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Autore: LadyofShadow    13/12/2003    1 recensioni
la storia di Cenerentola riveduta e corretta, per i personaggi di Harry Potter, che si troveranno in uno scenario completamente nuovo ma abbastanza allegorico. Una storia in cui l’amore, la guerra, il bene e il male si affrontano e si mescolano sullo sfondo di un magico medioevo.
Genere: Parodia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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-         Questo è troppo! – Hermione sbatté forte una mano sul tavolo, guardando ad uno ad uno i presenti – che cosa vuol dire “sospensione dei sussidi?” La gente muore di fame, e il nostro amato re preferisce spendere i NOSTRI soldi delle tasse per mantenere in forma una calca di nobili snobboni nullafacenti! –

-         Hermione, calmati. Sapevamo che saremmo andati incontro a delle difficoltà… -

-         Difficoltà un cavolo, Harry! Leggi qui – gli mise in mano una pergamena dall’aria formale

Harry lesse ad alta voce:

-         “Per ordine del Re i sussidi ai sudditi bisognosi verranno sospesi fino a data imprecisata, causa spese governative straordinarie” [come riportato nella legge 15bis comma 4, con il termine ‘bisognosi’ sono indicato i sudditi non disoccupati con reddito insufficiente ad auto-sostentarsi] –

-         Te le do io le ‘spese governative straordinarie’ – borbottò Hermione

Più che una riunione di ribelli sembrava un funerale, a giudicare dalle facce dei presenti

Il nuovo arrivato, Ron, aveva gli occhi sbarrati fissi davanti a se

-         Ron, cos’hai? – chiese Hagrid poggiandogli una mano sulla spalla

-         La mia famiglia… - rispose il ragazzo a bassa voce – come faranno? –

-         Troveremo un modo, Ron, non preoccuparti… faremo un appello a Corte, se raccogliamo il consenso popolare non potranno ignorarci – cercò di confortarlo Harry

-         Harry – disse Hermione cupa – non funzionerà. Tu lo sai. Stavolta si è spinto troppo oltre, la gente non ce la fa più, sarà la rivolta –

-         Ma Herm… così non servirà a niente! Il Re dispone di un intero esercito, è la sua fortezza non ha punti deboli –

Hermione esibì il suo migliore sorriso scaltro.

-         ce ne ha uno, invece –

-         Herm, non crederai a quella storia del passaggio segreto… è solo una leggenda! –

-         Non è una leggenda Harry. – intervenne Ron – Mio fratello Percy lavora all’archivio della vecchia biblioteca, e guardate cosa ha trovato –

Il ragazzo trasse dalla tasca una vecchia pergamena consunta scritta con calligrafia chiara anche se le parole erano sbiadite dal tempo. Hermione la prese e la esaminò per un lungo periodo.

-         è molto antica… risale ai tempi della grande guerra –

-         vuoi dire quando gli uomini di Serpeverde hanno conquistato il regno, uccidendo il legittimo Re Godric Grifondoro milleduecento anni fa? –

Hermione annuì

-         e qui è chiaramente documentata l’esistenza di quel passaggio segreto. È stato la rovina del vecchio Re –

-         e tu pensi che esista ancora? –

-         perché no? – Hermione scrollò le spalle

-         e se Serpeverde l’avesse distrutto subito dopo averlo usato…? -

-         perché avrebbe dovuto? Era il solo a conoscerlo, e poteva sempre essere un’utile via di fuga o poteva servire a fare scorta di viveri durante un assedio… un passaggio segreto non si butta mica via! –

-         Hermione ha ragione, Harry – ne convenne Ron – ma nessuno sa dove sbuchi questo passaggio –

-         Forse il Re lo sa –

-         Fantastico. E glie lo chiedi tu, Mione: “ci dici dov’è il passaggio segreto, così che possiamo entrare e farti fuori?” E poi se lo sa lo farà anche controllare, no? –

Un velo di sconforto scese sugli astanti.

-         sentite – disse d’un tratto Ron – mia sorella lavora a corte. Possiamo chiederle di cercare di scoprire il più possibile su questo passaggio –

-         buona idea Ron, ma non vorremmo mettere in pericolo tua sorella… -

-         Neanch’io, naturalmente, ma lei sa badare a se stessa. Glie lo chiederemo soltanto, se non vuole non la obbligheremo mica. Vedrete che Ginny è in gamba, ce la farà –

-         Ok Ron. Mi sa che è la nostra unica possibilità –

 

***********************************************

 

Quella sera, al banchetto con tutti i nobili, Pansy versò personalmente da bere al principe (naturalmente aggiungendo al vino una buona pozione di filtro d’amore).

Quando ebbero finito di mangiare – e nonostante la tensione avevano mangiato tutti come porci – il Re si alzò e fece cenno a Draco di fare altrettanto.

-         allora, figliolo, hai scelto la tua sposa? –

Draco rispose secondo le convenzioni:

-         no padre, come potrei? Tutte queste donzelle sono deliziose in egual misura –

-         molto bene allora. temo che dovrò essere io a scegliere per te. Tu prenderai in sposa la Somma Sacerdotessa e Maga di Corte, nonché fanciulla di Nobile e antichissima famiglia, Pansy Parkinson –

Un applauso cortese ma decisamente flaccido si alzò da tutti gli angoli della grande sala.

Draco sentì qualcosa dalle parti del suo cuore andare in frantumi: non è possibile! Lo aveva fatto davvero! Suo padre l’aveva minacciato varie volte di scegliere per lui, ma Draco non l’aveva mai preso troppo sul serio. E ora comprendeva il suo errore.

 

Dal canto suo, Pansy piangeva in silenzio. Draco non l’avrebbe mai amata. Se la pozione avesse fatto effetto, l’avrebbe scelta lui stesso come sua sposa, invece non era andata così. E poteva esserci solo una spiegazione:

“lui ama davvero quella piccola sporca sgualdrinella! Quella… servetta che non è degna nemmeno di guardarlo in faccia! Perché, Draco? Perché?” pensava tra le lacrime

Quando le fu chiesto di alzarsi in piedi, il suo principe le chiese con gentilezza, ma senza affetto:

-         perché piangi, mia lady? –

e lei non poté rispondere altrimenti che

-         piango di gioia, mio signore, per il grande onore che mi è concesso –

 

E tanto per completare l’allegro quadretto, anche Ginny piangeva amare lacrime, per il suo amore che aveva perso per sempre.

O almeno, così credeva.

 

*************************

 

La notte stessa Draco andò a trovarla, poco prima dell’alba.

-         Draco – sussurrò Ginny, abbracciandolo – cosa fai? Non dovresti essere qui –

-         Chi se ne importa! Non posso stare senza di te! –

-         Come faremo adesso? Fra una settimana ti sposi… -

-         Scappiamo insieme! –

-         Cosa? E dove andiamo? –

-         Non lo so, il più lontano possibile… posso prendere un po’ di soldi e cercare casa, magari in un altro Stato… ti prometto che non dovrai più soffrire, ti darò tutto ciò che vuoi… -

-         Quello che voglio sei solo tu – ricominciò a piangere – ma tuo padre ti cercherà –

-         Mio padre… è lui il vero problema! –

In quel momento qualcosa interruppe il loro discorso. E quel “qualcosa” era un sassolino lanciato contro la finestra. Ginny andò ad aprire, e vide qualche metro sotto di se un ragazzo dai capelli rossi che gli faceva dei segni

-         pss! Ginny, sono io! – disse a bassa voce

-         Ron – disse lei con voce strozzata –

-         Ron? E chi è? – chiese confuso Draco

-         È mio fratello – lo rassicurò Ginny

-         Ginny, scendi, devo parlarti –

-         Non posso! Fra poco si sveglieranno tutti, si accorgeranno se non ci sono –

-         Ok, allora… puoi venire stasera, al tramonto, alla locanda della Fenice? –

-         Ok – lei gli fece un cenno d’intesa – ci vediamo là –

 

*************************************************

 

-         sei sicuro di voler venire anche tu? –

Draco si calò bene il cappuccio sugli occhi

-         do fastidio? –

-         ma certo che no! È solo che… non sei mai uscito da palazzo… non sai cosa c’è là fuori –

-         hey, sono adulto e vaccinato, sai? –

-         come vuoi, ma fai attenzione –

Ginny si alzò in punta di piedi e lo baciò a stampo sulla bocca

-         andiamo –

 

  
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