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Autore: Achamo    21/09/2010    3 recensioni
Il gelo, che può temprare o uccidere l’animo debole, incatena un regno custode di un segreto per anni rimasto anonimo.
Come nella scacchiera, un solo giocatore che muove un esercito di torri e cavalieri per i suoi fini.
Paladini ed eroi per muovere quello avversario, ignari della guerra che si sta preparando…
Un mistero che coinvolge i protagonisti e il lettore; non mi credete? Provate.
Se v’ho incuriosito provate a leggere la storia e ditemi se sono riuscita nel mio intento: rendervi partecipi di questo gioco di regole ramate e turchesi.

L'avventura di quattro paladini e del loro coraggio...
Ambientata nel Medioevo Fantasy… ispirata da 'Il cavaliere inesistente' di Calvino.
Buona lettura ^^
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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3° capitolo



 
I passi sospesi nell’aria del cavaliere andarono verso la ragazza, alla quale porse con galanteria il braccio protetto da squame di ferro insensibile.
Il dolce sorriso della ragazza dai capelli ramati mostrò il suo imbarazzo. Le lacrime non amareggiavano più il suo cuore.
Raccolse l’invito del cavaliere e poggiò teneramente la mano lattea ed affusolata sul braccio gelido.
Le unghie, simili a prelibate mandorle, graffiarono il bracciale metallico.
Guardò i tre ragazzi che, ancora inteneriti, tremavano per la curiosità e per l’aria invernale.
”Volete essere le prossime vittime del freddo?”. Il pizzico d’ironia che scoccò nelle sue parole era piacevole ed angelico; un chiaro invito a seguirli.
Mentre il balestriere ed il medico s’incamminavano, il principe moro si soffermò ad ammirare quel capolavoro di marmi aurei che ardeva al centro del castello, ma il tenue calore che riempiva l’aria cadeva vittima degli inganni del freddo. Lentamente anche quel luogo silente stava morendo.
”Principe…”. Il medico dai piccoli zoccoli neri tentò una prima volta di parlare con il moro. Ma questi, perso nei suoi pensieri, non diede ascolto alla parola della piccola renna.
”Principe!”. La parola divenne un rimprovero e il giovane Rufy si voltò.
Il medico fece un cenno con la testa che espresso a parole significa di seguirlo.
Rufy cercò di correre per raggiungere il gruppo, ma il ferro e il ghiaccio che gli avevano imprigionato le gambe non glielo permisero. Le gambe sofferenti si fermarono al primo passo e il principe digrignò i denti per il dolore. Il ghiaccio, come aghi acidi e violenti, lacerò la carne mentre i muscoli, in tremiti e sussulti, tentavano di produrre calore.
Lentamente il sangue tornò a fluire e le gambe si mossero con fatica.
Bastarono alcuni passi estenuanti perché ai suoi occhi si potesse sfoggiare l’eleganza di una gradinata marmorea. Simile per candore alla neve che avvolgeva quelle terre.
Ogni gradino sul quale il piede del principe risuonava metallico catturava i suoi sforzi.
Lentamente riuscì a terminare la gradinata ed entrò nel palazzo principale del castello.
I corridoi erano illuminati da bracieri cremisi. L’atmosfera era piacevolmente calda.
Le pietre plumbee e vedove di effige, armatura di quel simbolo di potere,
erano roventi come se fossero state illuminate dal sole.
La gabbia di ghiaccio che imprigionava l’intero regno non era altro che semplice e pura acqua all’interno del palazzo.
Rufy attraversò il corridoio osservando con la curiosità di un bimbo ogni braciere che consumava la sua breve vita nel piedistallo bronzeo. I loro fumi erano simili ad una nebbia argentata che tutto cela ed inghiotte.
Al termine del corridoio, gli occhi colmi di stupore del moro sorrisero e si inchinarono di fronte alla superbia della sala principale. In quell'oceano scarlatto di magnificenza regnava su di un basamento, sotto lo sguardo austero di un drago con le ali spiegate e la coda sorella di una spada, la scultura aurea di un uomo, le cui mani innalzavano in preghiera un disco bronzeo e colmo di cenere.
Stupore e sopraffazione attraversarono lo sguardo del principe.
L’elmo che oscurava il volto della figura era simile al volto del drago che l’osservava dall’alto.
Canini aurei formavano il becco dell’elmo, il collo protetto da tre squame addormentate l’una sull’altra, il petto difeso da una corazza che terminava poco dopo l’altezza del cuore, le  spalle e le braccia simili alle zampe del drago e dalla vita pendeva  un drappo che lasciava intravvedere le gambe rivestite da squame metalliche.
La sua figura regnava velata da un mantello fuso per ricordare il soffio del vento.
Ai piedi della scultura ardevano fiamme rosso carminio ed alcuni girasoli, raccolti in un fascio sostenuto da un nastro rosso, omaggiavano la figura.
Il principe ritrovò la compagnia che lo precedeva, erano attoniti ed osservavano anche loro la regale statua di quell’uomo.
Corse verso i compagni delle sue future avventure e notò la ragazza china in religioso silenzio di fronte alla statua con le mani chiuse in preghiera.
La ragazza si alzò e con qualche lacrima negli occhi bronzei osservò il principe.
”Ci avete finalmente raggiunto, vi eravate per caso perso?”. Lo disse con semplicità e con un sorriso grazioso.
Il principe non seppe rispondere alla delicata domanda, lo stupore che gli imprigionava il cuore era troppo difficile da dissipare.
”Forse questa graziosa fanciulla attende una vostra presentazione, oltre che una risposta alla domanda precedente…”. Rufy non capì se le prime parole del cavaliere fossero un rimprovero oppure un consiglio.
”Ah! Che maleducato…”. Il moro s’inchinò e tese il palmo della mano destra verso la ragazza che in risposta  fece la stessa cosa, ma mostrando il dorso. Il principe l’afferrò delicatamente e con le labbra sfiorò la pelle candida.
La mano della ragazza era rovente e le unghie splendide mandorle lattee.
Il moro lasciò la mano e si presentò.
”Monkey D. Rufy, rampollo del nobile sovrano Monkey D. Dragon”.
Il modo cerimoniale riempiva l’atmosfera di un imbarazzante vergogna.
”Mi chiamo Nami, piacere di conoscervi principe”. Con entrambe le delicate mani afferrò la gonna della veste bianca, si chinò sollevando di poco le braccia.
Quella ragazza aveva dissipato la cerimonia che fin da piccolo gli era stata imposta e che in quel momento stavano compiendo nel presentarsi.
”Milady, perdonate la mia sfrontatezza, chi rappresenta la figura della scultura?”. La curiosità del medico era naturale. Una domanda che necessitava una risposta non doveva rimanere un segreto. 
”Questa è la statua di Regulus, l’ultimo mago del fuoco”. Parole proibite.
”Avete detto mago?!”. Gridarono
all’unisono il medico e il balestriere.
La sacerdotessa rispose con un amaro mugolio d’assenso.
”Regulus era colui che ricevette in dono il Sospiro dell’ultimo drago dalla coda di lama: Eltanin”.
”Eltanin, simile alla statua, era l’ultima draghessa della sua specie. La stava consumando una malattia, Regulus tentò di curarla ma invano e prima che le sue fiamme si spegnessero lei donò al mago il suo ultimo braciere. La fiamma venne incantata dal mago che la nascose qui ad Alubarna”. Pareva aver concluso la storia.
”Perché la nascose?”. La curiosità del principe lasciò per qualche istante la ragazza senza parole.
”P-perché le fiamme dei draghi…venivano utilizzate nell’incantesimo per resuscitare i morti…”.
Rufy rimase incredulo mentre quelle parole percuotevano la sua mente.
”Dopo la morte di Eltanin, il concilio dei maghi dichiarò l’illegalità della magia e uno di loro, affermando di voler proteggere il mondo, ordinò a Regulus di consegnargli la fiamma, ma lui decise di nasconderla…”.  
“Ora capite perché nessuno può pronunciare il nome di queste sacerdotesse?”. Il balestriere si rivolse al principe.
”Se qualche mago venisse a conoscenza del loro compito, non esiterebbe ad attaccare Alubarna”. Erano nella capitale per questo.
”E’ come avete appena riferito, cavaliere, purtroppo qualcuno ne era consapevole”. Presagiva un’altra amara storia.
”Perdonatemi, ma gli abitanti del regno non conoscono la fiamma?”. Una domanda coerente e giudiziosa da parte del moro.
”No! Credono che il castello sia esclusivamente un luogo di preghiera”.
Il principe, dopo aver compreso, tentò di pronunciare un’altra domanda, ma gli venne imposto silenzio dalle parole della ragazza.
”…prima vi stavo riferendo che qualcun’altro conosceva la fiamma e Regulus. Alcune settimane fa un uomo è entrato nel palazzo, in questa sala, ed ha sottratto la fiamma dal piatto di bronzo nel quale ardeva”.
Quelle parole tenebrose  preannunciavano i loro guai.
”…ma non è tutto, mentre si allontanava nella foresta che circonda la capitale ha utilizzato un incantesimo, o così riferiscono dei testimoni, portando questo gelo invernale che nemmeno il sole riesce a sconfiggere”. Il gelo che immortale regnava sulla terra, e che lentamente era riuscito a conquistare il cielo, non s’arrendeva difronte alla forza del sole.
”Seguitemi”. La sacerdotessa impartì un ordine alla compagnia.
Oltrepassarono la statua che ancora ammiravano con stupore e sgomento.
Un piccolo corridoio incavato nel muro cinereo separava la stanza d’oro da un’altra invasa da riflessi turchesi.
Un corpo di carne bianca e livida, avvolto da tenebre azzurre e da un mantello di ghiaccio, era  immobile su un freddo trono di marmo padroneggiato da un drago al fondo della stanza.
La brina assopita sui capelli lunghi e azzurri risplendeva della luce di mille diamanti.
La pelle dalle ombre azzurre appariva cadaverica.
Le labbra erano sottili e livide, inarcate in una funerea espressione di pietà.
”Quella donna è la nostra attuale regina”. Nami indicò il trono evitando di puntare il dito.
Ella, la sovrana, sedeva immobile con la severità richiesta a chi impone diritti e divieti.
Il principe credette di vivere in un incubo. Il ghiaccio affilato che schiavizzava Alabasta aveva catturato anche la sua regina che appariva fredda e vittima della sua violenza.
”Per nostra fortuna il suo cuore è ancora palpitante, ma non conosciamo il metodo per isolarla dal ghiaccio… nemmeno la cenere del Sospiro di Eltanin, che è in grado di sciogliere il gelo, ha potuto qualcosa”.
”Alabasta non era governata da un re?”. Il principe aveva ricordi sfumati e ricchi di aloni delle feste tra l’alta classe di tutti i regni.
”Il re Cobra ha inseguito l’uomo che ha causato tutto questo e non ha ancora fatto ritorno…”.
Tutti compresero che la chiave per liberare Alubarna e i suoi regnanti era ritrovare il Sospiro di Eltanin.


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'Achamo & il suo inutile monologo…'
”Eccomi! Ciao a tutti! :D
Sono felicissima che la storia piaccia! ^^
Allora vorrei ringraziare prima di tutto Peppy, perché è ufficialmente la mia Beta-Reader ^^ (quelle virgole-ninja XD)…
Ringrazio i semplici lettori, che anonimi e silenziosi, seguono la storia…
Poi vorrei dirvi un caloroso ‘Grazie 1000’ a chi ha aggiunto la storia tra le preferite/seguite, per i quali c’è una recensione ‘speciale’.


 

Per le preferite ringrazio:
larix 
Pepesale
Rogi 
&
SpitFireScar 

Per le seguite ringrazio:
dubhe93
Jemanuele8891
mangafan1
Nami the Cat Burglar
&
Sanji94

 

e per le recensioni ringrazio:
Rogi 
Pepesale
&
Sanji94

 
 
 
Ed ora passiamo alle risposte alle recensioni.
Per:

Rogi : allora Fantastica, com’è andata in Inghilterra?! O,O Spero tutto bene… beata te che quest’anno, da quello che so, hai visto i magnifici U.S.A e l’antica Inghilterra… Grazie e non preoccuparti per le recensioni ;)
Ciao Fantastica, non vedo l’ora di leggere le tue storie! ;) Un abbraccio!

Pepesale : Peppy, Peppy, Peppy! Grazie, grazie, grazie! (3 perché è il numero perfetto U_U). Non so come ringraziarti? Vediamo, ti farò un applauso! Proprio come ieri XD
Spero di riuscire a scrivere capitoli così emozionanti anche in futuro…
Ciao e grazie 1000000! :D

Sanji94 : Ma che carino! ^^ …ma non credo valga la pena di prendersi una denuncia (quindi pagare, ecc.) solo per una storia… XD Bhè, ecco il terzo capitolo, spero che anche questo ti sia piaciuto e… devo sapere di cosa parla quella famosa proposta! Accidenti >3<
Ciao e grazie! Spero di sentirti anche al prossimo! :D


Recensione speciale : Ciao e grazie a tutti quelli che seguono questa storia ^^
Non voglio obbligare nessuno di voi a lasciare una recensione, però se avrete voglia e soprattutto tempo, allora ditemi cosa ne pensate… insomma sono curiosa di sapere se la storia vi piace oppure no, se non capite qualcosa (specialmente in questo capitolo che risulta un po’ complicato nella parte ‘storica’), le vostre impressioni, ecc. Sfogatevi! XD Grazie ancora a tutti voi! Spero di vedervi anche nei capitoli successivi!



 






PURA FINZIONE SCARLATTA
J.


   
 
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