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Autore: Gold Scorpio    03/11/2005    3 recensioni
Salve a tutti, sono felice che abbiate trovato il tempo di leggere questa mia fan-fic, che è in assoluto la prima storia che scrivo: vi chiedo quindi di avere pazienza se non risulterà essere granchè. Avevo veramente voglia di scrivere qualcosa ambientato nel mondo di Harry Potter, quindi ho deciso di provare a vedere cosa ne viene fuori. Sono molto curioso di sapere cosa ne pensate e, nel caso, sarò felice di accettare consigli e suggerimenti. Ho pensato di utilizzare un personaggio del tutto inedito, Milo, e di ambientare le vicende durante gli avvenimenti narrati ne "Il Calice di Fuoco". Non ci sono assolutamente spoiler, anche perchè non ho ancora letto il sesto libro... :) Devo inoltre avvisarvi che ho pesantemente rivisto i primi capitoli, per correggere gli errori e renderli più coerenti con i successivi: anche se li avete già letti sarebbe meglio dare loro un'altra occhiata. Bene, ho detto tutto: buona lettura!
Genere: Commedia, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Pansy Parkinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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15.

La conversazione che si stava tenendo nelle cucine della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts sarebbe parsa quantomeno strana a chiunque vi potesse assistere: da una parte tre esuberanti Grifondoro dai capelli rosso fuoco, dall'altra un malconcio Serpeverde dai modi misurati ma gentili. Ma gli elfi domestici erano indaffaratissimi a svolgere le loro mansioni e così la surreale scena non aveva spettatori interessati...

- Quello che ti serve ora è un posto dove riassettarti e rilassarti – disse Fred Weasley (o era George?)

- E noi conosciamo il meglio che tu possa trovare ad Hogwarts – continuò George (o era Fred?)

- E non ti costerà nemmeno molto... – riprese Fred

- Ma come? – Ginny e Milo reagirono quasi all'unisono

- Bé, vedi signor Serpeverde, noi siamo uomini d'affari – ripresero i gemelli.

- La nostra improvvida sorellina ti ha appena rivelato uno dei posti più utili di questa scuola. Le cucine sono un ottimo posto dove venire a fare provviste per i festini serali o dove rifugiarsi per bigiare una lezione, basta che tu abbia l'accortezza di evitare la Granger...

- La Granger? Intendete Hermione Granger, l'amica di Potter? – chiese Milo.

- Si, proprio lei. Ultimamente ha la mania di voler liberare gli elfi domestici perchè crede che siano tenuti in schiavitù... –

- Ma é pazza! – sogghignò di rimando il ragazzo.

Per tutta risposta George (o era Fred?) urlò rivolto agli elfi domestici che affollavano indaffarati la cucina:

– Ehi, voi, miei cari elfi. Vi sentite sfruttati e vi pesa lavorare ininterrottamente ogni santo giorno qui ad Hogwarts? –

Si alzarono solo voci di diniego, molte addirittura indignate:

- No signori, noi felici di lavorare qui... –

- Hogwarts è un bel posto –

- Silente ci tratta molto bene –

- Pesarci il lavoro? Stiamo scherzando? –

Il caos durò qualche istante, poi ripresero a trafficare, tornando ad ignorare i quattro ragazzi.

- Si, é decisamente pazza! – concluse Fred (o era George?) facendo spallucce.

- Dunque, per tornare al nostro discorso – i gemelli erano di nuovo seri – diciamo che i servizi che ti forniremo stasera hanno un certo prezzo, ma sono sicuro che troverai le nostre richieste del tutto ragionevoli! –

Milo provava un'innata simpatia per quei due imbonitori, ma era anche consapevole che le sue finanze erano, al momento, alquanto ristrette:

- Mi dispiace – disse loro – ma se volete dei soldi cascate male... –

- Soldi? Soldi? Chi ha parlato di soldi? Ci credi individui tanto spregevoli? – gli risposero i gemelli, fingendosi offesi.

- L'impressione era quella... – disse infine Ginny, con un tono piuttosto gelido.

- Ma no sorellina, non potremmo mai chiedere del denaro ad un tuo amichetto... – disse Fred (o era George?) strizzandole l'occhio.

Ginevra Weasley si alzò di scatto, arrossata in volto: - Cosa stai insinuando? –

Milo sorrise, mentre Fred la ignorò, continuando il suo discorso: – ...siamo piuttosto interessati ai talenti del qui presente signor Ogilvie... –

- Talenti? – chiese la ragazza.

- Talenti? – le fece eco Milo.

- Si, esatto! – i due gemelli si scambiarono uno sguardo d'intesa – sappiamo che sei il migliore del tuo anno al corso di pozioni e visti i trascorsi della tua famiglia immagino tu sia a conoscenza di preparati magici un po' più interessanti di quanto non si trovi sui libri di testo... –

- Ma cosa state dicendo? – li interruppe Ginny.

Milo cominciava a capire. In effetti i suoi genitori lo avevano iniziato già in giovane età a magie e pozioni che un qualsiasi insegnante di Hogwarts avrebbe giudicato quantomeno inopportuni, per non dire di peggio. Era una tradizione di famiglia a cui gli Ogilvie tenevano molto, forse troppo considerando che la cosa risultava evidentemente di dominio pubblico.

Milo sorrise e fece un cenno d'assenso con il capo:

- D'accordo, allora. Se servirà vi darò una mano, per quel che posso... –

Subito i due ragazzi gli tesero la mano destra:

- Siamo d'accordo, allora? Si tratta di uno scambio equo... –

Ginny si limitava a fissarlo in silenzio, mentre Milo ribatteva sarcastico:

- Uno scambio equo? Finora mi sembra non mi abbiate fornito altro che chiacchiere. Se c'è una persona con cui potrei sentirmi in debito questa semmai è vostra sorella... – disse Milo, alzando uno sguardo malizioso verso la giovane Grifondoro - ...non certo voi -

La ragazza arrossì lievemente

- Non c'è problema – dissero i gemelli – l'importante è che tu sia in debito con uno qualsiasi della famiglia Weasley. Tanto saremo noi a riscuotere... –

Milo emise un sospiro vagamente seccato:

- Bene, se in qualche modo mi aiuterete a concludere in maniera accettabile questa assurda giornata, può darsi che... –

- ... che tu ci dia una mano ad elaborare alcuni nostri prodotti! – conclusero loro.

- Ma non potete chiedere una cosa simile... – intervenne Ginny.

- Mi sembra accettabile – la interruppe Milo

Alle parole del ragazzo Fred e George Weasley sorrisero e si protesero verso di lui, afferrandogli e stringendogli con foga la mano destra.

- Bene, siamo d'accordo allora! – disse Fred.

- Preparati a scoprire un vero paradiso – gli fece eco George, estraendo dal taschino una curiosa chiave dorata – Il bagno dei Prefetti! –

Milo si portò una mano alla tempia: il mal di testa stava tornando...

 

 

 

 

Quella sera Milo apprese che tra i tanti misteri che Hogwarts celava, ce n'era uno assai meno intrigante di una stanza segreta custodita da un Basilisco, ma decisamente più utile. A quanto pareva, quale privilegio connaturato alla loro carica, i prefetti ed i caposcuola di Hogwarts beneficiavano di tutta una serie di comfort non da poco, come ad esempio bagni personalizzati e decisamente lussuosi, realizzati in marmo bianchissimo e dotati di una gigantesca vasca da bagno nella quale era possibile far confluire i bagnoschiuma e gli aromi più incredibili.

Strada facendo i gemelli gli avevano spiegato di aver scoperto questi bagni pedinando il loro fratello maggiore, Percy, non esattamente un esempio di acume e sagacia a quanto pareva. Ne dovevano esistere parecchi sparsi per il castello, anche perchè era improbabile che tutti i Prefetti si servissero di un unico bagno, pertanto avrebbe potuto usufruirne senza eccessivi patemi. Per l'accesso bastava conoscere la parola d'ordine, "Frescopino", e bloccando la porta dall'altro lato la privacy sarebbe stata assicurata.

I tre fratelli Weasley si accomiatarono appena Milo fu entrato: erano le cinque del pomeriggio, quindi era inutile affrettarsi perchè le lezioni erano ormai terminate. Così il ragazzo decise di prendersela comoda, godendosi al massimo i piaceri di un bagno caldo e rilassante. Una volta uscito dalla vasca si asciugò con calma i capelli: la testa gli doleva ancora, ma ora si sentiva decisamente più in forma e rinfrancato. Trovò anche il tempo di dare una sistemata agli abiti, in modo da renderli presentabili, quindi uscì con cautela, per evitare di farsi sorprendere da qualcuno, e si avviò con decisione verso l'ufficio della McGranitt.

Malfoy aveva detto che la professoressa stava cercando lui e la Parkinson e Milo non dubitava che volesse redarguirli per la faccenda dell'altra sera, quando aveva sorpreso lui e Pansy fuori dalla torre; non gli faceva molto piacere la prospettiva di dover subire una punizione, ma tutto sommato pensò che se lei non li avesse coperti con Piton sarebbe andata molto peggio. Si rassegnò così all'inevitabile, sicuro però quello che quello che sarebbe accaduto dopo la visita alla McGranitt avrebbe risollevato in parte la serata: Milo era infatti ben deciso a "ringraziare" Malfoy per le gentilezze che gli aveva riservato quel giorno.

Pregustando la vendetta, si avviò verso l'ufficio della responsabile dell'insegnante di Trasfigurazione...

   
 
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