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Autore: CherryBomb_    27/09/2010    4 recensioni
Arianna e Ilaria, sedicenni, amiche da qualche anno. Fanno parte di quelle ragazze che sono convinte che il principe azzurro non esiste.
Arianna non ha mai avuto il ragazzo, Ilaria non lo ha da due anni e mezzo. Ormai sono abituate a questo loro stato di "zitellaggio", ma una serata diversa cambierà le loro vite. Ci saranno molti intrecci, ritorni di fiamma, non sarà tutto semplice, anche se all'inizio potrà sembrare così.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 36






Provocazioni

Simo POV
Avevamo ormai finito di mangiare.
Edo davanti a me era alquanto agitato, ogni volta che il papà della Ary lo guardava male, lui si irrigidiva.
Aveva qualche problema? Non Edo, il papà della Ary. Non riuscivo a capire cosa potesse mai avere contro Edo, ma cercai di mettermi nei panni di un padre che vede sua figlia con un ragazzo per la prima volta. Forse avrei fatto così anche io, non aveva proprio tutti torti. A pensarci bene, io avrei fatto di peggio.
La mamma della Ila era troppo simpatica, uguale a lei, non fisicamente o di viso, ma di carattere.
A guardarla mi immaginavo come sarebbe diventata la Ila alla sua età. Mi lasciai estasiare da quell’immagine, fino a quando non sentii la mano della mia ragazza posarsi sul mio braccio. Mi girai e incontrai i suoi bellissimi occhi cerulei.
-Stai bene?- mi chiese leggermente preoccupata.
-Benissimo.- avevo un sorrisino da ebete.
Non sapevo cosa mi stesse prendendo. Mi guardò ancora per un po’ preoccupata, poi tolse la sua mano dal braccio e cominciò a sparecchiare la tavola.
Disse agli altri che avrebbe fatto tutto da sola.
Voleva riflettere, pensare? A quale scopo rimanere da sola allora?
Fece un paio di giri e sparecchiò tutta la tavola. Ogni volta che tornava sul balcone, ammiravo ogni suo più piccolo movimento e ogni volta vedevo un leggero rossore sulle sue guancie. Sapeva che la guardavo, ma non diceva mai niente. Strano.
Non tornò più. Decisi di andare a vedere cosa stesse combinando.
Era davanti al lavandino intenta a lavare i piatti.
Mi avvicinai lentamente cercando di non far rumore.
La abbracciai da dietro, prendendogli le mani e aiutandola a pulire.
-Ciao.-le sussurrai ad un orecchio. La sentii rabbrividire.
Sorrisi compiaciuto.
-Ciao. – mi rispose con un filo di voce, leggermente rauca.
Le cinsi la vita.
-Cos’hai?- le chiesi capendo che aveva qualcosa. Non mi scostava, non mi insultava, non mi diceva niente. Non ci ero abituato.
-Niente. Perché?- sembrava sincera.
-Perché non mi hai insultato prima mentre ti guardavo e sapevi benissimo che lo stessi facendo. Non mi hai detto niente adesso e la cosa mi sembra alquanto strana.
Non mi rispose. La cinsi più forte e la portai completamente al mio petto. Smise di lavare i piatti e mise le sue mani sulle mie.
Le sue mani stranamente calde, mi invasero di un calore inaspettato, di un calore che solo la sua vicinanza sapeva darmi.
Rimanemmo così, finché non si girò e non mi guardò.
Mi specchiai in quegli occhi che in quel momento erano azzurro-grigio. Amavo i suoi occhi, gli amavo quando pioveva, quando c’era il sole, quando c’era nuvoloso. Li amavo sempre, ma amavo tutto di lei ormai. Amavo ogni più piccola cosa di lei.
Mi soffermai brevemente sulle sue labbra rosate e sensuali. Le volevo, le volevo sentire sulle mie.
Sorrise lievemente. Mi avvicinai e la baciai. Lentamente, delicatamente. Sapevo che se mi fossi spinto leggermente oltre, molto probabilmente non avrei resistito, ma quando lei mise le mani nei miei capelli, cominciai a perdere il controllo. La volevo completamente mia, in ogni aspetto, in ogni più piccola parte.
Era completamente appoggiata a me, alzata leggermente sulle punte.
D’istinto la presi in braccio e la appoggiai sopra il ripiano della cucina.
Teneva le gambe incrociate dietro la mia schiena, le mani mi tenevano attaccata a lei.
La volevo mia in quell’istante.
Dalle labbra scesi al collo baciandolo lentamente.
La mia eccitazione era al massimo, non era la prima volta che osavamo un po’ di più, ma quella volta era diverso, lei era diversa, io ero diverso. La amavo, volevo fare l’amore con lei.
Qualcuno in quel preciso istante si schiarì la voce.
Io mi girai. Per fortuna era solo Edo.
-Si stanno chiedendo che fine abbiate fatto.- disse guardandoci. Dovevo riprendere il controllo.
-Arriviamo. – lo vidi andarsene e tornai a guardare la mia tentatrice.
Aveva il respiro accelerato.
Tornai a baciarla. Ricominciai da dove avevamo finito.
Mi teneva attaccato a lei, non voleva lasciarmi, mi voleva come io volevo lei.
Lentamente passò una mano sul davanti dei miei pantaloni, a quel tocco inaspettato, il mio amichetto si svegliò ancora di più. Se voleva farmi morire ci stava riuscendo.
Dovevamo tornare dagli altri, prima era arrivato Edo e se fosse arrivata sua mamma? O qualcun altro?
Mi distaccai da lei. La guardai, arrossì.
-Scusa. – mi disse abbassando lo sguardo.
La baciai.
Decisi di staccarmi da lei per lasciarla riprendere, ma soprattutto per riprendermi.
La guardai finire di lavare i piatti seduto sul ripiano della cucina, dove poco prima c’era lei.
-Di chi è questa casa?- chiesi ricordando di non sapere di chi fosse.
-Dei miei nonni. Sono in vacanza per due settimane, ci lasciano sempre le chiavi se avessimo bisogno di qualcosa o se solo avessimo voglia di farci un bagno.
-Dov’è la piscina?- chiesi non avendola notata.
-Sotto il terrazzo. Cioè sotto, dal terrazzo ci sono dei gradini che portano alla piscina.
-Potremmo farci il bagno una volta. – dissi a bassa voce.
La vidi girarsi di scatto e guardarmi. Vidi nei suoi occhi eccitazione e desiderio.
Vedendo nel suo sguardo quello che desiderava, avrei voluto prenderla e portarla immediatamente a fare un bagno, ma in quel momento entrò sua mamma portando le ultime cose che erano rimaste in disordine.
-Mi stavo preoccupando, pensavo foste andati in qualche camera a darvi alla pazza gioia.- sbiancai.
Speravo fosse appena una battuta e che non lo avesse capito davvero. Mi sarebbe piaciuto essere in una camera con lei. Notai solo in quel momento che lei non aveva fatto una piega, sembrava non essersi nemmeno accorta che qualcuno avesse detto qualcosa.
-No, mamma. Sto solo lavando i piatti e lui mi sta tenendo compagnia, tutto qua.- disse lei continuando a lavare.
-Si, certo come no. Adesso lo chiamano lavare. – sbiancai ulteriormente. Carla uscì dalla stanza, tirai un respiro di sollievo.
-Come mai sospiri?- mi chiese ridendo.
-Avevo paura che tua mamma l’avesse capito.
-Non ha capito proprio niente, ha fatto solo una battuta. – mi rassicurò continuando a ridere.
Mi rilassai maggiormente.
-Mi stavi parlando della casa.
-Be, non c’è nient’altro da dire.- disse spegnendo l’acqua e avvicinandosi a me.
-Mi stavi parlando della piscina.- al solo pensiero nei suoi occhi vidi di nuovo desiderio ed eccitazione, o forse me lo stavo solo immaginando.
Mi appoggiò le mani sul petto e mi baciò, poi lentamente sentii le sue mani scendere soffermandosi sulla cerniera dei miei pantaloni.
Quel piccolo gesto aveva già svegliato il mio amico.
A contatto con le mie labbra sorrise.
Ok, era ufficiale voleva davvero vedermi morto. Muoveva lentamente le sue mani come se stesse facendo un massaggio, aumentando in me l’eccitazione. Poco dopo si staccò da me e si diresse verso il balcone.
No, scusate un secondo, ma cosa era successo? Mi aveva stuzzicato per poi andarsene? Era ufficiale, mi voleva vedere morto.
Restai un paio di minuti in cucina cercando di calmarmi.
Quando tornai, tutti si girarono a guardarmi, tranne la mia piccola provocatrice che se la rideva sotto i baffi.
-Scusate, ero in bagno.-non rendendomi conto di quello che avevo appena detto, feci scoppiare a ridere la Ila.
La guardai male. Mi imitarono anche sua mamma, i genitori della Ary e i due piccioncini.
-Sc-scusate davvero. Non era per quello che ha detto, è che mi è venuta in mente una cosa. Scusate davvero, non volevo disturbare.- continuò a ridersela. L’aveva fatto apposta allora. Eravamo arrivati alle provocazioni? Benissimo, non sapeva con chi aveva a che fare.
 











Ragazze! Scusate, scusate, scusate! Chiedo umilmente perdono per essermi fatta attendere così tanto *me si mette in ginocchio *, ma ormai la scuola è iniziata e devo trovare il tempo di postare, cosa che non è affatto facile.
Allora, avviso che ho deciso che posterò una volta a settimana la domenica. =) Quindi, se vi interessa, l’appuntamento con questa storia è per la domenica sera, almeno vi organizzate e leggete.
Vedo che le recensioni sono diminuite dal solito, ma non mi faccio problemi, ormai voglio che questa storia arrivi alla fine e ci arriverà. Non posso abbandonarvi adesso che sta per arrivare il bello e che ormai vi siete affezionate ai personaggi.
Mi sono resa conto che per vedere la fine di questa storia dovrete attendere ancora tanto, per arrivare ai 60 capitoli è ancora lunga e mi sembra che questa fine non arrivi mai =( Spero di non perdervi tutte per strada altrimenti sono messa male. Ahahah
Ah sì, avviso che io ho messo l’appuntamento settimanale, ma se vedo che tutte recensite subito, potrei anche aumentare gli aggiornamenti =) Almeno la fine si avvicina più velocemente. Quindi, dipende tutto da voi.
Arrivo a parlare di questo capitolo che forse è meglio. Simo e la Ila stanno davvero andando oltre, ma è una cosa normale. Alla fine sono innamorati e gli ormoni girano, non ci si può fare niente. Quando gli ormoni impazzano, impazzano. XD Ahahah
Nel prossimo capitolo torniamo di nuovo POV Ary e non sarà un capitolo piacere per quanto le riguarda, qualcuno le dirà qualcosa.
Ricordo il blog per gli spoiler e avviso che stavolta l’ho messo per il prossimo capitolo. =)
Ringrazio come sempre tutte le persone che hanno inserito la storia tra le preferite/ricordate/ seguite e a quelli che mi hanno aggiunto come autore preferito. Davvero grazie ragazze. =)
Se vi interessa, ho pubblicato ieri sera una nuova storia, non so quante di voi passano leggerla è a raiting rossa ed è Lemon, ma mi farebbe davvero piacere leggere delle vostre recensioni se vi piace. =) è sul fandom Twilight, ho partecipato ad un concorso ed ho scritto quella storia. Non è una Bella/Edward, è una cosa un po’ particolare. Il topic del concorso era sullo scambio di coppie, quindi potrete immaginare che le coppie siano diverse rispetto al solito. Be, se vi fa piacere dateci un’occhiata e lasciate magari anche una piccola recensione. Nothins is as it seems
Rispondo alle vostre recensioni perché mi sono resa conto che le note sono lunghissime oggi:
Lua93: Salve geme! Finalmente torno a postare questa storia, contenta? Forse te ne sarai anche dimenticata dato che stai leggendo le altre. Ahahahah Ma cosa, hai già dimenticato Simo? Guarda che dopo piange. Ahahahah Va be, rispondo al tuo fringuello che è meglio, anche se è decisamente vecchio. =) Io matta?! Ma quando mai? No, ma davvero, io mi chiedo come fai a dire di conoscermi se mi chiami pazza, per me conosci un’altra persona. Ahahahah Il ladro non è ancora arrivato a prendere Simo, non so se si è perso per strada o se proprio ti sei dimenticata di ingaggiarlo. Comunque avviso che la Ila l’ha chiuso in un bunker sotterraneo, non so nemmeno io dove sia. Ahahahahahah Niente, geme. Ci sentiamo tra pochissimo. Ti voglio bene. ^_^
Vanilla_sky: Ciao! Scusa per l’enormissimo ritardo. =) Tu  che volevi che postassi presto, mi perdoni vero? * fa gli occhietti dolci * Edo agitato è dolcissimo, ma andrà tutto bene? Mah, non posso dirtelo altrimenti ti rovino la sorpresa. Esatto, non ho mai visto Roma (e me ne vergogno). Davvero è una cosa imperdonabile, non riesco a farmene una ragione. Comunque se mi vieni a rapire non è un problema, anzi, mi va bene. Ahahah Mi dispiace non ho 15 anni, ma ne ho 17 =) Tu ne avrai, sui 14/15, più o meno. =D Sono felice che ti sei registrata, almeno hai cominciato a recensire la storia e a farmi sapere il tuo parere.
Tranquilla per la piccola gaffe, cose che capitano. Ahaha. Spero di leggere di nuovo una tua recensione e che non mi abbia abbandonato per il mio clamoroso ritardo. =) Un bacione. Alla prossima ^_^
jimmina: Ciao! Scusa il clamoroso ritardo. Davvero, sono davvero in ritardissimo. Io comunque sto bene, tu? Il primo giorno di scuola è andato decisamente bene, anzi, meglio di quello che pensassi. =) Il tuo?
Sono davvero felice che ti piaccia il mio modo di scrivere. Mi rende davvero molto felice sapere che riesco a farti immaginare le scene e le emozioni che sentono i personaggi. =)
No, Edo, non ha mai detto di essere innamorato della Ary. =) Ma glielo dirà? Ti lascio con questo dubbio. Un bacione. Alla prossima. ^_^
CrisAngels: Ciao! Mi scuso anche con te, e di nuovo, per il ritardo. Sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto. Anch’io sarei nervosa se dovessi conoscere i genitori del mio lui, anche se in questo momento non esiste, ma quelli sono dettagli. =)
Eh non lo so, se il papà della Ary lo accetta o meno, forse sì o forse no.
Ho 17 anni e abito a Brescia, tu?
Scusa ancora per il ritardo, non so come farmi perdonare. Alla prossima. Un bacione ^_^
TheDreamerMagic: Ciao cara! Come stai? Scusa, scusa, scusa, scusa per l’immenso ritardo. * si mette in ginocchio * Oddio, *.* una tua storia preferita *.* sono davvero commossa.
Io, al contrario tuo, non mi preoccupo di mia mamma e sinceramente a mio papà non lo direi neanche se ho il ragazzo, quindi non mi faccio problemi. Ahahha Mi piacerebbe davvero vedere tua mamma che da fuori di matto. Ahahahah  
Be, le protagoniste non sono molto tranquille e beate, tra qualche capitolo lo vedrai. Non è tutto oro quello che luccica ricordatelo, oppure ricorda che quando sei troppo felice è il bello che succede qualcosa di terribile che cerca di rovinarti la tua felicità. Ok, forse è meglio se mi fermo, altrimenti ti trasmetto la mia poca positività. =)
Grazie per i complimenti. Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto. =)
Un bacione. Alla prossima ^_^
ColeiCheAmaEdward: Non ti preoccupare per la recensione corta. =) Anzi, è già tanto se me l’hai fatta. Ahahahah E piantala di fare spoiler. Ahahah A domani mattina. XD
Alla prossima ragazze. ^_^
   
 
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