15.
La conversazione che si stava tenendo nelle cucine della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts sarebbe parsa quantomeno strana a chiunque vi potesse assistere: da una parte tre esuberanti Grifondoro dai capelli rosso fuoco, dall'altra un malconcio Serpeverde dai modi misurati ma gentili. Ma gli elfi domestici erano indaffaratissimi a svolgere le loro mansioni e così la surreale scena non aveva spettatori interessati...
- Quello che ti serve ora è un posto dove riassettarti e rilassarti – disse Fred Weasley (o era George?)
- E noi conosciamo il meglio che tu possa trovare ad Hogwarts – continuò George (o era Fred?)
- E non ti costerà nemmeno molto... – riprese Fred
- Ma come? – Ginny e Milo reagirono quasi all'unisono
- Bé, vedi signor Serpeverde, noi siamo uomini d'affari – ripresero i gemelli.
- La nostra improvvida sorellina ti
ha appena rivelato uno dei posti più utili di questa
scuola. Le cucine sono un ottimo posto dove venire a fare provviste per i
festini serali o dove rifugiarsi per bigiare una lezione, basta che tu abbia l'accortezza di evitare
-
- Si, proprio lei. Ultimamente ha la mania di voler liberare gli elfi domestici perchè crede che siano tenuti in schiavitù... –
- Ma é pazza! – sogghignò di rimando il ragazzo.
Per tutta risposta George (o era Fred?) urlò rivolto agli elfi domestici che affollavano indaffarati la cucina:
– Ehi, voi, miei cari elfi. Vi sentite sfruttati e vi pesa lavorare ininterrottamente ogni santo giorno qui ad Hogwarts? –
Si alzarono solo voci di diniego, molte addirittura indignate:
- No signori, noi felici di lavorare qui... –
- Hogwarts è un bel posto –
- Silente ci tratta molto bene –
- Pesarci il lavoro? Stiamo scherzando? –
Il caos durò qualche istante, poi ripresero a trafficare, tornando ad ignorare i quattro ragazzi.
- Si, é decisamente pazza! – concluse Fred (o era George?) facendo spallucce.
- Dunque, per tornare al nostro discorso – i gemelli erano di nuovo seri – diciamo che i servizi che ti forniremo stasera hanno un certo prezzo, ma sono sicuro che troverai le nostre richieste del tutto ragionevoli! –
Milo provava un'innata simpatia per quei due imbonitori, ma era anche consapevole che le sue finanze erano, al momento, alquanto ristrette:
- Mi dispiace – disse loro – ma se volete dei soldi cascate male... –
- Soldi? Soldi? Chi ha parlato di soldi? Ci credi individui tanto spregevoli? – gli risposero i gemelli, fingendosi offesi.
- L'impressione era quella... – disse infine Ginny, con un tono piuttosto gelido.
- Ma no sorellina, non potremmo mai chiedere del denaro ad un tuo amichetto... – disse Fred (o era George?) strizzandole l'occhio.
Ginevra Weasley si alzò di scatto, arrossata in volto: - Cosa stai insinuando? –
Milo sorrise, mentre Fred la ignorò, continuando il suo discorso: – ...siamo piuttosto interessati ai talenti del qui presente signor Ogilvie... –
- Talenti? – chiese la ragazza.
- Talenti? – le fece eco Milo.
- Si, esatto! – i due gemelli si scambiarono uno sguardo d'intesa – sappiamo che sei il migliore del tuo anno al corso di pozioni e visti i trascorsi della tua famiglia immagino tu sia a conoscenza di preparati magici un po' più interessanti di quanto non si trovi sui libri di testo... –
- Ma cosa state dicendo? – li interruppe Ginny.
Milo cominciava a capire. In effetti i suoi genitori lo avevano iniziato già in giovane età a magie e pozioni che un qualsiasi insegnante di Hogwarts avrebbe giudicato quantomeno inopportuni, per non dire di peggio. Era una tradizione di famiglia a cui gli Ogilvie tenevano molto, forse troppo considerando che la cosa risultava evidentemente di dominio pubblico.
Milo sorrise e fece un cenno d'assenso con il capo:
- D'accordo, allora. Se servirà vi darò una mano, per quel che posso... –
Subito i due ragazzi gli tesero la mano destra:
- Siamo d'accordo, allora? Si tratta di uno scambio equo... –
Ginny si limitava a fissarlo in silenzio, mentre Milo ribatteva sarcastico:
- Uno scambio equo? Finora mi sembra non mi abbiate fornito altro che chiacchiere. Se c'è una persona con cui potrei sentirmi in debito questa semmai è vostra sorella... – disse Milo, alzando uno sguardo malizioso verso la giovane Grifondoro - ...non certo voi -
La ragazza arrossì lievemente
- Non c'è problema – dissero i gemelli – l'importante è che tu sia in debito con uno qualsiasi della famiglia Weasley. Tanto saremo noi a riscuotere... –
Milo emise un sospiro vagamente seccato:
- Bene, se in qualche modo mi aiuterete a concludere in maniera accettabile questa assurda giornata, può darsi che... –
- ... che tu ci dia una mano ad elaborare alcuni nostri prodotti! – conclusero loro.
- Ma non potete chiedere una cosa simile... – intervenne Ginny.
- Mi sembra accettabile – la interruppe Milo
Alle parole del ragazzo Fred e George Weasley sorrisero e si protesero verso di lui, afferrandogli e stringendogli con foga la mano destra.
- Bene, siamo d'accordo allora! – disse Fred.
- Preparati a scoprire un vero paradiso – gli fece eco George, estraendo dal taschino una curiosa chiave dorata – Il bagno dei Prefetti! –
Milo si portò una mano alla tempia: il mal di testa stava tornando...
Quella sera Milo apprese che tra i tanti misteri che Hogwarts celava, ce n'era uno assai meno intrigante di una stanza segreta custodita da un Basilisco, ma decisamente più utile. A quanto pareva, quale privilegio connaturato alla loro carica, i prefetti ed i caposcuola di Hogwarts beneficiavano di tutta una serie di comfort non da poco, come ad esempio bagni personalizzati e decisamente lussuosi, realizzati in marmo bianchissimo e dotati di una gigantesca vasca da bagno nella quale era possibile far confluire i bagnoschiuma e gli aromi più incredibili.
Strada facendo i gemelli gli avevano spiegato di aver scoperto questi bagni pedinando il loro fratello maggiore, Percy, non esattamente un esempio di acume e sagacia a quanto pareva. Ne dovevano esistere parecchi sparsi per il castello, anche perchè era improbabile che tutti i Prefetti si servissero di un unico bagno, pertanto avrebbe potuto usufruirne senza eccessivi patemi. Per l'accesso bastava conoscere la parola d'ordine, "Frescopino", e bloccando la porta dall'altro lato la privacy sarebbe stata assicurata.
I tre fratelli Weasley si accomiatarono appena Milo fu entrato: erano le cinque del pomeriggio, quindi era inutile affrettarsi perchè le lezioni erano ormai terminate. Così il ragazzo decise di prendersela comoda, godendosi al massimo i piaceri di un bagno caldo e rilassante. Una volta uscito dalla vasca si asciugò con calma i capelli: la testa gli doleva ancora, ma ora si sentiva decisamente più in forma e rinfrancato. Trovò anche il tempo di dare una sistemata agli abiti, in modo da renderli presentabili, quindi uscì con cautela, per evitare di farsi sorprendere da qualcuno, e si avviò con decisione verso l'ufficio della McGranitt.
Malfoy aveva detto
che la professoressa stava cercando lui e
Pregustando la vendetta, si avviò verso l'ufficio della responsabile dell'insegnante di Trasfigurazione...