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Autore: EmmaAlicia79    01/10/2010    3 recensioni
Una civetta "raffinata" consegna ad Harry una richiesta d'aiuto dall'ultima persona da cui se lo poteva aspettare... E il Grifondoro che è in lui si risveglia...
Genere: Azione, Comico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccoci qua. Innanzitutto, sono qui a braccia aperte per prendermi tutti i pomodori e le uova marce che intenderete virtualmente tirarmi, perché sono scandalosamente in ritardo ma, sapete com'è, ogni tanto la vita reale si infila nel mezzo e, fra lavoro, palestra e  uscite varie avevo un po' smarrito l'ispirazione. Inoltre, sono stata risucchiata nel tunnel di Queer As Folk (molto presto scriverò una FF dedicata) ed è stato difficilissimo uscirne, tant'è vero che ne ho anche parlato con la mia terapeuta, che però non si è scomposta più di tanto... Fortunatamente ^_^. Una delle più belle storie d'amore di tutta la televisione, e non mi riusciva trovare un angolino per i miei mai dimenticati Harry e Draco. Non potevo "tirare via", si meritavano una degna conclusione per cui ho sempre aspettato il momento più propizio, ed eccomi qua con l'epilogo.
Ringrazio tutti coloro che hanno recensito, chi ha messo la storia fra le preferite, o le seguite o tra quelle da ricordare o chi è passato semplicemente a leggere. Avete fatto un gran bene alla mia autostima.
Grazie a tutti e...
Byby!
*

Il giorno successivo Harry se ne stava disteso sul letto nella sua stanza in Grimmauld Place. La stanza che era stata di Sirius. Mentre era lì, steso a rimuginare sulla giornata precedente, un pensiero improvviso lo colpì: chissà cosa avrebbe pensato il suo padrino di tutta quella situazione. Di sicuro lo avrebbe preso in giro fino alla morte, o forse avrebbe approvato - da buon Malandrino - il suo comportamento un po' borderline e molto poco Grifondoro… Oppure… Oppure gli avrebbe detto di mandare tutto al diavolo, precipitarsi al Manor e lasciar parlare il cuore. Sì, perché ormai era di cuore che si parlava, o perlomeno ne avrebbe voluto parlare Harry.

La sera precedente lui e Draco si erano lasciati civilmente, una virile stretta di mano e via. Nessuno dei due aveva voglia di confrontarsi con tutto ciò che era accaduto. Il che poteva anche essere giusto, però aveva lasciato una valanga di questioni in sospeso che Harry temeva si potessero cristallizzare e non risolversi mai più. E non era quello che voleva.

Quei giorni erano stati intensi, aveva sentito molto di più in quelle poche ore che durante tutta la sua vita. Certo, la lotta contro Voldemort era stato un bel banco di prova in quanto ad emozioni, e la sua storia con Ginny era stata dolcissima, ma niente in confronto a quello che gli stava annodando le viscere in quel momento. Tutto si riconduceva ad una testa bionda e ad un paio di occhi grigio acciaio, o ghiaccio bollente se vogliamo… Harry rimbalzava tra uno stato di trance indotto dalle sensazioni che Draco gli provocava ad una furente incazzatura per quello che il biondo gli aveva fatto. Sì, perché lo aveva incantato: lo aveva chiamato, attirato tra le sue spire e poi gli aveva succhiato la vita… Adesso era sua e non si tornava indietro. Harry James Potter era inesorabilmente innamorato di Draco Lucius Malfoy.

Cazzo.



Draco quel pomeriggio era in casa e, stranamente, non aveva nessuna voglia di uscire, di cazzeggiare, di vagare per i consueti luoghi di aggregazione di maghi gay. Il che lo spaventava. Si era anche misurato la febbre per vedere se stava male ma era sano come un pesce. Si sentiva infiacchito, vuoto, spento… Solo. Di una solitudine intensa, come se qualcosa lo rodesse lentamente ma inesorabilmente da dentro. non riuscendo - o volendo - dare un senso a quella sua inquietudine si rinchiuse nel laboratorio a pasticciare con le pozioni, l'unica attività - oltre al sesso - che ultimamente lo soddisfacesse appieno. Era sempre stato bravo a creare intrugli e utilizzava questa sua abilità nei momenti - ahilui - di crisi in modo da impegnare la mente in qualcosa di pratico che tenesse lontani i fantasmi dal suo cervello. Dopo l'applicazione del Marchio Nero e l'inizio della sua attività di giovane Mangiamorte, quel laboratorio era stata la sua salvezza. Altrimenti sarebbe letteralmente impazzito. In quel momento, una bella fila di pozioni perfette era allineata davanti a lui: si sentiva più rilassato, certo, ma ugualmente solo. Non avrebbe mai ammesso di soffrire di solitudine. Anche perché fino a quel momento era riuscito a tenerla a bada. Una roboante vita mondana e impegni a non finire lo aiutavano a non sentire il tarlo rodere, ma dopo quei giorni così densi se la sentiva tutta sulle spalle. Forse perché aveva sperimentato per la prima volta in vita sua la vera complicità in una coppia e le futili compagnie di cui usualmente si circondava non ne reggevano il confronto. A quel pensiero represse un moto di disgusto. Da quando diamine un Malfoy anche solo pensava in maniera così sdolcinata?!? Scuotendo la testa in segno di disappunto per se stesso, uscì dal laboratorio e andò nel parco a prendere una boccata d'aria.

Passeggiava da un paio di minuti quando il vento gli portò alle narici un odore: di buono, di fragrante, di limone caldo… Si sentì affondare un pugno immaginario nello stomaco e gli si mozzò il respiro in gola. Non poteva essere…
- Potter? - chiese titubante senza voltarsi.
- Sì - rispose una voce calda alle sue spalle, l'esatta trasposizione sonora dell'odore che lo aveva improvvisamente annientato.
Lentamente, Draco si voltò e nel chiarore della luce vide un bellissimo ragazzo sorridergli scherzoso e i suoi occhi color giada sfavillare.
- Ciao, Draco.
- Ciao… Hai dimenticato qualcosa? - nel dubbio, era sempre meglio attenersi al personaggio. Dentro, però, Draco stava lentamente svenendo.
Perché è tornato?
- Sì… Questo - disse Harry e, avvicinandosi al biondo, gli prese dolcemente la mano destra e la strinse fra la sua.
Draco era confuso e lasciò perdere "il personaggio" per un momento.
- Ma… La mano ce la siamo già stretta ieri… Cosa cambia adesso?
- Questa è la stretta di mano che non ti volli dare il primo anno. Adesso rimpiango profondamente di non averlo fatto.
Con le mani ancora agganciate, i due si guardavano l'anima, smeraldo dentro diamante e viceversa. Adesso, era "dentro", non "contro" come era stato fino a poco tempo prima.
Harry non poteva saperlo, o forse sì - maledetto istinto Grifondoro - ma aveva appena detto l'unica cosa che aveva il potere di sciogliere il cuore di Draco, già pericolosamente provato negli ultimi giorni. Quella mancata stretta di mano era stato uno dei dolori più profondi  e acuti che Draco avesse mai provato in vita sua.
- Harry, l'umiliazione, il rifiuto…
- Lo so… Scusami, ti chiedo perdono.
- Perdono accordato… - sussurrò Draco aprendosi in quel magnifico sorriso che pochi avevano avuto l'onore di vedere. - Ma a questo punto mi sento in dovere di fare anch'io una confessione.
Le mani erano sempre l'una nell'altra,  gli sguardi agganciati…
- L'altro giorno, quando beh… Dopo che… Ehm… Insomma quando ti ho cacciato, mi sono sentito un verme.
- Effettivamente un po' lo sei stato - confermò Harry fra il serio e il faceto
- Lo so, però… Avevo paura. Non mi ero mai lasciato andare così con nessuno - in nessun senso - e mi sentivo troppo esposto e vulnerabile. Non ci sono abituato, tutto qua. Scusami anche tu. Perdonami.
- Perdono accordato - disse il moro ridendo copiando l'altro. Ormai tutt'e quattro le mani erano intrecciate e le distanze si stavano pericolosamente riducendo.
- Una cosa Harry…
- Dimmi.
- Perché ti sei abbassato a tanto? Hai coscientemente messo a repentaglio la tua integrità per cosa? Per… Me? - e qui Draco si morse mentalmente la lingua. Stava ridicolmente scadendo nel melenso.
- Beh, diciamo che in guerra e in amore tutto è permesso…
- Ah… - commentò Draco un po' deluso.
- … E questa non è decisamente una guerra - concluse Harry attirando finalmente a sé il biondo.

THE END.

NdA: non ho volutamente insistito sul finale perché a me questi due piacciono come sono, un po' orso uno e altezzoso l'altro, per cui un Happy Ending troppo Happy mi sarebbe sembrato fuori luogo... E lasciamoli un po' da soli, perdiana ^_^!
  
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