Nel frattempo, a Forks, Emma si stava
parecchio allarmando per la scomparsa improvvisa di Lucas.
Infatti, quella stessa mattina,
quando il ragazzo non la era neanche passata a prendere per andare a scuola,
aveva cominciato ad insospettirsi parecchio. Non lo sentiva già da più di 24
ore e per loro questo era un record negativo. Di solito il ragazzo la chiamava
spessissimo quando non era con lei, per assicurarsi che stesse bene.
Il telefono prese a suonare. Emma aveva appena finito di preparare la
cena.
“Pronto?” Chiese lei.
“Tesoro, sono io!”
“Ciao Lucas, amore!” Rispose lei contenta “Sei già tornato a casa?”
“Sì! Ti ho chiamata per sapere se stai bene.”
“Dovrei star male?”
“Hai detto che avresti tagliuzzato le carote per preparare l’arrosto, non
ti sei fatta male con il coltello, vero?” Chiese lui tutto di un fiato.
Emma sorrise ripensando a quel
piccolo flashback ed una piccola lacrima le cadde sul viso.
La ragazza quella mattina aveva anche
già provato anche a contattare gli amici del ragazzo, conscia che alla mente
collettiva del branco non sarebbe certo sfuggito il luogo dov’era Lucas ma non
aveva trovato nessuno.
Aveva provato a casa di Alex ma la
madre le aveva risposto che anche lei era nelle stesse condizioni e non trovava
più il figlio. Sperava che fosse solo andato in vacanza con Jesse e Leah, che
erano partiti per la Florida. La signora non si riusciva a spiegare perché il
figlio non glielo avesse detto ma preferiva credere questo piuttosto di un
rapimento.
Emma fu d’accordissimo nel confermare
la sua tesi, ben sapendo che un mutaforma non avrebbe potuto essere stato
rapito molto facilmente. Non da un umano, per lo meno.
Velocemente cercò di cancellare
questo ultimo pensiero per evitare che il terrore si diffondesse in lei.
Emma uscì velocemente da casa, decidendo che subito dopo la
scuola non sarebbe nemmeno tornata a casa ma sarebbe corsa da Lucas a La Push.
Proprio mentre si avviava, tentava di fare mente locale su
dove potesse essere Lucas. Sembrava che tutti i lupi fossero spariti. Non solo
Leah e Jesse che avevano già organizzato un viaggio, ma anche Lucas ed Alex. E
se fosse qualcosa collegato al branco?
Ad Emma non veniva in mente nulla ma la ragazza capiva che
essendo umana di certo non poteva comprendere tutte le emergenze che creature
in parte soprannaturali potevano avere.
Forse, solo un’altra creatura soprannaturale avrebbe potuto
spiegarglielo. Già, una creatura come… Un vampiro!
Forse erano i Cullen la chiava del problema. Riflettè
velocemente Emma ferma al semaforo con la macchina nonostante questo fosse
verde.
Sì, ma con chi poteva parlare Emma? Non conosceva i Cullen e
soprattutto non le sembrava il momento adatto, viste le loro facce da funerale
dovute alla sparizione di Nessie.
Ma tra loro c’era anche un lupo, no? Jacob!
Era lui la soluzione! Leah era partita con Jesse, allora
poteva chiedere a lui! Certo, era una cosa da lupi, quella!
Immediatamente fece inversione di rotta, guadagnandosi un’occhiataccia
dall’automobilista che viaggiava dietro di lei.
Appena Emma arrivò a casa Cullen, trovò seduta sui gradini
Alice.
“Non c’è. No, non so dove sia.” Disse la vampira appena Emma
scese dalla macchina.
L’umana le rivolse un’occhiata spaventata.
“Dai, Allie, così la spaventi! Falla almeno entrare!” Tuonò
un vocione proveniente dall’interno della casa.
“Non sopporto di essere inutile!” Sbuffò la vampira
contrariata alzandosi e tenendo aperta la porta di ingresso, continuando a
fissare Emma per farle capire di entrare.
La ragazza si sentì improvvisamente invadere da una
sensazione di tranquillità e decise di entrare col cuore un po’ più leggero.
Solo una volta dentro l’abitazione si ricordò del potere di
Jasper, di cui le aveva parlato Lucas. Con lo sguardo cercò subito anche
Edward, per controllare se ci fosse o no. Se non ci fosse stato sarebbe andato
sicuramente meglio.
“E’ andato a cercare Nessie.” Disse Alice da metà della rampa
delle scale su cui stava salendo
Emma la guardò stupita. “Stavi per chiedere dov’è Edward,
no?” Alzò le spalle la vampira.
Emma annuì piano col capo e seguì con lo sguardo i movimenti
della ragazza che sinuosamente saliva le scale per cercare Carlisle.
“Vieni, siediti!” Le disse Emmet sistemando il cuscino del
divano accanto a lui.
La ragazza si sedette ancora titubante.
“Che succede? Che ci fai qui?” Chiese Jasper avvicinandosi un
po’.
Emma lo guardò, poi rispose “Non trovo più Lucas. Nessuno a
La Push sa dove sia e non so più a chi chiedere. Sono preoccupata, non riesco a
contattare nessuno del branco e volevo solo sapere se è successo qualcosa,
qualche attacco. Jacob ne sa nulla?”
I due vampiri si scambiarono una eloquente occhiata. “Jake
non c’è. E’ da Nessie.”
“Pensavo non sapeste dove fosse.”
“Infatti non ne abbiamo idea.” Disse Emmet con lo sguardo
spento “Ma sembra che Jake lo sappia e sia andato da lei.”
“Allora perché non vi dice dov’è?”
“Vuole stare sola.” Rispose stavolta Jasper “Le sue emozioni
erano molto forti quando era ancora qui. Sembravano non sopportabili, ogni
qualvolta ci vedeva, soprattutto.” La voce del vampiro si era incrinata verso
la fine, Emma credette che stesse per piangere.
“Eppure ancora non mi spiego un cambiamento così repentino,
Jazz.” Disse Emmet, dando l’impressione di ripetere qualcosa di già detto.
“Sì, Emmet, è strano che tutto di un colpo sia cambiata così.
Anche l’amore per Jacob coesisteva con un sentimento quasi di stizza nei suoi
confronti, come per tutti noi.”
“Be’, ovvio che è successo da un giorno all’altro!” Esclamò
Emma.
I due ragazzi la guardarono stralunati. “Guardate che lo so
cosa è successo. Me lo aveva raccontato lei quando ancora non sapevo chi fosse.
In parte è anche colpa mia” Disse lei facendosi triste “Sono io che scherzando
le ho consigliato di scappare di casa per evitare tutti!”
“Cosa?” L’urlo di Emmet per poco non la rovesciò dal divano.
“Sì” Pigolò lei piano “Quando mi ha detto che aveva litigato
con voi, con Nahuel… In casa non c’era più nessuno
con cui potesse parlare senza sentirsi a disagio, quindi le ho detto così, ma
non credevo che lo avrebbe fatto!”
“Aspetta, ha litigato con Nahuel?”
“Sì, non lo sapevate?”
“No, lui non ce l’ha mai detto.”
“Be’, effettivamente era meglio se non lo sapevate. Per lui
intendo. Non credo che a Jacob farà piacere.” Riflettè Emma ad alta voce.
“Cosa c’entra Jake?” Chiese Emmet.
“Be’, Reneesme diceva che Nahuel tentava sempre di
corteggiarla e sedurla quando erano insieme da soli. E non credo che a Jacob piacerà.”
“Nahuel corteggiava Nessie?” Chiese Jasper.
“Questo neanche nelle mie scommesse!” Esclamò Emmet.
Emma rimase immobile a guardare i due vampiri che sembravano
comunicare con lo sguardo. “Dobbiamo dirlo a Carlisle!” Disse infine Emmet
voltandosi verso le scale.
Emma ebbe appena il tempo di voltarsi anch’essa che il
dottore era già lei, seguito da Alice.
“Alice mi ha raccontato tutto.” Disse con un cenno verso
Emmet.
Nella stanza cadde il silenzio. “Non avrei mai detto che
Nahuel avrebbe corteggiato Nessie, non si è mai mostrato così, in fondo. Certo,
un po’ di antipatia verso il lupi l’ha sempre avuta, ma credevo dipendesse dai
pregiudizi, ora sono portato a credere che potrebbe essere anche colpa del
fatto che uno di loro è il fidanzato di Nessie.” Analizzò la situazione
Carlisle.
“Sì, potrebbe essere. A scuola Nahuel era sempre troppo
gentile con Reneesme quando c’erano solo loro due. Forse anche Jacob se ne è
accorto, per questo non si fidava più di Reneesme.” Disse Emma, avendo
l’intuizione solo in quel momento che le due cose potessero essere collegate.
“Cosa? Jake non si fidava di Nessie? No, guarda, è proprio
impossibile!” Esclamò Jasper.
“Guardate che non avete più bisogno di fingere, non con me.
Reneesme mi aveva raccontato tutto, voi credevate che lei non sapesse nulla, ma
in realtà Nahuel le aveva raccontato ciò che dicevate.”
“Noi avremmo detto qualcosa che l’ha turbata?” Chiese
Carlisle.
Emma alzò gli occhi al cielo. “Ovvio! Guardate che non
fidarsi di qualcuno è una cosa veramente brutta! Ma soprattutto lei si fidava
di voi ed anche per questo è stato terribile non poter più avere più confidenti
nella sua famiglia!”
“Ma non è assolutamente vero! Noi ci fidiamo di Nessie!”
Ribattè Alice.
“Hai detto che è stato Nahuel a dirglielo?” Chiese Carlisle
con un strana luce negli occhi.
“Sì.” Disse Emma sostenendo lo sguardo del dottore. Di sicuro
era più facile credere a lui che a quel ragazzo che portava negli occhi un’aria
di superiorità.
“Perché non chiamate Nahuel e cercate di chiarire con lui?”
Chiese Emma per cercare di sbrogliare la matassa.
“E’ partito per andare a trovare le sue sorelle.” La informò
Emmet “Altrimenti lo sarei già andato a prendere.”
“Con poca delicatezza. Probabilmente l’avresti rotto e non
saremmo mai riusciti a parlarci!”
“Te l’ho già detto, quella stoffa era troppo sottile!”
Proprio in quel momento dalla finestra, in un lampo,
entrarono in casa Esme e Rosalie, appena rientrate dalla caccia.
Le due guardarono subito Emma, chi curiosa ma materna, chi
preoccupata e più distaccata.
Subito fu loro raccontato cosa Emma aveva detto e Rosalie
esclamò: “Bisognerebbe cercare di controllare se è vero senza parlare con
Nahuel, ci darebbe un vantaggio in più.”
“In che senso?”
“Pensateci, non credo che Nahuel agisca da solo. Insomma, se
era solo interessato a Nessie, perché avrebbe cercato di dividerci? Non ricordate
quando ha detto che le infermiere sono servizievoli con Carlisle quando è
andato a trovarlo? Non vi è sembrato un tentativo di far litigare i membri
della nostra famiglia?”
“Be’, in effetti…” Disse Emmet.
“E pensateci, ha fatto credere a noi che Nessie fosse
arrabbiata per la natura che le abbiamo trasmesso ed ha detto a lei che non ci
fidavamo più.” Rispose Jasper.
“Ci ha messo l’uno contro l’altro!”
“Infatti. Ora è chiaro, lo sapeva. Sapeva perché Nessie se ne
era andata ma anche perché noi l’avevamo lasciata andare. Chissà a lei cosa ha
detto.”
“Ma… Allora Nessie non avrà mica
pensato che non l’abbiamo cercata perché non ci importava nulla di lei? Noi
credevamo di fare il suo bene non cercandola ma evidentemente lei aveva molto
bisogno di sentirsi amata e parte integrante della famiglia!” Esclamò Esme.
“Dal poco che vedo nelle mie visioni, Edward e Bella sono
felici, quindi dovrebbero averla trovata e spiegato la situazione.” Disse Alice
tenendosi ancora una mano sulle tempie.
“Dobbiamo scoprire perché Nahuel ci ha fatto litigare.” Disse
risoluta Rosalie.
“Come facciamo senza parlargli? Mica ha lasciato qui uno
schema dettagliato dei suoi piani!” Esclamò Emmet.
“Sì, invece!” Urlò Alice improvvisamente fiondandosi su per
le scale.
“Eh?” Chiese Jasper.
In meno di 2 secondi, sua moglie era di nuovo in salotto con
una valigia tra le mani. “Ricordate quando Nahuel è arrivato? Non ha mai
disfatto la sua valigia e quando volevo farlo non me ne lasciava il tempo,
attirandomi fuori con l’inganno.”
“No, Alice, non inganno, al massimo la parola magica
“shopping”.” Disse Emmet ridendo.
“Be’, insomma, comunque quando è partito voleva portare la
valigia con sé, ci teneva particolarmente, ma piuttosto che farmi vedere il
contenuto ha preferito lasciare qui questa e prendere quella che avevo
preparato. Ricordate?”
“Sì, è vero! Quindi deve contenere qualcosa di personale!”
Disse Rosalie.
“Già! E poi, si sa, la valigia rivela l’uomo.”
“Ma non era la carica?” Chiese Emmet.
I volti di tutti si tesero al sorriso, nonostante la
tensione. Di questo Emma rimase molto colpita, in quella famiglia erano tutti
così uniti e si vedeva che l’affetto era tangibile, anche tra la piccola Alice
ed il grande Emmet che facevano battute sui difetti dell’altro.
Emma sentì una mano fredda prenderle il braccio. Era proprio
Emmet che la guidava in cucina, dove gli altri erano già radunati e la stavano
aspettando per aprire l’oggetto.
“Ok, ragazzi, ci siamo.” Disse Alice quasi con solennità.
Appena anche Emma ed Emmet furono intorno al tavolo, la vampira
fece scattare la serratura ed il bagaglio si aprì.
All’interno, si vedevano diverse maglie, della biancheria
intima, un pigiama, delle calze… Insomma, tutti
oggetti normalissimi.
Alice svuotò tutto rapidamente, poi Emma esclamò
“Evidentemente abbiamo sbagliato. Bisognerà aspettare e chiedere conferma a
Nahuel.”
“No, non direi. C’è ancora una speranza.” Disse Carlisle,
facendo puntare tutti gli sguardi su di lui. “La valigia è troppo spessa in
relazione al suo interno. Questo vuol dire che ci dovrebbe essere un doppio
fondo.”
In un attimo, Alice fece a pezzi il fondo della valigia,
rivelando una stoffa scura.
Immediatamente, tutti i Cullen trattennero il respiro con gli
occhi fissi su quel tessuto.
Solo Emma non ebbe una reazione spaventata. Si avvicinò alla
valigia e ne estrasse l’ultimo contenuto rimasto.
Davanti ai suoi occhi si rivelò una toga con cappuccio color
marrone molto scuro.
“Un mantello?? Questo aveva da nascondere? Ok, non è proprio
il miglior capo di abbigliamento che io abbia mai visto ma…”
Disse la ragazza interrompendosi quando si accorse delle espressioni spiritate
dei Cullen presenti.
Istintivamente appoggiò di nuovo l’indumento sulla valigia,
quasi spaventata. Aveva scoperto che i Cullen erano vampiri, ma non li aveva
mai visti così vampireschi.
Nella stanza si udiva solo il rumore del respiro di Emma,
tutti i vampiri erano immobili, con gli occhi fissi su quella piccola ma grande
minaccia.
Appena tornati da Rio, Edward, Bella e Nessie vennero messi
al corrente di quello che il resto della famiglia aveva scoperto, cioè che
Nahuel probabilmente era d’accordo con i Volturi.
Come prevedibile, Reneesme non reagì bene: si bloccò in mezzo
alla sala, con gli occhi sbarrati, ripensando a tutti i momenti in cui aveva
creduto di poter contare su di lui.
Edward si mise a ringhiare, scatenando la paura di Emma.
Fortunatamente, con una sola occhiata di Jasper e con l’aiuto del uso potere
smise di terrorizzarla.
“Come è possibile che un umano abbia fatto del male a
creature così simili a lui, come i licantropi? Sicuramente Lucas e gli altri
stanno bene, sono andati via per qualche motivo che nessuno sa.” Pensò Emma,
non dimentica del suo fidanzato e di tutto il branco, che ancora non si
trovavano.
A quel pensiero, Edward sbriciolò il muro della casa più
vicino a lui (per fortuna non era portante).
“Che succede?” Chiese Carlisle.
Anche Jasper non riusciva a capire perché il fratello si
fosse improvvisamente arrabbiato così tanto.
“Non abbiamo capito nulla! Jacob e i lupi sono spariti. E
Nahuel fa parte dei Volturi o comunque ha rapporti con loro. Le due cose sono
collegate!” Ringhiò lui “Solo una creatura come noi può far del male ai
mutaforma e chi è che potrebbe essere interessato a questo? I Volturi avrebbero
potuto rapire i lupi per cercare di dividere la nostra famiglia!”
“Esattamente ciò che ha cercato di fare Nahuel!” Aggiunse
Rosalie.
Nessie si strinse al petto della madre piangendo. Quella era
stata tutta colpa sua. Era lei che aveva passato la maggior parte del tempo con
lui e non aveva capito! Per colpa sua ora non solo il suo Jacob ma tutti i
ragazzi erano prigionieri!
“Dobbiamo trovarli!” Esclamò Jasper.
“Prima di tutto calmiamoci e ragioniamo.” Intervenne
Carlisle.
“Giusto. Allora, Nahuel fa parte dei Volturi e ha cercato di
dividere la famiglia.” Disse Esme.
“E questa non è una novità, evidentemente hanno avuto una
buona occasione per eliminare una famiglia potente che si era già messa contro
di loro una volta.”
“Già, perché proprio ora?”
“Perché Nahuel era dalla loro parte? Ci aveva aiutato, non
gli abbiamo mai fatto nulla di male…” Riflettè
Nessie.
Lenny87: Ehi, grazie! Devo
ammettere che non pensavo interessasse la storia…
Comunque sei stata gentilissima, per il prossimo capitolo vedo cosa riesco a
fare!