Brad per bloccarlo. Divertirsi?!?
" Non penso che sia la tua prima volta venire a Seattle! Quindi dimentica il divertimento!" schioccai le dita davanti ai suoi occhi e sia lui che Robin rimasero biasiti con il resto della folla che ci circondava...
" Quindi devi dire - Divertimento vai a quel paese!!- Ma soltanto forza Charlize Hartley...Fidati." Robin e Brad si scambiarono un occhiata perplessa ma io continuai a parlare.
" Perchè questo è cio che esattamente Carabbean Blue sta facendo..." dissi mettendo le mani ai fianchi.
" Siamo in vacanza"
" Sono dei Vampiri. Nostri nemici." sussurrai per non farmi sentire.
"Non sono nemici. E poi siamo soltanto in vacanza"
" Soltanto in vacanza?!?" domandai scioccata. Questo è troppo. La mia dignità sta calando, è tu mi dici che siamo in vacanza?
" Ok. Da adesso: Niente divertimento, niente scommesse" dissi e Robin annuì con la testa per essere d'accordo...
"niente soldi e persino niente sesso!!" urlai e tutti si girarono verso di me. Mentre Robin alla parola sesso spalancò gli occhi per l'incredulità. Capisco che nessuno può resistere a queste condizioni a è necessario!!
" Questo è tutto ciò che non puoi fare in una sola vacanza!" gridai a squarciagola.
" Va bene, Charlie. Ho afferrato il concetto. Ma ora calmati."
Merda!
E ora come faccio a trovare il dottore Carlisle Cullen. Forse dalle zanne… ma non credo. Charlize. Chiedi a tutte le persone. Mi sembra l’unico rimedio.
Chiediamo a questo, sembra un vecchio dottore. Ma se ricordi, nei racconti dell’orrore, i vampiri sono tremendamente belli e questo qui è un cesso. Andiamo là.
" Charlie? Secondo te è lui il dottor Cullen e la sua famiglia?" mi voltai e vidi un gruppo di persone diverse dalle altre. Avevano tutti gli occhi color oro, tranne alcuni. Mi avvicinai a loro insieme a Robin e Brad.
" Sei fortunata Charlie. Hai visto come sono belli!!
" Io sono spaventata. Magari anche nauseata, ma non di certo fortunata!" esclamai.
“ Signor Cullen?”
“ Si. E tu dovresti essere…”
“ Charlize. Charlize Hartley.”
“ benvenuta!” disse la donna con i capelli color caramello.
“ Grazie per la vostra ospitalità. Spero di non disturbare. Altrimenti il prossimo volo per Los Angeles parte fra 15 minuti. Se volete prendo quello e torno a casa” dissi con lo stesso sorriso ereditato da mio padre.
“ no. rimanete qui con noi, siamo così impazienti di conoscervi.” esclamò la piccola con i capelli corti e corvini. Sembra un po' pazza per i miei gusti.
“ sei bellissima mia cara. Sul serio.” Disse la ragazza con i capelli color bronzo. E' ovvio che sono bella.
“ grazie signora” risposi fiera di me.
“ Sono Esme”
“ …e io sono Carlisle”
“ io sono…” cerco di dire l’uomo grosso che assomigliava ad un orso.
“…Emmett.” Conclusi la sua frase. Il potere della furbizia a volte è utile. Riesco a conoscere la storia di qualunque persona mi è vicino, ma soltanto brevemente.
“ ma come fai a saperlo? Hai tirato indovinare… vero?” aggiunse Emmett
“no. conosco tutti i vostri nomi.” Iniziai dalla biondina accanto a lui
“ Rosalie..” poi la piccola con il naso all’insù che dava l’aria di qualcuno di veramente matto. “ Alice…” poi con il suo compagno tenebroso dai capelli color miele. “ Jasper…” proseguendo con il ragazzo dai capelli bronzei e la sua ragazza. “ Edward e Isabella” continuando con ragazzone dalla pelle ramata e la sua ragazza “ Jacob e Renesmee” e notando un aria fin troppo famigliare. “ Seth e Victoria con i vostri figli Julien e Faith. Tu invece sei Sarah." dissi seguendo il mio potere.
" Io sono Robin Adams, e lui è Brad Grant. Visto Charlie? Sei proprio fortunata!!" esclamò Robin abbracciandomi ma si staccò immediatamente.
" Io sono spaventata. Magari anche nauseata, ma non di certo fortunata."
“ Va bene. Scusate possiamo andare a casa vostra. Mi sento leggermente affaticata” disse mogia.
“ dammi le tue borse” mormoro Jacob avvicinandosi alle due valigie bianche con inciso il mio nome e cognome.
“ no. le prendo io.”
“ devi essere stanca. Saranno così pesanti…” sussurrò Esme con il suo modo di essere premuroso.
“ se insistete” mi arresi e abbracciai Esme.
" Charlie, noi cerchiamo un hotel" urlò Brad.
" Ok"
Carlisle Pov
Siamo quasi arrivati a casa e Charlie è una ragazza adorabile e molto allegra. Abbiamo chiacchierato per tutto il viaggio e anche scherzato.
“ voi abitate al cimitero?” domandò Charlize.
“ no. abitiamo in una casa”
“ Capito. Carlisle ma sei un medico e un vampiro, come fai a resistere al sangue?”
“ anni e anni di allenamento.” Risposi.
“ tu Esme. Di che cosa ti occupi? C’è che lavoro fai?”
“ sono architetto e ristrutturo le vecchie case”
“ come mio padre. Ma tu sarai bravissima.” Disse lei dando un bacio sulla guancia di mia moglie.
“ ora non essere geloso Carlisle. Adesso ti do un bacio.” Esclamò dandomi un bacio forte sulla guancia.
“ scusa Charlie. Non voglio essere invadente. Sono soltanto curiosa. Ma quali sono le tue virtù e i tuoi poteri?” chiese Esme.
“ le mie virtù sono l’arte della guerra, strategie militari, sapienza e furbizia, eleganza, seduzione, amore e purezza.”
“ hai ereditato gli ultimi due da tua madre.” Dissi.
“ quando arriviamo?” forse ho sbagliato a nominare sua madre. Deve essere dura crescere senza una madre.
“ che cosa leggi?” domandò Esme notando il libro fra le sue braccia.
“ ah. L’arte della guerra. Sum Tzu.”
“ mai sentito nominare”
“ ci credo. Questo libro non ha copie. Esiste soltanto per me.”
“ Siamo arrivati” dissi accostando vicino a casa nostra.
Scendemmo dalla macchina e Charlie fischiettò per stupore:
“ WOW! Voi due vivete qui? Ma chi siete?” chiese lei mentre io e mia moglie scoppiammo a ridere.
“ questo posto inizia a piacermi…”
Charlize Pov
Entrai in casa dopo Esme e Carlisle; se la casa è bella dentro è bellissima.
“ Sorpresa!!” urlarono tutti all’unisono.
“ ma che diavolo?!?”
“ ti abbiamo organizzato una festa di benvenuto…” disse Esme cingendomi le braccia.
“ Logan? Che ci fai qui?”
“ io abito a Forks”rispose lui. Perfetto.
“ che bello…” borbottai.
“ Esme. Posso andare a dormire. Sono stanca.”
“ certo piccola” Esme mi accompagno verso la mia stanza e notai una foto di Thomas nel corridoio.
" Esme, lui chi è?" domandai fingendo di non sapere niente riguardo al mio migliore amico...
" E' mio nipote Thomas Black. Ti ricordi di Renesmee e Jacob?"
annuii soltanto...
" Bene. Loro due sono i suoi genitori. Sarah è la sorella gemella assieme a Justin David. Ma noi lo chiamiamo soltanto J.D."
" Hai detto J.D.?" domandai incredula. Spero che non sia lo stesso J.D. di Santa Monica, perchè se lo vedo in giro gli stacco la testa dal collo.
" Si, perchè"
" No. Era solo per chiedere"
Thomas Black
" Ciao a tutti!" esclamai contento. Non avrò detto a Charlize, che sono innamorato di lei, ma averla rivista è stato meraviglioso.
" Ciao Tom! Sai è già arrivata la ragazza che rimarrà fra noi per un po'" disse mia madre contenta.
mi sedetti sulla sedia a dondolo e ascoltai tutti i loro commenti su questa ragazza che per loro è meravigliosa. Soltanto perchè è la figlia di Cheryl, la donna che ha permesso alla mamma di metterci al mondo.
" Ciao Tom!!!" caddi all'indietro con la sedia... Non è possibile! Questa non può essere la voce di Charlie. L'amore fa brutti scherzi... Mi alzai in piedi e me la trovai davanti.
" Oh!! Mi dispiace tanto. Stai bene?" si scusò lei. Ma a me non interessa se sono caduto per terra ma cosa ci fa lei qui.
" Che ci fai qui?" domandai. Sentivo gli sguardi della mia famiglia su di noi. Si chiedevano se la conoscevo? Perchè la conoscevo.
" Tu che dici?" chiese con un sorriso da 35 denti.
" Sei venuta a trovarmi?"
" Giusto" esclamò contenta.
" Bene. Sono qui. " dissi il più freddo possibile. Lei fece risatina triste.
" Questo è tutto ?" domandò lei arrabbiata. Abbassai lo sguardo e lei continuò a parlare.
" Sono venuta fino a qui. Contro la mia volontà e questo è tutto quello mi sai dire..."
" Non so che posso dirti"
" Non è che non sai cosa dire. Tutti i giorni mi ritrovavo a vedere le tue foto e dire - Quanto è dolce...Mi piace così tanto" disse quasi come un sussurrò.
" Davvero? Intendo ti piaccio veramente?"
" Certo. Sei il mio migliore amico."
Migliore Amico... Lo so. Ma cosa faccio adesso.
" Siamo messi bene..." mormorai.
" Io non so molte cose su di te" si voltò e si diresse verso la cucina.
" Pensavo che fossi diverso" disse sul punto di piangere.
" Sono diverso." ribattei ma mi ritrovai il suo viso poco distante dal mio.
" No. Non lo sei. Sei esattamente come tutti gli altri ragazzi del mondo. Mi hai mai parlato di te? E' vero che abiti nel Colorado?" chiese lei stizzita.
" Non abito in Colorado" mi guardò stranita e sentii il mondo crollare addosso.
" Oh. Bene. Così è vero che io non so niente di te."
" Un giorno hai detto che non importa COSA SIAMO ma CHI SIAMO"
" E io pensavo di aver ricevuto come regalo un'amico. Io sono metà sirena fino al mio diciottesimo compleanno. Tu sei un miscuglio fra umano, vampiro e licantropo. Ma non credo che non possiamo essere amici. Tu mi hai mentito"
" Per lo stesso motivo, perchè neanche tu non mi hai detto di essere una sirena" mi giustificai.
" Io non ho mentito su le altre cose. Non ti ho mai mentito sulla realtà. "
" Ho fatto di tutto per essere leale e onesto con te"
" Grazie. Ma non è servito a niente."
iniziò a cantare e dalle sue mani uscirono scintille dorate:
TRADUZIONE
Hai sulla fronte un sorriso sai?
Una vergogna che si rifiuti,
Quando mi stai consumando lentamente
Ma ho un mondo di possibilità
Per voi
Ho un mondo di possibilità
Per voi
Ho un mondo di possibilità
Possibilità che si sta bruciando
Ho una carta e penna
Vado a scrivere addio e quando
So che c'è un mondo di possibilità
Per voi
Ho un mondo di possibilità
Per voi
Ho un mondo di possibilità
Possibilità che si sta bruciando
Oh, Sto andando sulla mia strada
Ha perso la mia fede è la forza di nuovo
E oh, è stato troppo difficile da dire
Stiamo di nuovo cadendo sul bordo
Siamo alla fine
Siamo alla fine
Forse un giorno mi verrà chiamata
Ascoltare l'operatore dire "il numero non è giusto"
E che aveva un mondo di possibilità
Per voi
Era un mondo di possibilità
Per voi
Era un mondo di possibilità
Possibilitá si brucia attraverso
Possibilitá si brucia attraverso
Possibilitá si brucia attraverso
Robin Adams: Brad Grant:
Ciao a tutti!!! Come Va?? E da giorni che mi sto chiedendo se questa storia può andare avanti o deve essere cancellata. Ma a me sembra che non piaccia a nessuno. Se è così dovete soltanto dirmelo. Ditemi cosa ne pensate, please!! Perchè sono disperata...
Recensite!!!
Un bacione, Mimi