Fanfic su attori > Coppia Gyllenhaal/Ledger
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Autore: Irishkoala    02/10/2010    4 recensioni
Una proposta che può cambiarti la vita. L'incontro che non ti aspetteresti mai ma che stai cercando da sempre, perchè vuoi che succeda. Non lo ammetti a te stesso, ma non riesci a tirarti indietro, perchè sai che lo vuoi. Il problema è rischiare, fidarsi, accettare nuove sfide, anche se sembrano completamente distanti dalle tue concenzioni. Niente te lo impedisce, ma niente ti obbliga ugualmente.
Sei tu che decidi e, per una volta, potrebbe essere la scelta buona che ti cambierà per sempre. In quell'unica maniera per cui non avresti mai pensato che sarebbe accaduto proprio a te.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Love Is A Force Of Nature'
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Stop prima di cominciare ^^
Solo per dirvi di stare attenti ai numeri tra parentesi che troverete durante il capitolo. Cliccate e vedrete le foto in questione fatte in quel momento!
Besos
Ci vediamo in fondo ^.-










~Due.

Ur dammit good




Ero seduto in un camerino. Non avrebbe dovuto esserci nulla di strano in quel particolare.

Ero abituato ai camerini, ne avevo 'passati' parecchi in precedenza e, comunque, lavorare in teatro implicava viverci dentro, più o meno.

Ma quello era diverso. O forse era per il fatto che io mi sentivo fuori luogo, che non avevo ancora nessuna idea di quello che sarebbe successo quando Naomi sarebbe entrata da quella porta e come sarebbe finita la giornata.


Ecco, puoi aspettare qui, appoggiare le tue cose, tanto non entrerà nessuno a romperti e puoi fidarti a lasciare anche lo zaino” disse Sienna appena aprì la porta che mi aveva indicato.

Ok grazie...dovrò aspettare molto?” non seppi perché lo chiesi, ma volevo perdere il meno tempo possibile in quella storia, soprattutto avrei dovuto trovare una scusa convincente il giorno dopo, sia con Hayden che con il mio prof per non essere andato al corso. La vedevo grigia.

Nono, Naomi dovrebbe arrivare a momenti. Sta finendo con le ragazze al primo piano, un gruppo di modelle che tra un quarto d'ora hanno un servizio, poi te la mando”

Annuii “Quindi Naomi sarebbe?...”

E' una delle nostre costumiste e truccatrici, al momento è quella che si occupa del servizio che devi fare tu...è molto brava, puoi chiederle qualsiasi cosa, se hai dei dubbi”

Feci un ulteriore cenno d'assenso poi rimasi da solo, Sienna mi fece capire la sua fretta e il fatto che non poteva stare via dalla reception per molto tempo nel caso fosse arrivato qualcuno.

Ma quel posto era enorme! Era l'unica segretaria del circondario?

Comunque non la trattenni, avevo bisogno di stare da solo e riordinare le idee, anche se non sarebbe servita una spiegazione difficile per capire cosa avrei dovuto fare.

Ancora non ne ero convinto però e una parte di me stava continuando a pensare che, appena Sienna avrebbe chiuso la porta, sarei potuto sgattaiolare fuori per tornare in strada e non badare più a tutta quella cazzata.

L'istante dopo avevo già rimangiato l'idea visto che non sapevo assolutamente come fosse fatto quel posto, e a meno che non mi fossi messo alla ricerca di un'altra uscita, con il rischio di perdermi, avrei dovuto comunque passare di fronte al lei per raggiungere l'entrata principale. Quindi era solo fatica sprecata.


Mi ero già messo l'anima in pace. Mi ero guardato un po' attorno, constatando che non ci fosse nulla di anomalo e tutto l'arredamento era nella norma, tra sedie, bancone davanti agli specchi, vestiti in alcune croci sul fondo e dei poster appesi alle pareti che riprendevano servizi di modelli per vari giornali, un classico camerino.

Decisi di piantarla di preoccuparmi inutilmente. Non sarebbe successo nulla di catastrofico.

Avrei fatto qualche foto, su cui non avevo mai avuto nessun problema, nemmeno di timidezza, avrei preso dei gran soldi, mi sarei anche potuto divertire, e finita lì.

Chi si è visto s'è visto e non se ne sarebbe più parlato.

Mi alzai dalla sedia su cui mi ero arenato subito dopo l'uscita di Sienna e lasciai la giacca sull'attaccapanni, nascondendoci sotto lo zaino in modo che fosse completamente coperto.

Vero che non avevo visto nessuno nel corridoio quando l'avevamo percorso ma la prudenza non era mai troppa e quel giorno, per motivi delle lezioni mattutine, avevo con me anche il portatile. Non volevo trovarmi senza una volta tornato a casa.

Non riuscii a fare un altro passo verso la sedia su cui ero stato fino a un secondo prima perché la porta si spalancò improvvisamente facendomi sobbalzare e indietreggiare istintivamente.

Non avrebbe potuto essere una donna a entrare con una spinta così, infatti mi trovai davanti lui che, appena aprì, rimase un secondo con la mano sulla maniglia a mezza via dalla stanza e il corridoio, l'espressione sorpresa stampata in faccia che poi si trasformò in un sorriso e gioia pura.

Ohmiodio! Sei venuto!” urlò quasi, facendomi ammutolire per poi guardarlo ancora con un misto di incredulità e sorpresa.

Perché non parlava come tutte le persone normali?

Anche se quel giorno, almeno, era vestito 'sobrio'. Una normale felpa, con dei jeans sdruciti e non capii perché pensai che stesse davvero bene.

Cristo non sai quanto c'ho sperato e, quando Sienna mi ha detto che un ragazzo 'figo' era appena arrivato, mi sei subito venuto in mente tu”

Alzai le sopracciglia sorpreso, trattenendo un'espressione allucinata ma anche mezza divertita, sorvolando sul commento.

Davvero, grazie! Non sai quanto mi faccia piacere che tu abbia accettato! Ti assicuro che non te ne pentirai e darei di tutto per poterti fare delle foto!”

Ok, ancora quel suo atteggiamento estremamente confidenziale non mi andava molto giù, soprattutto per le frasi ambigue che sparava, ma decisi di fare buon viso a cattivo gioco.

Non sembrava male come ragazzo e per avere un lavoro del genere, così giovane, lo stimavo solo.

No beh...è che mi ha incuriosito e...insomma, qualcosa in più mi fa comodo...” non specificai ma tanto lo capì da solo che stavo parlando dei soldi, ma non sembrò frustrato dalla cosa e non se la prese personalmente.

Certo! Hai fatto bene...pensavo non ti saresti neanche presentato...insomma, da un lato, ti avrei anche capito, lo so che certe volte non sono molto 'normale' nel proporre cose così a persone che non mi hanno mai visto, ma è molto importante per me questo servizio e quando 'vedo' certe facce capisco esattamente che sono quello di cui avevo bisogno...non ho potuto fare a meno di osservarti ieri mattina e, forse non lo sai perché nessuno te l'ha mai fatto notare, ma hai un viso che bucherà perfettamente l'obbiettivo..ed è un complimento” aggiunse con ironia, come se non lo sapessi.

Feci un mezzo sorriso, annuendo, poi abbassando lo sguardo.

Era esattamente quel particolare che non mi aveva fatto desistere dal gettare via il suo biglietto da visita. La carica e la foga che era apparsa subito anche la mattina precedente, sul suo lavoro, e mi era piaciuta. Mi ci ero ritrovato esattamente.

Anche quando recitavo o dovevo fare qualcosa riferito al teatro diventavo euforico in quel modo, ed era lui l'esperto nel suo campo, se diceva che avrebbe avuto bisogno di me, non era poi un delitto accontentarlo.

Poi, ripetiamolo, quei cavolo di 5000$ mi facevano comodo presi per solo due giorni di posare per delle foto.

Cominciai a rilassarmi, a vedere la situazione da tutta un'altra prospettiva e poi chi ero io per dargli dell'eccentrico o dello 'strano'? Ero un attore, sarei stato l'ultimo a dover parlare.

Grazie...però, no scusami se ti sono sembrato un attimo diffidente...mi hai solo preso alla sprovvista”

Scosse la testa “Te l'ho detto, la colpa è mia, non devi scusarti...”

Annuii riguardandolo direttamente e notando che non era niente male davvero, sia per lo sguardo, che per il fisico.

Ma cosa vai a pensare?

Ok..comunque, io sono Jake...ieri non sono riuscito a dirtelo” dissi allungando la mano verso di lui, cercando di rimediare alla pessima presentazione avuta.

Sorrise, facendo un passo verso di me e riprendendomi la mano.

Piacere mio, Heath...di nuovo”

Sorrisi, facendo un cenno con la testa “Quindi...ti avverto che non ho mai fatto niente del genere..”

Scacciò l'aria con una mano “Tranquillo, è proprio questo che stavo cercando...altrimenti avremmo preso dei modelli..ma non è questo il caso. Non sarà niente di così difficile...hai tempo di fermarti oggi?”

Sì, nessun problema..” tanto ormai...avevo perso il corso, era inutile tornare a casa per poi dover perderne un altro per tornarci.

Ottimo, allora ti mando Naomi che ti farà provare i vestiti, oggi faccio solo qualche scatto semplice, per farti capire, pensavo persino in bianco e nero così non perdiamo tempo per sistemare le luci per i colori...” lo ascoltai affascinato ma non dissi niente perché non avrei saputo cosa dire “...la prossima volta invece facciamo quelli in esterno...qualcosa di diverso”

Ok...sono tuo...” mi uscii di getto, così senza un motivo e mi resi conto solo dopo di quello che avessi detto, ma non avevo voluto intendere niente di particolare, era solo per scherzo.

Lui invece ammutolì impercettibilmente, aprendo un po' di più gli occhi, poi alzò un sopracciglio diverto passandosi la lingua dentro una guancia.

Oh non ne hai ancora idea...” replicò sornione.

Deglutii. Che diavolo stava succedendo lì dentro?

Non lo conoscevo nemmeno e stavo avendo un discorso di doppi sensi con un ragazzo per di più?

La porta si aprì di nuovo, interrompendoci, questa volta a causa di una ragazza, piuttosto bassa, bionda, ma molto carina, con alcuni vestiti appoggiati sul braccio e una borsa a tracolla attorno al collo.

Ah eccoti...Naomi questo è Jake....Jake-Naomi...” disse a ripetizione spostando il dito da entrambi e lei sorrise salutandomi poi inclinandosi verso di me per raggiungermi la mano che avevo steso di nuovo, stringendola.

Fagli provare i vestiti del servizio uno, niente trucco, va bene così com'è, poi me lo porti nello studio sei”

Ok d'accordo...quelli del due, su, sono pronti, cosa faccio?”

Per quelli dobbiamo aspettare Annie*...lasciali lì, mando più tardi Stan a prenderli”

Lei annuì di nuovo, poi si spostò all'interno del camerino appoggiando i vestiti che aveva sul braccio, su una poltrona vicino al muro.

Heath spostò lo sguardo su di me, sembrava che il momento prima non fosse nemmeno successo.

Che diavolo doveva essere successo poi?

Ti lascio nelle sue mani, ci vediamo dopo”

Ah ok...”

Mi fece un sorrisino strano, un ultima volta, che non capii, poi un cenno a Naomi che ricambiò e uscì chiudendosi la porta alle spalle.

Bene, veniamo a noi...i vestiti del servizio uno eh? Beh sei molto più alto degli altri due che aveva portato...prova questi, altrimenti ti do una taglia in più”

Mi passò un paio di jeans scuri e una t-shirt bianca con il collo a V.

Tutto qui?

Sospirai di sollievo. Ok, potevo farlo, avevo pensato a molto peggio. Naomi mi indicò l'altra porta che conduceva a un mini camerino, dove entrai chiudendomela alle spalle.


Sistemò l'obbiettivo, come il faro accanto, anche se non sarebbe servito, però un po' di chiaroscuri non sarebbero stati male e di certo sarebbero risaltati un sacco sullo sfondo anche se era in bianco e nero.

Alzò il treppiedi, cercando di non pensarci, non-pensarci, ma stava diventando difficile non farlo.

La fotografia era sempre stata la passione più grande che aveva avuto fin da piccolo, aveva cominciato presto, aveva scoperto di saperci fare un minimo e un po' più grande si era messo a studiare sul serio, tra corsi, lezioni, prove sul campo di vario tipo, i primi ingaggi per il giornale locale, poi sempre più frequenti e consistenti, tanto che anche al college era riuscito a mantenersi per poter continuare con quel lavoro.

Ci metteva tutta l'anima in ogni foto che faceva e se quell'euforia che lo prendeva lo faceva sembrare un po' troppo esaltato non era certo colpa sua, ma non riusciva a stare fermo o calmo quando premeva il pulsante, soprattutto quando i soggetti davanti a lui erano stimolanti.

E quell'ultimo che aveva trovato...cazzo, se lo era.

Ci aveva pensato tutto il giorno prima, sperando che accettasse, che non lo liquidasse come un pazzo uscito dal nulla, e quando aveva chiesto a Sienna se si era presentato qualcuno e lei gli aveva dato quella descrizione non era riuscito a crederci.

Non aveva mai visto nessuno così, nemmeno tra tutti i modelli che passavano continuamente tra quelle mura, o tra tutta la gente comune.

Era come se qualcosa l'avesse attirato prepotentemente verso di lui e appena l'aveva visto non era più riuscito a smettere di guardarlo. Quel viso, quei lineamenti, quegli occhi in particolare, poi il fisico...damn, avrebbe voluto fargli foto a vita se mai avesse potuto.

Non riusciva più a togliersi di testa niente della sua fisionomia e non vedeva l'ora di verificare come se la sarebbe cavata sotto all'obbiettivo.

Si alzò dalla posizione chinata che aveva preso, controllando un ultima volta di fronte a sé, mentre gli addetti al pannello bianco lo stavano sistemando in modo che non creasse ulteriori ombre e che fosse perfettamente diritto.

Si appoggiò con il peso sui talloni, stirandosi la schiena poi lasciando le mani nelle tasche posteriori dei pantaloni, quando lo vide entrare accompagnato da Naomi.

Shit...

Si morse inconsciamente il labbro inferiore, cercando di capire da dove fosse venuto fuori uno così e la cazzo di fortuna che aveva avuto per averlo notato in quel bar di quasi periferia, in una mattina qualsiasi.

L'unico aggettivo che gli stava passando per la testa per definirlo era dannatamente sexy e non si stava nemmeno preoccupando del perché avesse quei pensieri in mente.

Una gomitata leggera sul fianco, lo fece tornare al presente, e spostò lo sguardo trovandosi di fronte il suo assistente, nonché migliore stilista-fotografo-consigliere che un qualsiasi fotografo ma anche altro stilista avrebbe voluto avere, che aveva uno sguardo sorpreso e ironico allo stesso tempo, mentre rimescolava il caffè che aveva in mano senza guardarci.

Più di tutto era un amico di famiglia da quando lui era piccolo e gli doveva la maggior parte delle fatiche se era giunto fino a lì già a ventiquattro anni.

Quello dove l'hai trovato?” chiese con indifferenza, anzi malcelata indifferenza, perché si capiva alla perfezione che fosse già soddisfatto e sorpreso positivamente...poi, era gay, insomma ci sguazzava dentro a quell'ambiente...di bei ragazzi ne passavano costantemente ma aveva già capito che anche Jake non gli facesse schifo.

Niente male eh?” sorrise, con una leggera presa per il culo, guardandolo, abbassando lo sguardo su di lui...l'altezza era quella che era, c'erano quasi dodici centimetri di differenza da entrambi.

Porca vacca, me ne porti uno così e non mi dici niente?”

Non sapevo che avrebbe accettato”

Cristo! Dimmi che non è di quelli dei 'visi poco conosciuti'”

Sì lo è...”

Azzz....dannazione! Lo convertiamo? Magari si diverte e decide di farlo a vita”

Rise dandogli una gomitata, costringendo l'altro a trattenere con entrambe le mani il caffè per non farlo finire a terra.

Stan, calma gli ormoni per favore..poi non credo che lo farà”

Uff...che pezzo di figo davvero! Che servizio gli fai fare?”

L'uno”

Stai scherzando vero? Il più sobrio e inutile di tutti! Tu non sei normale, non capisci niente...” fece con fare risoluto, alzando gli occhi al cielo, ma lo ignorò sapendo che l'avrebbe detto.

Lo so che avresti voluto che gli avessi fatto fare il tre, ma non mi sembra il caso”

Oh perché no? Questa mattina è arrivata la nuova collezione di intimo, boxer e canottiere...con un fisico così avresti potuto testarli”

Gli scappò una risata, sia per il tono con cui lo disse che per l'ulteriore occhiata che gli aveva lanciato.

Stan, smettila di guardarlo oppure se ne và che non ho ancora concluso niente, poi falli testare ai tuoi ragazzi al piano di sopra...ne saranno contenti” lo prese per il culo apposta, sapendo che comunque qualcuno della sua stessa sponda c'era tra i modelli che lavoravano fissi in quegli studi.

Sese...che guastafeste che sei...comunque non me lo perdo..quanti giorni viene?”

Due”

Non capisci ancora niente” fu il commento ultimo.

Continuò a ignorarlo, pensando dentro di sé che, invece, non sarebbero stati solo due, ma che nessun altro avrebbe dovuto saperlo.


Dopo due prove, Naomi era rimasta soddisfatta dei vestiti che mi aveva dato e anch'io mi ci ero ritrovato dentro come se fossi andato in un negozio per comprarli...almeno mi sentivo a mio agio, non mi avevano fatto indossare nulla di quello che uno avrebbe potuto pensare riguardo a un servizio fotografico.

Che poi non sapevo ancora che fine avrebbero fatto quelle foto...dovevo informarmi, soprattutto per evitare che qualcun altro che mi conosceva, comprasse quella rivista e mi vedesse senza che io lo sapessi in precedenza.

Quando uscimmo dal camerino la seguii per i corridoi mentre stava continuando a spiegarmi come comportarmi una volta nello studio.

Ci sono dei tempi, quindi non possiamo perderne molto, comunque visto che tu sei uno di quelli che non lo fa come lavoro, abbiamo un margine di spazio più lungo, altrimenti viene tutto uno schifo. Ti spiegherà tutto Heath, comunque, e dovrebbe esserci anche Stan con lui perciò non preoccuparti sanno quello che fanno...poi mi sembri uno disinvolto, che non si fa molti problemi..” disse tutto da sola e non aspettò neanche la mia risposta.

Avevo già capito che in quell'ambiente, nessuno stava a perdersi molto in convenevoli ed erano sempre tremendamente di fretta.

Eccoci arrivati...” aprì un'altra porta e dal corridoio vuoto e quasi silenzioso che avevamo percorso fino a quel momento, venni immerso in una sala decisamente grande, piena di persone, rumori, chiacchiericcio e molti macchinari, o perlomeno molte macchine fotografiche di varie dimensioni, fari delle luci, pannelli per le ombre, sia colorati che bianchi o neri, cavi, gente che continuava a spostarsi avanti e indietro e un altro bancone sul fondo con degli specchi davanti, dove c'erano alcune ragazze che stavano venendo truccate e pettinate dai make-up artists.

Una cosa così l'avevo sempre e solo vista in televisione, mai dal vivo e, in un primo momento, mi bloccai, sorpreso guardandomi attorno.

Wow. Era davvero affascinante come posto e come ambiente, non era niente male.

Notai che Naomi si era già spostata di nuovo e mi sbrigai a seguirla, avevo già capito che nessuno amava perdere tempo, anche se lei non me l'avesse fatto presente.

In mano aveva degli altri vestiti che si era portata dietro e che avevo provato pochi minuti prima perché durante il servizio mi sarei dovuto cambiare, quindi mi avrebbe comunque assistito per fare prima.

Ci avvicinammo ad alcune persone, poco distanti dal pannello principale, davanti al quale erano posizionate una serie di macchine fotografiche di diversa grandezza e poste ad altezze diverse, compresa anche una fotocamera che non sapevo a cosa sarebbe servita.

Vidi Heath che stava parlando con un altro uomo, più basso di lui, ma vestito molto elegante e continuai a guardarlo fino a che Naomi occupò la mia attenzione.

Cinque minuti...stanno finendo di sistemare le luci, poi fai solo quello che ti dirà Heath”

Annuii, seguendo di nuovo con lo sguardo i suoi movimenti e ritrovandomi a pensare che era affascinante il suo modo di lavorare, ancora di più adesso che potevo vederlo realmente sul campo.

Si vedeva che ci sapeva fare e arrivato a quel punto mi resi conto di essere molto più euforico verso la cosa e di volerlo fare sul serio.

Un addetto a quella che poteva essere la scenografia, nonostante ci fosse solo un pannello bianco, camminò fino al fondo e sistemò uno sgabello al centro, spostandolo qualche volta, seguendo le indicazioni dell'uomo che fino a un momento prima aveva parlato con Heath, e lo lasciò quando trovò la posizione voluta.

Heath invece terminò di sistemare la macchina fotografica su cui era stato chinato fino a quel momento e si spostò per venire verso di me.

Ehi...tutto bene?”

Sì, grazie”

Ottimo, i vestiti ti vanno alla perfezione...tra due minuti cominciamo..oggi non ti faccio fare niente di complicato, qualche scatto interno, ti siedi lì poi ti dico io come muoverti, poi ne facciamo uno esterno ma non ci metteremo niente...”

Ok..”

Per problemi o qualcosa che non ti va bene, dillo ok? Non preoccuparti di niente”

Annuii di nuovo ma continuava a piacermi sempre di più quella situazione.

Heath?! Siamo pronti!” gli urlò un uomo dall'altro lato della sala e lui gli fece un cenno d'assenso per poi tornare a girarsi verso di me.

Vieni...” mi prese un istante per il braccio, facendomi muovere, poi me lo lasciò indicandomi di nuovo lo sgabello, spostandosi verso la postazione precedente, l'altro uomo accanto a lui mi stava fissando con le braccia incrociate.

Non sembrava un fotografo, aveva più dello stilista e magari lo era anche, ma Heath non lo spostò da lì, quindi doveva essere uno interessato a quel lavoro.

Abbassatemi quelle luci...grazie” lo sentii, mentre parlò con alcuni addetti che stavano utilizzando rampe sospese per rimanere vicino ai fari e posizionarli, mentre mi sedetti, sedendomi in leggera ansia ma che era contenibile.

Anzi, mi stavo rendendo conto che non era molto diverso che essere su un palco, i riflettori e le luci erano gli stessi, di fronte avevo un 'pubblico', il pannello dietro poteva essere la scenografia, quella sobria e classica di tutti i teatri nonostante fosse bianca e non nera -dettaglio tralasciabile-, e ai lati era come avere le quinte.

Mi rilassò quel pensiero, improvvisamente capii che avrei saputo perfettamente come comportarmi. Seguire delle dritte era come avere tra le mani il copione con una storia, l'unica differenza era che, in quel momento, non avrei dovuto muovermi tra uno scatto e l'altro.

Non sarebbe stato difficile.

Non mi sentivo più in imbarazzo da tempo ad avere della gente davanti che mi fissava, era una routine ormai e comunque avrei dovuto sempre più farci l'abitudine visto il mio lavoro. Anche in quel caso mi estraniai dal resto, focalizzandomi solo su Heath e su quello che mi avrebbe detto.

La luce calò di poco, anche il faro che avevo di fronte si abbassò evitando di farmi mantenere le palpebre socchiuse per via della luce in faccia. La gente attorno però continuava a muoversi e a parlare, infatti la confusione non diminuì. Anche ovvio, visto che per delle foto non sarebbe servito il silenzio come durante uno spettacolo teatrale.

Ok ci siamo...” mi riscossi sentendo di nuovo la voce di Heath, che poi si girò verso di me.

Allora, stai rilassato...” annuii “...appoggia i piedi sul sostegno, mano sinistra sulla coscia, la destra sotto al collo, un po' dentro alla maglia...guarda qui direttamente, serio...” (1)

Lo feci. Non mi sembrava neanche di stare facendo qualcosa di 'diverso', perché non lo era, non mi sentivo un'idiota e nemmeno incerto su come farlo. Sapevo esattamente come rendere certe espressioni o posizioni, in quel caso dovevo solo mantenerle.

Sentii lo scatto, poi un altro e il flash ripetuto. Non sbattei le palpebre.

Alzò lo sguardo un istante, guardandomi in maniera strana, poi mi sembrò di vederlo fare un sorrisino compiaciuto e tornò sull'obbiettivo.

Perfetto...ora sempre uguale, ma rilassa il sinistro e mano destra sulla nuca, il resto come vuoi...” (2)

Non me ne resi conto ma mentre andavamo avanti attorno a noi, era calato un po' di silenzio, c'era molto meno casino di prima e alcuni si erano fermati nei loro movimenti cominciando ad osservarci.

Ma, come sempre, la mia forza di immedesimazione dal resto, aveva il sopravvento in quei casi, non mi fregava di altro se non di quello che avevo davanti.

Ook..” aumentò un po' la vocale con una cantilena, quando sentii anche l'ultimo scatto “...ora inclinati un po' a destra, puoi appoggiare il piede a terra se ti riesce meglio, braccio destro rilassato, la mano sinistra invece riportala sulla coscia..” eseguii “..ah sorridi” (3)


Si sollevò dall'obbiettivo dopo quegli ulteriori scatti con un brivido lungo la schiena e una leggera pelle d'oca che gli stava rizzando i peli sulle braccia. Non erano di freddo o di paura, ma di totale eccitazione ed euforia.

Spostò lo sguardo un istante verso Stan, che ora aveva la mascella quasi al pavimento e gli occhi che facevano fatica a rimanere al loro posto.

Ma chi cazzo eh? Dove diamine l'hai trovato si può sapere?” sussurrò “Sicuro che non lo faccia sul serio questo lavoro?”

Sì sicuro..”


Perfetto...resisti, ancora due...”

Mi venne l'intenzione di aggrottare le sopracciglia a quella frase, ma non lo feci perché stava ancora scattando. Pensava che fossi già stanco? Non mi sembrava nemmeno che il tempo passasse e mentre premeva sul pulsante, non riuscivo a evitare di pensare al fatto che le foto me le stesse facendo lui.

Ok, appoggia entrambe le mani sulle gambe, guarda alla tua destra e continua a sorridere” (4)

Altri scatti e una pausa quando cambiò rullino.

Adesso invece, sempre le braccia dove sono, ma guarda un po' verso l'alto, non troppo...sorridi ancora” (5)

Si alzò dalla posizione chinata che aveva preso, e dopo l'ulteriore flash, spostò la macchina da davanti al viso e notai il leggero sguardo sorpreso ma anche soddisfatto.

Complimenti, stai andando benissimo”

Grazie”

Fece un mezzo sorriso, guardando in basso verso la macchina fotografica poi l'uomo accanto lo fece abbassare per sussurrargli qualcosa all'orecchio e Heath annuì, con il conseguente spostamento dell'altro.

Ok, girati completamente di fianco adesso, i piedi però sul secondo appoggio, braccio destro come vuoi, gomito sinistro sulla gamba e usala per sostenerti la testa con la mano, mantienila dritta però..” (6)

Annuii, voltandomi, cercando di ricordarmi tutto quello che mi aveva detto e notando che nello sgabello c'era un appoggiò un più, verso l'alto, rispetto a quello classico subito vicino a terra.

Ah già..torna serio”

Quando concluse, mi sorrise annuendo mentre l'altro uomo era tornato e applaudì un secondo, zittito da Heath con alzata di occhi al cielo e un successivo sguardo scettico.

Trattenni una risata poi aspettai entrambi visto che si mossero verso di me.

Scusalo, a volte si esalta”

Scossi la testa divertito ma l'altro mi allungò subito la mano con fare terribilmente euforico e un sorriso che gli prendeva tutta la faccia.

Piacere Stanley Tucci!” mi disse di getto e ci rimasi un secondo, poi gli presi la mano stringendola.

Piacere mio Jake Gyllenhaal”

Complimenti! Sei stato grande! Davvero non hai mai fatto niente di questo genere prima?” mi chiese.

Sì davvero”

Rimase un istante a bocca aperta e Heath soffiò, liquidandolo e tornando a me, evitando di farlo parlare ancora.

Vieni con me..facciamo l'ultimo, mentre sistemo fuori vai da Naomi per cambiarti, sa lei quello che devi metterti. Però ha ragione sei andato molto bene” sorrise.

Ricambiai “Grazie”


Tu proprio non ce la potevi fare a trattenerti eh?”

Ma che vuoi? Gli ho solo detto il nome! Non gli ho mica fatto presente che è un figo mortale, con un sorriso che per poco mi fa venire un infarto e due occhi che guarderei a vita eh?”

Sei un caso perso ormai, posso dirtelo?”

Potrò anche esserlo, ma uno così non l'ho mai visto prima e hai notato che diavolo di sicurezza e naturalezza aveva? Come fa uno che non ha mai fatto dei servizi così a beccare tutte le posizioni al primo colpo, mantenerle e persino rendere le espressioni rilassate ma efficaci senza sembrare un'idiota?”

Non lo so, ma te l'ho sempre detto che ho occhio. Quando l'ho visto ho capito che non era uno qualunque anche se non l'aveva mai fatto e il risultato è notevole...sembra che sappia perfettamente come recitare”

Già..di certo non è spaventato dal pubblico e non si lascia intimidire facilmente...” fece con tono pensieroso “...dobbiamo tenercelo sai? Costringilo a tornare più di due volte, non possiamo perderci uno così. Guarda che se lo facciamo lavorare sul serio, ce lo litigheremo per riuscire a non farcelo rubare”

Rise “Non preoccuparti...ho già in mente un'idea...e comunque non voglio obbligarlo a farlo se non lo vuole come lavoro..però, sul fatto che non me lo lascerò sfuggire questo è poco ma sicuro”

Stan lo guardò male, aggrottando le sopracciglia “Cosa vorresti insinuare?”

Niente...adesso stà zitto e fammi lavorare”

L'assistente gli fece una smorfia che lui non vide, facendogli anche il verso in maniera silenziosa come presa per il culo, poi alzò lo sguardo verso l'alto notandolo di nuovo, dopo essersi cambiato.

Mollò una pacca sulla schiena a Heath costringendolo a rialzarsi.

Ahi! Ma sei scemo?”

Non trovò risposta, se non uno sguardo perso, la bocca aperta e un dito che indicava verso il fondo.

Seguì quella traiettoria e, ovviamente, lo rivide, rimanendoci però a sua volta.

Si era cambiato con solo una canottiera bianca stretta, i jeans scuri a vita bassa e l'elastico dei boxer in vita visibile, tra i due indumenti, come avrebbe dovuto essere.

Sentì come se il fiato perdesse la possibilità di fluire in maniera solita, fino ai polmoni. Deglutì a fatica solo trovando la gola secca e lo sguardo leggermente spalancato a sua volta.

Anche Stan deglutì a vuoto “Forse è meglio che me ne vada...se mi butto lì in mezzo, finisce male” disse con una voce roca e anche leggermente acuta, sussurrata, ma la frase fece riscuotere Heath che lo guardò sarcastico.

Ecco sì grazie, così eviti di interrompermi”

Però non aveva tutti i torti. Stava facendo molta fatica a togliergli gli occhi di dosso. Poi adesso che anche le braccia erano visibili completamente, non poté far altro che constatare che fosse fatto decisamente bene fisicamente e aveva dei gran bei muscoli.

Ok..Jake? Vieni pure...siediti su quella staccionata, ne facciamo alcune poi per oggi abbiamo finito...mettiti come vuoi, l'unica cosa è che mi devi rimanere serio” (7)

Lui annuì sistemandosi come da indicazioni ma sentì un'altra gomitata da Stan che si inclinò verso di lui sussurrando tra i denti.

Se continui a farlo rimanere serio, io ci rimango secco”

Ma sei ancora qui?”

Ok vadovado!”

Sorrise tra sé e sé, tornando all'obbiettivo e inquadrando quel soggetto che l'aveva colpito da subito e che ora non faceva altro che passargli per la testa.

Sospirò silenziosamente per terminare l'affollamento di pensieri che lo stavano intasando solo a guardarlo e tornò alla professionalità, cercando di convincersi che fosse un 'modello' come un altro.

Ma non lo era.

E ormai gli era inevitabile crederlo.


Perfetto! Per oggi è l'ultimo! Ancora complimenti Jake sei andato benissimo!” mi venne vicino mentre scesi dalla staccionata, scuotendo la testa per minimizzare e fargli un mezzo sorriso.

Mi fa piacere che non ti abbia deluso”

No anzi, assolutamente...sembra che tu lo faccia da sempre”

Sorrisi di nuovo “Quindi quand'è la prossima volta?”

Tra due giorni. Domani non posso perché ho un altro servizio, stesso orario”

Ok d'accordo” feci per tornare da Naomi che mi aveva detto esplicitamente di andare sempre da lei dopo ogni termine, ma vidi Heath indugiare e dopo un secondo mi fermò per il braccio, guardandomi incerto.

Sei impegnato adesso?”

No perché?”

Ti va un caffè? Offro io”

Mi sorprese ma non riuscii a rifiutare “Sì, volentieri”


Ci sistemammo al tavolino di un bar poco distante dagli studi, due tazze ci caffè fumante, allungato il mio -non riuscivo a reggere la caffeina dopo le quattro di pomeriggio-, l'altro normale davanti e una sigaretta appena accesa per entrambi.

Heath non poteva stare fuori molto, mi aveva spiegato che il tempo poteva gestirselo come gli pareva ma in quelle determinate ore doveva comunque finire tutto quello che si era programmato nella giornata per non sforare con gli impegni e, soprattutto, per non far incazzare le persone che chiamavano sotto appuntamento per i servizi.

Diedi un primo tiro, ripassandogli l'accendino che mi aveva prestato, dopo aver scoperto che il mio l'avevo lasciato nell'altro zaino, quello che usavo per le lezioni, ed era dalla mattina che non ne avevo fumata una. Il bisogno di nicotina in quel momento era alto.

Toglimi una curiosità....” cominciai, perché quel dubbio volevo risolvermelo.

Spara”

Perché ve ne state dentro a un edificio che da fuori sembra cada a pezzi?”

Rise annuendo, come se se lo fosse aspettato e, dannazione a me, ma era inutile, continuavo a pensare che fosse davvero bello e mi piaceva anche la sua risata.

Ti sembrerà scontata la risposta ma è per non dare nell'occhio e per togliere di torno i curiosi o chiunque voglia rompere le palle”

Ma non potreste semplicemente trovare qualcosa in periferia?”

Vero, ma non sarebbe la stessa cosa...poi quell'edificio era un vecchio studio fotografico una volta...ci sono alcuni dei nostri lavoratori più anziani, che vengono più per dare un'occhiata che altro, che hanno sempre lavorato lì dentro. Ci dispiaceva andarcene, sia a noi delle nuove generazioni che agli altri”

Annuii, alzando le sopracciglia in assenso “Beh di certo, l'obbiettivo del tenervi nascosti lo raggiungete di sicuro”

Fece uno sguardo ovvio “Infatti” poi prese un altro tiro, lasciando la cenere a terra, guardandomi come se mi volesse scrutare.

Cosa?”

Alzò le spalle “Toglimi tu una curiosità e dimmi la verità però...” lo guardai con mezza sfida, aprendo le braccia in maniera eloquente, facendogli capire che poteva andare avanti a chiedermelo.

Tu non sei 'uno qualunque', e non lo dico come aspetto negativo...insomma, non sono ancora uno dei fotografi più esperti di questo mondo, è quello a cui aspiro ma...da quando ho cominciato non ho mai incontrato qualcuno che alla prima esperienza sapesse lasciarsi andare così bene come hai fatto tu ed essere convincente allo stesso tempo.

Non puoi rendertene conto perché non eri tu quello dietro all'obbiettivo, ma se ti fossi visto come ti stavo vedendo io capiresti cosa intendo. Mi hai sorpreso davvero, non avrei mai pensato che saresti andato così bene, subito.

Con gli altri è stato diverso, ci abbiamo messo un'ora solo per convincerli ad assumere un atteggiamento naturale, invece tu sembrava che sapessi esattamente come creare le espressioni inviando comunque emozioni. Per farti un'idea non avevo mai potuto prima dare carta bianca a chi avevo davanti dicendogli di mettere un braccio o fare una posizione, come volevano, così come l'espressione che pareva a loro...non sarebbe stato possibile perché non avrebbero saputo farlo. Solo i modelli che lavorano da quando sono piccoli ne sono in grado ma perché lo studiano...o mi hai fottuto per bene e mi hai fatto credere di non essere quello che dici di essere oppure potrei aver trovato la mia gallina dalle uova d'oro” disse con ironia e risi, spostando un istante lo sguardo di lato, poi passandomi la lingua sulle labbra.

Perché più lo guardavo e più parlavamo, più mi veniva voglia di continuare a farlo? Dopo quel caffè mi sarebbe piaciuto rientrare negli studi e rimettermi a posare per lui.

Nessuna delle due” dissi sornione e lui fece un sorrisino beffardo ma divertito allo stesso tempo, socchiudendo lo sguardo.

Allora sei dannatamente bravo”

Sono un attore” lo spiazzai.

Infatti sgranò lo sguardo, cercando di trattenersi, ma perse anche il sorriso in un'espressione sorpresa.

Di teatro, studio recitazione ma è da quando sono piccolo che faccio spettacoli teatrali, di tutti i tipi, mia sorella è attrice anche lei e i miei si sono conosciuti durante una rappresentazione drammatica. Ora mia madre scrive sceneggiature e mio padre le produce...” risi, notando il suo sguardo stupito ma anche incredulo. Forse era l'ultima cosa che si aspettava.

...doveva essere destino, a quanto pare, che anch'io prendessi questa strada” conclusi.

Quando ebbe incamerato l'informazione, scosse la testa con fare rivelante ma anche incredulo, poi sorrise solo con un lato delle labbra, in un' espressione divertita.

Adesso si spiega tutto. Cazzo, sembrava che l'avessi fatto da sempre!”

Beh non proprio, non così almeno....ma sono abituato a stare sotto ai riflettori, davanti a della gente e a immedesimarmi in qualsiasi circostanza...altrimenti non farei quello che faccio”

Per fortuna che ti ho trovato, allora”

Ci guardammo un lungo istante. Quello che avevo sentito dopo che l'aveva detta era stato simile alle sensazioni provate in camerino dopo le due frasi ambigue. Non capivo perché mi stesse succedendo di fretta e così improvvisamente, era solo la seconda volta che lo vedevo e la prima in cui avevo cominciato a parlarci decentemente, non mi sembrava possibile che stessi provando un certo interesse verso quella situazione.

O verso di lui?

Ah già, tanto per la cronaca, su che giornali finirò? Almeno arrivo preparato...”

Rise “Penso GQ, al momento stiamo lavorando per quello...io almeno sto lavorando per quello, con Stan e un altro che oggi non c'era...”

Fui io a spalancare gli occhi in quel momento “Che cosa?!”

Cosa c'è di male? E' uno dei giornali più conosciuti!”

Appunto!”

Oddio! Avevo pensato a qualcosa di infimo, minore, piccolo, di poca importanza, che sarebbe passato inosservato! Ma GQ?!!!

Oh cristo!

Perché ti preoccupi? Di sicuro non sfigurerai, non le ho ancora viste ma sono certo che le foto saranno venute molto bene, poi mancano quelle decisive, quindi è ancora tutto da finire”

Sì ma...”

Tanto ti ci abituerai visto che sei un attore. Dopo sarà all'ordine del giorno per te questa vita!”

Non aveva tutti i torti e lo sapevo anch'io, ma non capii perché mi sembrò di notare uno strano scintillio nel suo sguardo come se fosse giunto a una rivelazione propria.

Annuii, sospirando e decidendomi a bere il caffè prima che si congelasse.

Tanto ormai, è fatta...non posso tirarmi indietro adesso vero?”

Assolutamente no!”


Ehi eccoti! Si può sapere dove sei finito ieri? Downey ha fatto una paternale lunga sempre a me, sul fatto che non c'eri tu! Mi devi un favore”

'Giorno Den” dissi con ironia, guardandolo allo stesso modo, appena ci incrociammo davanti al teatro -sì tenevamo le lezioni dentro a un vecchio teatro in disuso dove ci avevano costruito anche varie aule-, e lui si appropriò del mio braccio stringendomi contro di sé.

Sese, non fare tanto lo spiritoso, non passa con me! Lo so io dov'eri!”

E dove sarei stato sentiamo?”

A quel servizio fotografico! Si vedeva che non eri completamente convinto di non volerci andare”

Azz...ma perché le beccava sempre tutte?

Sospirai. Ormai non aveva senso tenerglielo nascosto, poi a lui non dicevo mai bugie, non sarebbe servito. Ci conoscevamo da quando avevamo quattro anni, capiva perfettamente quando cercavo di 'imbrogliarlo'.

Ok sì, ci sono stato, ma non per quello che pensi tu!”

Rimase a bocca aperta bloccandosi nel bel mezzo del marciapiedi e costringendo a fare lo stesso anche a me.

Oddio! Ci sei andato davvero?!”

Sì, ti ho detto!”

Ma io pensavo che mi rispondessi di no!”

Ma se sei stato tu a dire che lo sapevi già!”

Sì ma....oh fuck! E com'è andata?”

Risi dopo che aveva già cambiato atteggiamento ed espressione, aprendosi in una sconcertata ma curiosa allo stesso tempo.

Bene, non è stato niente di così complicato e comunque mi danno dei soldi, è per quello che ci sono andato...”

Bugiabugiabugia...

Ma il mio subconscio sapevo ancora ingannarlo.

Davvero? E quanto?”

2500$ a volta”

Questa volta divenne un tutt'uno con la bocca aperta “2-2-2...” gli diedi una pacca sul petto “2500$ a volta?!!!” si riprese e alzai gli occhi al cielo.

Sì esatto”

Ma guarda te questo! Non mi dice niente, mi tiene nascosto che gli offrono dei soldi per far vedere quanto figo è, e che ci va pure solo per quello?” risi, riprendendo a camminare dopo essermi staccato dalla sua presa “Andiamo!”

Senti è la verità...poi sì mi sono anche divertito, non è stato nulla di devastante e devo solo tornarci domani, dopo ho finito. La faccenda si chiude qui e io ho cinquemila bigliettoni in tasca senza aver mosso un muscolo” rincarai apposta guardandolo, visto che mi aveva aggiunto aumentando il passo.

Sei un bastardo...cattivo per di più”

Gli passai un braccio attorno alle spalle e cercai di addolcirlo anche se rimase sulle sue.

Cosa avrei dovuto fare, me lo dici? Poi sei stato tu alla fine che avevi quasi insistito perché ci andassi!”

Sì ma, non credevo che l'avresti fatto.....ma visto che l'hai fatto potevi dirmelo e potevi portarmi con te, così magari qualcuno avrebbe potuto notarmi e si sarebbe reso conto di ciò che si stava perdendo”

Risi di nuovo, scuotendo la testa, cominciando a salire i gradini che portavano all'entrata del teatro.

Non posso venire con te domani?”

No mi dispiace, bisogna avere un invito o un autorizzazione...come io avevo quel biglietto da visita”

Uff...che palle! Io mi sorbisco ore di prove inutili e lui va a fare il modello, prendendo soldi! Già mi sembra giusto”

Oh dai, piantala di fare la vittima, come se l'avessi fatto apposta! Me lo rinfaccerai a vita?”

Mi guardò finalmente, facendo un mezzo sorriso, poi scuotendo la testa.

Ok no, ma voglio vedere le foto”

Sì d'accordo e...”

Gyllenhaal!” quella chiamata bloccò entrambi sulle scale anche se il cognome era solo il mio.

Bene, adesso mi sbrana.

Adesso te la vedi tu con lui! Buona fortuna” mi disse Hayden sottovoce prima di continuare la salita fino alla salvezza che rappresentava il portone principale e gli imprecai contro per avermi lasciato da solo.

Ma aveva ragione, il giorno prima mi aveva parato il culo ora dovevo cavarmela da solo.

Mi girai, come se stessi per affrontare il patibolo e mi trovai davanti il prof Downey, che stava salendo le scale, con un'espressione mezza ironica e mezza sorniona.

Uhh era pure venuto in Mercedes, allora forse era uno dei giorni buoni e non si sarebbe incazzato. Era quando prendeva la BMW della moglie che voleva dire che si era alzato con il piede sbagliato.

'Giorno prof” dissi con disinvoltura cercando di non far trasparire niente.

Sìsì, mi risparmi i convenevoli...” mi era già di fianco e fui costretto a riprendere a camminare perché lui non si fermò “...ora sarebbe così gentile da dirmi che fine ha fatto ieri, quando c'era uno dei suoi corsi, a detta sua, 'preferiti' fino alle cinque? Ha trovato di meglio da fare?”

Ehm...beh ecco...” cazzo, e adesso che gli dico? “No vede, mia madre è stata male e sono dovuto andare da lei perché non c'era nessuno in casa” inventai. Poveretta mia madre, era sempre quella che finiva nelle mie scuse quando dovevo crearne alcune e non avevo la più pallida idea di cosa dire.

Almeno però giocava a mio favore il fatto che fossi un attore, quindi ero convincente quando le dicevo, ma anche lui lo era e non ero sicuro che se le bevesse tutte le volte.

Si fermò quando arrivammo sul pianerottolo principale e mi guardò seriamente, cosa che mi fece abbassare lo sguardo.

Jake, lo sai che sei il mio allievo più brillante, non solo della tua classe, ma anche di quelle più avanti di voi” oh cazzo, quando mi dava del tu, la metteva sul sentimentale per farmi sentire in colpa “...ho riposto delle grandi aspettative in te e sono sicuro che farai strada perché hai talento ma non è saltando le lezioni che puoi pensare di arrivare in alto. E' vero che sai già benissimo come muoverti, in qualsiasi tipo di genere, sai improvvisare, te lo concedo, e non è una capacità che molti hanno innata ma questo non vuol dire che hai già finito di imparare”

Sospirai dentro di me. Perché anche la predica di prima mattina?

Il problema era che, non mi sentivo in colpa, anzi non vedevo l'ora che venisse il giorno dopo. Non tanto per il servizio in sé, ma per rivedere Heath.

Almeno non avrei avuto i corsi oppure Downey mi avrebbe bocciato di sicuro per ripicca. Senza neanche stare a considerare che fossi il suo preferito.

Lo so...”

Bene, quindi se lo sai, vedi di ricordartelo anche quando ti sembra di avere qualcosa di meglio da fare! E ora in classe, forza”

Annuii, alzando gli occhi al cielo solo quando l'ebbi superato, in modo che non mi vedesse.

Forse avrei fatto meglio a dirgli la verità, magari sarebbe stato contento di sapere che avessi già avuto la mia prima esperienza fotografica e non era cosa da tutti.





* il riferimento a Annie è a Annie Leibovitz, secondo me una delle migliori fotografe donne esistenti nonché la mia preferita =)




°°°°°°

Bene Girls!
Come avrete capito, uno dei motivi per cui è nata questa storia è stata appunto per le foto.
Infatti quel servizio in GQ in particolare mi è sempre piaciuto un sacco, alcune ne mancano le vedrete nel prossimo capitolo, però ho potuto finalmente sfruttare un modo per utilizzarle e farmi ispirare da esse. Pensare poi che gliel'abbia fatte Heath....beh sapete perchè l'ho scritta xD
Stanley Tucci non c'entra niente con dei film di Heath e Jake, però mi esaltava utilizzarlo pensandolo nella sua interpretazione del 'Diavolo Veste Prada', infatti la sua caratterizzazione viene da questo film.
Naomi è la Watts, ma nell'album sulla page di FB, trovate tranquillamente le foto ^.-
Il prossimo, che è l'ultimo, arriverà tra martedì e mercoledì ^^


Delilah: uhhh grazie infinite, mi fa molto piacere trovarti anche qui! Tranquilla, io Sienna non la sopporto e non l'ho mai sopportata, infatti non le ho fatto fare una gran parte, era solo per utilizzare qualcun altro rispetto ai soliti che uso xD Spero tu gradisca anche questo chap xD kisssss

Diana: uhhh tataaaaa...ti ripeto non hai ancora letto niente di veramente 'strano' =P...motivo in più per cui sto tenendo Wanna Play e Prisoner's Mind per ultime, ma tant'è...ihihih lo so, ho fatto apposta a fare Heath così, ma in questo si capisce un po' di più, no?...però tutte le rivelazioni nell'ultimo ^^ kisssoni e sempre grazie infinite <3

Miss Fefy: ahahaha sì sono d'accordo con te su quello che hai scritto! Sono molto contenta che ti piaccia anche questa xDD grazieeeeee baci =*

Aya_Black: Grazieee mi fa molto piacere! Kisssss xD

Serah: ehhh infatti ha ragione Jake! Era ora che la vedessi =P.....uhuhuh no scherzo dai però io voglio sempre saperle le tue opinioni ^.- bacioniii enormi


Grazie a tutti i lettori e chi ha cominciato a seguire e ha già aggiunto tra i preferiti e le seguite!
Aggiornata anche Obsessive Drug xD
Kisss
Leia

   
 
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