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Autore: Tugs    29/09/2010    5 recensioni
Dunque, fanfic sulla new generation,un ritratto di Lily, Scorpius e Hogwarts che spero vi piaccia e vi affascini come ha fatto con me. "Era così bello che guardarlo faceva star male. I tratti del viso avrebbero potuto appartenere a un angelo. O a un diavolo. I capelli erano modellati per essere accarezzati da una donna, le mani fatte per sfiorare con una lentezza esasperante, la bocca aveva il taglio della seduzione, e gli occhi… Dio, avrebbe potuto annegarci in quegli occhi! Ma no, no, no! Che stava dicendo? Lui era Scorpius, Scorpius Malfoy. E lei era Lily Potter. E due cose così diverse non avrebbero mai potuto fondersi insieme. Mai e poi mai."
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SOMETHING' S GONNA CHANGE MY WORD


Pazzesco. Neanche nei suoi sogni più sfrenati avrebbe immaginato una cosa del genere.
Lei e Malfoy.
Lei e Malfoy soli.
Lei e Malfoy soli dopo che lui le aveva salvato la faccia.
Lei e Malfoy soli dopo che lui le aveva salvato la faccia per un’intera giornata.
Pazzesco.
Lei che si lasciava docilmente guidare da Malfoy verso un posto in cui avrebbero potuto essere soli. Qualcuno aveva per forza fatto un incantesimo per stravolgere la sua normale attività quotidiana, non c’erano altre spiegazioni. Qualcuno che le voleva molto male.
Ok, fino a che si parlava di un innocuo botta e risposta a fini prettamente e unicamente sarcastici posti a loro volta alla finalità di umiliarsi reciprocamente, beh… Lily ci poteva stare; ma intavolare una conversazione anche lontanamente civile era quantomeno… imbarazzante.
Ora lui la stava conducendo su per le scale, quinto piano, sesto piano, settimo piano. Lily ora sorrise sorniona e disse: “Dì un po’ Malfoy, non vorrai portarmi alla Stanza delle Necessità?”
Oh, sì. Amava quella faccia attonita. Era meraviglioso sorprendere Malfoy, quasi quanto batterlo.
“E tu sai…?”
Lily ridacchiò: “Io di questa scuola ne so una più del diavolo, Malfoy!”
Inarcò un sopracciglio biondo e la osservò scettico: “Più di me, Potter?”
Un sorrisetto saccente fu tutta la sua risposta.
Motivo di tanta sicurezza era la Mappa del Malandrino, eredità di Harry; infatti i suoi averi si erano equamente spartiti: la Mappa a Lily, il Mantello a James, che in effetti era più difficile da nascondere, data la stazza, rispetto a Lily. Ora suddetta Mappa si trovava nella tasca posteriore dei jeans di Lily, inutilizzabile fino a che Malfoy era lì di fronte a lei, non aveva certo di intenzione di rivelargli il segreto del suo successo.
“Tu mi nascondi qualcosa, Potter…”
“Non sono affari tuoi, Serpe”. Lily rimase un poco a sfidarlo con lo sguardo, mentre lui operava una qualche specie di vessazione psicologica su di lei, evidentemente cercando di cavarle qualche parola di bocca. Lo sguardo curioso aveva la straordinaria capacità di metterla praticamente a nudo di fronte alla sua presenza. E Lily odiava sentirsi vulnerabile.
“Oh, smettila di guardarmi così! Tanto non ti dico nulla, Malfoy”.
Lui stava per replicare quando, improvvisamente, sentirono un trambusto per lo meno preoccupante e la voce indisposta di Gazza che gridava: “ASPETTA CHE TI RAGGIUNGA, PIX! MALEDETTO!”
“Oh merda!” due voci, un solo concetto.
Scorpius la guardò e disse: “Muoviti, Potter!”
Entrambi si scapicollarono per correre e entrare nella prima porta che videro, rivelatasi presto essere uno sgabuzzino. Stretto, buio e pure puzzolente.
In meno di due secondi, Lily si ritrovò al buio spiaccicata tra il muro e il petto di Scorpius Malfoy.
Oh, miseriaccia.
Non si era mai trovata a così poca distanza da Scorpius Malfoy.
Oh, miseriaccia.
E non aveva idea di cosa si fosse persa.
Ora era perlomeno comprensibile il perché del suo successo con le ragazze, ma come cavolo era possibile che un uomo avesse un profumo così invitante? Qual’ era il suo segreto? Doveva informarsi sul suo bagnoschiuma altrimenti…
Oddio, ma a che diavolo stava pensando?
Lily fu costretta a scuotere la testa per riprendere contatto col cervello, quasi inconsciamente le sue mani si erano poggiate sul petto di Scorpius e, con orrore, si affrettò a toglierle.
Lo sentì ridacchiare al buio: “Un po’ ansiosa, Potter?”
“Ti piacerebbe, Malfoy!”
“Sbaglio o sei sulla difensiva?”
“Sbaglio o vuoi un bel pugno sul naso?”
“Anche se ci fosse lo spazio materiale, Potter, dì che non stavi pensando a qualcos’altro da fare…”
Era allusivo, eccome se lo era, ma non poteva adottare quel tono di voce e aspettarsi che lei rimanesse lì, rigida come un manico di scopa.
“Tu fumi, Malfoy”.
“Ti ho messa a disagio?” sghignazzò.
 “Taci e fammi luce” sillabò irritata. Un altro secondo al buio e non sarebbe stata più responsabile delle proprie azioni.
“Che vuoi fare?”
Le rompeva, ma non aveva altra soluzione se non quella di tirar fuori la mappa e vedere se Gazza era ancora in giro. Lui li aveva visti tra il gruppo di quelli che andavano ad Hogsmaede, non potevano permettersi di farsi beccare.
Tirò fuori la Mappa, come al solito nelle sembianze di un vecchio pezzo di pergamena e lo osservò eloquentemente, aspettando che accendesse la bacchetta.
Lui la agitò e subito furono rischiarati.
“Oh, davvero utile, Potter. Uno stupido pezzo di pergamena che…”
Vuoi tacere, Malfoy? Cristo, ma come fanno i tuoi amici a sopportarti ogni santissimo giorno?” gli borbottò addosso, prima di puntare la bacchetta sulla Mappa del Malandino e borbottare: “Giuro solennemente di non avere buone intenzioni”. Subito la mappa si animò e comparvero linee di inchiostro a tracciare tutti i piani del castello.
La studiò con attenzione, Gazza era ancora troppo vicino.
“Potter! Ma questa che Mappa è!”
Era sbalordito. Minimo.
Lily incrociò le braccia e lo guardò soddisfatta: “Questa Mappa, Malfoy, è la ragione per cui tu non potresti mai battermi. Grazie a questa conosco Hogwarts come le mie tasche: ogni angolo e ogni passaggio segreto. E tra l’altro mi rivela esattamente la posizione di ogni singola persona presente nel castello ora. Dov’è, con chi è, per dove è diretto. Vedi questi siamo noi” fece puntando il dito su due minuscoli puntini che recitavano “Lily Potter e Scorpius Malfoy”.
Era ancora senza parole, probabilmente per la prima volta in vita sua.
“Con questa Mappa potresti…”
“Oh, lo so cosa potrei” disse seccata, studiando la sua espressione nella penombra dello sgabuzzino, “potrei dirti che in questo preciso momento Blaise Zabini si sta facendo la tua amichetta Mary Stewart, a giudicare da quanto sono vicini e dai soggetti che sono, ma dubito che la cosa ti interessi. Potrei dirti che George Robinson di Corvonero tradisce periodicamente la ragazza con Joanna Simons di Tassorosso. Potrei dirti che nel castello attualmente ci sono 7 passaggi segreti e sono pronta a scommettere che tu non ne conosci più di 4; oppure potrei dirti che il tuo amico Aslan ha una passione per i pomeriggi solitari in Guferia ma immagino che tu lo sappia. Sì immagino che potreivolessi” concluse candidamente.
“Suppongo che ci sia un ma in questo tuo discorsetto, Potter” rispose lui senza una piega.
“Supponi bene, Malfoy. Il problema è che ad essere stronzi avidi ed egoisti come te non ci si guadagna nulla dalle brave persone come me. Io potrei dirti un mucchio di cose, Malfoy, se volessi, il fatto è che non voglio” sorrise sottolineando delicatamente le ultime due parole.
Seguì il silenzio. Scorpius guardò Lily e Lily guardò Scorpius. L’uno completamente serio e sicuro di sé, l’altra completamente soddisfatta e sicura di sé.
“Sai qual è il problema, Potter?”
Uno sguardo scettico fu una risposta sufficiente.
“Il problema, Potter, è che io non ti avrei chiesto niente. Non ti avrei minacciata perché tu potessi rivelarmi chissà quale sordido segreto e, credimi, avrei potuto farlo; non ti avrei costretta a fare alcunché senza la tua approvazione. Il tuo problema, Potter, è che tu non hai capito un cazzo di me”. E detto questo uscì dallo sgabuzzino sbattendole la porta in faccia.

***

Denise era un po’ preoccupata per Lily. Insomma, era chiaro che avesse mentito, perché la notte scorsa Denise era riuscita ad addormentarsi molto tardi e aveva sentito Lily sonnecchiare nel suo letto per tutto il tempo, e poi era impossibile fraintendere l’espressione che aveva avuto quando le era uscito di bocca il nome di Malfoy, e lui era sembrato altrettanto sbalordito. Quindi era chiaro che entrambi non avevano idea di quello che stavano dicendo. Di questo, naturalmente, era a conoscenza solo Denise…. e lo strano ragazzo greco che stava sempre vicino a Malfoy.
Denny di lui non sapeva niente. Tranne che si chiamava Aslan e che era di Serpeverde. In realtà aveva cominciato a fare caso alla sua presenza solo quella mattina, quando Denny aveva capito che a lui non erano sfuggite le menzogne dei due amici, proprio come non erano sfuggite a lei.
I tre Serpeverde erano spariti tra la folla da un pezzo, ma Denise aveva ancora stampata in mente l’ultima immagine di loro: stavano camminando oziosamente a poca distanza da loro. Damian Nott parlava pacatamente con Blaise Zabini, ma di quale argomento era questione irrilevante per Denise, mentre Aslan Portokalos sembrava perso fra i suoi pensieri dato che non emanava sillaba, come perso in chissà quali pensieri.
Denise lanciò un’occhiata a quelli che la circondavano. Quella mattina sembrava davvero che ognuno avesse i suoi cavilli per la testa. James e Frankie erano stranamente silenziosi, proprio il contrario del loro carattere, e Denise poteva attribuire quella stranezza alla difficile mattinata che si erano trovati davanti. D’altro canto erano entrambi gelosi marci di Lily, anche se la loro gelosia era di diversa natura: Frankie aveva un debole per Lily, Denise lo sapeva da parecchio.
Albus era anche lui silenzioso, il che non era strano, ma Denise era allenata a fare attenzione alle diverse sfumature di espressione e poteva capire che non era sprofondato nella solita serena tranquillità, ma che si stava scervellando anche lui su qualcosa. Denny pensò che probabilmente anche lui aveva notato qualcosa di strano nel comportamento di Lily, non gli sarebbe servito molto tempo per capire la verità.
Bella quella mattina non rimuginava come tutti gli altri, ma sembrava immersa in tristi pensieri, e viste le occhiate sconsolate che lanciava periodicamente a James, Denise poteva facilmente indovinare il perché. Era stata sicuramente l’ennesima delusione a ridurre così a terra il suo umore gaio, se Denise faceva attenzione, poteva anche scorgere qualche occhiaia in più del solito, e un lieve rossore agli occhi. Doveva aver pianto. Denise si ripromise di parlarne con Lily. Non era possibile che le cose procedessero a quella maniera, Denise si stava preoccupando.
Solo Hugo sembrava del solito buonumore, e stava blaterando a raffica a proposito di qualche nuovo modello di scopa appena uscito che gli sarebbe piaciuto molto avere. Argomento che non solleticava Denise neanche un po’, quindi preferì lasciare che la sua attenzione si posasse in altri luoghi più consoni ai suoi gusti.

“… quindi alla fine non è stato un granché come scopata” sbottò Zab., che quel giorno era un po’ nervoso a causa della “nottataccia” come la chiamava lui.
Damian prese in considerazione l’ipotesi di rendergli nota ancora una volta l’immoralità delle sue azioni, ma cominciava seriamente a pensare che fosse inutile discutere con quel cervello bacato, perciò si limitò a sospirare e a scuotere la testa.
“Mmm… e se andassimo ai Tre Manici?” propose Aslan, aprendo per la prima volta bocca da quando Scorpius se ne era andato.
“Sei sicuro As? Ma il tempo è buono per una volta…” intervenne Damian mentre si aggiustava la coda di capelli biondicci.
“No, andiamo ai Tre Manici, è appena entrato un gruppetto interessante” fece Zab accennando a quattro ragazze chiacchierine che stavano varcando la soglia. No, era troppo.
“Tu lo sai di essere disgustoso, vero?”
“Io sto solo apprezzando l’operato di Madre Natura, Dam, non vedo cosa ci trovi di sbagliato” lo zittì Blaise con un sorrisetto strafottente.
Entrarono bisticciando, come era tipico di loro, ma Zabini non fece in tempo a varcare la porta che andò a finire dritto dritto contro il petto muscoloso di James Potter, che guarda caso stava uscendo, seguito da tutta la Combriccola Potter & Co, forse per l’eccessivo affollamento di gente.
“Ehi, guarda dove vai!” si sibilarono addosso all’unisono.
“Stavo passando io, qui” ringhiò Potter, il solito fanfarone borioso.
Zab si erse in tutta la sua statura e sibilò: “E tu chi cavolo saresti per metterci da parte? Ah, si, il famoso erede di Harry Potter! Ma fatemi il favore, siete solo una insulsa famigliola di SangueSporco!”
Tutti gli appartenenti del gruppo Grifondoro sembrarono gonfiarsi come pavoni per l’insulto e alcuni tirarono fuori le bacchette. Il piccolo Weasley fu trattenuto dal Potter secchione, che purtroppo non poté fermare il fratello più grande, il quale si avventò su Zabini.
In breve Damian non riuscì più a capire assolutamente nulla perché fra gli schiamazzi della gente e le urla delle ragazze, si trovava immerso in una baruffa molto poco amichevole.
“FERMATEVI IMMEDIATAMENTE!” urlò a un certo punto una voce disgraziatamente familiare.
Damian alzò malvolentieri gli occhi per incontrare lo sguardo furibondo di Minerva McGranitt.
Merda!

***

Lily rimase a bocca spalancata dentro lo sgabuzzino.
Ok, aveva appena fatto una figura di merda, e allora? Dopotutto era Malfoy, e, parliamoci chiaro, lui non ce l’aveva un cuore. Dei sentimenti. Emozioni. Insomma, tutta quella roba lì.
O no?
Uscì con esitazione e lo vide che la aspettava ancora scuro in viso appoggiato al muro. Le parve bellissimo. Poi scosse la testa per allontanare pensieri poco opportuni dalla mente e lo raggiunse in silenzio. No, non poteva chiedergli scusa, era contro tutta quell’immagine che si era costruita in tanti e faticosi anni a Hogwarts.
No, non poteva. Ma doveva dire qualcosa.
“Io…”
“Senti Potter, sarà meglio aprire questa dannata stanza se non vogliamo farci scoprire, va bene?”
Le voltò le spalle e cominciò a camminare di fronte alla porta, con gli occhi serrati. Lily sospirò, non sapeva se di dispiacere o di sollievo, e seguì il suo esempio.
***



James non riusciva a crederci.
Non era tecnicamente possibile che la McGranitt si trovasse in quel pub e contemporaneamente avesse una punizione con Lily e Malfoy, a meno che non li avesse affidati a Gazza o a qualche altro insegnante, ma questo non era da McGranitt.
“Potter, leva immediatamente le mani da Zabini. Anche durante le uscite! Queswto è assolutamente inconcepibile! Punizione! Per tutti, Weasley, non guardarmi con quella faccia!”.
“Ha insultato la nostra famiglia” sbottò Hugo, mostrando coraggiosamente un labbro sanguinante.
“Qualsiasi cosa abbia detto Zabini sulla vostra famiglia non vi autorizzava a alzare le mani sui vostri compagni” a quella parola, tutti i presenti si squadrarono in cagnesco.
“Scriverò alle vostre famiglie, non dubitate”. Praticamente tutti alzarono le spalle con rassegnazione, non era una novità per nessuno di loro.
“E ora al castello!”
James si preparò a seguire a malincuore la McGranitt e disse silenziosamente addio al suo appuntamento serale… pazienza, si sarebbe rifatto un’altra volta. Ma c’era un questione della massima importanza da risolvere. Dove cavolo era finita Lily?
Così, James si avvicinò cautamente alla professoressa arrabbiata che camminava a passo marziale verso il castello. Si prese solo un secondo per elaborare la sua faccia più innocente.
“Professoressa… potrei farle una domanda?”
“Se non è un modo per toglierti dai guai, chiedi Potter”.
“Ecco… lei oggi non dovrebbe far scontare una punizione a mia sorella e a Malfoy?”
Ora, una risposta ragionevole per le orecchie di James avrebbe potuto essere: “Sicuro, Potter, li ho lasciati a riempire scartoffie nel mio studio” oppure, “Naturale, Potter, sono solo uscita a prendermi un drink”.
Invece l’unica cosa che ricevette James fu uno sguardo penetrante e la tragica risposta: “Sinceramente, Potter, sono stata sorpresa di non vedere la signorina Potter e il signor Malfoy insieme a voi! No, non avevano nessuna punizione con me”.
James deglutì a vuoto.
“Sa… sa se erano in punizione con qualche altro insegnante?”
“Certo che no, Potter, sono il capo di Grifondoro, l’avrei saputo se sua sorella fosse finita in punizione. In realtà sono molto soddisfatta, è parecchio che non… POTTER DOVE CREDI DI ANDARE?!?”
James stava correndo a perdifiato su per la collina, un sortilegio Scudo per evitare che l’insegnante lo richiamasse indietro con la magia. Sua sorella gli aveva mentito.
E ora era insieme a Malfoy.
Chissà cosa diavolo stavano combinando. Cielo, non poteva neanche pensare che…
No, impossibile.
Avrebbe ammazzato Malfoy, poco ma sicuro.
Lily. Lily, Lily, Lily! Che cavolo stai combinando?
James sperava molto nel buonsenso della sorella.
Sicuramente c’era una spiegazione razionele, credibile, e assolutamente plausibile per cui avevano mentito. Un duello, una scommessa, qualcosa del genere.
James non smise di correre.

***


“No. Senti, Malfoy, non me ne frega un accidente se tu sei un uomo e io una donna! ”
“In questo tipo di discussioni è essenziale il sesso di chi sta parlando, Potter”.
“Me ne frego, Malfoy. Sentito? Me. Ne. Frego!”
“Cristo, Potter. Non si può parlare con te!”
“Il contrario semmai!”
“Pensa un po’ come ti pare…”
“Malfoy, seriamente… come puoi pensare che Emily Klimt sia bella!”
Scorpius guardò la giovane donna davanti a se un po’ esasperato. Perché voleva sempre e comunque avere ragione? Anche quando era chiaro che in fatto di bellezza femminile il suo parere sarebbe stato senz’altro più pertinente di quello di lei.
“Insomma, Potter, chi ci è andato a letto: io o tu? Spero proprio io. Saprò quello che dico, no?”
Lily lo guardò attonita dalla distesa di cuscini in cui era appollaiata.
“Ma hai visto bene la sua faccia Malfoy? No, perché penso che il tuo piccolo cervello si sia fermato al sedere!”
“Santo cielo, Potter, come stai a sottilizzare!”
“Sottilizzare?! Sottilizzare! La faccia in fondo cos’è nella bellezza di una persona!”
Sbuffò e si fiondò di nuovo sulla sua pila di cuscini, guardava contrita il soffitto, come se le avesse appena fatto un torto immenso. A Scorpius scappò da ridere. Perché se la stava prendendo tanto?
Allora sbuffò e si accese una sigaretta.
“Facciamo così, Potter. Ognuno di noi decide da sé con chi andare a letto, e la faccenda si risolve”.
Lily lo guardò sbuffando.
“Grazie per la dritta”.
“Figurati”.

“Malfoy, sei la persona più irritante che abbia mai conosciuto. Dico davvero”.
“L’impressione è totalmente corrisposta. No, aspetta… tu e tuo fratello”.
Una volta accesa la sigaretta, Scorpius desiderò che l’accendino svanisse e così fu, allora decise di sdraiarsi anche lui sulla distesa di materassi e cuscini in cui si era trasformata la Stanza delle Necessità.
Naturalmente entrambi avevano desiderato un posto comodo, in cui passare un po’ di tempo in tranquillità e la Stanza li aveva accontentati.
Se fosse stato solo Scorpius a desiderarlo, la Stanza avrebbe provveduto a un salottino comodo, con un’ampia libreria, raffinati mobili in mogano, poltroncine verdi e un caminetto acceso, il tutto provvisto di un mobile bar rifornito di alcolici e tabacco.
Di certo Lily aveva gusti diversi, perché la Stanza nel tentativo di accontentare entrambi aveva provvisto la camera di una grossa libreria e c’era anche un bel camino scoppiettante con accanto una poltrona verde e un tavolinetto in mogano, ma il resto era cosparso di materassi per terra e il tutto era ricoperto da una quantità davvero incredibile di cuscini molto colorati, inoltre c’era una grossa vetrata che dava su bianche scogliere e le tende che drappeggiavano morbidamente il tutto erano in stile etnico.
In complesso il tutto appariva un bel mischiaticcio, ma stranamente a Scorpius piaceva molto.
Vide Lily occhieggiare con la coda dell’occhio un bell’orologio dalle forme arrotondate che segnava la durata della loro permanenza. In effetti, il tempo stava volando.
“Fretta di andartene, Potter?”
Lei sussultò. Evidentemente non si aspettava di essere vista.
“Certo che sì, Malfoy. Perdonami, ma non sei la mia compagnia preferita”.
Lily gli ghignò addosso e Scorpius intravide un velo attraversare i suoi occhi così velocemente che se non fosse stato così sicuro di sé da essere certo che i suoi occhi funzionassero a meraviglia, avrebbe pensato di esserselo immaginato.
Mentiva. Recitava. Proprio come lui.
Gli scappò un sospiro: “Mi odi così tanto, Lily?” uscì come un sussurro. Talmente sottile che per un poco lui sperò che non avesse sentito.

Lily pensò di esserselo immaginato, solo per un istante, poi posò con sorpresa gli occhi su di lui e vide quanto il tono tormentato fosse rispecchiato dagli occhi.
L’aveva chiamata per nome. Non Lilian come a volte faceva per prenderla in giro, proprio Lily.
Certo che non ti odio.
Era stato un pensiero. Niente più di quello. Eppure ora gli tuonava nella mente, aspettava solo di arrivare alla gola, e poi alle labbra. Lily osservò quel grigio e ancora una volta pensò che affondare sarebbe stato così semplice… così facile…
Come un naufrago che si aggrappa disperatamente a una piccola botte, mentre il mare è così calmo, e l’acqua così accogliente… anche se quello di lui sembrava agitato, non importava, a Lily andava bene così.
“N-no…” riuscì a balbettare.
E vide qualcosa in quelle profondità accendersi.
Lily non capiva, non percepiva, non sentiva niente che non fosse Scorpius.
Perdersi… sarebbe stato così semplice… poi qualcosa in lei si scollegò.
Dannazione, lui era lì! Era così vicino, così tentatore, così ossessivamente orrendamente terribilmente e drammaticamente sensuale. Ogni cellula e terminazione nervosa di Lily urlava verso di lui, e anche se la stanza era completamente immersa nel silenzio, la colonna sonora del suo corpo pareva rumorosa come un concerto delle Sorelle Stravagarie. Vedeva ogni increspatura dei suoi occhi, ogni sensazione di lui, era come se fosse la sua, forse perché pareva che dentro di lui si agitassero le stesse identiche emozioni.
Attrazione, desiderio, attesa, cautela.
Non si poteva baciare Scorpius Malfoy!
Non si poteva tradire la famiglia!
Erano dieci centimetri, cinque, tre…
NO! Serpeverde! Malfoy! Potter! Grifondoro! James! Scorpius! Scorpius. Scorpius scorpius scorpius scorp….
I nasi praticamente si toccavano…
Sentiva il suo respiro sul viso….
Lily chiuse gli occhi e sospirò.



Eh sì! sono ancora qui come vedete!
qui e tornata con un capitolo che spero vi sia piaciuto...
ora, dato che sono confinata a casa a tempo indeterminato causa febbre galoppante, ho il tempo di rispondere alle vostre recensioni.

MAYETTA: aaaaaaaaaaah!!! che bello sentirti di nuovo! hai visto quante belle cosine ho fatto capitare in questo capitolo! spero ti sia piaciuto anche se per le reazioni bisognerà aspettare il prossimo capitolo.... e... beh, posso dire che forse ci sarà qualche sorpresa!
mmm.... bene, sto dicendo un sacco di cose anche se ho in mente la metà di quello dico XDXD ma vabbé :D a presto!

MALTERIO:  ahahahah! ma tu sei fuori di testa! recensire ogni capitolo....  però mi ha fatto molto piacere! allora hai visto cosa è successo, ora? spero che ti piaccia come si stanno evolvendo le cose... ci risentiamo presto!

EFFY_: grazie per aver recensito e soprattutto per i complimenti :D sono contenta che la storia ti sia piaciuta, cosa pensi di quello che è successo ora? a presto!!

grazie a tutti!!!

Tugs**

  
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