Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: Smolly    05/10/2010    4 recensioni
Aidamòs ha 17 anni, nessun amico e un nome che odia. Vorrebbe vivere un'altra vita, avere qualcuno che gli vuole bene e cambiare città, ma non si aspetta che la svolta della sua vita partirà da una semplice ricerca....
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CPAITOLO 5!!!!!

CAPITOLO 5:

comprensione

 

Aidamòs riteneva certo che le sue impressioni fossero azzeccate:al Capo Supremo dei Celebranti lui non piaceva; non che a lui piacesse lei in modo particolare…

Dopo quel primo colloquio con il Re ed Elèien, il ragazzo rimase solo soletto nel palazzo per alcuni giorni, e in quel lasso di tempo ebbe l’occasione di visitare la struttura, conoscere i suoi alloggi e fare amicizia con la servitù.

Sembrava che il Re fosse stato intenzionato a fare del suo meglio per ripagare la brutta visita alle segrete con il quale il giovane era stato accolto ad Aletheimòra: infatti il ragazzo si era visto assegnare una stanza semplicemente bellissima e comoda, e tutti i servi sembravano pronti ad esaudire ogni suo desiderio. Tutto in quel posto pareva luminoso, e anche gli spazi più bui risplendevano in qualche modo di luce. Le stanze erano sempre adornate semplicemente, tuttavia emanavano un senso di grandezza: era un palazzo semplicemente perfetto.

Nella sua stanza Aidamòs trovò un letto a baldacchino molto comodo e dai colori chiari, sul quale erano appoggiati dei vestiti più consoni a quel posto: una camicia con il simbolo regale, dei pantaloni larghi e una cintura. Il resto della stanza era arredato semplicemente, ma con tutto il necessario. Il problema maggiore fu nella lingua: la gente del posto parlava anche (inspiegabilmente) l’inglese, così come lui, ma lo utilizzava poco; infatti esisteva una lingua di stato che era decisamente sconosciuta al giovane: sembrava quasi l’unione tedesco, ungherese e qualche altra di quelle lingue incomprensibili dell’Est Europa. Il ragazzo riuscì comunque a farsi intendere da tutti.

Dopo circa cinque giorni di libertà illimitata, nei quali il giovane stette meglio di quanto non si fosse aspettato, Aidamòs fu convocato dal Capo Supremo per un colloquio privato. La faccenda in realtà lo turbava un po’, viste le impressioni che aveva avuto, ma si decise comunque ad andare. La stanza dove si doveva svolgere il colloquio era uno studio di media grandezza, tappezzato con una grande libreria zeppa di libri religiosi di varia misura e colore e di oggetti stranissimi; da un angolo si espandeva un intenso odore di incenso da cerimonia. Elèien sedeva dietro una larga scrivania di cristallo e pietra, ed era intenta a scrivere freneticamente su rotolo di pergamena, con una scrittura elegante a svolazzi.

“Chissà cosa starà scrivendo?!meglio non disturbarla” si domandò Aidamòs, mentre lentamente si avvicinava al tavolo, cercando di non fare rumore.

-Per tua informazione, mio caro Prescelto, puoi fare tutto il rumore che vuoi, tanto non mi disturberesti nemmeno se mi lanciassi accanto cinquanta bombe; e, sempre per tua informazione, la lettera che sto scrivendo tratta di argomenti riservati, e in questo momento proprio non ti riguardano . Se ora, molto gentilmente, ti mettessi a sedere tranquillo, mi faresti un grosso favore, perché di sicuro arrecheresti qualche danno a qualcuno dei miei preziosissimi libri o al mobilio, e la cosa non andrebbe affatto bene, perciò…-

Aidamòs si sorprese non poco: innanzitutto la donna aveva pronunciato l’intera frase senza riprendere fiato e con una leggera sfumatura di disprezzo nei suoi confronti; e poi pareva che quella gli avesse letto nel pensiero. “Questa non me l’aspettavo”pensò lui mentre prendeva posto davanti al Capo Supremo. Apetto diversi minuti prima che lei gli rivolgesse la parola, dunque disse, questa volta con un tono di voce normale e una velocità da persone normali.

-Eccoti qua. Mi ripresento, io sono Elèien, il Capo Supremo dei Celebranti. Qui io sono una figura molto importante e rispettata, e vorrei avere rispetto anche da te. Dal momento che io ti farò da insegnante, dovrai sempre darmi del Lei-

-Lo sa che mi suona molto strano doverle dare del Lei, visto che sembra avere solo due o tre anni più di me??- sorrise Aidamòs, pensando che la domanda non avrebbe creato nessuna reazione.

-La cosa non mi interessa, dal momento che comunque rivesto una carica decisamente più alta della tua.- replicò tuttavia stizzita la sua interlocutrice.

-Posso farle una domanda, o anche due o tre?!- azzardò a dire il ragazzo.

-No.-

-Perché no?-

-Ho forse risposto sì alla tua richiesta di fare domande?-

-No-

-E allora risparmia il fiato per un altro momento, grazie-

-Accidenti che Ph acido-

-Io non sono acida-

-Sì, lo è-

-Non è vero, la mia non è acidità, è solo severità. Io sono una persona molto seria e responsabile, e tu non sopporti sentirti dare degli ordini da una donna che ritieni non debba rivestire la carica che ha-

-Questo non è vero-

-Sì, lo è-

-Non lo è. A me non dà affatto fastidio che lei rivesta una carica alta, e poi LEI non sopporta il sottoscritto solo per principio-

-Adesso basta. Non siamo qui per litigare, ma perché io ti spieghi come stanno le cose-

-Allora dica, non aspetto altro-

-Mi fa piacere. Da dove cominciare??-

-Per esempio dal perché sono entrato qui dal libro...-

-Mi sembra evidente che il libro era un portale messo nel tuo stupido mondo per collegarlo al nostro...-

-Il mio mondo non è stupido...forse un po' bastardo sì, però...-

-ti ho richiesto forse di commentare tutte le frasi che dico?-

-no!-

-E allora cuciti quella bocca, e parla solo quando ti è richiesto!-

-Ok, starò zitto-

-Sarà meglio. Hai per caso letto qualcosa in quel libro che riguarda questo posto?-

-Sì, signora- e Aidamòs espose quanto aveva letto.

-A grandi linee sai come è andata la questione. Ora, come puoi aver capito, almeno spero, noi non siamo in grado di distruggere il Buco Nero da soli. Lucifero possiede dei poteri che noi non possiamo in alcun modo avere, e i componenti del suo esercito sono pressoché immortali. Crediamo che i tempi siano vicini, e quindi stiamo pian piano progettando la resistenza ad un eventuale assedio della città da parte appunto dell'esercito nemico. Per quanto ne sappiamo, l’unico modo per distruggere l’armata intera è uccidere Lucifero, e per farlo ci vuole una persona speciale, una persona che per volere divino è destinata ad adempiere questo compito-

-Capisco- annuì Aidamòs –povera la persona che dovrà farlo-

-in questo caso- continuò il Capo supremo con un ghigno – la persona in questione saresti proprio tu-

Aidamòs sgranò gli occhi e fissò Elèien con sguardo interrogativo.

- È uno scherzo questo????- chiese infine il ragazzo. – Io non devo fare nulla, vero? È stato un errore questo?

-No, non lo è e non lo è mai stato. Il cielo questo mi ha rivelato, e io intendo mantenermi al volere degli dei-

-Non è possibile! Come posso io distruggere il Diavolo, sempre che tutto questo sia vero?!io non ho poteri, non so fare niente di formidabile. Questo posto è proprio un grosso grande e tremendo incubo dal quale non riesco a svegliarmi-

-Ma non ti devi svegliare infatti, perché sei nella realtà! E comunque avrai i poteri!-

-li avrò?- domandò il giovane.

-Sì, proprio così. È vero, in questo momento manchi delle basi fondamentali che sono l’arte della guerra, la magia e la lingua. Ma le imparerai, stai tranquillo; per questo abbiamo tempo. E comunque sembra proprio sia destino che tu riesca a distruggere il Nemico. È scritto nelle stelle-

-ancora !proprio nelle stelle?-

-Sì, proprio nelle stelle. Qualcosa in contrario?-

-No, no- ci fu una breve pausa – echi mi insegnerà tutte queste cose?

-Sarò io ti insegnerò tutte e tre queste basi-

-Lei conosce l’arte della guerra? Non sembra il tipo che...-

-Solo perché sono giovane, sono una donna e sono una sacerdotessa, questo non significa che io non possa essere in grado di difendermi. È una caratteristica fondamentale per un buon sacerdote avere possesso delle arti belliche, soprattutto di questi tempi-

-Scusa, era solo una constatazione, non volevo offendere-

-Sarà bene, perché ti ho già detto che mi devi portare rispetto-

-Non si preoccupi, il rispetto ci sarà sempre. Ma le consiglio di trattare con meno acidità la gente, farebbe felici molte più persone-

Elèien lo fulminò con lo sguardo,e Aidamòs convenne che forse era meglio chiudere la bocca una volta per tutte.

-Stavo dicendo...cosa dovrai imparare: per prima cosa riceverai parecchie lezioni sulla lingua del posto, e anche sulla cultura, che non fa mai male conoscere....poi ci dedicheremo alle altre due cose, che andranno di pari passo. Ci siamo fino a qui?-

-Penso di sì-

-Perfetto!-

Con questo il Capo Supremo dei Celebranti gli fece un cenno come per congedarlo.

Aidamòs si alzò ed uscì lentamente dalla porta, salutando con un cenno della testa la donna, dunque si diresse verso la sua camera.

*** mi dispiace aver postato ora dopo così tanto tempo, ma ho avuto un pessimo periodo!!!tra la fine e l'inizio della scuola, le vacanze, la rottura del computer, e svariati problemi personali, questo capitolo l'ho terminato solo ora.....scusate tanto!!!
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Smolly