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Autore: maz    26/09/2010    1 recensioni
Dopo la battaglia tra il Bene e il Male tutto sembra essersi sistemato. Sarà davvero così?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Ciao a tutti!!!!! Lo so è passato molto tempo dall'ultima volta che ho aggiornato una delle mie storie, ma se avete letto i miei avvisi sapete anche il perchè.
Oggi ritorno tra voi, sperando che i miei lettori non si siano stancati di aspettare. Se così fosse vi capisco perfettamente. 
In ogni caso ho ancora bisogno di un di tempo per ritornare ad aggiornare le storie normalmente.
Purtroppo tra l'università e il lavoro il mio tempo libero si è ridotto davvero al minimo, quindi gli aggiornamenti saranno per il momento non proprio velocissimi.
Credo però di riuscire a postare una volta a settimana (spero).
Detto questo, la smetto di scocciarvi e vi lascio alla lettura del nuovo capitolo!
Buona lettura!!!!

 

Awakening  from Darkness

 

Capitolo VII - Wedding planning

 

 

Isabella

 

“Bella esci di lì, è l’ultima volta che te lo ripeto!” la voce squillante di Alice non faceva che innervosirmi ancora di più. Una donna fasciata da un abito color delle nuvole si osservava nel riflesso dello specchio. Era strano rendersi conto che quella donna ero io.

Io che provavo per la prima volta il mio abito da sposa.

“Bella, per favore.” Ah, Alice. L’organizzazione del matrimonio da parte di mia sorella era diventata una vera congiura. Aveva preso ogni decisione sul da farsi e d’altronde nessuno avrebbe potuto impedirglielo, nemmeno il povero Jasper.

Io, invece, non avevo potuto metter bocca su nulla. Per me e per Edward doveva essere una sorpresa. Edward. L’uomo che tra sole poche ore sarebbe diventato mio marito.

Il marito umano della Prescelta, così si vociferava in giro, ma era inutile ora pensare a quello che i miei, ormai sudditi, pensavano.

Umano o vampiro, Edward era tutto ciò che volevo e presto lo avrei legato a me nell’ultimo modo possibile, perché sarebbe rimasto umano fino alla fine dei suoi giorni.

 

“Adesso basta. Al tre sfondo la porta. 1, 2 – “ aprii la porta velocemente prima che Alice la scardinasse. Non avevo voglia di far arrabbiare Esme per averle rovinato la casa.

“Alice sembri una bambina. Non capisco tutta questa fretta. Mi hai già vista nelle tue visioni.” Dissi, trascinandomi fuori dal bagno.

“Appunto Bella, nelle mie visioni. Dal vivo è tutta un’altra cosa. Sei stupenda. E pensare che hai solamente il vestito addosso.” Rispose senza permettermi di interromperla.

“Va bene Alice, tanto è inutile discutere con te. Comunque devo davvero farti i complimenti, il vestito è stupendo.” Dissi facendo una piroetta su me stessa.

“Certo che è stupendo, senza contare che è di sartoria italiana. Gli abiti lì sono meravigliosi.” Disse piegandosi a frugare tra le mille scatole bianche.

“Queste sono le scarpe, questo è il velo e direi che mancano solo gli accessori.” A velocità vampiresca tirò fuori tutto quello che avrei indossato l’indomani mattina.

“Mi sorprende che tu non abbia scelto anche gli accessori Alice.” La presi in giro.

“Beh in realtà la scelta è stata davvero difficile, ma facilmente ho scartato quello che non andava bene. Sono indecisa però tra questo e questo.” Disse poggiando sul letto due scatole di velluto blu.

“Potresti scegliere tu quello che più ti piace.” Continuò, invitandomi ad avvicinarmi.

Aprii le due scatole e rimasi senza fiato per la bellezza che si presentava ai miei occhi. Sarebbe stato davvero difficile scegliere.

“Sono bellissimi.” Sussurrai sfiorando delicatamente i brillanti che disegnavano forme perfette e luccicanti sotto le mie dita. Spostai lo sguardo sull’altra scatola e probabilmente fu in quel momento che presi la mia decisione.

“Lo sapevo che avresti scelto questi.” Disse richiudendo l’altra scatola.

“Perché se hai avuto una visione me le hai fatte vedere entrambe?” chiesi.

“Perché speravo che finalmente il tuo senso della moda vincesse sulla semplicità.” Rispose alzandosi. Posò ogni cosa al suo posto e mi aiutò a sfilare l’abito.

“Ora devo andare. Rosalie ed Esme potrebbero aver bisogno di me.” Disse Alice sorridendo.

“Potrebbero?” chiesi sorridendo a mia volta.

“Sto avendo visioni in continuazione. Rosalie sta litigando con gli addetti del ristorante ed Esme non riesci a decidere quale composizione floreale si addice di più. Come vedi non possono fare a meno di me.” Scoppiò in una risata allegra e mi salutò correndo via come il vento.

Finalmente sola, decisi di fare una doccia. L’acqua calda aveva sempre avuto un effetto benefico su di me, anche da umana. Avevo bisogno di un momento di tranquillità e non volevo sprecare questo.

 

“Ciao.” Il suono soave della sua voce arrivò alle mie orecchie.

“Ciao Edward.” Risposi avvicinandomi a lui.

Mi strinse tra le sue braccia e posò un lieve bacio sulla mia spalla nuda.

“Profumi di fragola.” Soffiò sul mio collo, risalendo fino alle mie labbra.

Risposi al bacio senza trattenermi. Ero stata lontana da lui per tutto il giorno ed ora non volevo altro che bearmi della sua presenza, del suo calore, del suo amore per me.

“Mi sei mancato.” Sussurrai sulle sue labbra non appena le nostre bocche si separarono.

“Mi sei mancata anche tu, ma devo andare via di nuovo. Alice è stata piuttosto chiara su questo punto.

“Di già?” mugugnai infastidita.

“Si, di già.” Disse stringendomi di nuovo a se.

“A cosa pensi?” chiese dopo qualche attimo di silenzio.

“Sto pensando al fatto che noi non siamo una coppia tradizionale e che quindi non c’è motivo di rispettare tutte queste convenzioni.” Risposi.

“Direi proprio che hai ragione.” Sorrise trascinandomi con lui sul letto.

Per qualche minuto rimanemmo immobili ad abbracciarci, godendoci gli ultimi momenti della giornata.

 

Un tonfo sordo disturbò il nostro momento di pace.

“Non ho nessuna intenzione di lasciarvi passare la notte insieme. Edward non costringermi a venire a prenderti con la forza.” Il capitano Alice ci stava richiamando all’ordine.

Scoppiamo entrambi a ridere e prima di far arrabbiare Alice diedi un ultimo bacio al mio futuro marito.

“Ti amo futura signora Masen.” Sussurrò sulle mie labbra.

“Ti amo anch’io.” Risposi e lo guardai chiudersi alle spalle la porta della mia stanza.

  
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