Tante volte mi hanno chiesto di “spiegare” l’amore usando le parole o la musica: mi sono sempre rifiutato di farlo.
Il mio ruolo è quello di trasmettere me stesso attraverso l’ arte, non posso certo improvvisarmi Maestro di sentimenti per qualcuno che è troppo pigro perfino per cercare una definizione adatta a qualcosa che accompagna costantemente la sua vita.
Personalmente non credo che l’ amore sia un’ entità a sé stante, ma una specie di “filtro” attraverso il quale colui che ama vede l’ oggetto del suo amore e che ognuno quindi usa con un oggetti o persone diverse.
Per me “l’ amore” è la mia chitarra:
la odio,
la evito per giorni,
la sbatto da un parte all’ altra,
ci scrivo sopra,
incido graffi sul manico,
lascio cadere continuamente plettri nella cassa armonica e non mi curo neanche di riprenderli.
Se fosse umana sarebbe già scappata via da me , magari strepitandomi contro e augurandomi tutto ilmale possibile , ma lei non l’ ha mai fatto.
E non lo farà.
E’ sempre lì, immobile ed incorruttibile ad aspettarmi, pronta ad accogliermi e consolarmi con parole tutte sue e il suo inconfondibile aspetto regale e maestoso.
La mia regina non ha paura dei miei sbalzi d'i umore,
non ha paura di essere lo sfogo della mia rabbia,
non ha paura di accogliere le mie lacrime,
non ha paura di accompagnare le mille parole sconnesse che mi ritrovo a dire ogni giorno.
Lei c’è e basta.
Non aspetta altro che fondersi con le mie mani per colmare le lacune e i vuoti che ci sono nella mia anima.
Non mi importa se le mie mani sono rovinate o le mie unghie crescono in modo asimmetrico…
E’ il minimo che io possa fare per lei…
Glielo devo….
Perchè lei c’è…
…. anche quando nessun altro è qui. ©
______________________________________________________________________ Jeff Buckley in foto...