Anime & Manga > Lady Oscar
Segui la storia  |       
Autore: Karmilla    21/09/2010    17 recensioni
Non c'è pace per Oscar e André. Il caso della collana si è appena chiuso e un nuovo pericolo è in agguato. Una misteriosa donna seduce i nobili, li deruba e lascia come segno di riconoscimento una carta da gioco. Una nuova missione nella quale Oscar e André agiranno in incognito, una missione che li costringerà a fare i conti con se stessi e con i loro sentimenti.
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
dama4

Un immenso grazie per tutte le recensioni, sono davvero commossa e altamente spaventata perché non so se riuscirò a soddisfare le vostre aspettative.

Adesso, però, buona lettura in questa che potrebbe essere soprannominata la ff dell'ormone libero, visti i vostri commenti e i pensieri dei protagonisti!


Dio ti ringrazio di esistere! Si, perché adesso lo so che esisti, non ne ho dubbi. Lo so perché è lo sguardo di Oscar a provarmelo.

L'ho colpita, mi sta osservando come non ha mai fatto in vita sua, per la prima volta da quando ci conosciamo mi sta guardando! Quante volte ho visto quello sguardo rivolto solo a Fersen, quante volte ho visto quel colore salirle alle guance quando lui le rivolgeva la parole e quante volte ho desiderato, pregato, sognato che fosse diretto a me, anche solo per un breve momento.

Ora sono contento, la mia preghiera è stata esaudita e anche se tutto tornerà come prima quando   Oscar si ricorderà che comunque sono sempre io,questo momento rimarrà nel mio cuore per sempre.

Mi sento uno stupido, però non posso fare a meno di ammettere a me stesso che adesso, per la prima volta in vita mia, mi sento uomo.

La situazione però sta degenerando. Io sto zitto e Oscar pure....

Girodelle, che fate? Intervenite o qui ci scoprono subito, per favore!

Mi giro verso Girodelle, che ha un'espressione più perplessa del nostra, ma evidentemente si riscuote quando incrocia il mio sguardo.

“Ehm, ehm”, si schiarisce la voce “Duca, vedo che avete già fatto colpo su mia cugina!”


Idiota! Ma che razza di idiota è Girodelle! Se potessi lo prenderei a calci, invece mi tocca stare qui ed abbassare lo sguardo in segno di virginale imbarazzo. Ma aspetta solo che questa pantomima finisca e vedrai, caro cugino Victor!

Sono talmente furiosa e imbarazzata che non sento neanche la risposta di André.

Vorrei andare nella mia stanza, ma purtroppo non posso. Ecco uno dei fastidi dei vivere come una donna: se partecipi in veste di bambola ad uno stupido ballo, non puoi neanche andartene quando vuoi.

Mentre i due uomini davanti a me parlano e si comportano come se io fossi svanita nel nulla, sento la voce della Regina che si rivolge a Girodelle.

“Capitano! Vi dispiace se porto vostra cugina nel mio salotto? Avrei piacere di scambiare qualche parola con lei.”

“Ma certo, Maestà, credo che mia cugina ne sarà lusingata, vero Françoise?”

Faccio un inchino alla Regina manifestando così il mio assenso.

“Françoise?”, mi richiama mio cugino “se vuoi dopo puoi ritirarti, immagino tu sia stanca.”

“Si, Victor, ti ringrazio”.

Mi volto verso mio cugino e mi inchino, poi faccio lo stesso verso André.

“Buonanotte Victor, buonanotte Duca. Spero di rivederla presto”

“Lo spero anche io, Contessa”, mi dice continuando a guardarmi con quel suo sguardo magnetico e gentile.

Gli do le spalle velocemente e mi affretto a seguire la Regina, sento che se rimango qui un attimo di più esplodo, ma mi bastano pochi minuti nel salotto di Maria Antonietta per desiderare di tornare da Victor e da André.

“Ohh, Oscar! Siete magnifica!”

“Grazie, Maestà, ma in realtà io mi sento meglio con gli abiti che indosso quotidianamente”

“Oscar, io non ho mai detto nulla, però credo che vostro padre abbia fatto un grande errore a crescervi come un uomo. Ma non si rende conto di che donna siete?”

Francamente dopo oggi comincio a credere che dovrei ringraziarlo, ma non posso dirlo alla Regina, si offenderebbe. Invece rimango in silenzio, l'unica cosa che ho imparato a fare bene questa sera.

“Sapete Oscar, non vedo l'ora che Fersen ritorni! Chissà che sorpresa sarà per lui vedervi così!”

Ecco, ora sono davvero a mio agio. Cerco di bluffare.

“Dite? Io non credo. Lui è abituato a trattarmi come un collega.”

Sottolineo l'articolo indeterminativo maschile che ho usato e all'istante mi torna in mente quello che  mi ha detto al ballo. Io sono il suo miglior amico. Amico, nome comune di persona, maschile, singolare, corredato di aggettivo maschile. Maschio, punto e basta.

“Vi sbagliate, Oscar. Non sapete quante volte mi ha detto che sarebbe curioso di vedervi in abiti femminili”

“E perché?”, dico con tono sgarbato.

“Oscar, vi sto offendendo?”, mi chiede perplessa la Regina, e capisco di aver avuto una reazione esagerata.

“No, voi no. Ma per favore, non gradisco essere oggetto di curiosità da parte di nessuno, Fersen compreso.”

“Ho capito. Scusatemi.” Abbassa lo sguardo, la mia Regina. In questo momento dovrò sembrarle una donnetta isterica, ne sono sicura.

“Non importa, scusatemi voi. Ma a proposito, quando avete detto che tornerà Fersen?”

“Non l'ho detto.”

Aiuto, e adesso? Se mi chiede perché mi interessa?

“Però credo che sarà qui tra una decina di giorni al massimo.”

Per fortuna che la Regina non è abituata a questi sotterfugi, e che quando si parla di Fersen non capisce altro argomento.

“Solo? Ma non è andato in Svezia?”

“No! E' al confine con l'Austria, in missione.”

“Capisco”.

No, non capisco per niente, invece. Speravo di non incontrarlo e invece sarà qui tra poco. C'è un'unica soluzione possibile se voglio che non mi riconosca. Devo catturare la ladra prima del suo ritorno.

Stasera aspetterò André e gliene parlerò.

“Maestà”, chiedo cambiando discorso “Avete qualcos'altro da aggiungere in merito alla Dama di Picche?”

“No, Oscar, nulla di più rispetto a quello che sapete già. Il suo ultimo colpo risale a due settimane fa, da allora nulla più.”

“Va bene. Allora da domattina io entrerò nel salotto di Versailles e cercherò di scoprire se questa donne è una delle dame che lo frequentano.”

“Si, Oscar, è ora di iniziare.”

Annuisco e mi congedo, chiedendo il permesso di ritirarmi, permesso che la Regina mi accorda.

“Oscar”, mi richiama all'improvviso “Io lo so che non siete in un ambiente a voi congeniale e credo di capire come vi sentiate. Vi chiedo solo di non pretendere troppo da voi. Fermatevi quando sentite la necessità di stare un po' sola con voi stessa e chiedetemi aiuto quando vi sentite smarrita. E' vero che siete nata donna, ma è anche vero che non vi si può chiedere di diventarlo in due giorni.”

Sono talmente basita da non riuscire a rispondere. La Regina se ne accorge e mi lascia da sola nella stanza. Ho voglia di piangere. Ma perché questa cosa del diventare donna continua a rincorrermi? Io sono Oscar, perché ciascuno dei due sessi fa a gara per avermi con sé?


Finalmente sono rientrato nella mia camera, che serata interminabile! Sono stanco, non so fino a quando potrò reggere questo ritmo. Certo che la vita a corte non fa davvero per me, tutto sommato sono contento di vivere nell'ombra di Oscar e credo che sia un bene anche per lei rivestire il ruolo che ha e non essere una di quelle sciocche damine che ho incontrato prima.

Nessuno mi ha mai rivolto la parola, finora, e del resto è comprensibile, io sono solo un servo. Ogni tanto solo qualche sguardo lascivo di qualche dama in cerca di svago, ma nulla più, e invece stasera tutti che facevano a gara a presentarsi, a fare due parole e addirittura a invitarmi a fare la conoscenza delle loro virtuosissime figliole. Possibile che solo un titolo nobiliare e un bell'aspetto valga qualcosa, per questa gente? E' un ambiente che non mi piace, dobbiamo cercare di stare qui il meno possibile, devo dirlo anche ad Oscar.

Ecco, ora che mi sono finalmente messo i miei soliti vestiti posso andare da Oscar. Chissà cosa vuole, tutto mi aspettavo tranne che trovare un suo biglietto sul comodino.


Dopo un'attesa interminabile ecco che sento rumore nell'altra stanza, il caro Duca deve essere rientrato. Sarà solo? Ma che mi salta in mente, come potrebbe già essere al lavoro la prima sera? E poi senza dirmi nulla? No, Oscar, stai facendo congetture senza senso, ovvio che è solo, tra un po' lo vedrai entrare qui nella tua stanza. Certo che il fatto di avere camere comunicanti è davvero una comodità!





La visione che mi si presenta davanti appena varcata la soglia che mi separa dalla sua stanza è una di quelle che non si dimenticano.

Oscar è stesa sul letto, ha tolto quel bellissimo abito che aveva fino a poco fa e ha indossato una camicia da notte avorio, semplice ma raffinatissima, credo che sia seta. Un elegantissimo scollo , nulla di eccessivo ma quanto basta per mostrare ancora la pelle candida del suo collo, e le maniche corte, che lasciano scoperte le sue braccia, così delicate e perfette. E' rannicchiata sul letto e legge, senza accorgersi della mia presenza, così che io rimango ad osservarla per un po', indisturbato. E' così raro coglierla di sorpresa che approfitto di questo insperato momento.

“André, cosa fai lì impalato? Pensi di entrare o devo parlarti da qui?”

Ecco, come sempre ho capito tutto! Non ero io a guardarla, ma lei a studiare me, e dal sorriso che ha credo di esserle sembrato abbastanza ebete. Beh, pazienza, me la sono cercata.

“Scusa, pensavo non mi avessi sentito arrivare e visto che leggevi non volevo disturbarti, tutto qui.”

“Ah, pensavo non volessi entrare.”

“No, figurati. Ho trovato il tuo biglietto, di cosa volevi parlarmi?”

“Della Dama di Picche.”

“Bene. Hai qualche novità?”

“No, per ora no. Ma domani dobbiamo cominciare. Io cercherò di farmi amica qualche dama qui a corte, in modo da scoprire se la ladra si nasconde qui, tu invece che intenzioni hai?”

“Io devo cercare di prendere confidenza tale con le tre vittime, in modo da farle parlare. Cosa sappiamo di loro?”

“Che sono tre uomini  non giovanissimi e questo già lo sai. Sono il Marchese di Brambuillet, il Duca di Perpignac e il Conte di Challant.”

“Che legame c'è tra questi uomini?”

“Nessuno, André, o almeno così sembra.”

“Mhh, faccenda complicata.”

“Si. Non so proprio come aiutarti.”

“Non preoccuparti. Cercherò di intavolare una conversazione con quei tre, e poi vediamo cosa succede. Nessuno ci corre dietro, no?”

“Beh, in verità si. Vorrei che questa missione fosse conclusa entro dieci giorni al massimo.”

“E perché? Ce n'è già un'altra in vista?”

“No...no...nessuna missione...solo che...”

Oscar, certo che sei proprio buffa! Vuoi fare la dura, ma vedo con chiarezza che hai una tremenda paura. Ti conosco troppo bene e lo so quando scappi, e adesso lo stai facendo.

Sei nervosa, ti alzi e vai verso la finestra, evitando di incrociare il mio sguardo.

Adesso ho la certezza che tu mi stia nascondendo qualcosa.

Balbetti e stringi una tenda con una mano. Stai definitivamente mentendo, ma ti lascio nella tua incertezza, non voglio venire in tuo aiuto, voglio che questa volta ti apra di tua spontanea volontà.

Ti volti a guardarmi e capisci che non aprirò bocca.

Sospiri, sembra che tu stia raccogliendo tutto il coraggio che ti serve per parlare.

“André...vedi...la verità è che...ho parlato con la Regina e...Fersen tornerà tra una decina di giorni.”

Adesso è tutto chiaro, vuoi evitare di incontrarlo!

“Oscar, scusa se te lo dico, ma...sei diventata pazza???”

Il tuo sguardo carico di rabbia mi trafigge, ma vado avanti, tanto una cicatrice in più o in meno che differenza vuoi che faccia?

“E il fatto che Fersen torni ti sembra davvero un buon motivo per affrettare la fine della missione,  che tra le altre cose è appena iniziata?”

“Si.”

“Senti, Oscar. Non c'è possibilità, dovrai affrontare Fersen, rassegnati. Cosa vuoi che possa capitare?”

Abbassi lo sguardo e sento che la tua voce si sta incrinando.

“Non voglio che mi riconosca perché non voglio giustificare i miei sentimenti, non a lui. E poi non voglio sentirmi dire che ero ridicola...”

Sto per fare un passo verso di te. In questo momento sei così bella e dannatamente femminile che ti vorrei stringere fino a farti dimenticare persino il tuo nome. La luce della luna piena che filtra dalla finestra gioca con la tua camicia da notte, creando degli effetti di luce ed ombra che svelano le forme del tuo corpo. Indossi le culottes, ma il tuo seno è libero sotto il tessuto sottile che lo nasconde e sento subito un formicolio invadermi. Ti voglio, ti amo, ti desidero.

“...ma tanto a te cosa interessa, vero?”

La tua voce cambia e il mio sogno erotico svanisce come una bolla di sapone.

“Tu non aspetti altro che poterti mettere all'opera, giusto? Certo, puoi fare il don giovanni e al tempo stesso metterti in mostra, quale occasione migliore?”

Senza neanche rendermene conto sono davanti a lei e le pianto un sonoro ceffone. Mi guarda perplessa tenendosi la guancia offesa dal mio gesto.

“André...”

“Ora basta, hai capito? BASTA! Prima di tutto, dimmi quando mai io ho cercato di mettermi in mostra, e poi se ce l'hai tanto con Fersen, smettila di prendertela con me! Io non sono come lui!”

“Cosa vorresti dire? Che non ti alletta l'idea di divertirti un po' con qualche donna?”

Quando fai così ti odio, mi provochi senza motivo e sono stufo di giustificarmi.

“No, cioè si, mi potrà anche allettare, ma forse ti sfugge il particolare che sono un servo! Come pensi che si sentiranno quelle ipotetiche donne quando scopriranno che il Duca è in realtà uno stalliere? Oscar, è solo perché il Re mi copre che non rischio la forca, ci hai mai pensato?”

Dal tuo sguardo deduco di no, che non ci hai mai pensato.

“E poi, se sai che il tuo Fersen è un donnaiolo, perché continui a soffrire per lui?”


La tua voce è andata via via scemando, riducendosi ad un sussurro.

Già perché continuo a soffrire per lui? André ha ragione, lo so, ma non riesco a togliermelo dalla testa.

“Non lo so. Forse perché vorrei...vorrei...non so neanche io cosa vorrei.”

Guardo fuori e la tua voce mi sorprende ancora.

“Un'ultima cosa. Non sono un santo, le mie esigenze le ho anche io, però non credere che mi senta fiero di quello che dovrò fare.”

“Perché? Non dirmi che non l'hai mai fatto?”

Ma cosa mi salta in mente di chiedere? Io non lo voglio sapere!

“Si...l'ho fatto. Però ti posso dire che mi è capitato di avere dei rapporti sessuali, mai di fare l'amore...se capisci cosa voglio dire.”

Capisco, accidenti se capisco!

Mi volto di scatto e vedo un velo di tristezza profonda negli occhi di André.

“André...allora anche tu sei innamorato!”

Se ne sta andando, mi volta le spalle. L'ho di nuovo ferito, e questa volta anche pesantemente. Ha già la mano sulla maniglia, ma annuisce alla mia domanda.

“Buonanotte, Oscar...”

“Buonanotte....Ah, André?”

“Si?”

“Volevo dirti che ti sei comportato benissimo stasera, sembravi un vero nobile.”

Nella penombra vedo le sue spalle irrigidirsi, volevo fargli un complimento e invece ho sbagliato ancora.

“Grazie.”

La sua voce è fredda.

Mi lascia sola con il mio rimorso, e sento che le lacrime che mi sono così tanto affannata a reprimere durante tutta la sera escono senza che io riesca ad impedirlo. André è innamorato di una donna che non lo vuole, evidentemente. Abbiamo in comune anche questo, il dolore per un amore non corrisposto. Sono a pezzi, ma il sonno mi è completamente passato, so che questa sarà una lunga nottata di veglia.


"http://tinypic.com?ref=2dwbw6" target="_blank">Image and video hosting by TinyPic




Frakkis e Salvaroma: vedo che avete apprezzato la descrizione di André...vi siete riprese? Grazie della recensione, spero continuerete a seguirmi.

Patrizialasorella: Ciao carissima! Devo dire che la nostra visione di André è simile, sono d'accordo con te che ormai l'attendente lacrimevole ha fatto il suo tempo. Qui il nostro Grandier mostrerà decisamente di avere gli attributi...e giuro che non è una battuta riferita alla sua “missione”...

Leia345: Grazie per le due recensioni e per i bei complimenti sul mio modo di scrivere. Sulla continuazione ovviamente, non posso dirti nulla, ma sicuramente hai centrato il bersaglio quando hai detto che André sa come comportarsi. Aspetta e vedrai. Ciao!

NinfeaBlu: come sempre, ogni tuo commento è atteso e anelato. Allora, questa storia, l'hai già capito, non avrà nessun momento drammatico, direi che con la precedente ho esaurito l'argomento. Sulla Regina, invece, non sai quante paturnie mi sono fatta anche io. E' vero che qui ho calcato la mano (ed è comunque funzionale alla storia, mi serviva qualcuno che pungolasse Oscar), però è anche vero che sia nel manga che nell'anime Oscar è l'unica con la quale la Regina parla liberamente dei suoi sentimenti per Fersen, quindi dopo vari ripensamenti ho deciso di creare tra loro un legame più intimo. Grazie dell'osservazione e se per caso le tue manine d'oro volessero disegnare...

Didanir: sul Grandier con i capelli corti penso che potremo anche aprire un forum, io sono più che d'accordo con te...è un figone da paura, però ho sempre avuto la fantasia perversa di vederlo con i capelli sciolti e lunghi...sono malata, lo so. Hai detto una sacrosanta verità sul fatto che ad Oscar sia mancato qualcuno che le facesse notare la differenza tra lei e gli uomini che aveva intorno e io sto cercando di fare questo, che dici, riuscirò nel mio intento? Baci!

HopelessGirl: devo dire che il tuo commento mi ha fatto venire un groppone...mi hai profondamente emozionato e ti ringrazio per le bellissime parole che hai detto. Per una che scrive per puro diletto come me un complimento come il tuo è come Natale in anticipo, davvero. Sono felice di aver catturato la tua attenzione, spero che vorrai continuare ad essere con me in questa avventura.

Lady in blue, Isghighi, Audreyny: non disperate che aggiorno prima o poi. Lo sapete che a volte ho delle lunghe pause, no? Mi fa piacere che abbiate trovato simpatico il capitolo, in realtà questa storia sta venendo fuori più ironica di quanto io abbia pensato, ma va bene così, io mi sto divertendo e diverte anche voi. Chissà, forse sono più portata per la commedia!

Tetide: Vedo che Oscar non è l'unica ad aver scoperto di avere degli ormoni...Eh, si, è davvero una beata tra bonazzi e tra poco ricomparirà anche Fersen, così completiamo il trittico. Ci saranno effettivamente momenti di “distrazione” dal lavoro, ma dovrai pazientare ancora un po', come sai Oscar non è proprio un'aquila e il bel conte svedese ci metterà del suo...

Pry: Sono contenta che questa storia continui a piacerti, questa volta le tue considerazioni le condivido in pieno!

Baby80: Ciao! Un'altra che ha gli ormoni in circolo, vedo...bene bene, le ff servono anche a questo, no? Apparte gli scherzi, mi serviva rendere André così appetibile proprio perché il tarlo si era già insinuato, ora serviva una scrollatina di spalle, e poi arriveranno lo schiaffo e la doccia fredda....A presto.

Crissi: grazie per i commenti ai tre capitoli. Sai che per un attimo ho pensato anche io che André con i capelli sciolti potesse assomigliare a Girodelle? Ma poi, noooo, Girodelle è troppo effeminato, mentre qui spero che André ne sia uscito come un personaggio virile, che dici tu?

Tempera: Addirittura i crampi? Troppo buona, davvero.

Kikkisan: devo dire che hai capito bene i pensieri dei protagonisti, hai fatto una bella analisi, grazie. Spero di non deluderti con i prossimi.

 

   
 
Leggi le 17 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: Karmilla