Legale era il suo passo che si infrangeva contro il
pavimento di Hogwarts.
Tante teste di
giravano a fissare quel fisico asciutto degno di una Veela che si rispetti e
che stessa sua madre era stata.
Dominique sorrise
mentre i suoi fianchi ancheggiavano lentamente e sinuosamente andandosi a
sedere, poi, comodamente al tavolo della sua casata.
Si sentiva
osservata e oramai se ne compiaceva anche se lo sguardo dei ragazzi
costantemente fisso sul suo corpo la faceva sentire come se fosse solo un bel
giocattolo.
-Ehy bambolina- appunto...
Sbuffando Dominique si voltò verso la voce
maschile che l’aveva interpellata con una smorfia snob dipinta in viso.
-Ce l’hai con me?-
- Con chi altri
potrei avercela, tesoro?- continuò lui con la sua voce strascicata e la R moscia
degna di un francese che si rispetti. Involontariamente Dominique sorrise
pensando a sua madre che aveva lo stesso modo di parlare poi si ricompose per
paura che lasciasse trasparire le sue emozioni.
Era un ragazzo
alto, magro e castano. Di francese non aveva proprio nulla, nemmeno il classico
naso all’insù.
Storcendo la bocca
delicata in un smorfia di ribrezzo, Dominique, voltò le spalle al ragazzo
tornando a mangiare.
Come se lui non
esistesse …
Si concentrò
invece a guardare le sue compagne di casata che cercavano di fare le civettuole
con i ragazzi del loro stesso tavolo o di quelli accanto.
Erano patetiche
con il loro modo di ridere alterato e abbastanza falso, con il loro muovere le
gambe in modo falsamente seducente o
anche la dieta ferrea alla quale si sottoponevano.
Per dispetto alla
sua linea costantemente perfetta si accinse a mangiare una seconda fetta di
torta sotto lo sguardo invidioso di Mary, una sua compagna di casa.
Dietro di se continuava a sentire la presenza
costante del ragazzo fastidioso cui R moscia iniziava a farle perdere le staffe
ma non vi diede importanza nella speranza che decidesse a levare le tende di
sua spontanea volontà.
Purtroppo questo
non accadde.
-Tesoro caro-
riprese allora lui mettendole una schifosissima mano unta sulla spalla- per
quanto tempo hai intenzione di ignorarmi?-
Fino a quando tu non deciderai di andartene era tentata di
rispondere ma, addentando il cornetto che teneva tra le dita, continuò a fare
finta di nulla facendo vagare lo sguardo su Celine e Kate che, l’una seduta
accanto all’altra, allentavano debolmente le loro cravatte rosse-oro come la
sua nel tentativo di attirare lo sguardo di qualche giovane ragazzo in fase
ormonale tra l’incavo dei loro seni.
Con ribrezzo e
mano sicura Dominique andò a chiudere l’unico bottone che teneva aperto sulla
sua camicetta in un atto di eccessivo pudore.
Non capiva perché
mai tutte le ragazze della scuola cercassero sempre di essere particolarmente
facili con la restante popolazione maschile, sembrava quasi che non avessero il
ben che minimo pudore nel mostrare le loro grazie al vento.
Ingiustamente lei
invece, molto più semplice, attirava lo sguardo dei giovani ragazzi come il
miele con gli orsi e, anche se la cosa le dava sicurezza, la mandava anche in
bestia il sapere di essere vista agli occhi degli altri solo come il famoso
giocattolino pronto a snodarsi per i beni carnali degli altri.
Con ancora il
respiro caldo del ragazzo alle sue spalle e una tremenda angoscia al petto
Dominique osservò come Ellie allungasse una mano sulla gamba di Mark con fare
civettuolo e le si storse il naso quando osservò come lui fosse compiaciuto da
quelle languide carezze.
Troppo presa forse
a guardare quanto orrido fosse quel mondo
non si accorse della mano del ragazzo alle sue spalle attraversare la sua
schiena e fermarsi al fianco stringendolo possessivo.
Trasalì.
-Bambolina?-
chiamò ancora- ci andiamo a fare un giro?-
Dominique si voltò
fino a far incantare i suoi occhi celesti in quelli grigi del Serpeverde di
turno per poi sbatterli confusi.
La presa sul suo
fianco si intensificava sempre di più diventando oltre che fastidiosa anche dolorosa.
Una smorfia di
dolore si dipinse sul volto candido e da angelo che si trovava e senza
rispondere si morse un labbro cercando di trattenere gli insulti che le
prudevano sulla lingua.
Lo sguardo del
Serpeverde era nel suo e Dominique ne sentiva il ribrezzo addosso fin quando
una seconda mano, questa più dolce e calda, non si andò a posare sulla sua
spalla sinistra facendola rilassare.
-Che ne dici di
lasciare la presa,amico?-
Improvvisamente
Dominique si trovò a sorridere strafottente mentre la mano di James andò a
scansare quella del Serpeverde con totale freddezza poi cinse il fianco alla
bionda con fare protettivo- ed ora, io e te, andiamo a farci un giro. Che ne
dici,bambolina?- la provocò
sorridendo sapendo quanto fastidio le desse quel nomignolo materiale.
Storcendo
lievemente il naso delicato ma sorridendo si ritrovò ad annuire- daccordo-
sussurrò sentendo lo sguardo invidioso di molte ragazze alla schiena e il braccio di suo cugino poco
più sopra del sedere …
Poco distante
dalla Sala Grande James scoppiò a riderle in faccia e, piegato in due dalle
risate, fece appoggiare la schiena al muro.
-Si può sapere
cosa c’è da ridere?- chiese lei con fastidio.
-E’ stata troppo
bella la faccia che ha fatto Thomas quando ti ho portato via dalle sue grinfie-
prese un respiro e continuò – ci è rimasto malissimo-
Dominique si
allontanò dal cugino con le braccia attorno al seno- spero che ora tu sarai
contento- disse- ti sei vendicato del tuo nemico marcando i territori su di
me.-
-Sì, - disse
ancora tra le risa- ed è stato bellissimo.-
Lo sguardo chiaro
della ragazza si gelò come le acqua del Mar Nero e James, che la conosceva da
tanto, se ne accorse.
-Ehy Dominique,
cosa hai?-
-Niente-
-Invece sì- le
mise una mano sulla spalla constatando che fosse veramente bella e lisca come
pensava- sei diventata fredda anche con me. Gelida, antipatica…-
-Cosa staresti
insinuando?- sbottò lei, arrabbiata con lui e il mondo- che con gli altri sono
antipatica? Questo stai dicendo?-
James le scoppiò a
ridere in faccia poi, coprendosi il volto con una mano chiese- perché, non te
lo ha mai detto nessuno?-
-Nessuno cosa?-
-Circa il fatto
che tu sia snob-
I capelli biondi le
sfiorarono il collo quando, con un gesto repentino, abbassò il volto per
mascherare il dolore di quell’affermazione agli occhi del cugino.
Le faceva male
sentirsi dire quelle cose anche se ne era a conoscenza che fossero vere.
Lo vedeva negli
occhi dei suoi compagni di scuola l’antipatia o la gelosia verso di lei,
osservava e capiva dai loro atteggiamenti cosa realmente pensassero di lei il
problema era che loro non facevano lo stesso con lei …
Lei, così insicura che si mascherava dietro il suo
bell’aspetto. Lei, così dolce ma fintamente aspra con il mondo. Un limone
acerbo per paura di maturare … Lei …
-Dominique -
improvvisamente la voce di James le risuonò più vicina all’orecchio- Doms, stai
male?-
Non capì mai da
cosa comprese il suo conflitto interiore, forse dal silenzio, magari dai
singhiozzi delle sue spalle o probabilmente dal broncio delle sue labbra fatto
sta che accettò di buon grado le sue braccia per potersi rifugiare dal mondo.
-Sono stufa, Jam,
sono stufa … stufa di non essere me stessa.-
Quella sera
parlarono a lungo seduti nella loro sala comune avvolti dal tepore delle
candele profumate.
James stava seduto
sul divano, con le gambe allungate in avanti mentre rannicchiata sulla poltrona
distante vi era sua cugina avvolta in una coperta di lana e una tazza di
cioccolato bollente sulle gambe.
Dominique sorrise
– grazie-
-Di cosa?- chiese
lui.
-Di essere qui,
con me .- sorrise- nessuno ha mai fatto la nottata per me-
-Figurati- fece un
vago movimento con la mano- tanto l’avrei fatta lo stesso. Con qualche bella
ragazza magari, ma mi accontento di te. -
-Stai dicendo che io non sono una bella ragazza?-chiese
imbronciando le labbra aristocraticamente.
-No- rispose lui
sincero osservandola e sporgendosi verso di lei- sto dicendo che sei mia
cugina, purtroppo-
Quell’ultima parola fecero scorrere un brivido
sulla schiena di Dominique che si ritrovò a sorridere e, malgrado, arrossire.
-Ti dispiace avere
legami di parentela con me?-
Quella volta,
unica e rara, James non rispose volutamente alla sua domanda continuando a
sorseggiare la sua BurroBirra mentre piano
Dominique gli scivolava accanto. Sorrise quando il corpo di sua cugina
si sfiorò con il suo – hai freddo?- chiese.
-No-
-Sei ghiacciata-
spiegò lui ignorando la risposta e mettendole una mano sul braccio- peggio di
un polaretto-
-Pola… cosa?-
-Dolce babbano, -
spiegò con un sorriso- chiedi a Rose, piacciono tanto a lei quei cosi. Ogni
qual volta che viene a casa mamma gliene fa trovare sempre tanti. Basta così
poco per far contenta Rose …-
Perso nei suoi
ricordi, James, non si accorse che le mani di Dominique andarono lentamente a
chiudersi a pugno serrandosi intorno la maglia che portava in un gesto di
rabbia.
-Rose è così
allegra- continuò James con un sorriso- mi chiedo come faccia lei a volte-
-BASTA!- l’urlo di
Dominique probabilmente svegliò anche qualche ragazzo dal sonno leggero in
quanto, con più fiato aveva in gola, si lasciò andare alla disperazione.
Si ricompose solo
quando James tacque e, nascondendo il viso tra le ginocchia, iniziò a piangere.
Rose è così allegra …
Basta poco per far contenta Rose …
Chiedi a Rose …
Rose,Rose,Rose,Rose … sempre
maledettamente Rose.
Lei era bionda, Rose era rossa. Lei era alta,Rose era bassa. Lei era femminile,Rose era più rude.
Lei era bella,Rose no ma Rose era anche felice …
mentre lei era tutto all’infuori che quello.
Erano così diverse
loro due, era così diversa lei da tutti quelli che conosceva.
Si sentiva
costantemente sempre in difetto come se il mondo la mettesse sempre a dura
prova e lei non riuscisse mai a superarle.
Come se si
trovasse in un’ampolla di vetro in attesa di respirare e a lei, l’aria, mancava
da troppo tempo.
Un singhiozzo
forte le scappò dalle labbra e si vergognò tremendamente di lasciar trasparire
quella sua debolezza.
Alzandole il viso
con due dita, James, la guardò con gli occhi castani e vivaci, sorridendole –
Parla, non tenerti tutto dentro-
Lo guardò, come in
cerca di una scelta.
Fidarsi o no?
Sfogarsi, mettersi
a nudo con lui?
James era suo
cugino ma non provavo lo stesso sentimento che nutriva per Albus o gli altri
numerosi cugini da parte del padre.
James era qualcosa
di diverso, particolare e magico.
Prendendo un forte
respiro iniziò a giocare con le sue dita iniziando un lungo monologo interiore.
Gli raccontò
lentamente la sua paura, il suo bisogno di sentirsi capita e protetta.
Spiegò il dolce
freddo che sentiva sempre al cuore e poi, in un gesto di
calore, abbracciò il suo corpo in un gesto di puro affiatamento.
-Spiegami- la voce
di James la fece anche vergognare in quanto era intrisa di … vergogna e
scettismo – ho capito male o tu sei gelosa di Rose?-
Dominique sbuffò
pentita dall’essersi sfogata con il caro cugino – come sempre hai capito male-
cercò di difendersi a sguardo basso.
-Allora dimmi,tesoro, cosa
significa la frase “ vorrei essere lei?”-il sorrisino che le rivolse le fece
bollire il sangue nelle vene ma respirando piano mantenne la calma, poi si
spostò contro il divano.
-Voi tutti vedete in Lei sempre l’essere
perfetto. Vedete in lei la bellezza, la chiarezza e …-
-Anche tu sei bella, Doms- la interruppe svogliato.
-Avere un bel fisico, James, non è la cosa migliore che ci sia al mondo.-
James aprì bocca ma lei con un gesto della mano lo fece tacere- per voi tutti
io sono solo questo- teatralmente si indicò e sorrise amara- un bel corpo
pronto a soddisfare i vostri piaceri ma dopo questi, io, divento evitabile.-
Si sarebbe aspettata tutto da lui, una pacca sulla spalla, un silenzio o
anche una risata ma non quello che fece.
Da James Sirius Potter si poteva aspettare di tutto ma quando lui la guardò
serio come poche volte nella sua vita
senza far trapelare nemmeno un sorriso lei si sentì imbarazzata.
-Doms, sei tu che induci la gente a pensare questo di te- disse.
-Come?- non riusciva a credere a quello che aveva sentito.
Nessuno aveva mai avuto il coraggio di darle della sgualdrina tanto esplicitamente.
Non aveva mai pensato a James in quel modo in quanto lo aveva sempre visto
come il ragazzino vivace e moralmente immaturo che pensava solo al Quidditch e
alle ragazze.
Per lei James era solo il cugino, uno dei tanti ma non lo aveva mai creduto
così sincero e pronto a assumersi le sue
scelte, colpe e decisioni.
Guardandolo in volto, in quel momento, capì che James era quello e molto di
più.
Era stato l’unico a versarle una tazza di liquido caldo quando stava
soffrendo per i corridoio della scuola; l’unico ad ascoltarlo per tutta la
notte senza mai lamentarsi e ancora l’unico a contemplare i suoi biondi capelli
senza interesse maschile … era un cugino,sì, ma lei lo vedeva in modo
diverso.
Aveva sempre avuto un occhio di riguardo per James e aveva interpretato la cosa come un affiatamente tra coetani in quanto
Ogni qual volta che passava accanto a Lily sentiva come il suo sguardo indugiava
sulla sua schiena come nel tentativo di ucciderla con lo sguardo, quando
passava accanto a Albus sentiva lo sguardo languido sul suo viso.
Quando invece stava con James, lei, non sentiva nulla di tutto quell’astio
che la circondava ma anzi … stava anche in pace con se stessa.
Quando James le prese la mano sorridendole dolcemente spiegandole la sua
visione riguardo il suo problema di non sentirsi accettata, Dominique, capì di
amarlo.
Capì che forse aveva sempre amato suo cugino e una riga sottile le si formò
sotto l’occhio sinistro quando comprese il sentimento caldo che le avvolgeva il
cuore.
Come scottata sottrasse la sua mano da quella di James.
-Doms, cosa c’è ora?-le chiese confuso vedendo il pallore sul suo viso
bianco.
La mano dove James aveva poggiato le labbra improvvisamente iniziò a
bruciarle e paralizzata se la portò alle labbra soffiandovi sopra come a
reprimere quel calore.
D’altro canto il moro si faceva sempre più confuso mentre sul viso della
cugina si impressionavano vari colori differenti: il rosso della vergogna, il
viola della rabbia e il bianco della consuetudine.
Esausto da tutte quelle emozioni sbuffò frustato prendendosi la testa tra
le mani- non so veramente cosa fare con te-le disse.
Dominique ci mise molto a sentire quello che le aveva detto ma quando ne
percepì il suono della voce rimase incantata a guardare come James si
disperasse a causa sua.
Con la mano sul volto esausto, James, sembrava veramente un bambino e un po’
in colpa lei si accostò a lui.
Gli mise una mano sul volto facendola scendere sulla guancia e poi sul
collo arrossendo quando aprendo gli occhi lui fece incatenare il suo dorato al
celeste di lei.
Scottata ritrasse la mano come offesa fin quando lui non le afferrò un
polso portandola accanto a se.
La strinse con un braccio intorno alle spalle nascondendo il naso tra i
suoi capelli- resta qui-
-C-come?-
-Resta- ripeté- non andare via. Resta qui-
-Ma io …-
-Ti prego Doms, resta- qualcosa nel suo sguardo la fece incantare e
rilassare contro il suo braccio.
Piano piano prese oblio dai pensieri tra le sue braccia e sorrise quando
capì che era lui la sua medicina dal mondo.
Per riflesso a quel pensiero gli strinse la mano e lo vide sorridere di quel gesto – Ti voglio bene cuginetta-
Un colpo al cuore colpì forte Dominque facendole perdere il sorriso che
aveva acquistato e permettendo al suo corpo di pietrificarsi sul posto.
Lei era sua cugina
Annuì – Anche io James- nel suo cuore
nuovamente la morte …
La mattina dopo quando Dominique scese
a colazione James la vide entrare dentro la sala Grande con un sorriso.
Stranamente quella mattina Doms
sorrideva e non aveva nessuna divisa striminzita al copro o gioielli a
valorizzarne la bellezza.
Era semplice, lei, nella sua camicia
nera e nella sua gonna del medesimo colore.
Una cravatta leggermente slegata sul
collo e il viso pulito da qualsiasi trucco sorrideva entrando e sedendosi al
suo tavolo.
Quando arrivò vicino lui gli sorrise e
lo salutò con un bacio e diversamente dalle altre mattine, si sedette vicino a
lui iniziandosi a servire.
Mangiò con gusto, la bionda, mangiò senza
mai allontanare il sorriso dalle sue labbra e quando James le prese la mano da
sotto il tavolo per poco la vide tentennare.
Lo stesso tentennamento della sera
precedente quando, prima di lasciarla andare nel suo dormitorio, l’aveva presa
tra le sue braccia dicendole che non doveva essere gelosa di Rose e che lei era
bella solo essendo se stessa al naturale.
Ricordò che quando le aveva sorriso lei
era arrossita impercettibilmente e di averle sussurrato che il trucco non
faceva di lei una bella donna ma che mascherava solamente la vera bellezza che
aveva da offrire.
Lei
si era morsa le labbra confusa facendole tenerezza e gioia e poi, quando non si era potuto più trattenere
oltre, l’aveva baciata leggermente senza il timore di rovinare nulla.
Si era trattenuto troppo negli anni per
non provare gioia quando lei gli aveva avvolto le braccia intorno al collo e
risposto al bacio.
Si era trattenuto troppo negli anni per
non sorridere sulle sue labbra e continuarla a baciarla ripetutamente fino le
soglie del mattino.
Per
questo, una volta seduta al suo fianco, non riuscì a
reprimere l'impulso di prenderle la mano e di stringerla a se e ne
rimase piacevolmente sorpreso vedendo il sorriso luminoso che invase le
sue labbra.
Si chinò lievemente sul suo volto
baciandole le labbra davanti lo sgomento di tutti e sorrise quando la sentì
rispondere come la sera prima.
Sentì lo stupore della gente che li circondavano
ricordargli che erano cugini e che una
gesto del genere non era concesso tra persone con lo stesso sangue
ma fece sì che quelle frasi gli scivolassero
addosso.
Perché ora aveva diciassette anni e
voleva solo godersi la vita, perché la famiglia non è niente quando c’è di
mezzo l’amore e perché quando lei gli sorrise finalmente felice e soddisfatta
di se perse tutte le preoccupazioni che
il mondo sapeva creare …
… e lei era veramente più bella di come mai era stata …
Sono qui, avanti, non farò obbiezioni.
Questa è la mia prima James per Dominique e non so cosa ne sia uscita fuori, anzi sì che lo so : UNA SCHIFEZZA!
Parlando onestamente posso dire che ci ho messo solo un pomeriggio a scriverla e si vede, direte voi -.-''
Bhè, chiedo scusa per questa pietosità e spero di vedere almeno una recensione, se non due anche più volute *_*
In caso non piacca la concellerò, giuro.
Un bacione a tutti e grazie.
I personaggi citati sono di J.K. Rowling e non sono usati a scopi di lucro come nemmeno le foto dei personaggi<3