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Autore: Tetide    01/10/2010    12 recensioni
Una crociera, per dimenticare; un viaggio per ricominciare. Un incontro inaspettato, in un momento inaspettato. Dopo una separazione è sempre molto difficile ricominciare, anche per Rosalie; ed è per questa ragione, che Oscar ed André le propongono una vacanza un pò diversa... che finirà per cambiarle la vita!! Dedico questa storia a Ninfea Blu e a tutti coloro che hanno amato Blue Velvet. Per la fanart al capitolo 6, debbo un enorme grazie a Ninfea Blu!
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7- Bateau de vie CAPITOLO 7
BATEAU DE VIE

Rosalie POV.

Le navi assomigliano alla vita. Non c’è dubbio.
Basta osservare questa nave per accorgersene.
Seguiamo una rotta, che è quella giusta anche se non la conosciamo (per lo meno, noi passeggeri), e che dopo un lungo percorso, ci conduce sempre nelle acque accoglienti e sicure di un porto.
A volte, lungo il percorso può esservi mare mosso, ma si finisce sempre per giungere nel porto.
E se ci si imbatte in una tempesta assai prima del porto?
Ma che vado a pensare!!
Sei diventata anche filosofa, adesso, Rosalie?

Affacciata alla balaustra, la ragazza osservava la fila di gitanti scendere dalla nave per dirigersi ai pullmann; sul viso, la brezza piacevolmente calda tipica di una nave ormeggiata in porto, in un luminoso mattino estivo.
C’era la solita calca: Oscar ed André, dovendo affrontare di lì a poco un’escursione in trekking, stavano trasportando due borsoni, uno a testa; Axel e Marie Antoinette, invece, salutati gli amici, si stavano avviando verso un pullmann più distante, lei con un cappello di stoffa a falda larga in stile “Via col Vento”, e lui che la seguiva in jeans e canottiera firmata Armani.
“André, sei sicuro di aver preso la crema solare, vero? Non vorrei una scottatura, sai…”,
“Oscar, per favore, per una volta almeno fìdati: è in borsa!”,
“Ah, lo spero bene! Perché, in caso contrario, sarai tu a cercare una farmacia per acquistarne un’altra!!”,
“Come vuoi, amore. Ma vedrai, non ce n’è bisogno!”,
“Ciao, ragazzi! Ci si vede stasera, al pigiama-party su in piscina!”,
“Ciao, Antoinette! Passate un buon pomeriggio!!”.

Rosalie sorrise, osservandoli. Sentì un braccio che le circondava le spalle e si girò, vedendo Saint-Just; gli appoggiò il viso su una spalla, dopo avergli sorriso con calore.
“Perché non siamo andati con loro?” gli chiese,
“Perché ho altri programmi per noi: voglio farti una sorpresa!”,
“E quale sarebbe?”,
“Se te lo dicessi adesso, che sorpresa sarebbe?”,
“Mmhh… hai ragione…”, Rosalie socchiuse gli occhi, sempre appoggiata alla spalla del compagno.


Come tutte le Isole Greche, Rodi è una terra assolata e luminosa, fin troppo: un insieme, ed al contempo un contrasto incredibile, tra il color ocra assolato e brullo della terra e della nuda roccia, ed il bianco abbagliante di qualche villaggio che occhieggia qua e là come un dipinto stile cartolina. Indubbiamente pittoresca, anche se non particolarmente comoda per trovare alloggio.
Dileguatasi la calca dei pullmann, Rosalie e Louis erano scesi assieme ai pochi passeggeri che, come loro, avevano preferito il fai-da-te alle impegnative escursioni guidate; tra questi, in maggioranza coppie, vi erano anche Girodel e la mora, che ormai facevano coppia fissa.
Si incamminarono per le vie del paesello, che erano più che altro degli stretti sentieri fiancheggiati da case intonacate di bianco, tipiche di quelle terre; qua e là, una nota di colore era data dalla cornice di una finestra intonacata di azzurro o da un vaso di fiori multicolore(1).
“Dài, prova a prendermi!!” Rosalie giocava col suo amore, fingendo di nascondersi dietro ai muretti bassi di pietra candida,
“E’ inutile: lo sai che ti trovo! Non mi scappi!!”.
Ed in un attimo, le fu addosso abbracciandola, in uno scoppio di risa liberatorie da parte di entrambi.
L’abbraccio mise da parte l’aspetto giocoso, per divenire intenso, passionale; cospargendole il collo di baci, Louis sussurrò all’orecchio di Rosalie “Vuoi davvero passare tutto il pomeriggio a passeggiare per queste strade?”,
“Perché, tu avresti… un’idea…  migliore?”, ansimò lei,
“Sì, una l’avrei… se tu sei d’accordo…”.
Rosalie annuì, gli occhi socchiusi, estasiata.
Subito, Louis la prese per mano e la condusse dentro al dedalo di viuzze, con passo sicuro.
“Dove stiamo andando?” fece lei,
“… Eppure dovrebbero essercene, da qualche parte… almeno, così mi hanno detto al banco informazioni…”, Louis pensava ad alta voce,
“Ma di cosa parli?”,
“Ah, eccone uno!!”, l’uomo indicò col dito una piccola insegna in fondo alla strada, mentre i suoi occhi blu si illuminavano.
Trascinò letteralmente una stupefatta Rosalie fino in fondo alla stradina, fino ad entrare nella hall di una minuscola affittacamere per turisti.
Lasciata la mano di Rosalie, Louis si avvicinò al banco e chiese una camera in Inglese; la donna, nel frattempo, si guardava attorno compiaciuta del candore delle linde pareti, che lì dentro pareva ancora più bianco, e delle piccole felci, che conferivano un aspetto ancor più accogliente ad una già rilassante penombra.
“Siamo fortunati, ci hanno dato quella col balconcino! E c’è anche la piscina!”, Louis riprese la mano della ragazza, conducendola su per le scale(2).
Ridendo sotto ai baffi, Rosalie decise di stare al gioco.
Non appena entrati in camera e chiusa la porta, iniziarono a spogliarsi; Rosalie guardò di sottecchi Louis.
“Ma ce li hai…?”,
“Tranquilla, li ho portati!” le rispose lui, capendo al volo il suo pensiero.
La ragazza sorrise: era chiaro che Louis aveva in mente quel “diversivo” da un po’ di tempo, e lei se ne sentì lusingata.
Scostando le tende di tela trasparente del piccolo baldacchino, Louis la prese in braccio e la depose sul letto.
“E’ la nostra luna di miele?” gli chiese lei in un sorriso,
“Diciamo di sì”.
Si scambiarono un bacio appassionato, percependo l’uno l’eccitazione dell’altra.
In quella stanzetta dominata da una dolce penombra e da una brezza profumata di mare, Rosalie affogò nell’oblìo il tradimento subito, tra scìe di baci appassionati e di carezze sempre più audaci; poi, l’unione.
Bernard era lontano anni luce.
Si amarono per due volte, rimanendo poi abbracciati sulle lenzuola bianche del letto.
Louis le carezzava leggermente i capelli.
“Louis…?”,
“… Mh?”,
“Tu… mi ami, vero?”,
“Che domande mi fai?!?”,
“… E mi prometti… mi prometti di non tradirmi mai?”.
Sorridendo, lui le lasciò un bacio sui capelli “Ma certo, sciocchina! Che ti viene in mente?”.
Anche Rosalie sorrise.
“Che ore sono?”, chiese lei,
“Appena le sei. La nave rimarrà attraccata in rada(3) tutta la notte, quindi non c’è motivo di affrettarsi!”,
“E invece sì!”, Rosalie si alzò dal letto, dirigendosi verso il balconcino “Bisogna arrivare in tempo almeno all’ultima scialuppa!”.
“Aspettami!”, anche Louis si alzò.
Nudi, si affacciarono al balconcino, dal quale si vedeva una distesa di tetti di ardesia grigia e di pareti bianche; all’orizzonte, oltre il paese, brillava il turchese del mare.
“E’ una sensazione strana, Louis… per la prima volta in vita mia mi sento appagata e… libera!”,
“Anche per me vale la stessa cosa” l’abbracciò da dietro lui, dandole un bacio tra i capelli; poi aggiunse “Ti va di scendere in piscina?”, indicando la piccola piscina nel cortiletto, incastrata fra alte mura bianche,
“Certo! E’ o no la nostra luna di miele?”.
Ridendo, rientrarono nella stanza, si rivestirono di fretta e scesero nel cortiletto, dove, dopo essersi spogliati un’altra volta, si gettarono in piscina.
“E se provassimo una variante?”, Louis si avvicinò nell’acqua a Rosalie, provocante,
“Sei incredibile!! Non ti stanchi proprio, eh?!”.
Nudi, in piscina, fecero di nuovo l’amore.

Ore 8,30. Il sole tramontava in un tripudio di rossi e rosati sul mare.
I pullmann stavano facendo ritorno alla nave.
Oscar ed André, sudati ed accaldati, si trascinavano stancamente dietro Alain e Axel.
“Che roba! Non prenderò mai più parte ad un’escursione trekking!”, stava dicendo Axel,
“Di che ti lamenti? Te la sei cavata benissimo, su quel terreno accidentato”, gli rispose Alain,
“Ah, ma mai quanto te, che hai dovuto prendere in braccio tua moglie!”,
“A proposito, come sta Diane?”, si intromise Oscar,
“Mi ha chiamato sul cellulare poco fa: la dottoressa di bordo se ne è andata, ma in cabina c’è ancora Antoinette con lei. Non aveva idea di essere così fragile davanti alla fatica, ma ora sta meglio”, disse Alain,
“Anche Antoinette non è adatta ad escursioni simili: ha fatto bene a riaccompagnare Diane alla nave”, la voce di Axel,
“Però, lei non si è sentita male”,
“Per fortuna!”, sospirò Axel.
“A proposito, stasera c’è il pigiama-party!”, si voltò André “Cosa pensate di mettervi?”,
“Non ho idea. E’ la prima volta che partecipo ad una festa del genere…”,
“Si ballerà tutta la notte!” fece Oscar rimettendosi bene lo zaino sulla spalla,
“Verranno anche Rosalie e Louis?”, le chiese André,
“Se non saranno troppo occupati…” gli sussurrò lei, in risposta.

Superati i controlli di rito, risalirono a bordo; attraversando i ponti per andare in cabina, scorsero Rosalie e Louis che scherzavano col comandante(4) e con un altro ufficiale; li salutarono, e Rosalie rispose al saluto della sorella.

                               **********

“Forza, scateniamoci!!” un Gerard Lassalle in canotta del pigiama e shorts urlò letteralmente sul microfono, rivolto ad una pista, anzi ad un ponte, impazzito.
Un urlo gli rispose.
Oscar ed André, entrambi in pigiami di taglio maschile, stavano impazzando sulla pista al ritmo di disco-dance, al punto che un gruppo di persone li guardava ammirati, compresi Alain, con un trasandatissimo pigiamone a righe, e Diane, in baby-doll rosa.
“Vedo con piacere che ti sei ripresa bene!” Marie Antoinette gridò per oltrepassare la musica, rivolta all’amica,
“Sì, anche grazie a te!” le rispose Diane “E complimenti vivissimi per la camicia da notte, sembri una regina stasera!”.
Ed era vero: lo stile di Antoinette non si smentiva nemmeno ad una festa superinformale come un pigiama-party: una lunga camicia da notte color verde acqua, perfettamente abbinata al pigiama in seta blu del fidanzato.
“Oscar! Guarda là, chi sta arrivando!” André toccò una spalla della moglie con una mano, mentre con l’altra indicava col dito.
Dal fondo del ponte scoperto delle piscine, una coppia si avvicinava a loro: Rosalie e Louis.
Lei indossava una lunga camicia da notte molto scollata lilla, con il corpino in pizzo, lui un pigiama in seta bianca (con casacca sbottonata, ovviamente!!).
Non appena arrivarono, calamitarono subito l’attenzione di tutta la compagnia.
“Ma porc…” fece Oscar, mettendosi le mani ai lati del naso, “Dove l’hai trovata quella, sorella?”,
“Alla boutique della nave. Perché? Non ti piace?”.
“E allooooraaaa!” la voce di Lassalle risuonò dal microfono alta per tutto il ponte “Adesso andiamo con le melodie latine… per iniziare, beccatevi questa!!”.
Attaccò La camisa negra(5).
Sulla pista iniziò un ondeggiamento frenetico a tempo di musica; visto dall’alto, l’intero ponte sembrava un colorato mare in tempesta.
Rosalie sentiva il cuore pieno di una gioia indescrivibile: aveva ritrovato l’amore, non ci sperava davvero tanto presto! Ma una vocina dentro di lei le diceva proprio che era troppo bello, che non avrebbe dovuto lasciarsi prendere troppo, da subito: era meglio, per ora, mantenere un profilo “contenuto” e non lasciarsi andare troppo agli slanci di entusiasmo, non prima di aver verificato quanto solide fossero le loro basi, almeno.
Certo, però, che in una situazione come la sua attuale, ciò era assai difficile: come faceva a trattenersi dal lasciarsi andare, a volte anche dall’esultare di gioia? La sua parte più razionale, o, se vogliamo, quella più scettica, non riusciva a convincersi ancora del tutto, scottata com’era dalla precedente botta; di contro, il cuore cantava a voce spiegata la sua canzone d’estate.
E Rosalie se ne stava in mezzo.

Oscar abbandonò la pista, sudata fradicia dopo quel ballo scatenato (il suo pigiama aveva le maniche lunghe), e si appoggiò alla balaustra. Da lì, poteva vedere benissimo le luci del porto e della costa, un po’ più lontano; sicuramente, la gente da terra stava godendo della visione della nave in festa, pensò.

                                               **********

“Ma non mi dire!! Tre volte, di cui l’ultima nudi in piscina? Hai trovato l’uomo ideale, ragazza!!!”.
Stesa sul letto della sua cabina, Rosalie rise alle parole di Charlotte, che le arrivavano dal cellulare.
“E finalmente hai smesso di piagnucolare! Mi fa piacere” aggiunse,
“E’ anche merito tuo. Tutti quanti qui, a partire da te fino a mia sorella mi avete riempito la testa con la faccenda che dovevo affrontare questa cosa; se non l’aveste fatto, o io non vi avessi dato retta, a quest’ora starei ancora a piangere!”,
“Senti un po’… pensi di presentarmelo il tuo bello, quando sbarcherete? Ti giuro che non te lo tocco, non fare quella faccia che sto già immaginandomi!! Lo sai che non vado matta per i biondi, quindi sei al sicuro!”,
“Ma certo che te lo presento! Di te mi posso fidare, lo so. E poi, di Jeanne ce n’è una sola!”.
Risero di nuovo.
“Dov’è adesso il tuo bello?”,
“Al self-service, credo: abbiamo appuntamento là”,
“Allora, non voglio prenderti altro tempo, vai pure da lui. Poi ci sentiamo!”,
“Contaci!”, Rosalie chiuse la chiamata, restando con un mezzo sorriso disegnato sulle labbra.
Se non fosse stato per quelle ultime resistenze, avrebbe potuto dirsi completamente felice; ma aveva preferito non parlarne con l’amica, per non sentirsi dare della sospettosa, come al solito.
Canticchiando, si alzò e si preparò per salire al ponte dove si trovava il self-service, ed in pochi minuti era già in corridoio.
Riuscì a riconoscere la sua voce già prima di entrare, parlava al telefonino pure lui.
Chissà con chi starà parlando, pensò.

 
 

    
 

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(1)Chiedo scusa a tutti, dato che qui, più che la medievale Rodi, sto descrivendo la pittoresca Santorini; il fatto è che mi piace troppo quest’isola così luminosa per non ambientarvi le scene che… tra poco seguiranno!!
(2)Un piccolo omaggio a coloro che hanno amato particolarmente “quella” scena di Blue Velvet, anche se mi rendo conto che qui, l’atmosfera è del tutto diversa!
(3)Questo accade quando il fondale del porto è troppo poco profondo per ospitarvi una nave di stazza grossa, come, ad esempio, nei piccoli porti.
(4)Un “regalino” per Pry!!
(5)Per questo, debbo un ringraziamento particolare a Lady in Blue.

Salve a tutti!!
Scusate per il ritardo, ma su questo capitolo ho avuto un ripensamento dell'ultimo minuto; ed a proposito della fine, aspettate prima di dare giudizi affrettati su Saint-Just, le cose non stanno come potrebbero sembrare a prima vista!! ;-)
Le scene del pigiama-party sono anch'esse ricordi personali... mi ricordo che, mentre stavo salendo in discoteca con un'altra ragazza conosciuta sulla nave con addosso la camicia da notte, in ascensore due tizi di mezza età ci guardavano allibiti... e noi, per tutta risposta, dicemmo loro: "No, non siamo matte!!". La mia prima crociera, nel 1993, che ricordi...
O.K., basta malinconie, adesso!
Lady in Blue: voglia di mare, eh? Allora siamo in due! Rosalie, stavolta, si è sciolta... in piscina!! E scusate se non ho potuto andar più a fondo con i particolari, dato il rating arancione! ;-)
StregaGrianne: me lo chiedo anche io come faccia Oscar a resistere ad André... forse è perché ai soldi spesi per le escursioni (che sono davvero molto care, garantisco) ci tiene parecchio. E se André in costume ti era piaciuto, che ne dici di questo André in pigiama??
Cicina: grazie dei complimenti, carissima, ti assicuro che rendere una storia "diversa" e non scontata non è facile, anche se debbo dire che l'atmosfera di una nave da crociera aiuta molto.
Ninfea Blu: Sì, per quanto assurde siano, quelle frasi sono proprio vere!!! Dunque, ti piace la coppia con Girodel come cavaliere? Beh, d'altronde in crociera un bonazzo come lui non poteva mancare... vorresti per caso fare un tuffo in piscina con André? XD
Kikkisan: ti ho prenotato una cisterna, dato che già immagino cosa ti sarà successo durante la lettura di questo capitolo XD E certo che Rosalie è proprio fortunata, con quel fustacchione... ah, se vai in una crociera accalappia-bonazzi, mi associo anche io, chissà che in due non riusciamo a trovare un Saint-Just: quattro occhi vedono meglio di due, si dice...
Crissi: idem per te (la cisterna, dico) XD Allora, che te ne pare della scena in piscina???? Forse una cisterna non basta neppure, vedrò di trovare qualcos'altro... Il ciondolo? No, non ha nulla a che vedere con Bernard! E' solo un portafortuna personale di Rosalie.
Livia: io regista?? GRRAZZZIE, mi lusinghi troppo, davvero non so cosa dire!! E' che per una volta ho voluto provare a scrivere qualcosa di più leggero, ambientandolo in un contesto che amo (la crociera); ma come avete visto, le storie del tutto "leggere" non sono il mio forte: se non c'è un minimo di tormento e di introspezione, mi annoio! XD
Pry: quanto a Celentano, me lo aspettavo... ma ti perdono, proprio perché sei tu! XD Soltanto, non oso pensare in quale casino ti troverai se vorrai dare un'occhiata ad un'altra mia fic dove tirerò in ballo Glenn Miller... lasciamo perdere per ora, và... Grazie anche a te per i bei complimenti (stà tranquilla, NON mi hai offeso), e se il buffet di mezzanotte ti era piaciuto, dammi il tuo parere sul pigiama-party!
Kira91: innanzitutto, bentornata tra i miei recensori, mi stavo chiedendo dove fossi... :-) Che te pare di Oscar in pigiama?XD Quanto alle canzoni... debbo pensare che te le sei sentite tutte??
Medusa: caso mai passassi di qui, io ci sono, eh...

Un bacio a tutti, Tetide.






  
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