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Autore: _Lidyn_    05/10/2010    2 recensioni
"La pioggia continuava a scendere incessante sul campo di battaglia, rendendo il terreno molle e fangoso. Sembrava quasi che il cielo volesse lavare via dalla terra il sangue dei soldati caduti quel giorno senza tentare di distinguere il colore della divisa.
Ora si trovavano faccia a faccia, solo loro due.
Francis ed Arthur."

(Per la mia adorata Angleterre)
il rating sale drasticamente nell'ultimo capitolo
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Canada/Matthew Williams, Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Forever With You ~  

 

 

 

 

Per la mia adorata Angleterre...

Chissà come farei senza di te a sopportarmi sempre chèri?

 

 

 

 

Cap. 1

 

 

 

 

La pioggia continuava a scendere incessante sul campo di battaglia, rendendo il terreno molle e fangoso. Sembrava quasi che il cielo volesse lavare via dalla terra il sangue dei soldati caduti quel giorno senza tentare di distinguere il colore della divisa.

Ora si trovavano faccia a faccia, solo loro due.

Francis ed Arthur.

Matthew poteva vederli molto bene dal luogo riparato dove era stato lasciato, nonostante la pioggia rendesse i contorni poco nitidi.

Era parecchio tempo che i due contendenti litigavano per Matt, che non riusciva a comprenderne il motivo: non era una colonia molto proficua, ma nonostante tutto Inghilterra stava facendo l’impossibile per strapparlo dalle mani del rivale.

La vera ragione che spingeva l’inglese a fare tutto ciò era una rivalità secolare, che lo portava a voler togliere all’altro tutto ciò che gli era più caro.

La pioggia continuava a scendere sempre più furiosamente, abbattendosi sui due rivali e sulla piccola colonia contesa che non riusciva a far altro che stringersi sempre più spaventato al suo orso.

Dal punto in cui si trovava non riusciva a sentire quello che di due si dicevano, eppure non ce n’era bisogno. Quando vide Francis ritirarsi lentamente verso di lui, Matt capì che era tutto finito.

 

 

 

 

 

Matthew aveva sempre avuto un carattere tranquillo al contrario di suo fratello Alfred, merito forse di Francis che lo aveva cresciuto con amore e dolcezza. In lui vedeva tutte le qualità che avrebbe voluto avere una volta diventato grande e forte.

-Fratellone...- Guardava Francis come se fosse la persona più importante al mondo.

-...Potrò diventare mai  come te?-

Il più grande sorrise dolcemente a quella domanda così innocente, come il sorriso che illuminava il volto alla piccola colonia.

-Certo, petit frère, diventerai anche più grande e forte di me...-

Una risata lieve e cristallina si diffuse per la stanza della casa francese dove si trovavano in quel momento. Matt abbracciò quello che ormai considerava un fratello maggiore con tutto l’affetto di cui era capace.

-Fratellone...-  La voce s’era fatta ancora più lieve ed insicura di quanto già non fosse –Tu... N-Non mi abbandonerai mai, vero?-

Francis non seppe rispondergli questa volta. Le incursioni inglesi nel territorio canadese s’erano fatte molto più frequenti, e non sarebbe riuscito a sostenere quelle brevi ma estenuanti battaglie ancora a lungo. Ritornò a guardare negli occhi del più piccolo, che lo fissava vagamente spaventato dall’assenza di risposta, passandogli una mano fra i capelli.

-No, non lo farò...-

Non era riuscito a dirgli la verità. Sapeva perfettamente che questo l’avrebbe ferito profondamente se mai si fosse trovato costretto a cederlo al dominio britannico... Ma quel viso così innocente e dolce lo aveva disarmato, costringendolo a mentire.

-Grazie...-  Mormorò Matt stringendosi ancora di più al francese, appoggiandosi su di lui per addormentarsi poco dopo.

Francis doveva combattere, avrebbe fatto di tutto per tenerlo con sé.

 

 

 

 

 

Una settimana era scorsa, nel bene e nel male, da quella fatidica battaglia.

Durante quel breve periodo di tempo, Francis era stato triste e taciturno. Matt lo aveva visto tornare sconfitto da altre battaglie come quell’ultima anche altre volte, ma sempre piuttosto sereno e loquace. Che fosse cambiato qualcosa? Il canadese cercò di scacciare quei brutti pensieri dalla testa, erano l’ultima cosa di cui avevano bisogno in quel momento.

-Matthew­-

 A quel richiamo, Matt alzò la testa dalle ferite dell’altro che stava fasciando, dopo averle disinfettate. Era la prima volta in una settimana quasi che sentiva la sua voce.

Francis non aveva la più pallida idea di cosa dire ora. Se avesse detto la verità, l’altro ne sarebbe rimasto terribilmente ferito. Come poteva dirgli che lo avrebbe abbandonato solo per il capriccio di un amante geloso e indeciso?

Perché solo di quello s’era trattato, solo di un banale capriccio di Arthur. La cosa migliore che poteva pensare era lasciarlo all’oscuro di tutto fino all’ultimo.

-Preparati... Dobbiamo uscire...-

 

 

 

Matt guardava con timore all’uomo che aveva di fronte. Non aveva assolutamente nulla a che vedere con la grazia di Francis, eppure qualcosa in quell’aspetto freddo da gentleman lo attirava, forse quegli occhi color smeraldo che ora fiammeggiavano mentre discuteva col francese di qualcosa che il più piccolo non riusciva a capire.

Improvvisamente sentì quello sguardo penetrante su di lui e non ebbe il coraggio di guardarlo a sua volta, rimanendo abbracciato al suo fedele orso bianco.

 

 

 

 

Il piccolo canadese seguì gli ordini del fratello maggiore e, dopo pochi minti, erano entrambi fuori di casa.

Francis continuava a preoccuparlo sempre di più, non era mai stato tanto abbattuto per una battaglia persa!

Lungo tutta la strada che percorsero nessuno dei due rivolse la parola all’altro limitandosi a camminare.

Arrivarono poco tempo dopo a casa dell’inglese che li aspettava già fuori dalla porta con un’espressione trionfante in volto che gli fece presagire quel che sarebbe accaduto.

Più si avvicinavano più il sorriso su quel volto si allargava prendendo sempre più una sfumatura crudele, Francis si fermò ad un passo di distanza da quello che era stato il suo amante guardandolo negli occhi con un odio che non aveva più nulla a che vedere con l’amore provato tempo addietro.

-Francis…-

-Arthur…-

Il saluto fu glaciale, più sarcastico che di cortesia e fece rabbrividire Matt.

-Vedo che hai deciso di scegliere la via migliore, ne sono felice-

Il tono era di scherno, era stato il vincitore di quella guerra e sapeva di esserlo.

Non ci fu risposta a quell’affermazione, per  Matt  c’era solo la figura della persona che lo aveva cresciuto piegata alla volontà di uno sconosciuto.

-Matt, non preoccuparti… Un giorno tornerò a prenderti…-

La voce esprimeva inconsciamente la tristezza che il sorriso su quel volto voleva celare.

-Fino ad allora dovrai rimanere qui con Arthur, promettimi che farai il bravo-

Il piccolo fece un cenno d’assenso e rimase fermo dov’era anche quando Francis gli voltò le spalle e si allontanò da lui.

Lontano dalla vista dei due che aveva lasciato nella casa, il francese si lasciò scappare una lacrima. Sapeva che non avrebbe rivisto colui che era stato una sua colonia per molto tempo ancora.

-Adieu, petit frère…-.

 

 

  

 

 

Spazio rubato

 

Ed eccomi qui a rompere le scatoline rotonde al resto del mondo!

Non ho molto da dire ora come ora... Solo che se siete arrivati a leggere fin qui, beh... Wow! Complimenti per la pazienza!

Questo è il mio primo "esperimento" di fic in più capitoli (oltre che cosa assolutamente random)

Come al solito, se trovate boiate e\o idiozie, le correzioni sono sempre molto ben accette.

Al prossimo capitolo!

  
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