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Autore: MelCullen    03/10/2010    3 recensioni
Ho sempre creduto che ogni persona avesse un destino e un modo diverso per arrivarci, sapete? Una ragazza normale, un destino che la prende alla sprovvista, una vita per correre... Anzi, un eternità. Dalla canzone di Bruce Springsteen, ecco un altra idea. La Swan? Nah, non è roba per me. Cullen? Ovvio... Eddie? Un pò diverso.. Ma non posso mica dirvi tutto. Ps il rating Arancione è per sicurezza.
Genere: Romantico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno a tutti! Anzi, buona domenica uu ok, è da un pò di tempo che non mi faccio vedere, ne sono consapevole, ma purtroppo a causa di cose esterne non ho più internet .-. sono relegata in casa di nonna con la compagnia dell'iphone, Twitter, dei miei amati libri, del mio straordinario pc e della mia magica e straordinaria pennina ùù Quindi fate l'equazione vincente noia + pc - internet =... Solitario a go go? Nah. PAGINA DI WORD PRONTA A SUBIRE LE IRE DELL'ISPIRAZIONE *W* 

Ok, magari non ho scritto tanto, ma qualcosina sì... Qualcosa di pazzo, di contorto... DI ROSSO.

Ebbene sì, il capitolo è ROSSO SANGUE, RATING ROSSO! RIPETO, R O S S O!! 

Lo so, è tragico, ma che volete farci. Spero che vi piaccia, quindi mi rimetto ai vostri pareri :D Ma ora... RECENSIONI!

SweetJuly:  eeeh vestitino rosso fuoco e cabina armadio! Ma ora? Che tocca alla nostra protagonista? Cederà come avresti ceduto tu oppure continuerà a battersi contro il nostro caro Edward dalle "mani abili"? uu Ti voglio bene girl, grazie di seguirmi e di sostenere ogni mia follia <3

FredCullen: uahahah e chi non vorrebbe stare tra le braccia di Eddie al posto di Melanie? Nessuna ùù ma diciamocelo, la ragazza è resistente... Fino ad ora forse uu Esme è sull'orlo di una crisi di nervi, loro due in uno chalet, una cabina armadio, una bella camera da letto, una vasca idromassaggio... Chissà che accadrà! Scusa per la risposta scema e poco prolungata, ma l'influenza mi sta tempestando il cervello, quindi non mi dilungo prima di scrivere sciocchezze ;) Resisterà per poco? Vedremo!! Spero che ti piaccia il capitolo, e grazie grazie grazie sempre di tutto <3

Bene, vi lascio al capitolo... Folle, fuori di testa, ma abbiate pazienza, non so ancora come fare miracoli!

Bacioni <3

Jealousy isn't the girl's

best friend.

 

Rimango a guardare il soffitto, sdraiata sul letto con le braccia e le gambe aperte; stasera ci dovrebbe essere il ballo di fine anno nella mia scuola, e mi immagino tutte le mie compagne, nevrotiche e impazzite, che si scambiano consigli sul trucco, sull'acconciatura, sulle scarpe da indossare, sul come finire bene la serata... Poi i pettegolezzi su chi andrà al ballo con chi, su chi rimarrà a casa da sola a guardare la tv e a mangiare gelato, su chi porterà da bere... Magari anche su chi è scomparso, come me.

Sbatto le palpebre e provo ad immaginare cosa possa essere stato detto sulla mia scomparsa: magari qualcuno avrà azzeccato nel pensare che sono stata uccisa. Qualcun altro magari avrà pensato che sono stata rapita, ma le malelingue sicuramente avranno pensato che abbia abbandonato tutto e sia scappata di casa; già ce la vedo quella cornacchia della Richardson andare a dire a tutti che sono rimasta incinta di un ragazzo e che sono fuggita per andare a fare la cameriera. Digrigno i denti solo al pensiero; brutta puttana! Ne sarebbe capace.

Mi alzo con il busto mantenendo un espressione corrucciata; sì, proprio ce la vedo ad andare in giro per la scuola con i suoi capelli rossi tinti e il suo rossetto color rosso semaforo a farmi a pezzi. Mi ha sempre presa in giro senza nemmeno conoscermi, e solo poche volte ho avuto la faccia tosta di rispondergli, perché per il resto non mi importava... Non volevo che la mia vita fosse condizionata da insinuazioni maligne e prese in giro. Ed ora non me ne dovrò più preoccupare... Sospiro e mi alzo dal letto dirigendomi verso il bagno, ma la sua presenza mi ferma. < Che ci fai alla mia porta, rosso?>chiedo con tono pacato, e quando mi giro lo trovo appoggiato alla porta, con indosso un golfo bianco, dei pantaloni scuri e i capelli rossicci tutti in disordine. Stampato sul suo viso c'è un sorriso, il suo caratteristico sorriso sornione e malizioso allo stesso tempo.

< Ho incontrato Esme mentre tornavo dalla caccia. Doveva andare a comprare delle ultime cose per il giardino, e mi ha pregato di tenerti d'occhio...>dice sincero, ed io alzo un sopracciglio.

< A dire il vero Esme ha detto a ME di tenerti d'occhio. Ma ora che ti ho visto puoi anche andartene.>dico con tono neutro, ma quando faccio un passo verso la porta del bagno me lo ritrovo davanti, con le braccia incrociate.

< Che vuoi fare?>chiede con finta dolcezza, ed io serro la mascella.

< Lo sai che voglio fare, non fare il rompipalle.>sibilo a mezza voce, e lui fa un sorrisetto.

< No, non lo so.>inspiro profondamente, sentendo addosso a lui dei profumi che si mischiano al suo...

< Voglio provare quella vasca idromassaggio. E ora, per favore, fila via dalla mia camera.>faccio per passargli accanto, ma lui si mette in mezzo.

< Magari possiamo provarla insieme...>dice con tono sensuale, per poi abbassare le sue labbra all'altezza del mio orecchio sinistro. < Potremmo riprendere ciò che abbiamo iniziato ieri...>sussurra malizioso, per poi prendere tra le proprie labbra il lobo dell'orecchio. Una scossa di piacere mi pervade il corpo, facendomi tremare impercettibilmente anche le labbra. Lui sorride sghembo, soddisfatto della mia reazione, e sta per far passare il braccio attorno al mio fianco...

Ma prima che possa farlo gli afferro il braccio con una mano, con l'altra gli prendo il collo e senza alcuna fatica lo sbatto con velocità al muro, tenendogli ben stretto il collo tra le dita della mia mano. Lui mi fissa, mentre io lo guardo con odio tenendolo ben attaccato al muro.

< Non osare mai più toccarmi, brutto schifoso.>sibilo furiosa, mentre lui fa un sorrisetto.

< Complimenti bambolina, bella presa. Ma comunque mi sembra che ieri non ti dispiacesse essere toccata, e nemmeno poco fa...>sussurra roco, per poi osservarmi mentre stringo le labbra. Quando stringo ancora di più la presa sul suo collo gli strappo un mugolio, e io mi avvicino con la bocca al suo orecchio.

< Prima, quand'ero umana, potevo anche essere ammaliata da te, ma ora sono una tua pari, se non superiore.>sussurro veloce e dura, per poi sfiorare la sua pelle con le mie labbra. < Potrei ucciderti quando voglio, lo so bene che sono più forte di te... Ma non lo faccio.>continuo a sussurrare, stavolta però con una punta di malizia. < E non ti azzardare mai più a comportarti così con me. Non sono come una di quelle puttane che ti sei fatto ieri notte. Ne sento ancora l'odore.>sibilo stringendo ancora di più la presa sulla sua gola, e quando non si trattiene più e si lascia scappare un ringhio strozzato lo lascio andare. Mi fissa arrabbiato e duro, ed io lo guardo riluttanza. < Stai distante da me, o fai una brutta fine.>

Rimaniamo entrambi in silenzio a fissarci; ciò che è successo ieri mi ha fatto pensare per tutta la notte, e quando è tornato con l'odore di quella puttana che si sarà fatto... Beh, forse potrebbe essere chiamata gelosia, ma non me ne frega nulla. Non potrei stare sempre con Esme o con gli altri per evitare di stare sola con lui, sarebbe da vigliacchi... Ed ecco che l'ho affrontato.

< Bene.>dico con tono autoritario, per poi andare al bagno, chiudermi dentro e andare ad aprire l'acqua, mentre lui rimane immobile attaccato al muro. Ma non me ne frega assolutamente nulla; può starci anche tutta la vita, ma io non cambio idea.

Non sarò la sua puttanella.

 

Rimango immobile appoggiato al muro, sentendo i suoi pensieri e i rumori che fa mentre riempie la vasca, si spoglia, ci si immerge... Sono rimasto spiazzato dalla sua reazione; forse non era proprio imprevedibile, ma sono rimasto comunque spiazzato. Potrebbe uccidermi, sì, ma perché dovrebbe farlo ora? Non l'ha fatto prima, quando l'ho allontanata da tutto ciò a cui teneva, e vuole farlo ora? Potrebbe essere chiamata gelosia. Se questa non è gelosia, allora cosa dovrebbe essere?

Sei gelosa di me... Ecco il punto. Hai sentito l'odore della mia vittima, ed hai pensato che ci abbia fatto sesso... Ma come potrei farlo dopo aver intravisto la perfezione? Come può un uomo amare una semplice donna dopo aver conosciuto l'amore di un angelo? è impossibile. Ed io come potrei riuscire a trovare più che decente un umana, dopo aver visto la mia creatura, orgogliosa e sensuale, contorcersi dal piacere tra le mie braccia?

Ripeto, impossibile.

Stringo i pugni e entro nel bagno, sbattendo la porta dietro di me, e la vedo; i capelli tirati in alto con la pinza di ieri sera, il collo pallido e marchiato da me in bella vista, il seno immerso nell'acqua e coperto dalla schiuma... E lo sguardo assassino, puntato su di me.

< Cosa ti avevo detto rosso?>dice seria con un pizzico di furia la dea immersa nell'acqua, ed io mi avvicino lentamente, abbassandomi accanto al bordo della vasca, guardandola nel modo più serio che riesco a fare. lei mi segue con lo sguardo.

< Ieri notte non sono stato con nessuna, umana o non, che non fossi tu.>gli dico serio, e lei stringe le labbra in un modo particolare. Poi mi guarda scettica.

< Punto uno, non me ne frega nulla. Punto due, non potrei crederti. Ora esci.>dice riprendendo a passarsi la spugna sul collo; io deglutisco il veleno e tento di non guardare i suoi movimenti. Potrei saltarle addosso senza pensieri.

< Sei gelosa. Non mentire.>lei si blocca, per poi abbassare lo sguardo.

< Perché dovrei esserlo? Non mi rappresenti nient'altro che la morte in persona.>sussurra, per poi alzare lo sguardo e fissarmi con disprezzo, ma poco convincente. < Vattene ora.>e con un movimento veloce alza il braccio e mi indica la porta, facendo spostare un po' della schiuma che la copriva...

Sospiro rumorosamente. L'ha voluto lei. < No.>dico con voce roca, trattenendomi per ancora qualche momento di saltarle addosso, e lei mi fissa con uno sguardo tagliente.

< Che cos...>le prendo il viso con le mani e la trascino a me per baciarla prima che possa dire altro. Per un primo momento rimane immobile, poi si riprende, tentando di ribellarsi, ma con tutta la mia forza tento di trattenerla. Non intendo mollare ora, devo averla. Le accarezzo la curva del collo con dolcezza, la spalla...

E lei sorprendentemente ricambia. Con foga, con la lingua, mordendomi il labbro. Passa le sue mani bagnate tra i miei capelli, e quando la alzo dall'acqua per stringerla a me apro gli occhi, osservando il paradiso.

Rimango ad ammirare il corpo bagnato della mia creatura, perfetto in ogni piccolo dettaglio; il pallore tanto simile al mio, le curve armoniose... sento che mi osserva, e quando le sfioro il ventre tiepido rabbrividisce di piacere; magari si ricorda ancora del tocco di ieri.

Mi siedo sul bordo della vasca, e con un movimento fluido la faccio sedere sulle mie gambe, continuando ad ammirarla come la più bella delle dee. Ora potrei anche riuscire a comprendere la devozione di Emmett per Rosalie...

Noto le gocce d'acqua che scendono lungo il suo collo, sul suo seno, sul suo ventre e ancora più giù, e quando sta per dire qualcosa col la lingua catturo la lacrima d'acqua che stava scendendo sulla spalla; lei sospira deliziata.

Con la bocca scendo ancora di più e con le labbra catturo l'altra goccia d'acqua, che stavolta scendeva sul suo seno prosperoso, e con la lingua seguo il tragitto inverso mentre con la mano accarezzo l'altro, dando attenzione soprattutto alla aureola più scura posta al centro che si inturgidisce via via sempre di più. Assaporo il sapore della sua pelle, e quando prendo a baciarle il capezzolo la sento farsi scappare un gemito di piacere. La stringo di più a me e continuo, quasi come se fossi un bambino in astinenza da latte materno, e per la seconda volta la sento inarcarsi tra le mie braccia, quasi richiedendo di più, e stringere tra le sue dita i miei capelli. La perfezione sotto ogni aspetto.

Mi stacco soddisfatto e sto per andare sull'altro, quando mi prende il viso e mi guarda negli occhi; i suoi sono neri, come la pece, lussuriosi e selvaggi; come tante volte li ho immaginati... Rimango a guardarla, mentre le sue labbra e i suoi canini sfiorano le mie, facendomi girare la testa.

< Non voglio essere la tua puttanella...>mormora sfiorandomi il mento con le punte delle dita, ed io abbasso le labbra per baciargliele una ad una.

< Non lo sarai... Non potresti mai esserlo...>sussurro dolcemente, e lei curva le sue labbra in un... Sorriso. In uno splendido e seducente sorriso, che ancora non ero riuscita ad ammirare sulle sue belle labbra carnose; le sue labbra, fatte per essere baciate, per essere morse... Sorrido di rimando al suo fantastico sorriso, e lei passa la sua lingua prima sulle mie labbra, e poi con più attenzione la passa sui miei canini, facendomi eccitare a dismisura. C'è ancora sapore di sangue... pensa quasi famelica, e quando smette riprende a baciarmi con foga; con le gambe mi cinge i fianchi, mettendo a stretto contatto la sua intimità con la mia fin troppo eccitata e coperta solo da due sottili strati di tessuto, che possono benissimo essere strappati.

Ricambio con foga, accarezzandogli con le mani la schiena nuda e ancora un po' bagnata, e mentre passo lentamente le dita nella linea della spina dorsale le sue mani scende dai miei capelli al mio collo, fino al cavallo dei miei pantaloni. Oh, mi sembri felice di questi baci. Pensa leggermente divertita, e quando fa più pressione ringhio di piacere; lei sorride divertita sulle mie labbra, continuando a fare pressione tra i pantaloni. Ringhio ancora più forte e prima di non resistere le prendo la mano e la tolgo da lì, per poi iniziare a toccarla con tocco leggero nella sua intimità.

La sento gemere nei pensieri, sulle mie labbra, e quando non ce la fa più stacca le sue labbra e affonda il viso nell'incavo del mio collo continuando a gemere di piacere, ed io riprendo a baciarle la pelle del seno sempre continuando a darle piacere con le mani. Far scorrere le dita sulla sua pelle è straordinario, unico; un lusso a me concesso, anche se dopo troppo, troppo tempo.

Fin dall'inizio avrei voluto sfiorare con mano la pelle della mia creatura, la mia bambolina... La mia Melanie. Ma non potevo, lei non voleva, e anche se era attratta da me continuava a fare la dura. Mi odia, lo sento, ma dopotutto sono un unico punto fermo ora. Io l'ho trasformata, ma io sono l'unica sua ancora che la mantiene alla realtà.

Mio padre? I miei familiari? Bazzecole. Non saranno mai qualcosa di centrale quanto me nella sua eternità da vampira. Sorrido al pensiero e mi perdo nel profumo della sua pelle, ascoltando i suoi ansiti e godendo della sensazione della sua pelle sulle mie dita, delle sue labbra sul mio collo... E quando introduco un dito dentro di lei la sento ringhiare di piacere, le sue dita conficcate con una mano nella spalla e con l'altra nella coscia. Ringhio di piacere anche io, e quando alzo nuovamente il viso per baciarla trovo le sue labbra che mi assalgono. E ricomincia quella particolare danza di passione, labbra e denti, che mi toglierebbe il fiato, se solo lo avessi ancora.

Non avevo mai incontrato nessuna così; lei è fuoco puro. Pura passione, puro odio, esprime sensualità in ogni suo gesto, ed è mia.

Stacco le labbra e sto per baciarle la spalla, quando il telefono della casa inizia a suonare. La sento immobilizzarsi, per poi alzare la testa e guardare la porta con sguardo vacuo. La guardo tentando di non far trapelare la paura. No, no, no; non puoi smettere ora, sul più bello.

Riprendo a baciarle il collo con foga e muovo le dita dentro di lei, e lei, anche se a stento e stringendo forte le mani tra i miei capelli, trattiene i gemiti. Vai a rispondere Edward, pensa tentando di rimanere lucida.

< No...>sussurro sulla sua pelle continuando a darle piacere con le dita; sussulta quando vado in profondità e subito mi prende la mano e la allontana da se, guardandomi negli occhi.

< Vai.>mormora roca, con uno sguardo indecifrabile. Respiro a pieni polmoni il suo profumo; se me ne vado ora, non so se ti avrò più per me. Appoggio la mia fronte sulla sua, annuendo lentamente: tutte le convinzioni di prima cedono lentamente all'idea che questo possa essere stato solo un momento, e che stia per finire.

Ma lei sfiora il mio naso con il suo, in un modo stranamente dolce, per poi alzarsi e sedersi sul ciglio della vasca. Nuda, con i capelli ancora tenuti dalla pinza, vulnerabile. Sento il mio membro ribellarsi ancora di più nei boxer alla vista e al brusco distacco dal suo corpo, ma quando provo a sfiorarle una spalla si allontana. < Vai.>ripete con tono spento.

Quel tono pieno di lussuria, quel fuoco selvaggio che la animava... Puf, sparito. Trattengo un ringhio e mi alzo andando furioso verso il piano inferiore dove c'è il telefono, promettendo morte a chiunque sia il chiamante.

Ha interrotto la meravigliosa trance della mia creatura, e con mio rammarico non posso non pensare che poteva essere l'unico modo per averla per me.

 

Rimango immobile per qualche istante, ad ascoltare la telefonata; è Carlisle. Era preoccupato perché nessuno rispondeva. Lui ribatte roco, ancora troppo preso dalla sua eccitazione,  che non siamo mica bambini indifesi. Iniziano a discutere, ma a me non importa. C'è un unico pensiero che fa da protagonista nella mia mente; “stavo per fare sesso con lui”. Mi mordo le labbra e cerco di non pensarci, frustrata del fatto che non posso più nemmeno pensare.

Mi asciugo il corpo ancora un po' umido e vado veloce a vestirmi, sciogliendo i capelli e mettendomi dei jeans e una felpa molto larga sportiva. Stavi per farci sesso; stavi per cedere e farci sesso. Dice una vocina nella mia testa.

Ed eri dannatamente eccitata; sia per quello che ti ha fatto provare, sia perché non ha toccato nessun altra oltre te da quando ti ha conosciuta. Continua la dannata, facendomi stringere i pugni e sedermi sul letto.

 

Sì, ero gelosa. Ero stata dannatamente gelosa, e in quel momento ero più confusa che mai; non solo ero stata toccata per la prima volta in posti mai esposti ad ogni altro essere maschile, ma ero stata esplorata, baciata, morsa e violata da lui. LUI, che fino a un momento prima volevo uccidere, che odiavo con tutte le mie forze... Sì, lui era stato il primo a farmi provare certe emozioni, a entrare dentro di me anche se di poco, e il problema più grande non era che volevo sotterrarmi, no.

Volevo andare giù, togliermi tutti i vestiti e chiederne ancora. Ancora e ancora, come se non potessi mai essere sazia delle sue attenzioni.

Non sapevo che fare, che dirgli, che PENSARE. Una parte di me avrebbe voluto scappare da quella casa e farla scoppiare con lui dentro, mentre l'altra, quella che fin dall'inizio era sempre rimasta in disparte, lo voleva. Eccome se lo voleva.

La gelosia non è la migliore amica di una ragazza; anzi, è la peggior nemica che si possa avere. Fa brutti scherzi, e ti fa fare cose inaspettate.

La mia mente era confusa, ma il mio corpo sapeva ciò che voleva. Il cuore non si era ancora espresso, ed avrebbe tardato a farlo. Non sapevo come reagire a tutto ciò.

Se solo avessi potuto vedere il futuro...

 

Mi alzo e vado nella terrazza, ad ammirare il paesaggio notturno che si staglia davanti ai miei occhi; il cielo finalmente è un po' libero, e la luna piena illumina candidamente la notte scura. Sospiro e chiudo gli occhi, godendomi il venticello che arriva sul mio viso. Che ho fatto? Perché? Cosa faccio ora? Tutte domande inutili, alle quali ora come ora non posso rispondere. Non so che rispondere.

Mi godo il vento tra i capelli, la stessa sensazione di quando corro veloce tra i boschi per cacciare.  A proposito, domani devo andarci per forza...

I miei pensieri vengono interrotti dalla cornetta del telefono che torna al suo posto e dal suo sospiro. Rimango con gli occhi chiusi ad ascoltare i suoi passi che salgono le scale, che attraversano la mia camera, che si fermano proprio vicino alla porta finestra. Apro gli occhi e mi giro, guardando il diavolo tentatore illuminato dalla luna in tutto il suo splendore. Mi fissa attento, poggiando la tempia sulla parete.

< E ora?>chiede sincero, senza malizia ne altro, ed io ingoio veleno. già, e ora?

   
 
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