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Autore: Phoenix95    02/10/2010    1 recensioni
Victoire salutò la sua famiglia e salì in fretta sull' Espresso, io la guardai... mi sentii un po' strano.
Quando passò si sprigionò un dolce profumo di vaniglia, annusai la mano e il profumo era più intenso.
Sorrisi e mi diressi verso lo scompartimento dei miei amici.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Teddy Lupin, Victorie Weasley
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Ted..
Quella mattina del 1° Settembre mi svegliai più presto del dovuto.
Il sole filtrava da una fessura in mezzo alle tende e tutto in casa era molto silenzioso, nonna ancora dormiva.
Stiracchiandomi e sbadigliando misi le pantofole e mi diressi verso la scrivania per scrivere a Phil e a Terence che sarei andato a King's Cross con Harry e Ginny e di non preoccuparsi per il passaggio in stazione.
Con un'ultima riletta misi le due lettere dentro la busta e le legai alla zampa di Archie, l mio gufo.
Archie mi era stato regalato dalla nonna il primo anno ad Hogwats e gli sono molto affezionato.
Il pennuto era pena tornato dalla caccia notturna e stava spolpando un osso di un piccolo topo.
"Ciao Archie" il gufo tubò allegro in risposta "dovresti consegnare queste per me a Phil e a Terry".
Archie scrollò le penne e mi beccò delicatamente le dita, poi saltò sul davanzale e spiccò il volo verso il sole che ormai stava sorgendo e irradiava le colline a orizzonte.
Mi soffermai un attimo a guardare il mio gufo fino a quando non divenne un minuscolo puntino nel cielo, poi sbadigliai e mi diressi a fare la doccia.
Adoro fare la doccia con l'acqua fredda, soprattutto di mattina, aiuta a svegliarmi.
quando ebbi finito indossai una T-Shirt e dei jeans puliti e scesi di sotto a fare colazione.
La nonna era già sveglia ed era impegnata a prepararmi le uova strapazzate.
"Nonna, faccio da solo, non ti preoccupare!" dissi esortandola a tornare a dormire, lei mi abbracciò e disse "Ah, sciocco di un ragazzo! Tua nonna è meno vecchia di quanto pensi, siediti e mangia, da bravo!" sorrise e mi diede una pacca sulla schiena.
La cucina era innondata da una luce chiara e abbagliante, e l'aria che entrava dalla finestra profumava d'autunno, erba fresca e rugiada.
Nonna mi piazzò davanti un bicchiere del suo succo di zucca e le uova con pancetta, le sorrisi e iniziai a mangiare.
Quell' estate ero stato con Harry e Ginny in Norvegia e poi sono andato con loro, Ron e Hermione in Romania a trovare Charlie e la sua famiglia.
Charlie allevava da anni draghi di ogni specie e mi ero proprio appassionato a quelle creature stupende eppure così letali.
Phil di recente mi aveva mandato una cartolina dall' India, suo padre è un grande guaritore del San Mungo e si era recato lì per apprendere l'arte delle erbe e delle medicine.
Lo sfortunato Terry invece ha passato le sue vacanze da zia Whilelmina in Scozia, ma non è andata poi così male, mi ha scritto che ha conosciuto una ragazza del posto davvero carina e che si tenevano in contatto via gufo.
"Harry ti viene a prendere alle 9?" domandò la nonna "Ho sentito che il piccolo James inizierà il primo anno" sorrise "finalmente quella piccola peste andrà a scuola e vedrai cme lo meteranno in riga i professori!" rise e si avvicinò a me.
"Ieri, mentre facevo le pulizie in soffitta ho trovato questa..." era diventata improvvisamente seria e un velo di tristezza le era caduto sugli occhi.
Tirò fuori dalla tasca una foto un po' consunta e me la porse.
Io la presi e mi sentii sprofondare... "Mamma... Papà..."sussurrai a mezza voce.
I mei genitori sorridevano e salutavano dalla foto, c'ero anch'io ed ero in braccio a papà, i miei capelli cambiavano colore a ritmo regolare, da rossi a biondi, da biondi a castani e da castani a neri.
Guardai la nonna e le scese una lacrima.
"I tuoi genitori sono stati molto coraggiosi e hanno combattuto per un futuro migliore... per il Tuo futuro..." la sua voce incrinata dalle lacrime mi paralizzò e la solitudine mi abbracciò in una morsa stretta come una triste amica.
Strinsi la nonna in un abbraccio e le died dei colpetti sulla schiena.
"Mi mancano, sai? Non faccio che pensare a loro, a tua madre tutti i giorni..." mi sussurò nell'orecchio cn la voce rotta dal pianto, "Mancano anche a me nonna, tanto..." le risposi.
Lei si sciolse all'abbraccio e si asciugò con un fazzoletto le lacrime, poi mi sorrise e mi accarezzò una guancia "Promettimi che diventerai un grande mago come loro" disse seria guardandomi negli occhi.
"Certo, nonna, sono fiero di essere loro figlio e diventerò un Auror proprio come la mamma".
La nonna mi baciò sulla fronte poi guardando l'orologio trillò con l'allegria di sempre "Ma sono quasi le nove! Svelto, corri di sopra a prendere il baule, Harry sarà qui a momenti!"
Guardai anch'io l'orologio e salii di corsa le scale, sfrecciai per il corridoio ed entrai nella mia stanza.
Archie non era ancora tornato.
Presi il baule e la gabbia vuota scesi nuovamente di sotto trascinando il carico pesante, nonna mi vide in cima alle scale "Baule Locomotor!" disse agitando la bacchetta veloce, "Ma non hai ancora imparato a usare gli incantesimi? Eppure hai preso una "O" in Incantesimi ai G.U.F.O!!!" mi guardò severa e poi sorrise di nuovo come smpre.
Da fuori si sentì il rumore i un clacson "Harry!" sorrisi.
Nonna aprì la porta e fuori era parcheggiata un'auto del Ministero di un blu scuro e dai finestrini si vedevano spuntare le facce di tre ragazzini vispi.
Harry e Ginny scesero dall'auto e Ted corse loro incontro.
Il suo padrino era sempre lo stesso, alto, magro e con l'inconfondibile cicatrice.
Ginny era avvolta in un soprabito color smeraldo e gli sorrideva radiosa.
"Ciao Ted" disse Harry abbracciandomi e dandomi una pacca sulla schiena "Come va? tutto bene con i G.U.F.O?" mi chiese sciogliendosi dalla stretta.
"Sì, ho preso quasi tutte "O", due "E" e un "A" in Divinazione" risposi baciando Ginny sulle guance.
"Divinazione? Ma a che serve?! Ho sempre odiato quella materia!"rispose Harry ridendo; la Cooman infatti aveva insegnato quando il suo padrino frequentava Hogwarts e aveva la sgradevole abitudine di predire la sua morte a ogni lezione.
Salutai in fretta la nonna e salii in macchina "Ti scriverò ogni settimana" urlai dal finestrino agitando la mano.
"Non ti preoccupare figliolo, ci vediamo a natale!" rispose lei sulla soglia di casa.
"A presto Andromeda, conto su di lei a Natale" gridò Ginny mentre Harry metteva in moto.
Nonna sorrise un'ultima volta e presto sfrecciammo giù per il viale verso Londra.
Durante il viaggio pensavo al Quidditch e ai momenti che avrei passato con i miei amici... Quest'anno sarebbe stato il migliore di tutti.

Victoire

Uno scalpiccìo, il rumore delle tende scostate mi colsero nel sonno di una fresca mattina del primo giorno di Settembre.
"Victoire, sveliati tesoro!" disse mia madre entrando nella mia stanza di corsa.
"Victoire, sai che jorno è oggi? E' il primo Settombre, inizia la scuola!" strillò mia madre scrollandomi.
"Mamma, adesso mi sveglio, ancora cinque minuti!"protestai con la voce impastata dal sonno, "Nionte affatto! Tu ti svegli adesso o di butto giù io dal letto personalmonte!" minacciò lei guardandomi duramente.
Rassegnata scesi dal letto e mi vestii, misi una gonna lilla e una camicetta bianca con un cerchietto abbinato.
Scesi di sotto, e trovai mio padre che faceva colazione con Dominique e Louis.
"Ciao papà" stampai un rapido bacio sulla guancia a mio padre mentre leggeva il Profeta.
"Finalmonte! Era ora che ti sveliassi!" disse mia madre portandomi la colazione.
Alzai gli occhi al cielo e addentai un toast annoiata.
"Guarda Felur, hanno messo un'articolo su James Potter, il figlio di Harry" disse improvvisamente papà alzando gli occhi dal Profeta, mia madre lo guardò interrogativa.
"Il figlio primogenito di Harry Potter, James Potter, di anni 11, oggi entrerà a Hogwarts per iniziare il suo primo anno nella scuola di Magia e Stregoneria. Il ragazzo si rivelerà brillante come il padre o pestifero come il nonno? Continua a pagina 10"
lesse papà, poi sorrise e aggiunse "Pazzesco, hanno chiesto a Harry un parere sui voti che James otterrà ai G.U.F.O! Harry non si è neanche degnato di rispondere ovviamente." papà rise e porse il giornale a mamma, lei lesse velocemente e commentò "Povero Arrì, non lo lasciano mai un po' di pasce, scè sompre un articolo dedicato a lui sul Settimanale delle Streghe, starà andado fuori da gangheri!".
Harry Potter era molto famoso nel mondo magico per avere sconfitto per ben due volte il mago oscuro più temuto di tutti i tempi ed era anche mio zio.
Aveva sposato zia Ginny e avevano tre figli, i miei cugini James, Al e Lily, era il capo degli Auror.
Abitavano in una bellissima villa in Cornovaglia e qualche volta io e i miei fratelli andavamo a giocare a Quidditch da loro.
"Forsa Victoire, è tordi! Vai a prondere le tue cose che tra poco partiamo!" disse mia madre dalla cucina.
Mi alzai sbuffando e ritornai in camera a prendere il baule e la mia civetta Joyce.
Dominique mi aiutò a portare tutto e a caricarlo in macchina, adoravo mia sorella e andavamo molto d'accordo.
Misi un paio di noci nella gabbia della civetta e lei fischiò allegra strofinando la testa sulla mia mano.
Papà mise in moto e partimmo per Londra.
Ero eccitatissima di rivedere le mie migliori amiche Gwyneth e Lena, insieme facevamo il 4° anno ed eravamo tutte in Grifondoro.
Avevo anche degli amici come Bradley e Finn di Grifondoro, Christopher di Corvonero e Alice di Tassorosso.
Mentre l'auto percorreva la strada fantasticavo e pensavo ai bei momenti che avrei passato e pensai che quest'anno sarebbe stato davvero stupendo.

  
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