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Autore: Principessa Purosangue    26/09/2010    2 recensioni
Con Hao e lo Spirit King scomparsi, Yoh e i suoi compagni shamani non possono che tornare alla loro vita di tutti giorni e aspettare. Ma chi? Che cosa?
E poi arrivò Lei, un Angelo dalle sembianze umane.

Cosa c'entra in tutto questo la nuova arrivata in città? E perché Anna si sente così inferiore in sua presenza? Chi, divertendosi, li osserva da lontano giorno dopo giorno? Ma soprattutto: chi è la Dea della Vittoria che muove le fila dei burattini?
Signore e Signori, benvenuti al Teatro dei Tradimenti.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna Kyoyama, Hao Asakura, Nuovo personaggio, Ren Tao, Yoh Asakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano ormai passate diverse settimane dall’arrivo di Kurohime all’istituto Shinra e ancora la ragazza era al centro di tutte le attenzioni e le lodi di studenti e insegnanti

Erano trascorse diverse settimane dall’arrivo di Kurohime all’istituto Shinra e ancora la ragazza era al centro di tutte le attenzioni e le lodi di studenti e insegnanti. Vi erano persino rumori che presto si sarebbe aperto un fan club in onore suo, tanto era adorata e amata dai compagni; certo, c’erano alcuni invidiosi che non la sopportavano, però dopo averci passato qualche ora assieme, cambiavano totalmente di parere, conoscendo la vera Kurohime Kyrie. Solamente per Anna quella ragazza rimaneva qualcuno di insopportabile, la cui sola presenza la metteva a disagio.

Chi diavolo era Kyrie Kurohime in realtà? Se di una cosa era certa, era che prima o poi l’avrebbe scoperto. E forse fu proprio la sua voglia di sapere di più, di trovare altri motivi per odiarla così profondamente che quel venerdì mattina la Kyoyama trascinò il suo ragazzo a scuola sapendo che, essendo quella la settimana di pulizie di Kurohime, avrebbe pulito come lei sia la mattina presto sia nel tardo pomeriggio, esattamente come l’alunna modello che era.

 

 

 

Il Teatro dei Tradimenti

Atto primo: Novità.

- Lussuria clandestina -

 

 

 

Entrò con passo veloce, tuttavia facendo ben attenzione a non far troppo rumore seppur sapesse che la compagna si fosse già accorta della sua presenza, o che forse in realtà, già la attendeva.

- Buongiorno, Kyoyama-san. - La salutò cortesemente mostrando quel sorriso angelicale che solo lei poteva avere. La biondina appoggiò la borsa sul suo banco, evitando il contatto con i quegli occhi scuri così simili ai suoi.

- Buongiorno, Kurohime-san. - Rispose più per educazione che perché davvero le augurasse una buona giornata; fosse stato per lei, avrebbe squarciato la terra solo per buttarcela dentro. La ragazza poi spostò lo sguardo più in là, salutando anche Yoh e Manta.

- Buongiorno anche a te, Kurohime-san! Non credevo anche tu fossi maniaca della pulizia come Anna tanto da venir pure la mattina presto! - Notò Manta, avvicinandosi alla ragazza.

- Diciamo che è il minimo che posso fare; inoltre mi piace tenermi occupata anche perché da quando sono venuta in Giappone, forse per il fuso orario o altro, ancora non riesco a dormire molto la mattina. - Spiegò, finendo di pulire la lavagna.

- Allora, come ti trovi in Giappone? - Yoh si trovava ad alcuni metri da lei mostrando quel suo solito sorriso a trentadue denti.

E Anna per la prima volta sentì qualcosa di strano nei confronti del fidanzato. Senza dubbio alcuno non era gelosia quanto estrema possessività nei confronti delle espressioni del ragazzo che desiderava fossero per lei e solo per lei. Guardò altrove, mordendosi la lingua.

Proprio lei stava pensando una cosa del genere?

Sentì Kyrie rispondere e voltò nuovamente lo sguardo, stavolta vedendola raggiungere l’angolo della classe dove aveva appoggiato la scopa. Sorrideva, parlava con quella sua voce così gentile e dolce da far venire il diabete; più cercava e nulla trovava. Come poteva essere così perfetta? No, non poteva essere. Agli uomini non è concesso il beneficio della Perfezione. Allora perché si sentiva così inferiore in sua presenza?

Improvvisamente la sentì tacere e la vide sbarrare gli occhi; appoggiando la scopa sul banco più vicino, saltò fuori dalla finestra aperta. Per un momento la Kyoyama gioì ma successivamente si ricordò che si ritrovavano al piano terreno. Tuttavia il pensiero svanì non appena sentì una strana presenza vicina.

- No, non può essere... - Sussurrò appena, alzandosi e seguendo la moretta insieme a Yoh che saltò fuori dalla finestra mentre Manta si mise in piedi sul banco più vicino alla finestra.

- Lo sai che potrei denunciarti per stalking, vero? - Kyrie guardò annoiata il ragazzo dai lunghi capelli scuri di fronte a lei. Il giovane ghignò divertito, avvicinandosi alla moretta.

- E tu invece lo sai che smetterei di inseguirti se tu mi dicessi ciò che ho bisogno di sapere, vero? - Si fermò a pochi centimetri da lei, alzando la mano intenzionata ad accarezzarle il volto ma prima che potesse anche solo sfiorarla lei gliela colpì, il suo sguardo severo contro quello di lui malizioso.

- Perché sarai sempre così difficile, Kyrie?

- Perché se fossi una donna facile troppi sgorbi come te avrebbero il privilegio di toccarmi. - Lo shamano indietreggiò, sentendo l’acuta e spaventata voce di Manta pronunciare il suo nome.

- Hao! - L’Asakura maggiore sorrise in modo strafottente vedendo il gemello e la fidanzata alcuni passi più indietro di Kyrie.

- Anna, devo dire che ti sta’ davvero bene quell’informe.

- E tu staresti bene con la lingua mozzata. - Ribatté velocemente, volendo incenerirlo con lo sguardo. Il Re degli Shamani allora rivolse lo sguardo al fratello ancora sbalordito.

- Hao, che cosa sei venuto a cercare? Non dovresti essere a distruggere il mondo? - Chiese freddo seppur sinceramente felice di trovarlo sano e salvo, Yoh; dopotutto, era la sua metà più grande. Il suo sorrisetto si attenuò, tornando con lo sguardo su Kyrie.

- Non preoccuparti Yoh, mi libererò di te e dei tuoi inutili compagni shamani non appena troverò una cosa che mi è stata rubata. - La moretta alzò un sopracciglio, l’espressione mista fra noia e sbalordimento.

- Puoi inseguirmi quanto vuoi Hao, io te l’ho già detto: non ho la minima idea di cosa tu stia parlando. - Disse, incontrando i suoi occhi neri.

- Non lo credo proprio Kyrie. Io sono sicuro che tu ne sappia qualcosa, solo che sei troppo brava a sfuggirmi dalle mani. - Saltò sul ramo dell’albero più vicino, ghignando. - Ma prima o poi t’imprigionerò, Kyrie. - Strinse il pugno destro, sfidandola con lo sguardo che poi rivolse alla bionda. - Anna, sono sicuro ci rivedremo presto. – Rise, notando l’astio negli occhi della giovane. - Yoh, dì pure ai tuoi amichetti shamani di godersi questi ultimi giorno che hanno a disposizione perché molto presto tornerò per compiere ciò che ormai da 1000 anni ho lasciato in sospeso!

- Hao! - Urlò il moretto nell’inutile tentativo di fermarlo, vedendolo sparire nel nulla. Abbassò lo sguardo, cercando di comprendere e riformulare tutte le informazioni che gli frullavano in testa.

- Quand’è che avevi intenzione di dircelo? - La voce fredda di Anna si fece sentire, gli occhi ancora irati dall’incontro con Hao. Kyrie si voltò e, incrociando il suo sguardo con quello della bionda, fece un mezzo sorriso.

- Mai. - Rispose sincera, irritando di più la compagna. - Ciò che accade nella mia vita privata non vi riguarda minimamente, quindi non trovo la necessità di rendervi partecipi di ciò che faccio o non faccio. - S’incamminò verso la finestra con l’intenzione di entrare nuovamente in classe ma una voce secca la fermò.

- Invece sono affari nostri se di Hao si tratta, Kurohime. - Vedendo lo sguardo sorpreso della ragazza, per un momento si volle mordere la lingua per non aver usato il suffisso onorifico solo per farle capire che non provava alcuna forma di rispetto nei suoi confronti. Solo dopo comprese che, così facendo, si era solo mostrata maleducata e infantile; inoltre, non aveva cambiato assolutamente nulla: ancora si sentiva così dannatamente inferiore a lei da farle paura.

- Kyoyama-san, che voi abbiate delle vostre divergenze con Hao non è una cosa che mi concerne; io mi occupo dei miei problemi con lui e non c’è bisogno di far intervenire terzi. - Continuò. - Inoltre se non vi ho detto nulla, è stato anche per difendervi ed essere sicura che nessuno, umano o shamano, sia ferito e messo in mezzo di questa cosa. Non è vostro il ruolo della vittima sacrificale.

- Perché, è forse il tuo? - Ribatté Anna, guardandola con odio. - Smettila di fare l’eroina e la santa donna perché con me non funziona, Kurohime. Sappi che dal momento stesso in cui decidi di essere alleata di Hao, divieni automaticamente nostra mortale nemica! - Il sorriso di Kyrie svanì, seppur la sua espressione rimase abbastanza neutra.

- Non voglio fare l’eroina della situazione, Kyoyama-san. - Rispose seria, sedendosi sul cornicione della finestra. - In questo caos io sto’ facendo la mia parte, tuttavia non fingo di essere ciò che non sono, non maschero i miei sentimenti e non tradisco nessuno. - Anna sbarrò gli occhi sentendo le sue parole attraversarle il petto, squarciandoglielo e strappandole il cuore.

- Che cosa vorresti dire?! - Alzò la voce, cercando di mantenere la calma più di quanto già non stesse facendo.

- Quello che ho detto. - La Kyoyama rimase in silenzio, reprimendo tutte le parole e le sensazioni che le attraversavano il corpo in quell’istante. Non poteva rispondere. Non in quel momento, almeno.

- Comunque per la tua informazione, non sto’ dalla parte di Hao. Così fosse, non avrebbe detto tutto ciò che hai sentito. - Finì, entrando con un salto leggero in classe.

- Cos’è che sta’ cercando Hao? - Chiese finalmente Yoh, seguendo la mora che sospirò.

- Dal suo tono di allarme e dall’impazienza che ha di ritrovarlo, oltre alle informazioni che mi sono giunte, credo si tratti dello Spirit King.

- Che cosa?! - Urlarono all’unisono i due ragazzi e Amidamaru che si era finalmente mostrato agli occhi della ragazza.

- Ma non può essere! Come ha fatto a perdere lo Spirit King? Non puoi perdere una così grande e di tale valore! - Urlò Manta, scendendo dal banco per raggiungere gli amici.

- Stesso dico anch’io. - Concordò Kyrie, prendendo posto a sedere. - Però a quanto pare il genio se l’è fatto rubare mentre schiacciava quel famoso pisolino di diverse ore. - Rise, pensando a quanto poteva essere stupido lo shamano più forte di tutti. C’era ben poco da fare: chi scemo nasce, scemo muore.

- Perché crede tu sappia dove si trovi? - La ragazza guardò il compagno per poi portare lo sguardo altrove.

- Sinceramente? Non ne ho la minima idea. So solo che sono l’unica shamana che non ha partecipato allo Shaman Fight e credo che questa sia l’unica ragione che lo convince a credere che io ne sappia qualcosa. Povero illuso, sta’ cercando nella direzione sbagliata. - Probabilmente avrebbero continuato a discutere riguardo ad Hao e la sua inaspettata visita ma la campanella risuonò con forza in tutto l’istituto, facendoli tacere e rimandando la conversazione ad un momento più opportuno.

 

 

 

La luce della luna illuminava ben poco quella notte annebbiata, il freddo era intenso e le strade erano deserte. D’altronde, chi aveva voglia di passeggiare alle 3 del mattino? Eppure una figura si muoveva veloce per il marciapiede, dirigendosi verso un enorme edificio dal bel design in una parte occulta della città; tirando fuori le chiavi e aprendo la porta, fece attenzione a non essere vista da nessuno. Portava un lungo mantello nero, il capo coperto dal cappuccio che le nascondeva buona parte del volto. Salì veloce le scale, ansiosa di raggiungere la stanza del secondo piano. Toccando la maniglia gelida, si domandò quante volte ormai si ritrovasse in quella medesima situazione. Era così tanto il tempo da averne perso il conto? Scosse leggermente la testa, finalmente entrando nella stanza buia. Sull’enorme letto a due piazze vide un giovane dai lunghi capelli castani disteso sul letto; riposava tranquillo, il torso nudo si alzava e abbassava lentamente mentre il poco visibile pallore della luna gli illuminava il volto.

Quand’è che aveva deciso che lui sarebbe diventato il suo Peccato, la ragione per la quale sarebbe bruciata nelle fiamme più nere dell’Inferno?

Si avvicinò piano al ragazzo, togliendosi il mantello e aprendo le coperte così da poter dormire al caldo ma una mano la fermò.

- Hai novità? - Chiese Hao, incontrando i suoi occhi scuri.

- No. - Rispose semplicemente, cercando di nascondere le emozioni e far tacere il suo cuore che batteva all’impazzata. Lo shamano sorrise, attirandola sotto di se.

- Per quello posso ancora aspettare. - Le confessò, baciandole il collo e sentendola tremare al contatto. - Ma adesso voglio solo sentirti urlare il mio nome. - Le disse, prima di baciare con violenza le sue labbra e portare le sue forti mani nelle sue parti più intime, svelando il segreto di un Tradimento.

 

 

 

 

 

 

Perdonate il terribilissimo ritardo! ><

Chiedo venia, solo che quest’estate sono stata terribilmente occupata e inoltre stavo lavorando su una nuova fan fiction di Air Gear che mi ha ottenuto occupata mattina e sera, sorry sul serio. Ç. Ç A proposito, se ci sono alcuni amanti di Air Gear, correte subito a leggerla! è.é Thanks. *^*

Allora, come avete trovato il secondo capito? ^^ Su su, non siate timidi e recensite. u.u Alla recensione del primo capitolo ho risposto via mail, le prossime le risponderò tutte a inizio capito, promise. (:

Ah, solo una cosa: non metterò il disclaimer solo perché mi pare ovvio dire che Shaman King è proprietà di Hiroyuki Takei e che gli unici personaggi che mi appartengono solo quelli da me inventati. :D

Spero sentirvi presto così da aggiornare very soon, magari anche prima della fine del mese!

xoxo

 

Prinny.

   
 
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