Ciao a tutti! Eccovi il nuovo capitolo.
Come il precedente e il successivo, è un capitolo di passaggio. Dopo
il matrimonio si entrerà nel vivo della storia.
Spero vi piaccia. Buona lettura.
A fine capitolo troverete tutte le immagini relative a questo
capitolo.
@ fata_morgana:
tesoro hai ragione, non ti sei persa molto, ma pian piano scriverò tutto quello
che già sai. Ti ringrazio davvero tanto per le tue parole. Davvero non so che
dirti se non grazie. Se ci sarà una prossima storia seguirò il tuo consiglio e
scriverò qualcosa che ha come protagonista qualcuno di molto cattivo. Un bacio
tesoro e spero ti piaccia anche questo capitolo!
Awakening from Darkness
Capitolo VIII – In good and bad times
Edward
Le luci dell’alba rischiararono la
camera raggiungendo il mio letto. Sentivo il tepore del sole sulla mia pelle.
Una bella sensazione, ma niente a che vedere con il tepore che Isabella mi
regalava, nonostante il suo corpo freddo.
Era difficile da spiegare la
sensazione che la sua vicinanza mi regalava. Il freddo si tramutava in calore,
il pericolo che lei rappresentava per me si eclissava davanti all’amore che lei
provava nei miei confronti e alla cieca fiducia che io avevo nei suoi.
Il ticchettio dell’orologio era
l’unico rumore che riuscivo a percepire. Voltai lo sguardo verso di esso e
notai che era ancora molto presto. Rimasi deluso da questo, tutto ciò voleva
dire che doveva passare ancora molto tempo prima di poter finalmente essere suo
marito. Non avevo voglia di stare a letto perciò decisi di alzarmi e di
iniziare a prepararmi.
La doccia durò un bel po’. L’acqua
calda sciolse i miei muscoli e mi regalò una calma che in quella situazione,
normalmente, non doveva appartenermi. Mi meravigliai del fatto che non ero
agitato per niente. Certo ero eccitato per il mio matrimonio, ma non quanto un
futuro marito doveva esserlo. Non vedevo l’ora di essere il marito di Bella, ma
allo stesso tempo sapevo che era solamente una formalità. In fondo io e lei
vivevamo già una vita matrimoniale.
Si, probabilmente era per questo che
non mi sentivo concitato eccessivamente.
Avvolsi l’asciugamano intorno al mio
corpo e mi sedetti sul letto prendendomi ancora qualche minuto prima di
vestirmi. Dei lievi colpi mi destarono dal mio momentaneo assopimento.
“Avanti.” Sussurrai.
La porta si spalancò in meno di un
secondo e un fischio riecheggiò nella stanza. Non era difficile capire che tutto
quel trambusto era opera di Emmett. Jasper lo seguiva invece in religioso
silenzio, chiudendosi la porta dietro di lui.
“Buongiorno sposino, come ti senti?”
mi prese in giro Emmett.
“Buongiorno a voi. Non mi sono mai
sentito meglio.” Risposi sinceramente.
“Alice ha detto che puoi chiedere a
noi nel caso avessi bisogno di qualcosa.” Aggiunse Jasper, rivelando il motivo
per cui erano qui.
“Grazie Jasper, per il momento non
dovrei aver bisogno di nulla.” Dissi.
“Sei sicuro, Ed? Magari ti serve
qualche dritta per stanotte.” Ammiccò Emmett. Sorrisi alle sue parole, Jasper
invece lo colpì sulla spalla producendo
un rumore sordo.
“Emmett, ti ringrazio, ma i tuoi
consigli sono inutili, so già cosa fare la prima notte di nozze.” Chiarii
soffocando una lieve risata.
“Come vuoi Ed, ma stanotte non
venire a cercarmi per un consiglio dell’ultimo minuto.” Rispose facendo il
finto offeso. Risi ancora e mentalmente lo ringraziai silenziosamente per
l’allegria che portava nelle nostre vite con ogni singola parola.
“Piuttosto,” disse Jasper, tornando
serio per un attimo, “come mai tutta questa calma? Mi aspettavo di doverti
sedare con il mio potere e invece è più agitata Alice di te e questo credimi è
davvero fuori dal normale. In fondo lo sposo sei tu.”
“Ci stavo pensando anch’io Jasper e
penso che non ci sia motivo per il quale dovrei essere agitato. Insomma, questo
giorno è simbolico, ufficiale, ma in fondo è come se io e Bella fossimo già
sposati dal momento in cui ci siamo innamorati.” Spiegai.
“Capisco, un po’ strano, ma in
effetti sono d’accordo con te. Bene, direi che è arrivato il momento di
vestirti.” Concluse, salutandomi con un cenno della mano e tirandosi dietro
Emmett che nel frattempo stava curiosando tra le mie cose.
“Emmett dai, lasciamolo solo.”
Sentii Jasper dire ad un Emmett imbronciato come un bambino a cui si era tolto
il suo giocattolo preferito. Lo trascinò via con poca fatica, lasciandomi solo.
Indossai il mio abito con calma, senza
nessun tipo di fretta e mi guardai allo specchio lisciando pieghe invisibili sul
tessuto morbido. Mi immaginai stringere le mani di Bella e a quanto potesse
essere Bella in questo giorno. Afferrai la scatola delle fedi e uscii dalla
stanza cercando i miei fratelli.
Il giardino che circondava la casa
era stato trasformato in qualcosa di semplicemente stupendo. Il gazebo
dell’altare era agghindato da veli e fiori bianchi. La stoffa che ricopriva le
sedie si posava morbida sul prato verde e ben curato. Il sole brillava alto nel
cielo, rendendo così facile riconoscere tutti i vampiri che pian piano si
apprestavano ad assistere alla cerimonia. L’unico umano presente alla cerimonia
ero io, quindi nessuno si era preoccupato di quello che i raggi del sole
potevano rivelare. Pian piano tutti gli ospiti mi salutarono e si sistemarono
tra le sedie disposte in fila.
“Sono orgoglioso di te.” La voce gentile
di Carlisle mi spinse a voltarmi verso di lui.
Carlisle posò una mano sulla mia
spalla trasmettendomi la gioia che provava per me.
“Ti ringrazio Carlisle, per tutto.”
Dissi.
“Non devi ringraziarmi, Edward. Per
me sei come un figlio e per un padre vedere suo figlio all’altare non è altro
che una gioia immensa.” Sorrise e alzò lo sguardo dietro le mie spalle.
Seguii i suoi occhi ed Esme mi
apparve in tutta la sua bellezza. Una lacrima color cremisi solcava il suo
volto. Spinto da quella manifestazione di affetto e gioia, la strinsi forte a
me.
“Non piangere Esme.” Le dissi.
“Oh Edward, sono così felice per
te.” Disse sciogliendo dolcemente il mio abbraccio.
“Mi sento così piena di orgoglio,
anche l’ultimo dei miei figli ora avrà una famiglia tutta sua.” Aggiunse.
“Grazie Esme, tutto questo lo devo
solo a te e a Carlisle.” Dissi.
Con la coda dell’occhio vidi Rosalie prendere
posto vicino al piano. Finalmente il momento era arrivato, finalmente Bella
sarebbe diventata mia moglie.
Emmett prese Esme sottobraccio e
l’accompagnò al suo posto, Jasper arrivò con Alice al suo fianco. Prima di
sedersi mi fece l’occhiolino e mi regalò un sorriso raggiante. Le note della
marcia nuziale si diffusero nell’aria e le teste di tutti gli ospiti si
voltarono indietro. Bella stringeva il braccio di Carlisle che la guidava passo
dopo passo verso di me.
L’abito bianco le fasciava il corpo
in maniera perfetta, quasi fosse una seconda pelle. I capelli sciolti
ricadevano sulle spalle nude in morbidi boccoli scoprendo ad ogni passo dei
fiori bianchi intrecciati tra essi. la sua pelle brillava alla luce del sole
emanando scintille di luce.
Quando le ultime note riecheggiarono
la mano di Carlisle posò sulla mia quelle tremanti di Bella.
Posai un lieve bacio sulla sua
fronte e mi persi nei suoi occhi. Tutta la calma che avevo sentito fino a quel
momento si dissolse come neve al sole, lasciandomi a tremare dalla felicità. Le
gambe stavano quasi per cedere, ma mi feci forza per affrontare uno dei momenti
più importanti della nostra vita.
Il celebrante iniziò a officiare la
cerimonia. Non ascoltai nessuna delle parole che l’uomo pronunciò, non feci
altro che guardare Bella negli occhi, cercando di capire e carpire le sue
emozioni. Le labbra rosee di Bella tremavano leggermente, ma i suoi occhi
lucidi non facevano che infondermi sicurezza. Eppure dovevo essere io a farla
sentire sicura, non lei. Ancora una volta era Bella a prendersi cura di me.
“Isabella ed Edward, esprimete
davanti a parenti ed amici le vostre promesse.” Disse il celebrante.
Con un colpo di tosse cercai di
schiarire la mia voce, la mia gola sembrava secca tanto da pensare che non
sarei stato capace di emettere alcun suono.
“Accolgo te Isabella come mia sposa.
Prometto di esserti fedele sempre, nella buona e nella cattiva sorte, nella
salute e nella malattia e di sostenerti tutti i giorni della mia vita. Vuoi
unire la tua vita alla mia?” il mio respiro si fece più veloce e attesi la
risposta di Bella con ansia.
“Si, lo voglio.” Rispose con un
sorriso. “Accolgo te Edward come mio sposo. Prometto di esserti fedele sempre,
nella buona e nella cattiva sorte, nella salute e nella malattia e di
sostenerti tutti i giorni della mia vita. Vuoi unire la tua vita alla mia?”
continuò, con la voce incrinata dall’emozione.
“Si, lo voglio.” La mia risposta
risuonò forte e chiara.
“È il momento di scambiarvi le
fedi.” Disse il celebrante.
Frugai nella tasca e tirai fuori la
scatolina contenente gli anelli.
“Isabella, ricevi questo anello
segno del mio immenso amore e della mia fedeltà.” Infilai l’anello al dito di
Bella e vi posai un lieve bacio.
“Edward, ricevi questo anello segno
del mio amore e della mia fedeltà.” L’anello scivolò sul mio dito e avvertii le
labbra fredde e delicate di Bella sulla mia pelle.
“Di fronte alla vostra famiglia e ai
vostri amici vi dichiaro marito e moglie. Edward, puoi baciare la sposa.”
Concluse il celebrante, lasciandoci così festeggiare la nostra unione.
Avvolsi tra le mani il viso candido
di Bella e posai le mie labbra sulle sue. Un forte applauso si levò dalla folla
esprimendo tutta la felicità che i nostri familiari e i nostri amici
condividevano con noi.
Mi staccai di malavoglia dalle sue
labbra, avrei continuato più tardi, quando saremmo finalmente rimasti soli.
“Ti amo signora Masen.” Sussurrai al
suo orecchio prima di baciare nuovamente la sua piccola mano che si stringeva
spasmodica alla mia.
“Ti amo anch’io signor Masen.”
Rispose sporgendosi verso di me e baciandomi la guancia.
Ci guardammo un’ultima volta negli
occhi e poi ci voltammo per dedicarci agli abbracci e alle congratulazioni dei
nostri ospiti.