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Autore: Keif    25/09/2010    9 recensioni
E’ passato un anno dalla fine della guerra ed Harry si trova a Hogwarts per sostenere i M.A.G.O che contro ogni sua speranza non gli hanno conferito a honoris causa, tallonato dalla sua più cara e vecchia amica: la sfiga.
E' proprio a causa - o per merito? – di questa che una sera che credeva di poter finalmente stare tranquillo, viene catapultato nel passato, all’epoca dei suoi genitori.
Dovrà quindi fare i conti con il caro vecchio Silente, più strano ed illogico che mai, con una Lily Evans ricolma di sentimenti materni che non riesce spiegarsi, con un James Potter cretino e geloso ed un Sirius Black completamente imbecille.
Ed anche con tanto troppo verde.
Genere: Avventura, Comico, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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3. (O meglio: isterismo a profusione)




E’ buona cosa un poco di scetticismo
E soprattutto il senso dell’umorismo



Per la seconda volta in una sola giornata Harry si ritrovò su un freddo pavimento a massaggiarsi la testa pulsante. Tuttavia la principale differenza era che in quel momento a svegliarlo era la voce poco soave di una ragazza dai capelli rosso fuoco.
Per un terribile momento pensò fosse Ginny e si domandò se non fosse il caso di svenire di nuovo per evitare discussioni faticose, poi si ricordò di quello che era capitato e si alzò di scatto urlando.
< Calmati! Calmati! > esclamò spaventata quella che aveva appena scoperto essere sua madre < Va tutto bene, tutto bene >
Tutto bene? Ma tutto bene ‘sti capperi!
< Senti, io non dovrei essere qua! > esclamò confusamente quando riuscì a ritrovare la facoltà di parola < Che sta succedendo? Come? Perché? >
Faceva anche un po’ paura mentre camminava avanti e indietro con la fronte imperlata di sudore, gli occhi strabuzzati e una nota di follia nella voce tremolante, ma la Evans si ritrovò a pensare che fosse molto carino.
Provò all’improvviso un sincero affetto per quel ragazzo disperato che strepitava nel mezzo del corridoio e che aveva appena fatto rinvenire. Era come… come se davanti a lei ci fosse un caro amico o un parente e si ritrovò a volerlo aiutare a tutti i costi.
< Calmati > gli disse dolcemente < Ora vai dall’infermiera e ti fai dare qualcosa per stare meglio > < Un Avada Kedavra, ecco cosa mi farebbe stare meglio! O un piano logico di un signore del male a caso, con maledizioni logiche e conseguenze logiche! > strillò con la voglia matta di scoppiare a piangere
Lily gli lanciò un occhiata turbata < Va… va bene, farò in modo di procurarteli. Ma adesso ti accompagno in infermeria ci stai? > gli chiese come stesse parlando ad un bambino ritardato < No > rispose scuotendo la testa Harry ritornando lucido.
Fece un respiro profondo
< Sarà meglio andare a parlare con la McGrani…> aggrottò la fronte. Se come pensava era assurdamente tornato indietro nel tempo… < Con Silente > si corresse < E’ lui il preside no? > la Evans di limitò ad annuire, lui sospirò < Be’, grazie dell’aiuto. Ci… ci vediamo > ma rimase lì fermo, a guardarla.
Non era vero che si sarebbero visti.
Se, come sperava, Silente lo rimandava nel suo tempo non l’avrebbe incontrata mai più. Cioè, da quanto aveva capito dal discorso confuso di Nick al quinto e da ciò che aveva intuito l’anno prima con la pietra, si sarebbero rivisti dopo la sua morte, ma lui non aveva in programma di tirare le cuoia molto presto.
Così di slancio l’abbracciò < Grazie mille, non dimenticarmi > sussurrò emozionato.
Ricevette in cambio un buffetto sulla testa, e ne fu sorpresa anche Lily dato che normalmente a chi si fosse spinto a tanto avrebbe riservato un trattamento cruento, e poi fuggì via in direzione dell’ufficio del preside lasciandola a fissarlo incredula e confusa mentre si allontanava.

Giunse a destinazione dopo qualche minuto respirando affannosamente.
Non era abituato a correre senza essere inseguito da pazzi sclerotici decisi ad ammazzarlo e quindi era un po’ fuori forma. Si fermò davanti ai Gargoyle di pietra e bussò.
Se Silente non era in ufficio si sarebbe ucciso, decise in un attimo di sconforto.
Ma l’attesa durò solo qualche secondo, la voce attutita dell’anziano preside pronunciò < Avanti > e con un balzo la statua si spostò lasciandolo passare.
Per niente intimorito, tanto aveva passato in quel posto metà della sua vita scolastica, salì la scala a chiocciola ed entrò nell’ufficio di Albus Silente.
Rimase per qualche secondo imbambolato a fissare l’uomo, che nel suo tempo era ormai bello che morto, cercando di non lasciarsi sopraffare dalla voglia matta di urlargli “Ma non potevi essere più chiaro quando parlavi degli Horcrux invece di lasciarci dei cazzo di indizi confusionari?!” poi si riscosse
< Buonasera professor Silente > com'era strano dirlo!
L’uomo aggrottò la fronte < Buonasera. Si sieda prego >
Harry non se lo fece ripetere due volte e con un sospiro si gettò pesantemente sulla scomoda seggiola davanti alla cattedra
< Cosa posso fare per te… perdonami ma non mi sovviene il tuo nome > lo fissò tra il curioso e il confuso: che fossero i primi segni della vecchiaia? Lui ricordava tutti i suoi studenti!
< Senta professore> principiò ignorando le sue parole < non vorrei apparire ineducato > e quando mai Harry si era preoccupato di una cosa del genere < Ma io avrei un problema da risolvere >
L’uomo di fronte a lui unì le punta delle dita pensieroso < Vai avanti > lo incitò incuriosito
< Ecco, non so come ma mi sono ritrovato in questo castello quando io non ero qua. E vorrei tornare da dove sono venuto > disse Harry tentando malamente di spiegarsi
< Non capisco > la cosa preoccupò Silente ancora di più: che stesse davvero invecchiando? < Non ci si può materializzare e smaterializzare all’interno delle mura di Hogwarts >
< Sì, è chiaro > ne aveva le tasche piene di sentire ripetere a tutti quella tiritera < Ecco, io in pratica vengo dal futuro > ora sì che si sentiva un idiota < Ma il futuro lontano. All’incirca sono partito tra venticinque anni o giù di lì. So che sembra strano ma ho cominciato a brillare e… >
L’anziano preside lo ascoltava attento: si fidava. Era bravo a capire e le persone e istintivamente sapeva che in quel ragazzo si poteva fare affidamento
< Capisco > annuì quando Harry terminò di spiegargli quello che gli era successo < E dimmi, come fai ad essere così tranquillo sapendo che sei tornato indietro nel tempo? Insomma, non è certo cosa di tutti i giorni > commentò interessato.
Come facesse Silente a sostenere che Harry fosse tranquillo era proprio un mistero: in realtà sembrava un povero pazzo appena fuggito dal S.Mungo.
< Perché lei una volta mi ha mandato indietro nel tempo con Hermio... una mia amica > lo guardò male. Si sentiva preso in giro, sapeva di non essere l'immagine dell'equilibrio in quel momento.
Silente però sembrava serissimo e si illuminò tutto, nel senso traslato del termine, a sentire la risposta del ragazzo < Io ho fatto questo?! > cinguettò < Ma è meraviglioso! Non sapevo che sarei mai riuscito ad arrivare a tanto! > esclamò entusiasta. Harry gli lanciò un'occhiataccia e il preside si riscosse dai suoi sogni di gloria.
Tossicchiò a disagio
< Quindi... che posso fare per te? > domandò riprendendo una parvenza di decenza
< Vorrei che mi riportasse nel mio tempo, per favore > proferì speranzoso.
Silente ridacchiò sistemandosi più comodamente sulla poltrona < Mio caro ragazzo! Ma io non ho idea di come fare! > esclamò divertito lasciando il giovane grifondoro spiazzato e disperato.
< Senta, veramente, io devo tornare a casa… > Harry cominciava sinceramente ad agitarsi
< C’è qualcuno che ti aspetta? > domandò educatamente l’altro
< Le lezioni… e i M.A.G.O. > rispose infastidito < Sono già stato bocciato una volta non mi sembra il caso di ripetere l’esperienza! >
< Oh, gli esami saranno ancora tra qualche mese, non ci sono problemi. Per allora dovrei riuscire a trovare una soluzione. Credo > non ne era nemmeno troppo sicuro, ma glissò tranquillamente sulla cosa
< E come pensa che riesca a superarli se non seguo le lezioni? > piagnucolò Harry < Ma non può fare qualcosa alla Silente? Uno schiocco di dita, uno strano strumento… qualsiasi cosa? >
< Puoi seguirle qua. Non saranno troppo diverse, siamo tradizionalisti da queste parti >
Harry si trattenne dal lanciargli un’occhiataccia
< E non crede che si faranno domande se un nuovo studente capita a metà anno qui senza alcun motivo? > sbottò
< Oh, per quello ci inventeremo qualcosa > minimizzò agitando una mano < Puoi dire che fin’ora hai studiato in casa o una scusa del genere >
< Oh, certo! > esclamò sarcastico Harry < E poi per chissà quale ragione ho deciso di iscrivermi ad una scuola di magia a fine anno tanto per fare qualcosa di diverso. Mi sembra logico >
Silente scrollò le spalle < Con tutte le Mary Sue che ogni anno assediano il castello non sarebbe una novità. A te la scelta, se vuoi farti bocciare… >
Un altro anno a rinchiudersi nello sgabuzzino delle scope per evitare quattordicenni curiose?
Melino ce ne scampi!
< No! > urlò ignorando la prima parte delle parole del preside di cui non era riuscito ad afferrare il significato < Ha ragione. E… dove dormirò? >
< Qual era la tua casa nel futuro? Anzi… quale sarà? > sghignazzò come se tutto quello fosse
divertentissimo. Ma che gran senso dell’umorismo aveva il caro preside!
< Grifondoro > mugugnò Harry
< E allora Grifondoro sia! >
< Ma non posso stare nello stesso dormitorio di quelli dell’ultimo anno! >
< Perché no? > chiese perplesso Silente < Avete quasi la stesa età! >
< Be’… uno di loro è mio padre, l’altro il mio padrino e l’altro ancora il padre del mio figlioccio. Non mi sembra proprio una bella idea! > e l’altro quello che ha tradito i miei genitori, aggiunse tra sé, ma evitò di dirlo ad alta voce, non si poteva mai sapere.
Silente fece un versetto estasiato < Ooooh, giovani generazioni crescono! E dimmi dimmi, chi è tuo padre dei quattro? > sembrava una donnetta pettegola; ad Harry venne in mente in quel momento che non si era nemmeno presentato
< Io mi chiamo Harry Potter. Quindi James Potter è mio padre >
< James! > esclamò quello < Sapevo che non gli sarebbe stato difficile trovare una moglie! E dimmi, frequenta Hogwarts anche lei? >
Harry annuì < Meraviglioso, meraviglioso! > strillò il preside battendo le mani.
Harry lo guardò schifato.
< Ma non dirmi nient’altro del futuro > lo ammonì Silente ripensandoci < non bisogna cambiarlo! Potrebbero esserci conseguenze disastrose >
< Sì certo, disastrose > borbottò Harry, troppo preoccupato per il suo destino per interessarsi di quello degli altri < Tornando al problema principale: che si fa? Una casata qualsiasi finché non trova… troviamo una soluzione? >
< Che ne dici di Serpeverde? > per poco Potter non si strozzò con la sua stessa saliva. Silente lo fissava con un ghigno che non gli piaceva per niente
< Sta scherzando? > sbottò quando riuscì a riprendersi < Io preferirei Tassorosso se non le dispiace! >
L’altro scosse la testa
< No, Serpeverde mi piace. Finalmente le due case più litigiose di Hogwarts scopriranno che si possono avere molti punti in comune. Sarà un’esperienza educativa! >
< Educativa? > proruppe Harry incredulo < Distruttiva! Senta, io non ho pregiudizi verso quella casa > bugia < ma l’anno scorso uno di loro per poco non mi ammazzava mentre gli altri volevano vendermi ad un assassino. Preferirei evitare, sa com’è! >
< Su, su. Non saranno queste esperienze da poco a farti odiare una casa millenaria, spero > da poco?!
< Con tutto il rispetto… >
< Così è deciso! > esclamò perentorio l’altro < La parola d’ordine è Marion. Forse comunque è il caso che ti presenti io per prima cosa > aggiunse meditabondo < Ma sì, ma sì. Andiamo! >
Si alzò, prese il ragazzo un po’ shockato sottobraccio e cominciò a dirigersi verso la sala comune serpeverde.
< Vedrai che ti divertirai > disse deciso mentre quello gli lanciava un’ occhiata scettica < Ma parlando di cose più importanti: nel tuo presente riuscirò ad avere un’abbronzatura decente o sarò ancora bianchiccio? >
< Bianco come un morto > rispose Harry, che dopo quella conversazione non riusciva a provare pena per la sorte del suo ex preside < Come un morto > sottolineò malignamente.


Non c'è idea che non porti in sé la propria confutazione possibile,
o una parola la parola contraria




Note:
Ed ecco qua il terzo capitolo *-* Cercherò di aggiornare una volta a settimana, scuola e impegni vari permettendo, per cui direi che ci vediamo venerdì prossimo **
Lo so che oggi non è venerdì ma avrei dovuto aggiornare ieri ed il capitolo in effetti era pure pronto ma non avevo avuto tempo di rispondere alle recensioni e ho preferito rimandare ad oggi.
Sono convinta che siccome c'è chi ha usato del tempo prezioso per recensire una mia storia e rallegrarmi la giornata ho il sacrosanto dovere di rivolgergli un ringraziamento speciale.
E ad essere proprio proprio sinceri io mi diverto da matti a rispondere alle recensioni *-* Quindi un grazie enorme a chi ha letto questa fic e l'ha apprezzata ed anche a chi l'ha letta e l'ha detestata xD
E soprattutto grazie a chi ha recensito quindi:

 riogah: Grazie tantissimo cara *-* Non penso aggiornerò più di una volta alla settimana, ho intenzione di godermi ogni singolo momento di questo ultimo anno di tortura liceo, quindi non avrò molto tempo per stare davanti al computer. Ma farò in modo di essere puntuale **
Anch'io adoro i viaggi nel tempo, per questo ho deciso di scriverne uno anche se temevo fosse un po' scontato appunto XD Un bacione e grazie tantissime! 

Isidar Mithrim: Carissima! Ti ritrovo anche qua, che piacere *-*
Oh, James non sarà molto contento del nuovo arrivato, questo è sicuro! XD Ho seguito il tuo consiglio ed ho aggiunto anche la nota parodia ^^
Olivander XDDD Sono stata appena state rivolte a me le stesse parole destinate al grande Lord, troppo onore, troppo onore, potrei morire dall'imbarazzo *-*
Grazie mille davvero, sono recensioni come le tue che scaldano la giornata **
A presto spero. Un bacio!

 tatarella20: Oh, grazie mille *-* Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo, un bacio! ** 

edocast92 [: Non so se sia un aggiornamento abbastanza tempestivo ma vabé XD Grazie veramente tantissimo anche a te, un bacio!

 ika90 Harry è debole di temperamento, sviene come una donnicciola XDD L'incontro con i malandrini verrà mooolto presto e non disseminerà grande gioia, questo lo so per certo, è praticamente l'unica cosa di questa storia di cui sono sicura *-* Grazie moltissimo, un bacione **

 Keira Lestrange : Grazie mille carissima XD

 Lenobia Oh, grazie ^///^ Mi fa davvero molto piacere che ti piaccia nonostante l'idea di fondo sia piuttosto banale XD In effetti non sono molto incline verso le cose troppo serie, più che altro perché non riesco a scriverle XD
Ma figurati, chiedi quello che ti pare, non mi dispiace affatto risponderti XD Anzi, ne approfitto per ringraziarti per la recensione che hai lasciato là *-*
Dubito che la lascerò incompleta, ma per adesso non ho intenzione di riprenderla. Ho cominciato a scriverla in un periodo della mia vita che è finito e ancora non sono riuscita a capire se purtroppo o grazie al cielo, per cui ogni volta che apro il file per scrivere il capitolo successivo mi assale la malinconia e proprio non riesco a concentrarmi. Ma siccome è stata la mia prima fic e dato che scriverla mi divertiva tantissimo sono sicura che la riprenderò anche se il povero James non sarà molto felice della cosa. Povero caro XD
In ogni caso grazie veramente tantissimo per i complimenti *___*
Un bacione carissima **

  
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