Capitolo 4
Sono
appena rientrata nel dormitorio e sono reduce da un compito in classe
a sorpresa di Difesa Contro Le Arti Oscure…
Naturalmente ho
preso il massimo punteggio, ma sono sfinita, non ho neanche voglia di
andare in Sala Grande a mangiare…
Meglio andare al Lago Nero e
leggere uno dei miei libri preferiti, ovvero “La Storia Di
Hogwarts”; è un librone che pesa quanto quello di
Pozioni più
quello di Rune Antiche, ma ne vale la pena, credetemi!Parla di
com’è
nata Hogwarts, dei suoi quattro fondatori che naturalmente hanno dato
i loro nomi alle quattro casate, ovvero Grifondoro, Tassorosso,
Corvonero e Serpeverde, e dell’antipatia che è
sempre esistita tra
Godric Grifondoro e Salazar Serpeverde… Forse è
per questo che la
nostra casata rosso e oro non sopporta quella verde argento delle
Serpi…
Meglio sbrigarsi ad andare però, non vorrei trovarmi Ron appena uscita dal dormitorio femminile, non ho proprio voglia di vederlo, mi farebbe venire di nuovo il nervoso, sì perché durante la verifica stava cercando in tutti i modi di copiare da me visto che, ovviamente, non aveva studiato e di conseguenza non era preparato per la verifica!Ma non è solo questo… piuttosto è la scenata di gelosia che ha fatto dopo “L’incidente-che-preferisco-dimenticare-perché-mi-fa-salire-il-nervoso” che mi ha dato fastidio!Però non riesco a capire perché non sono felice di questo, Ginny ha ragione, non è normale… ho una cotta per Ron e non gioisco nel vederlo geloso… all’inizio non ci ho pensato perché ero occupata a riprendermi dallo shock visto che il mio Batman non era la persona che mi immaginavo, ma adesso non ho nessuna scusa per il mio comportamento, ma è meglio pensarci dopo aver respirato un po’ d’aria fresca…
Esco
furtivamente dalla porta del mio dormitorio e guardo che non ci sia
Ronald, poi, con il mio libro preferito stretto al petto, mi dirigo
verso l’uscita per andare finalmente al Lago Nero;mi siedo
sotto un
salice vicino alla sponda, così sto
all’ombra… la brezza leggera
mi accarezza e mi fa rilassare… Finalmente posso crogiolarmi
nella
pace e nella tranquillità. Guardo
l’antico tesoro che ho tra le mani, inizio a sfogliare le
pagine
ingiallite e non faccio che pensare a quanto sia più vecchio
di me e
abbia visto e sentito più cose…Vorrei essere un
libro. Non dovrei
preoccuparmi di cotte, fantasmi, elfi domestici, voti, litigi,
Mangiamorte, verifiche, eccetera, eccetera…Starei poggiata
su uno
scaffale con tanti altri libri interessanti, aspetterei di essere
letta, di far conoscere la mia storia… possibilmente una
storia
interessante, antica e stupenda come la nascita di Hogwarts, o come
un tomo pieno di incantesimi sconosciuti che si possono creare con
ingredienti rari e preziosi, allora sì che non mi sentirei
una
semplice secchiona che non fa altro che studiare dalla mattina alla
sera perché vuole dimostrare di essere la migliore e vuole
far
vedere le proprie capacità per far capire a gli altri di
valere
qualcosa...Ma la verità è che non sono un libro,
ma solo Hermione
Granger, Prefetto della casata Grifondoro, studentessa diligente e
studiosa che si impegna perché un giorno vorrebbe diventare
Auror,
come i suoi due migliori amici
Harry-il-ragazzo-sopravvissuto-a-Voldemort Potter e
Ronald-non-mi-accorgo-che-Hermione-ha-una-cotta-per-me
Weasley…per
alcuni sono una semplice secchiona…per altri una schifosa
Mezzosangue.
E mentre quest’ultimo pensiero fa riaffiorare
ancora una volta i miei complessi di inferiorità nei
confronti dei
Purosangue, un gufo color grigio-argento e dagli occhi
d’onice
atterra davanti a me, con un messaggio...
siccome alla festa non mi hai riconosciuto e, di conseguenza, non hai potuto rintracciarmi, sarò io a farmi avanti adesso. Devo confessarti che non mi aspettavo fossi Hermione Granger e quando l'ho scoperto, ovvero dopo la risposta alla quarta domanda, sono rimasto sorpreso…ho sempre pensato fossi una persona insignificante a dire la verità, ma mi sbagliavo di grosso. Scusa per aver pensato queste cose di te senza neppure conoscerti.
Ora so di essere stato un vero idiota, ma sono nato in una “famiglia” piena di pregiudizi - come saprai la maggior parte dei Serpeverde non vede di buon occhio i maghi nati da genitori babbani - perciò, nonostante questo, ho capito che persona sei, ascoltandoti, osservandoti e... innamorandomi. Lo so: è presuntuoso da parte mia affermare di conoscerti e lo è ancora di più sperare di poter avere un posto nel tuo cuore, di fare affiorare sul tuo viso uno di quei dolci sorrisi che spuntano sulle tue labbra quando stai con i tuoi amici e che, purtroppo, non hai mai rivolto a me, ma lo vorrei tanto.
Vorrei poter stare con te, ridere, abbracciarti, baciarti, senza avere il peso della mia famiglia sulle spalle, ma siccome è inconcepibile un’idea -un’utopia- del genere, mi accontenterò di continuare a osservarti da lontano e di tenere nascosta la mia identità. Credo sia meglio così.
Un bacio infinito,
Non
riesco a capacitarmi di quello che ho appena letto, non è
possibile.
Batman... Innamorato… di me?
Non ho nemmeno il tempo di pensare se scrivergli una risposta o no, perché il gufo grigio-argento dagli occhi come l’onice che pochi minuti fa mi ha portato il messaggio, si alza in volo e con rapidità se ne va, sparendo tra il fogliame degli alberi del giardino.
Sono scioccata… guardo davanti a me ma in realtà non vedo niente, cosa dovrei pensare?Cosa dovrei fare?Senza contare che ora questa lettera ha fatto aumentare la mia curiosità in maniera esponenziale!Chi sei Batman?
«Per quanto tempo ancora resterai imbambolata, Mezzosangue?»
Mi
giro di scatto verso la voce alla mia sinistra: Draco Malfoy se ne
sta comodamente sdraiato sull’erba, a circa un metro e mezzo
da me,
con le braccia dietro la nuca, la sua solita faccia da schiaffi e il
sopracciglio destro ironicamente alzato.
Mi sta fissando.
«Da quanto tempo sei qui?»
«Da un po’»
«Un po’ quanto?»
«Un paio di minuti, che c’è, non mi hai sentito arrivare?»
«No»
«Eri concentrata su qualcosa in particolare?»
«Non sono affari che ti riguardano»
«Mamma mia che acida… stavo solo cercando di…»
«Oh ti prego, non venirmi a dire che stavi soltanto cercando di parlare perché ti renderei in faccia, primo perché se non mi sbaglio tu mi detesti, secondo perché anche io ti detesto, terzo perché non capisco come tu possa respirare la stessa aria di una Mezzosangue, in particolare della sottoscritta…»
«Primo: non azzardarti a ridermi in faccia, anche perché non ne vedo il motivo visto che io posso parlare con chi voglio; secondo: io non ti detesto, sono solo il Serpeverde più popolare della scuola, quindi devo rispettare una certa etichetta, o almeno così mi hanno sempre obbligato a fare, ma visto che non ci sono altri Serpeverde in giro non vedo il motivo di continuare con questa pagliacciata; terzo: tecnicamente non stiamo respirando la stessa aria visto che siamo all’aperto e c’è circa un metro e mezzo di distanza che ci separa, quindi se dovessimo respirare la stessa aria dovremmo stare così, non credi?»
Il suo scatto è stato veloce, non avevo immaginato che potesse starmi a meno di trenta centimetri di distanza. L’improvvisa vicinanza mi fa indietreggiare di un poco, non abbastanza però.
«Che c’è, hai paura Granger?»
Due pensieri mi attraversano la testa uno dopo l’altro:
-non
mi ha chiamata Mezzosangue;
-è ancora troppo vicino.
Poi
un altro ancora più intenso mi colpisce come un fulmine a
ciel
sereno: lo conosco da sei anni ed è la prima volta che mi
sta così
vicino senza la presenza di Harry o Ron –quando ci siamo
scontrati
nel corridoio c’erano altre persone, compreso Ronald, quindi
non si
può contare- e io rimango qui senza insultarlo, senza sapere
cosa
fare, senza sapere come ribattere.
Lo conosco da sei anni ed è
come se lo vedessi per la prima volta: Draco Malfoy ha pelle diafana,
zigomi alti, viso spigoloso, ha capelli più chiari
dell’oro,
labbra carnose e disegnate, corpo snello ma forte, occhi color
ghiaccio scuro, color del cielo in piena tempesta.
La verità mi
trafigge così velocemente e così profondamente da
mozzarmi il
fiato: Draco Malfoy è stupendo… e io sono stata
così cieca da non
accorgermene.
«Sveglia!Granger!Così mi spaventi, sai?»
«Ah, sì…no, cioè…Hey!Sono sveglia!»
«Credevo fossi caduta in uno stato comatoso»
«Niente affatto, stavo soltanto pensando a quanto tu possa essere così irrimediabilmente irritante»
Incrocio
le braccia al petto e giro la testa di lato: tutto pur di non
guardarlo, non voglio rendermi ancora più ridicola di come
lo sono
ora. Lo guardo con la coda dell’occhio e mi
sorprendo… Malfoy ha
la testa abbassata e sta sorridendo in modo tenero.
In modo
tenero!?!Trovo che Malfoy sia tenero!?!Oddio, non credevo che il sole
potesse fare così male!Forse è per questo che
sento il viso
accaldato.
«Quindi arrossisci perché sono irrimediabilmente irritante…Mmm…molto interessante»
«Senti Malfoy, stai vaneggiando!Io non sto arrossendo!È solo che il sole picchia troppo forte!»
«Certo, il sole picchia troppo forte… a Novembre poi…»
«Piantala, stupido furetto platinato che non sei altro!»
«Guarda che così mi offendo»
«Secondo te che cosa sto cercando di fare da sei anni a questa parte!?!»
«L’ho detto e lo ripeto Granger: sei acida!Dovresti assumere più zuccheri e meno formule di incantesimi; ti arrabbi per ogni minima cosa!Se continui così non troverai mai un ragazzo!»
«Io mi arrabbio perché tu te ne stai qui a invadere la mia tranquillità e a dirmi come devo comportarmi!Sinceramente mi sono stufata!»
Mi
alzo e parto spedita verso la Sala Grande, ma dopo aver percorso
circa cinque passi mi giro verso Malfoy, rimasto nella stessa
posizione di prima.
«E
anche se fossi così acida da non trovare un ragazzo, non
sarebbe
affar tuo!»
Completo
il tutto facendogli la linguaccia e camminando -marciando- verso la
Sala Grande con aria orgogliosa.
Lo
so… è infantile, ma pazienza, sono fatta
così!Ora sono appena
passata dal portone principale: la risata di Malfoy è
così forte da
sentirsi anche qui, con stupore dei presenti e soprattutto mio.
Non
l’avevo mai sentito ridere così di gusto.
...
«Ciao Herm!Come mai così adirata?»
Harry
è seduto al tavolo della nostra casata ed è
allegro come sempre. È
da quando lo conosco che i suoi occhi sorridono, anche se ne ha
passate tante…ha perso i genitori per mano di Voldemort,
quand’era
ancora piccolissimo è sopravvissuto al loro assassino,
è stato
affidato a una delle famiglie babbane più odiose che possano
esistere, ovvero presso la sorella della madre che, come il marito
orribilmente brutto e il figlio-porcello, crede fermamente che i
maghi e le streghe siano persone spostate che dovrebbero stare in
cliniche psichiatriche e hanno fatto di tutto per rendere la vita di
Harry impossibile, fin da quando l’hanno trovato davanti alla
porta
di casa per mano del nostro Preside Albus Silente perché
erano le
uniche persone con cui sarebbe stato al sicuro, almeno fino a quando
non avrebbe scoperto di essere un mago… Ora Harry non vede
l’ora
di diventare maggiorenne, così potrà lasciare i
suoi parenti.
Per
fortuna non manca molto.
«Ciao Harry… sono adirata perché Malfoy ha disturbato la mia tranquillità al Lago Nero»
E come il buon amico che mi aspettavo, Harry scatta in piedi con la bacchetta già in mano.
«Dov’è
quella Serpe demente!Che ti ha fatto?Ti ha ancora insultato!?!Lo
trasformo in un furetto!»
«Harry calma, mi so difendere da
sola, non c’è bisogno di trasformarlo in
furetto… anche perché
non credo che tu sia ancora in grado di trasfigurare un essere umano
in animale, quindi lascia perdere ok?Grazie comunque però:
sei un
vero amico, sei sempre pronto a proteggermi»
Un abbraccio se lo merita proprio, poi spero di averlo tranquillizzato… non vorrei che facesse qualche sciocchezza.
«Di niente Herm, lo sai che per te questo e altro, ormai ho perso il conto di tutte le volte che mi hai aiutato»
«Oho!Harry si è deciso!»
«Non sapevamo che tra te e Hermione…»
«… ci fosse del tenero!»
«Fred, George, che cosa pensate!Io e Harry siamo amici, dovreste saperlo no?»
«Per fortuna…»
«…altrimenti chi lo sentiva …»
«Nessuno!»
Ecco Ron…
Perché guarda male Fred e George?
Perché loro ridono?
Bah, valli a capire i fratelli Weasley…