-Seguitemi-
Li chiamò la McGranitt, dopo aver fatto alcuni annunci a quelli che parevano un
mucchio di mantelli fradici e tremanti.
La porte della Sala Grande si spalancarono rivelando una meravigliosa gigantesca
stanza con quattro tavoli e uno grosso messo dritto con gli insegnanti.
E in mezzo alla sala uno sgabello con un cappello nero e malandato sopra.
Il cappello iniziò a cantare un'allegra canzoncina, che rallegrò almeno in parte
i paurosi studenti del primo anno.
Lo smistamento cominciò con
"Abeje, Gloria" che venne smistata in Tassorosso
-Bader, Malcom- chiamò la McGranitt
Il bambino ricciuto si avviò e il cappello sensa pensarci due volte lo smistò in
Serpeverde.
Arrivò poi il suo turno, quello di Ian.
-Ehm...che abbiamo qui?Un Parkinson? Siamo sicuri? Ehm...difficile. Hai una
doppia personalità, ma preferirei considertirti un....GRIFONDORO!-
Eco...Grifondoro, proprio come temeva, sua madre lo avrebbe riempito di botte.
Ina non si era mai sentito cattivo...questo lo sapeva benissimo.
Si avviò confuso al tavolo dei Grifondoro, tra gli applausi degli studenti e i
musi lunghi dei Serpeverde.
Così furono smistati molti bambini, Mary Anne Rudger venne smistata in
Grifondoro.
Si arrivò poi a "Henry Smith".
Era il ragazzo che era caduto nel lago.
Aveva folti ma bel pettinati capelli castani, due occhi malinconici color
nocciola e un paio di tondi occhiali. Aveva un aria molto timida.
Ed infatti quando inciampò nel suo mantello e tutta la Sala rimbombò di risate,
e i Serpeverde sghignazzarono come matti, la sua faccia era più o meno dello
stesso colore del rosso stemma di Grifondoro.
Venne smistato in Grifondoro, ma ancora non aveva perso il color rosso cupo.
Lo smistamento venne concluso da Zabini, Lilian. Grifondoro aveva fatto grandi
aquisti.
La cena fu squisita.
Ian non si era mai sentito tanto felice in vita sua, mangiare tutto quel ben di
Dio, quando oni sera a casa sua cenava con un piatto di minestra fredda.
Sperava che tutte le sere siano state così.
Silente annunciò alcuni avvisi, e poi tutti in sala Comune delle rispettive
case.
Henry Smith se ne andò a letto presto.
Quando fu sparito, Ian decise di seguirlo.
Quel ragazzo, gli pareva simpatico.
-Ma perchè sempre tutto a me?-
Ian sentì la voce triste di Henry già dalle scale.
-Cosa succede?- chiese Ian una volta arrivato.
Henry che era sul suo letto si girò e diventò di nuovo rosso
-Ehm...n-niente- disse timidamente
-Su via...non di me ti puoi fidare- lo rassicurò Ian che si sedette sul suo
letto accanto a quello di Henry.
-Che è successo?- richiese poi Ian
-Ecco, che tutto capita a me: sono caduto nel lago come uno scemo, e hanno riso
di me, sono inciampato e caduto a faccia a terra in Sala Grande e tutti ridevano
di me, mi prenderanno in giro per sempre!- esclamò disperato
-Mh...no, dai, domani avranno dimenticato tutto- lo rincuorò Ian.
Henry sorrise a malapena, ma almeno sorrise.
Dopo poco tutti i ragazzi del 1°anno erano a letto.
Ian non riusciva a chiudere occhio, era troppo emozionato e felice.
Non sapeva che a pochi metri, due ragazzine un pò pettegole stavano parlando di
lui.
_________note
Ciao a tutti, spero questo capitolo vi piaccia, ringrazio molto Franceskina per la bella recensione.
Ringrazio tutti quelli che mi commenteranno, spero siano in molti. Un bacione Amy.