Ciao a tutti!!!!! Lo so è passato molto tempo dall'ultima volta che ho
aggiornato una delle mie storie, ma se avete letto i miei avvisi sapete anche il perchè.
Oggi ritorno tra voi, sperando che i miei lettori
non si siano stancati di aspettare. Se così
fosse vi capisco perfettamente.
In ogni caso ho ancora bisogno di un pò di tempo per ritornare ad aggiornare le storie
normalmente.
Purtroppo tra l'università e il lavoro il mio
tempo libero si è ridotto davvero al minimo, quindi gli aggiornamenti saranno per il momento non
proprio velocissimi.
Credo però di riuscire a postare una volta a
settimana (spero).
Detto questo, la smetto di scocciarvi e vi lascio
alla lettura del nuovo capitolo!
Buona lettura!!!!
Awakening from Darkness
Capitolo VII - Wedding
planning
Isabella
“Bella esci di lì, è l’ultima volta
che te lo ripeto!” la voce squillante di Alice non faceva che innervosirmi
ancora di più. Una donna fasciata da un abito color delle nuvole si osservava
nel riflesso dello specchio. Era strano rendersi conto che quella donna ero io.
Io che provavo per la prima volta il
mio abito da sposa.
“Bella, per favore.” Ah, Alice. L’organizzazione
del matrimonio da parte di mia sorella era diventata una vera congiura. Aveva preso
ogni decisione sul da farsi e d’altronde nessuno avrebbe potuto impedirglielo,
nemmeno il povero Jasper.
Io, invece, non avevo potuto metter
bocca su nulla. Per me e per Edward doveva essere una sorpresa. Edward. L’uomo
che tra sole poche ore sarebbe diventato mio marito.
Il marito umano della Prescelta,
così si vociferava in giro, ma era inutile ora pensare a quello che i miei,
ormai sudditi, pensavano.
Umano o vampiro, Edward era tutto
ciò che volevo e presto lo avrei legato a me nell’ultimo modo possibile, perché
sarebbe rimasto umano fino alla fine dei suoi giorni.
“Adesso basta. Al tre sfondo la
porta. 1, 2 – “ aprii la porta velocemente prima che Alice la scardinasse. Non avevo
voglia di far arrabbiare Esme per averle rovinato la casa.
“Alice sembri una bambina. Non capisco
tutta questa fretta. Mi hai già vista nelle tue visioni.” Dissi, trascinandomi
fuori dal bagno.
“Appunto Bella, nelle mie visioni.
Dal vivo è tutta un’altra cosa. Sei stupenda. E pensare che hai solamente il
vestito addosso.” Rispose senza permettermi di interromperla.
“Va bene Alice, tanto è inutile
discutere con te. Comunque devo davvero farti i complimenti, il vestito è
stupendo.” Dissi facendo una piroetta su me stessa.
“Certo che è stupendo, senza contare
che è di sartoria italiana. Gli abiti lì sono meravigliosi.” Disse piegandosi a
frugare tra le mille scatole bianche.
“Queste sono le scarpe, questo è il
velo e direi che mancano solo gli accessori.” A velocità vampiresca tirò fuori
tutto quello che avrei indossato l’indomani mattina.
“Mi sorprende che tu non abbia scelto
anche gli accessori Alice.” La presi in giro.
“Beh in realtà la scelta è stata
davvero difficile, ma facilmente ho scartato quello che non andava bene. Sono
indecisa però tra questo e questo.” Disse poggiando sul letto due scatole di
velluto blu.
“Potresti scegliere tu quello che
più ti piace.” Continuò, invitandomi ad avvicinarmi.
Aprii le due scatole e rimasi senza
fiato per la bellezza che si presentava ai miei occhi. Sarebbe stato davvero
difficile scegliere.
“Sono bellissimi.” Sussurrai sfiorando
delicatamente i brillanti che disegnavano forme perfette e luccicanti sotto le
mie dita. Spostai lo sguardo sull’altra scatola e probabilmente fu in quel
momento che presi la mia decisione.
“Lo sapevo che avresti scelto
questi.” Disse richiudendo l’altra scatola.
“Perché se hai avuto una visione me
le hai fatte vedere entrambe?” chiesi.
“Perché speravo che finalmente il
tuo senso della moda vincesse sulla semplicità.” Rispose alzandosi. Posò ogni
cosa al suo posto e mi aiutò a sfilare l’abito.
“Ora devo andare. Rosalie ed Esme
potrebbero aver bisogno di me.” Disse Alice sorridendo.
“Potrebbero?” chiesi sorridendo a
mia volta.
“Sto avendo visioni in continuazione.
Rosalie sta litigando con gli addetti del ristorante ed Esme non riesci a
decidere quale composizione floreale si addice di più. Come vedi non possono
fare a meno di me.” Scoppiò in una risata allegra e mi salutò correndo via come
il vento.
Finalmente sola, decisi di fare una
doccia. L’acqua calda aveva sempre avuto un effetto benefico su di me, anche da
umana. Avevo bisogno di un momento di tranquillità e non volevo sprecare
questo.
“Ciao.” Il suono soave della sua
voce arrivò alle mie orecchie.
“Ciao Edward.” Risposi avvicinandomi
a lui.
Mi strinse tra le sue braccia e posò
un lieve bacio sulla mia spalla nuda.
“Profumi di fragola.” Soffiò sul mio
collo, risalendo fino alle mie labbra.
Risposi al bacio senza trattenermi. Ero
stata lontana da lui per tutto il giorno ed ora non volevo altro che bearmi
della sua presenza, del suo calore, del suo amore per me.
“Mi sei mancato.” Sussurrai sulle
sue labbra non appena le nostre bocche si separarono.
“Mi sei mancata anche tu, ma devo
andare via di nuovo. Alice è stata piuttosto chiara su questo punto.
“Di già?” mugugnai infastidita.
“Si, di già.” Disse stringendomi di
nuovo a se.
“A cosa pensi?” chiese dopo qualche
attimo di silenzio.
“Sto pensando al fatto che noi non
siamo una coppia tradizionale e che quindi non c’è motivo di rispettare tutte
queste convenzioni.” Risposi.
“Direi proprio che hai ragione.” Sorrise
trascinandomi con lui sul letto.
Per qualche minuto rimanemmo
immobili ad abbracciarci, godendoci gli ultimi momenti della giornata.
Un tonfo sordo disturbò il nostro momento
di pace.
“Non ho nessuna intenzione di
lasciarvi passare la notte insieme. Edward non costringermi a venire a
prenderti con la forza.” Il capitano Alice ci stava richiamando all’ordine.
Scoppiamo entrambi a ridere e prima
di far arrabbiare Alice diedi un ultimo bacio al mio futuro marito.
“Ti amo futura signora Masen.” Sussurrò
sulle mie labbra.
“Ti amo anch’io.” Risposi e lo
guardai chiudersi alle spalle la porta della mia stanza.