Sensazioni negative….
Non appena arrivammo infondo alle scale, l’orso Emmett si fiondò su di me per stritolarmi con uno dei suoi soliti abbracci
< zio cosi soffoco! > lui rideva
< così impari a farti aspettare! > mi rimise giù
< uff è solo colpa tua se ho tutto questo sonno! > mi diressi verso i miei genitori e li abbracciai entrambi scoccandogli un bacio sulla guancia ciascuno
< buongiorno mammina e papino > feci imitando un tono infantile. Risero
< buongiorno tesoro > disse papà accarezzandomi i capelli e lasciandoci un bacio.
< buongiorno amore, - fece mia madre dolcemente – dormito bene? >
< mmm diciamo che è stato il risveglio a essere traumatico > e scoccai un occhiataccia a mia zia, che in risposta sollevò gli occhi al cielo borbottando
< uff che lagna > risi.
< Krissi ti sei svegliata! > trillò mia sorella rientrando dal giardino, con due margheritine tra i capelli riccioluti, mano nella mano col cane.
< Nes ti prego non ho ancora preso il mio caffè > feci tra l’infastidito e il disgustato
< ma che ho fatto? > fece corrucciandosi. Era vestita come me solo che la sua tuta era – bleah – rosa e bianca.
< non chiamarmi Krissi >
< perché? A me tutti mi chiamano Nessi. > fece capricciosa
< io ti chiamo Nes quindi tu chiamami Kris. >
< uff ma perché? Sono cosi carini detti insieme: Nessi e Krissi > oh cielo
< se Pissi e Missi. Per piacere > risero tutti
< uffa come sei polemica > .
< ecco il tuo caffè piccola! > disse ma nonna entrando e porgendomi la mia solita tazzona. A differenza io non potevo vivere senza il cibo umano. O meglio potevo farlo ma lo preferivo di gran lunga al sangue. Anche se c’erano giorni in cui non potevo farne a meno e quello animale non bastava.
< mmm grazie nonnina! > e le scoccai un bacio sulla guancia che la fece sorridere.
< allora ci siamo tutti?? > chiese il nonno entrando
< si > risposero tutti.
< più o meno. Il mio cervello sta ancora dormendo > feci io sbadigliando.
< più che dormendo direi che è in coma da quando sei nata > osò dire il cagnaccio
< sta sempre meglio del tuo che non esiste nemmeno > feci col mio solito ghigno, un sorriso a metà che avevo preso da mio padre. Mia madre lo definiva sghembo, ci dice sempre che papà lo usa per abbagliarla, e che in quei casi fa tutto ciò che vuole. Non ho mai voluto approfondire l’argomento.
< guarda che io sono intelligentissimo > fece offeso.
< bhè in effetti e quello che si dice nei documentari. “il cane è un animale intelligente, ed è il migliore amico dell’uomo” a proposito di questo… noi siamo vampiri quindi tu perché ci scodinzoli per casa? > feci con il mio ghignò ben saldo in faccia è finendo il mio caffè. Jake tremava di rabbia e per l’umiliazione visto che a parte Nes e mia madre tutti faticavano a trattenere le risate.
< basta Kris è il mio ragazzo. E vive qui con noi che ti stia bene o meno! > certo che se lei me le serviva cosi io non potevo evitare
< ma si infondo voglio essere buona. Basta che non fai pipì sul tappeto ok? bravo Fuffy! > feci io passandogli a fianco. Lui in risposta ringhiò. E io risi. < Fortuna che almeno una delle due selezioni meglio le sue compagnie > feci annoiata accomodandomi sulla mia solita poltrona
< ma se non hai nessuno oltre noi!! > esclamò mia sorella allibita
< appunto! – feci convinta – nessun altro e alla mia altezza. > dissi aggiustandomi i polsini della felpa con fare superiore.
< wow bevuto caffè e modestia? > fece acido il cane.
< no! – misi un dito sul mento e mi finsi pensierosa – no credo fosse vanità con un cucchiaio abbondante di orgoglio e superiorità. > ghignai verso di lui che sembrava pronto a balzarmi addosso. Già pregustavo la vittoria.
< allora vogliamo incamminarci verso il campo per giocare questa benedetta partita? > disse il nonno mettendo fine al nostro battibecco.
< voi incamminatevi pure.. io corro ci vediamo li! > e partii sparata in direzione dello spiazzo testimone di molti momenti della nostra vita: partite, competizioni, una guerra contro i neonati venuti per uccidere mia madre, all’epoca umana, e di uno scontro coi volturi venuti per sterminare l’intero clan dei Cullen. Non sapevano della mia esistenza, Irina, la sorella defunta del clan di Denali, aveva visto solo Nes, e i miei al tempo mi fecero schermare i ricordi di tutti, vampiri e licantropi, che mi riguardassero. Dimostravo poco più di un mese benché ne avessi tre e mezzo ma capivo tutto e feci come mi venne chiesto. Mi nascosero a La Push con la buon anima di nonno Charlie e di Billy Black. Ho pianto tutto il giorno per la paura che la mia famiglia non tornasse da me, ma ero una neonata a tutti gli effetti e non potevo fare nient’altro. Quando vennero a prendermi ero così felice e sollevata che non volli staccarmi dai mie per un mese di seguito. Se si allontanavano solo un secondo io piangevo. Che frignona. Arrivai in fretta allo spiazzo e aspettai che mi raggiungessero. Mi sentivo strana. Avevo una sensazione negativa ma non riuscivo a dargli una forma concreta. Zia Alice vedeva il futuro, io lo sentivo, ma mai chiaramente se non all’ultimo momento. E oggi era tutto ancora più offuscato. Odiavo non sapere cosa aspettarmi. Finalmente avverti la mia famiglia arrivare e li vidi comparire al limite della radura.
< alla buon ora se sapevo di dover aspettare tanto mi sarei portata qualcosa da leggere > sbuffai per finta.
< è facile per te sei peggio di Speedy Gonzales! Andalè andalè!! > disse ridendo zio Emmett, imitando il personaggio del cartone, e io risi con lui.
< si lo so. Sono mitica > e lui mi fece l’occhiolino. La zia Rose mi batté il cinque passandomi a fianco.
< Rose per piacere non incoraggiarla > disse mia madre tra il rassegnato e il divertito. Mi voltai verso di lei e sollevai un sopracciglio.
< secondo te ho bisogno di incoraggiamento per essere come sono?? > le chiesi scettica. Sospirò e sorrise.
< no in effetti ti incoraggi da sola. > e mi carezzò una guancia. Io in risposta le scoccai un bacio rumoroso vicino all’orecchio.
< Puoi giurarci! >
< forza tutti ai vostri posti! > disse la nonna a voce alta. Ovviamente si giocava a baseball. Proprio mentre mi accingevo a dirigermi alla mia postazione, fui costretta a bloccarmi. Un brivido mi percorse tutta la spina dorsale, il sangue mi gelo nelle vene e il mio cuore prese a battere furioso.
< fermi!! > urlai. Tutti si voltarono verso di me, allarmati dal mio tono. Papà, mamma e Nes furono subito al mio fianco, ma quasi non me ne accorsi occupata a estendere i miei scudi, fisico e mentale, su ognuno di loro, Jake compreso. Nello stesso momento zia Alice si bloccò presa da una visione, seguita da mio padre che le lesse nel pensiero.
< è assurdo!! non possono essere qui! > disse la zia la voce carica d’angoscia.
< e invece è cosi zia. Inutile allarmarsi. Restiamo vicini e concentrati. > le risposi. La voce gelida come lo sguardo puntato in un punto ben preciso al limite dello spiazzo. Sarebbero venuti fuori da li.
< ehi potreste spiegare la situazione anche a noi poveretti senza super poteri. > fece irritato Jake che aveva iniziato a tremare, mettendosi a un paio di metri di distanza da Nes per sicurezza.
< Jake non trasformarti sarebbe inutile contro di loro > dissi io.
< loro chi? Chi sta arrivando? > fece ancora lui.
Mamma e Jasper erano concentratissimi, avevano già capito.
< i Volturi – sussultai a quel nome e cosi tutti i presenti – e non stanno arrivando… sono qui! > non appena terminai di parlare li vidi comparire dal bosco. Un ringhio mi sfuggì dalle labbra e mi preparai a proteggere la mia famiglia.
Risposte alle recensioni:
Phoebe09: ciao, ti ringrazio per aver recensito. So di essere stata un po’ confusa all’inizio. Il problema è che lo ero davvero. J spero che questo capitolo sia più comprensibile. Continua a seguirmi. Un bacio.
Krisy: ciao sono davvero contenta che tu segua la mia storia. In effetti la grafica del cap. precedente è pessima, ma era l’una di notte quando l’ho postato e mi sono letteralmente accapigliata col programma per creare il codice html. J spero che questo vada maglio. Fammi sapere. Baci
Ringrazio quelli che mi hanno aggiunto alle seguite e alle preferite, ma anche chi ha solo visitato. Spero vi piaccia il nuovo capitoletto. Continuate a recensire. Baci.