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Autore: sbrilluccica    27/09/2010    1 recensioni
“Sei sicura della tua scelta?” E quel tono le gelò il sangue nelle vene per quanto era freddo. L’aveva ferito, lo sapeva ma ormai era tardi.
“Si.” Disse in un sussurro senza neanche la forza di guardare quegli occhi di ghiaccio per un’ultima volta.
“Addio Lily” Disse con un tono che sconvolta com’era non seppe decifrare prima di voltarle le spalle e sparire lentamente dalla sua visuale.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nuova generazione
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OCCASIONI

 

L’ Autunno accompagnato da un tripudio di colori,profumi e sapori stava arrivando. Il paesaggio era caratterizzato da calde sfumature di rosso,giallo e arancio. Gli alberi cominciavano a spogliarsi delle loro foglie che andavano a posarsi sull’asfalto, umide di rugiada del mattino. Le giornate andavano accorciandosi mentre il caldo afoso lasciava spazio ad un leggero e piacevole venticello.

Lily non era una grande amante dell’autunno, mal sopportava il vento che le scompigliava i capelli facendoglieli ricadere davanti agli occhi ed ancora nutriva una profonda antipatia verso il rumore frusciante che le sue scarpe producevano quando entravano in contatto con quelle foglie assassine che, in più di un’occasione, la stavano spedendo al San Mungo sotto veste di paziente, più che medimaga.

Infine era terribilmente malinconico, nulla a che vedere con i fiocchi di neve e le luci colorate del Natale e fortemente lontano dai paesaggi floreali tipicamente primaverili. Ad ogni modo, si disse Lily, una volta arrivata davanti all’ingresso privato dell’ospedale, l’Autunno avrebbe lasciato il posto al Natale anche quell’anno. Pensiero tanto stupido quanto rassicurante.

La grande sala di accettazione del San Mungo era affollata di maghi e streghe che sedevano su traballanti sedie di legno aspettando, chi più chi meno, pazientemente il loro turno. Una volta indossata la sua veste, verde acido con una bacchetta e un osso incrociato sul petto, e preso la sua lavagnetta raggiunse i pazienti .

“Allora qual è il problema Signora?” chiese rivolgendosi ad una donna di mezz’età che rideva ininterrottamente. Neanche a dirlo, come risposta Lily ricevette una risata in faccia.

“Cominciamo bene”. disse a voce bassissima, invitando la signora a seguirla. Presero l’ascensore e si diressero al terzo piano. La corsia era piccola e piuttosto buia,visto che c’era un’unica finestra piccola molto in alto, di fronte alla porta. La luce proveniva perlopiù da altre sfere di cristallo luminose raggruppate al centro del soffitto. Le pareti erano rivestite di pannelli di quercia dove ogni tanto faceva la sua comparsa qualche quadro di vecchi maghi, che si erano rivelati ottimi guaritori.

Una volta nella stanza, Lily, che era a un passo dall’esaurimento nervoso a causa delle risate ininterrotte della sua paziente, le somministrò in tempo record la pozione e non aspettò neanche che facesse effetto, prima di lasciare la stanza. Incaricò una guaritrice di controllare la situazione e di chiamarla solo in caso di necessità.

Quelli erano i casi che odiava di più.

 

***

“Dottoressa Potter.”

Lily si girò intercettando il punto da cui proveniva la voce.

Si ritrovò davanti una giovane tirocinante che la guardava leggermente intimorita.

“Si sono io, mi dica.”

“Il professor Dartingon la sta aspettando nel suo ufficio.” rispose la ragazza, prima di allontanarsi e scomparire senza dare a Lily nemmeno il tempo di chiedere spiegazioni.

Il professor Dartingon era il primario dell’ospedale nonché medimago di altissimo livello, stimato in tutto il mondo magico per le sue scoperte e i suoi interventi.

Lily si incamminò verso l’ufficio e una volta arrivata bussò alla porta.

“Avanti” sentì dire da una voce autoritaria che proveniva dall’interno.

Aprì la porta ed entrò nella stanza. Quest’ultima era abbastanza grande, ma poco arredata : sulla destra c’era una libreria, mentre al centro era posizionata una scrivania sulla quale comparivano diversi fogli e cartelle che si muovevano da soli nelle più diverse direzioni.

Il Signor Dartingon era comodamente seduto su quella che doveva essere una costosissima poltrona di pelle di drago e la stava fissando da dietro i suoi occhiali rettangolari.

Il Signor Dartingon era un uomo sulla sessantina, non molto alto ma abbastanza robusto. I capelli ormai grigi non erano molti, mentre gli occhi nascosti dietro le lenti erano azzurrini, terribilmente simili a quelli di un vecchio preside di Hogwarts il cui ritratto si trovava nella stanza della preside.

“Si accomodi prego.” Le fece cenno indicandole la poltrona sulla sinistra. Lily eseguì l’ordine e si accomodò.

“Si starà chiedendo perché l’ho fatta venire qui?” in realtà Lily non se l’era proprio chiesto, insomma quello era il suo lavoro, ma ad ogni modo preferì mentire.

“Si, in effetti sono molto curiosa Signore.” rispose accennando un timido sorriso.

“Lo immagino. Ebbene nonostante la sua giovane età nutro una profonda fiducia verso il suo operato, ho curato io il suo tirocinio e ho potuto intravedere grandi potenzialità.”

“La ringrazio Signore, ne sono profondamente lusingata.” intervenne Lily, mentre la curiosità cresceva in lei.

“Vede mi è stato riferito che molto presto al Ministero verrà a lavorare un giovane mago talentuoso che ha studiato all’estero, dove ha potuto apprendere pozioni molto avanzate rispetto al nostro livello attuale.”

“Come lei Signore?” lo interruppe Lily che cominciava ad essere confusa: cosa c’entrava lei con questo mago da Nobel?

“Esattamente. Si stara chiedendo perché le sto raccontando queste cose, non è vero?”

Si, era vero pensò Lily, notando come il mago si divertiva a fare domande fortemente retoriche. Si limitò comunque a muovere il capo in segno d’assenso, sicura che se non lo avesse accontentato sarebbe stato capace di non continuare.

“Vede io credo che sarebbe opportuno creare una sorta di corso, dove anche voi giovani medimago potreste apprendere qualcosa in più.”

Lily continuava a capirci poco, lei non era mica una pozionista e inoltre il suo sogno non era lavorare al ministero nell’ambito delle pozioni, lei le pozioni le somministrava ai pazienti.

“Onestamente non capisco Signore” si decise a dire, anche per interrompere quel silenzio imbarazzante.

“Molto spesso noi medi maghi ci siamo ritrovati a lavorare spalla a spalla con Auror per la risoluzione di alcuni casi e questo binomio ha portato a grandi progressi. Una cooperazione tra maghi anche con professioni diverse aiuta lo sviluppo. Non crede anche lei che conoscendo nuove pozioni, antidoti e cure potrebbe svolgere al massimo delle capacità il suo lavoro?”

Ora Lily cominciava a capirci qualcosa: la cooperazione magica era il nuovo obiettivo del Ministero. Giusto qualche giorno prima, aveva sentito suo padre e James parlare dell’argomento, ma stanca com’era non ci aveva prestato attenzione. Riflettendoci bene, poteva essere una bella opportunità.

“Io credo di si. Ma cosa dovrei fare?” chiese affascinata dai mille pensieri che le vorticavano in testa.

“Il Ministro ha chiesto al giovane mago di tenere dei corsi al Ministero per determinate persone. Si baserà su un programma specifico e nel mentre condividerà con voi gli eventuali progressi. Ovviamente la nostra categoria è quella più interessata ma, anche gli auror non sono da meno e poi ancora gli studiosi di pozioni.” Concluse sorridendo.

“D’accordo Signore, voglio provare.” acconsentì Lily.

“Sapevo di poter contare su di lei. Ora può tornare al suo lavoro, ma prima le dispiacerebbe chiamarmi la dottoressa Weasley?”

“Mi dispiace Signore, ma oggi è il suo giorno libero.” Rispose Lily alzandosi.

“Allora gliene parlerò domani, se lei non mi anticiperà.”

“Anche volendo, non credo di riuscire a spiegarlo. Non fraintenda, ho capito, ma sarà meglio che lo faccia lei.”

“Perfetto, allora le invierò il mio gufo con tutto ciò che le occorre sapere.”

“Va bene, buona giornata Signore e grazie ancora per l’opportunità.” e così dicendo abbandonò la stanza.

 

***

 

 

Una volta a casa Lily parlò molto con suo padre della conversazione che aveva avuto con il Signor Dartingon.

Anche lui si dimostrò entusiasta di quell’ occasione e ripetè più volte, durante il corso della cena, quanto fosse fiero di lei.

Questa volta il treno stava passando per lei, a differenza del passato.“Perché non riesci a capire che non posso non farlo dannazione?” chiese il ragazzo,passandosi una mano sulla faccia con tono stanco.

“In America Scorpius, tu stai parlando di andartene in un altro continente, ti rendi conto tu?” rispose lei mentre le lacrime premevano per uscire.

“E’ la mia occasione Lily non posso rinunciare.”

“Ma così rinunci a me Malfoy.”…

 

QUESTO CAPITOLO E' STATO BETATO DA GILLYWATER CHE RINGRAZIO MOLTISSIMO PER LE DRITTIVE E I CONSIGLI. 

Per Luna 1312 : grazie sono contenta che la storia ti piaccia e spero continui a farlo. A presto.

Per Mayetta: bene allora siamo in due (anche di più) che adorano la coppia. Come hai potuto notare il contesto è diverso, il motivo sta nel fatto che volevo evitare una fic ripetitiva, visto che in quel contesto su di loro ne ho lette e ne leggo tante(alcune davvero bellissime) volevo qualcosa di diverso. Spero che anche questo capitolo ti piaccia, a presto.

Per GillyWater: Ti ho già ringrazieto in privato ma preferisco farlo anche qui per i tuoi consigli. Io credo infatti, che le critiche siamo molto costruttive e personalmente mi aiutano parecchio quando scrivo. L'obiettivo è scrivere qualcosa di bello ma farlo anche bene, quindi ben vengano anzi sono richiestissimi commenti così dettagliati. Grazie ancora.

 

  
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