Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Akanexx87    08/10/2010    3 recensioni
Storia basata sull'evolversi della relazione tra Hermione e Draco. Tutti noi abbiamo delle certezze in base alle quali e grazie alle quali viviamo in armonia, ma se tutto quello in cui noi abbiamo sempre creduto non fosse la realtà ma fossero soltanto delle convinzioni? Cose succederebbe? Forse questa storia ve lo potrà spiegare.
Genere: Generale, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Giulio Cesare durante tutto il racconto non aveva mai smesso un attimo di muoversi

Giulio Cesare durante tutto il racconto non aveva mai smesso un attimo di muoversi.

Hermione aveva notato quanto fosse orgoglioso di se stesso, delle proprie gesta.

“Sono stato abbastanza esaustivo?” Chiese Giulio lasciando trasparire una certa nota di sarcasmo.

“Direi proprio di si. Il tuo racconto è stato ottimo.” Rispose Draco osservando il suo block dove la penna incantata aveva riportato tutto.  Parola per parola.

“La ringrazio per averci raccontato della sua vita. Avevo già letto e studiato tutte le sue battaglie ma raccontate dallo stesso Comandate le rende ancora più vere e formidabili.”

I ragazzi salutarono Giulio Cesare, il quale sparì poco dopo dissolvendosi.

“Allora Hermione, vuoi ancora fare una ricerca sui libri?” Draco si era avvicinato al suo manuale chiudendolo.

“No, penso che possa bastare, anzi ne sono convita. Non vedo l’ora di parlare con Napoleone, e non scordiamoci i 50 marshmallow…  Altro che giocare a carte mi piacerebbe vederli giocare a Risiko…” Hermione sorrise al pensiero.

“Si, in effetti sarebbe ancora più emozionante che una semplice partita a carte… dovremmo proporglielo… beh si è fatto tardi sarà meglio che mi avvii verso casa… altrimenti poi Blaise chi lo sente?!”  Draco aveva ormai raccolto tutte le sue cose.

“Passate la serata assieme?” Chiese curiosa Hermione.

“Si bhe noi due più altre 100 persone… oggi è il compleanno di suo cugino Zaccaris… loro due non vanno assolutamente d’accordo ma dato che sono parenti stretti non ha potuto non invitarlo… Blaise per non annoiarsi ha chiesto a me di accompagnarlo… se non mi faccio vivo andrà in crisi!” sbuffò Draco.  

“Ah scusa non lo sapevo… ma se avevi impegni potevi anche dirmelo e ci saremmo visti un altro giorno…”

Hermione lo stava accompagnando alla porta d’ingresso.

“Figurati è stato un piacere per me venire. E poi chi lo sopporta tutto il giorno Blaise? Per Napoleone, quando ci vediamo?”

“Già, me ne stavo dimenticando… non saprei, questa settimana dovrei essere libera, forse ho un impegno con Kate per aiutarla col suo tema storico ma non ci siamo ancora messe bene d’accordo. Tu quando puoi?” Se fisse stato per Hermione l’avrebbe rivisto molto volentieri anche il giorno dopo ma non voleva stargli troppo addosso.

“Domani devo andare ad Hogsmeade per i libri… potremmo fare mercoledì pomeriggio.” Riflettè Draco.

“Vai domani a prendere i libri? Ma non è troppo presto? Siamo solo a Luglio io un anno ci ho provato ad andare ad Agosto a prenderli ma mi hanno detto che dovevo aspettare almeno fino a Settembre…” chiese scettica Hermione.

“Bhe certo se ci vai tu Hermione Granger ti fanno aspettare ma se ci vado io Draco Malfoy i libri li ho subito… Se vuoi possiamo andare assieme domani a prenderli, se per te non è un problema.”

“Per me va benissimo… ma non pensi che daremmo un po’ troppo nell’occhio se ci aggirassimo assieme ad Hogsmeade?” Hermione era un po’ dubbiosa. Le sarebbe piaciuto andare a fare spese con Draco ma non voleva metterlo nei guai perché qualche pettegolo li aveva visti ed aveva avvisato Lucius.

“Si beh in effetti non hai tutti i torti… ma non ti preoccupare a questo dettaglio ci penserò io… se non ti dispiace chiedo anche a Blaise se si unisce a noi così in tre daremo meno nell’occhio.” Propose.

“Per me va bene. Ma ne sei sicuro? Io posso andare con gli altri a Settembre così domani potrai aggirarti indisturbato, senza dover pensare anche a me…” Hermione restava ancora un po’ titubante non voleva rovinare la giornata a Draco.

“Sicurissimo! Ti passo a prendere alle 10.00 a casa tua!” Decise, senza pensarci troppo.

“Ok, a domani allora.”

Hermione lo accompagnò fino al cancello principale, dove Draco le diede un leggero bacio sulla guancia in segno di saluto.

“A domani Hermione.”

“A domani.” Concordò la riccia. Questa volta non si era fatta prendere dall’emozione ed era riuscita a ricambiare il saluto anche se le sue guance stavano pian piano assumendo il solito color bordeaux.

 

 

“Finalmente! Hai presente che ore sono?” sbottò Blaise appena vide Draco aprire la porta di casa.

“Ciao anche a te! Non è poi così tardi… ho tutto il tempo per preparami ad una meravigliosa serata.” Ammise il biondo guardando l’orologio, aveva ancora più di due ore abbondanti per preparasi alla festa.

Si diressero tutti e due in camera del biondo.

“Allora come è andata con Herimione? Avete fatto il tema storico? O vi siete concentrati su altro?” chiese Blaise aggiungendo una punta di sarcasmo nell’ultima domanda.

“Ha ha ha ma quanto sei simpatico…ovvio abbiamo fatto tanto sesso?!” Ammise divertito Draco mentre cercava nel suo armadio in suo abito.

“Davvero?! Buon per voi!” Blaise non vedendo il volto del suo amico non era riuscito a capire se era una semplice battuta o se quello che aveva appena ammesso era vero.

“Ma no! Scemo! Abbiamo fatto un’allegra chiacchierata con Giulio Cesare. Tutto qua!” Confessò voltandosi per dirigersi in bagno.

Il sorrisetto sornione di Blaise si spense in un attimo. “Uff che delusione… a proposito di Giulio Cesare, ti ricordo che domani sei mio prigioniero! Dobbiamo andare a fare un po’ di spese ad Hogsmeade!”

“Giusto, quasi me ne dimenticavo. Ho chiesto ad Hermione se voleva unirsi a noi! Ed ha accettato. Quindi mi serve il tuo aiuto! Ma adesso vado a farmi una doccia. Ci vediamo dopo!” E sparì dietro la porta del bagno.

Blaise ci mise qualche secondo ad elaborare il tutto. “Hermione, con noi ad Hogsmeade! Ma Draco se impazzito??? E se qualcuno ci vedesse?” Urlò avvicinandosi alla porta che lo divideva dal suo amico.

“Ho già pensato a tutto io! Ho un piano!” Confessò.

“Andiamo bene… spero che il tuo piano funzioni altrimenti preparati ad essere esiliato il più lontano possibile!”

 

 

“Ok…. Respira Hermione…. Respira ed espira… calmati… domani è soltanto un altro giorno… un giorno qualunque… l’unica eccezione: lo passerai con Draco… ahhh Draco…. Quel meraviglioso ragazzo che in questi mesi ho saputo apprezzare… quel suo sguardo così penetrante… i suoi occhi di ghiaccio che lasciano trasparire un po’ di emozioni, quando lo vuole…. Le sue mani magre, affusolate, curate nei minimi dettagli… la sua carnagione chiara…i suoi rari sorrisi……

 BASTA HERMINE DEVI ASSOLUTAMENTE DORMIRE!!

Altrimenti domani resterai in coma per tutto il giorno… NO mai, se no non riuscirò ad assaporare appieno la giornata… Draco… che riuscirà a stupirmi ancora una volta, ne sono sicura… domani non sarà come tutti gli altri anni con Ron ed Harry… domani sarà diverso, sarà… molto molto più bello ed emozionante… non rischierò di perdere la voce a forza di urlare contro Ron ed Harry che si fermano ore ed ore nel negozio del Quidditch… non perderò tempo inutilmente a correr dietro a quei due… No, domani sarà diverso… sarà semplicemente indimenticabile… unico… speciale… anche se ci sarà Blaise, non mi importa… voglio proprio vedere cosa si inventa per farmi passare inosservata… ahhh e si sono proprio curiosa…”

 

Hermione proprio non riusciva a dormire… continuava a girarsi sotto le coperte alla ricerca di una posizione comoda che le facesse scordare quei due bei occhi grigi… Finalmente alle 2.00 Morfeo decise di fare la sua comparsa e di accompagnare Hermione nel mondo dei sogni.

 

“Ok ragazzi, sono pronta.”

Hermione si stava cambiando nel suv di Blaise. Draco le aveva preparato un completo scuro composto da: pantaloncini, maglietta e un mantello con cappuccio che le copriva tutto il viso.

“Perfetta.” Costatò Draco osservando la ragazza. “Non si capisce chi tu sia. Naturalmente il mantello è stregato altrimenti, col cappuccio calato sugli occhi non vedresti niente.”

“E si lo avevo notato. Bene, se ne siete sicuri possiamo andare.” Hermione era immensamente grata di quel cappuccio, la rendeva praticamente immune agli sguardi indiscreti della gente ma soprattutto le permetteva di arrossire e di imbarazzarsi senza essere vista… e questo la faceva stare tranquilla…

“Let’s go allora!” Blaise afferrò sotto braccio la ragazza e lo stesso fece Draco, assieme si apprestarono ad entrare ad Hogsmeade.

 

La via principale era abbastanza affollata di maghi e streghe che si aggiravano per i negozi accompagnando i loro figli.

Hermione pensò che dovessero essere per la maggior parte primini alle prime armi con l’acquisto dell’occorrente per Hogwarts. Lo si capiva dai loro sguardi increduli verso qualsiasi forma di magia, dalla più elementare a quella più complicata.

La gente le passava accanto senza degnarla di uno sguardo, per lo più salutavano Draco o Blaise ma non si soffermavano troppo sulla terza persona e questo fece tranquillizzare un po’ Hermione.

“Visto Herm nessuno se ne è accorto.” Le sussurrò Draco guardando altrove.

“Vero, ne sono felice. A proposito di gente, come è andata la festa ieri?” Chiese curiosa Hermione.

“Alla grande.” Rispose euforico Draco.

“Un vero schifo. Non capisco perché ha dovuto invitare praticamente tutto il mondo magico! Esibizionista, ecco cosa è io cugino!” Rispose smorto Blaise.

Hermione soffocò una risata.

“Sai non c’è niente da ridere. Ho rischiato la vita ieri sera!” Confessò inorridito.

“Dai non farla così tragica. Era soltanto una ragazza! Di solito non ti tiri mai indietro se una ragazza ti chiede di ballare.” lo schernì Draco.

“Un ragazza?! No quella  non era una ragazza! Era tutto tranne una donna!” rabbrividì al solo ripensarci.

“Ieri sera una ragazza si era incollata, stile cozza a Blaise, non lo mollava un attimo!” Draco raccontò vari aneddoti ad Hermione mentre si aggiravano per le strette vie del paese.

Come loro prima meta avevano deciso di andare al Ghirigoro ad acquistare i libri. Una volta arrivati Draco e Blaise cambiarono repentinamente atteggiamento. Le loro risate si trasformarono in ghigni di disappunto. Hermione notò subito questo cambiamento chiedendosene il perché.

Il locare era molto impolverato ed ospitava tonnellate di libri ammucchiati in ogni angolo e in ogni posto potessero starci. Il bancone era praticamente invisibile attorniato da pile di libri di diverse grandezze.

I tre ragazzi si guardarono in torno alla ricerca del proprietario, il Signor Gustav Simon, un vecchio uomo che amministrava il negozio praticamente da sempre.

“Signor Simon, è qui?” Blaise lo chiamò ad alta voce, ma del proprietario neanche l’ombra.

Nel completo silenzio iniziarono a sentirsi dei leggeri passi provenienti dal piano di sopra.

“Solo un attimo e sarò subito da voi!” La voce roca si propagò per il negozio.

Hermione si aggirava indisturbata per il negozio alla ricerca di qualche libro che attirasse la sua attenzione, ma durante la sua ricerca qualcosa la distrasse: Draco. Dalla sua posizione poteva osservarlo senza essere notata. Lo trovava veramente interessante da guardare, calmo, tranquillo mentre aspettava di essere servito. Indossava un paio di jeans slavati neri con una camicia bianca, indumenti abbastanza comuni ma che indosso a lui gli davano quel tocco in più. I capelli gli ricadevano morbidi incorniciandogli il viso dai lineamenti dolci. Lo sguardo perso fra i suoi pensieri ma comunque sempre vigile su quello che lo circondava.

“Davvero interessante…”

Hermione trasalì. Blaise dietro di lei la osservava.

“Come scusa?” Chiese ringraziando di avere il cappuccio a ricoprirle il volto ormai bordeaux.

Blaise ignorò la domanda. “Lo sai che Draco capisce quando lo si stà osservando? È una sua specie di dote naturale… comunque non penso che gli dispiaccia più di tanto essere guardato da te…”

Hermione avrebbe voluto sotterrarsi dall’imbarazzo ma per fortuna il Signor Simon comparve per servirli.

“Allora ditemi in cosa posso esservi utili?” Il vecchio proprietario stava in cima ad una scala che gli serviva per passare da una libreria all’altra, non aveva ancora visto i suoi clienti, intento com’era a sistemare una pila di libri che lo seguivano a mezz’aria.

“Signore vorremo comprare i libri per il Quarto anno ad Hogwarts.” Rispose impassibile Draco.

Una leggera risata si propagò per la stanza.

“Ragazzi siete un po’ in anticipo. Potete tornare verso Settembre?” chiese scendendo dalla scala, per andare verso di loro.

“Signore, non ha ricevuto l’avviso da parte di mio padre Lucyus Malfoy con l’ordine di acquisto di quattro copie?” Draco si staccò dalla colonna avvicinandosi al bancone dove il signor Simon stava spostando un tomo.

Il proprietario osservò accuratamente Draco mettendosi un paio d’occhiali dalle lenti spesse. “Oh, certo. Mi scusi non l’avevo riconosciuta. Provvederò subito.”

Hermione era restata di sasso. Come poteva un semplice cognome cambiare in modo così radicale le situazioni? 

“Utile il cognome Malfoy…” scherzò Hermione raggiungendo l’amico.

“Certo se ti trovi in pericolo fai il nome Malfoy e vedrai che tutto si risolverà…” ammise Blaise.

“Hei non vale, voglio i diritti d’autore!” Draco osservò i due con sguardo divertito. “Come vedi Hermione, siamo riusciti ad avere i libri prima di Settembre.”

“E si, ma a tuo padre come hai spiegato il fatto che te ne servissero quattro copie? Non si è insospettito? E poi perché quattro?” Chiese curiosa.

“No, tranquilla. Tutti gli anni ne ordiniamo sempre una o due copie in più per paura che non arrivino tutti in un colpo solo. Vedi, è più facile che la merce arrivi esatta e con tempestività se l’ordine è consistente, anche se non compriamo le altre copie Simon le può sempre rivendere ad un'altra persona così facendo non ci rimette nessuno.”  Rassicurò Draco.

“Ecco a voi i vostri libri.” Simon comparve da una porticina posta sotto la scala che conduceva al piano di sopra. I libri lo seguivano fedelmente andandosi a posarsi delicatamente sul bancone.

Draco estrasse dalla sua tasca la lettera che Silente aveva spedito a tutti i suoi studenti riportante la lista completa di tutte le cose che occorrevano per frequentare il quarto anno tra cui i libri. La porse al proprietario che la controllò accuratamente cercando un riscontro con i volumi che aveva portato.

Dopo alcuni minuti Simon porse la lettera al ragazzo.

“Perfetto, sono tutti giusti.”

“Non avevo dubbi. Può darmene tre copie?” Rispose Draco con tono freddo e distaccato.

Hermione rimase stupita dal modo in cui il ragazzo si era rivolto al proprietario del negozio. Quello sguardo lo conosceva bene, molte volte se lo era ritrovato contro se stessa. In questi mesi però lo aveva visto sotto una altra luce e si era scordata di quanto fosse perfido e crudele quando lo voleva. La riccia proprio non capiva come mai questo repentino cambio d’umore e non ne era affatto contenta.

“Certo, glie li faccio avere come gli anni scorsi?” Chiese un po’ intimorito.

“Si, li mandi pure a casa mia ma solo due. Una copia la prendo adesso.” Draco manteneva sempre quel suo tono freddo.

Hermione era un po’ preoccupata non voleva tornare ai tempi della scuola quando erano solo battute di cattivo gusto e sguardi perfidi ormai si era affezionata a quel nuovo lato di lui e voleva tenerselo ancora un po’ per se.

“Va bene, come desidera. Il totale è 70,58 Galeoni“

Hermione in silenzio pagò i suoi libri e poi uscì dal negozio, seguita a ruota da Blaise e Draco.

“Ed ora cosa faccio? Mi comporto normalmente come se nulla fosse? O magari è meglio lasciarlo in pace? Non vorrei farlo innervosire ulteriormente… e se si fosse già stancato di me? Magari si è offeso perché lo stavo spiando… no, non penso anche se… uffa… non voglio assolutamente tornare come ai tempi della scuola. Questo nuovo Draco mi intriga tantissimo ogni volta che lo vedo mi stupisce sempre positivamente… sto così bene in sua compagnia… non è come stare con Harry o Ron… lui è… lui è… semplicemente Draco. Posso ritenermi fortunata di averlo conosciuto sotto questa luce… sarà il nostro piccolo segreto…”

“Hermione? Tutto bene?”

Una voce la distrasse dai suoi pensieri.

“Si, scusa Blaise. Tutto bene.” Rispose un po’ delusa.       

Si stavano aggirando per le vie di Hogsmeade alla ricerca di qualcosa che attirasse la loro attenzione, ma per la ragazza sembrava che tutto avesse perso d’interesse.

“Sicura di stare bene Herm?” Blaise era sospettoso aveva notato un cambiamento d’umore della ragazza da quanto erano usciti dal negozio del Signor Simon.

“E adesso? Non posso continuare a fingere… se Blaise si è accorto di qualcosa allora anche Draco se ne è accorto, ma se così fosse perché non mi ha chiesto niente come ha fatto il moro? Forse è veramente cambiato… forse è tornato hai tempi della scuola… se così fosse io cosa faccio?! Uff in che situazione mi sono cacciata…”

“Si penso di si…” Ammise rattristata.

“Se c’è qualcosa che ti turba puoi anche dircelo. So che può suonare strano detto da due Serpeverdi. Abbiamo detto o fatto qualcosa che non ti è piaciuto?” Chiese cortese Blaise.

“Draco, perché fai così? Possibile che non ti sei accorto di niente? Perché non mi chiedi cosa ho, come ha fatto Blaise? Non ti importa proprio nulla! Davvero siamo tornati ai tempi della scuola? Continui a camminare come se nulla fosse, come se io non esistessi… magari è quello che veramente vuoi… Ma no dai, non essere così pessimista. Draco non è il tipo che cambia idea così velocemente se non mi avesse voluto con se oggi, non me lo avrebbe chiesto… quindi tranquilla Hermione!”

“No, davvero sto bene.” Sorrise Hermione. Sorriso che Blaise non scorse a causa del cappuccio.

“Blaise, mi hai deluso. Davvero non te ne sei accorto?” Finalmente Draco fece la sua comparsa.

“Be si, più o meno.” Ammise il moro. 

“Ahi, qui si mette male!”

Draco prese la mano di Hermione.

“Vieni, qui non dovrebbe vederci nessuno.” Draco aveva condotto Hermione in un vicolo lì vicino.

Il cuore della ragazza prese a battere sempre più velocemente.

Draco la fece appoggiare al muro, poi con gentilezza le tolse il cappuccio così da poterla osservare negli occhi. La ragazza restò immobile, era un po’ confusa, ed ora senza quella stoffa che la separava dal resto del mondo si sentiva fin troppo vulnerabile. Il suo volto era un libro aperto per coloro che lo sapevano leggere e Draco ne era in grado, fin troppo.

Draco accarezzò il viso di Hermione, scostandole una ciocca di capelli..

“Ti ha dato fastidio il modo in cui ho trattato il Signor Simon, vero?” Chiese guardandola dolcemente negli occhi. Hermione non rispose ma scostò lo sguardo soffermandosi sulle sue scarpe.

“Hai paura che sia tornato tutto come hai tempi della scuola?” Draco sollevò il viso della ragazza, soffermandosi a guardarla. Il volto di Hermione incominciava a tingersi di colori più accesi, tutta questa attenzione non le piaceva. Una lacrima solitaria prese a percorrere i lineamenti del suo volto.

“Scusa…” Sussurrò.

Draco la abbracciò.

“Non ti devi scusare Hermione. Non ce l’ho con te, non sono tornato lo stronzo di un tempo e non lo sarò per ancora un po’ di tempo. Ricordi? Avevamo un patto noi due, ed intendo mantenerlo. Col Signor Simon mi sono comportato in modo freddo ed arrogante per il semplice fatto che ho un cognome da difendere. Essere un Malfoy può avere dei lati positivi ma altrettanti di negativi. Il proprietario doveva capire fin dall’inizio con chi aveva a che fare, altrimenti non avrebbe mai rispettato i miei ordini, anche se si tratta soltanto dell’acquisto dei libri. La gente deve capire fin dall’inizio che con me non c’è tanto da discutere. Ora hai capito perché mi sono comportato così? Se ti sei sentita offesa mi dispiace e ti chiedo scusa.” Draco l’aveva stretta un po’ più forte.

“Scusami tu, non sono abituata a queste cose. Io non posso utilizzare il mio cognome.” Hermione affondò il volto nell’incavo del collo di Draco.

“Questo non è vero. Quando siamo usciti a cena se non ci fossi stata tu, un tavolo in quel nuovo locale non lo avremmo trovato. Come ti dicevo il cognome Malfoy non è sempre positivo. Ad esempio: molte volte vengo associato ad un Mangiamorte solo perché credono che mio padre lo sia, non è bello far affari con qualcuno solo perché questo ha paura delle conseguenze di un suo rifiuto. Io voglio essere rispettato come persona e non temuto per il cognome che porto.” Draco la scostò leggermente. “Ti ringrazio Hermione per la fiducia, che dal primo giorno hai deciso di concedermi guardando ben oltre quello che sono stato in questi tre anni di scuola.” Si avvicinò lentamente a lei lasciandole un leggero bacio sulle labbra. “Ed ora andiamo a mangiare. Avrai fame. Io ne ho tanta!!” Proruppe Draco sorridendo verso la ragazza.

Hermione concordò, si mise il cappuccio ed uscirono dal vicolo dove Blaise li stava aspettando seduto su una panchina.

“Blaise che ne dici di un po’ di cibo?” Chiese Draco sapendo già la risposta dell’amico.

“Volentieri. Hermione, pensi di farcela a pranzare con il cappuccio sul viso?” Domandò il moro, osservando la ragazza.

“Si, dovrei farcela.” Rispose con calma.

I tre ragazzi si stavano avviando verso la taverna prescelta quando vennero interrotti da un imprevisto.

“Ehi bambini, guardate dove mettete i piedi!” urlò Draco aiutando Hermione a rimettersi in piedi.

Due ragazzi si erano appena scontrati con la povera Griffondoro che ora giaceva a terra dolorante.

“Oh quanto mi dispiace Malfoy… ma è colpa del vostro amico, se non avesse quel cappuccio sugli occhi forse ci avrebbe visti!” Rispose a tono Ron.

“Oh ma guarda chi abbiamo qui? Lenticchia e San Potter!! Quale piacere! Per tua informazione il mio amico ci vede benissimo forse sei tu quello che avrebbe bisogno di una visita dall’oculista!” Draco si stava scaldando, era da un po’ che non se la prendeva con le sue due prede preferite.

“Mi sa che qui c’è solo un cieco e quello non è Rom… lo hanno visto tutti. E’ stato il ragazzo a venirci addosso… e vedo che in quanto ad educazione è proprio uguale a te… potrebbe anche togliersi il cappuccio e farsi vedere in viso. O ha qualcosa da nascondere?” Harry si era avvicinato ad Hermione con il braccio alzato pronto a toglierle il cappuccio. La ragazza indietreggiò proteggendosi dietro a Blaise.

“Oh avanti che hai da nascondere?” Si avvicinò anche Ron.

“Lascialo stare!” Li fermò Blaise.

“Altrimenti che ci fai?” Chiese con tono di sfida Harry.

“Potter, ci tieni così poco alla tua patetica vita? Fai un favore ad entrambi: vai a rompere le scatole a qualcun altro!” Draco si stava alterando. Non poteva offendere o picchiare Harry davanti ad Hermione ma non poteva neanche fare la figura dell’idiota davanti ai due Griffondoro.

“Dai Harry andiamocene, non ne vale la pena!” Ron lo prese per il braccio tirandolo via.

Appena andati via i tre ragazzi poterono trarre un sospiro di sollievo.

“Mi scuso io per loro. A volte sanno essere veramente snervanti ed infantili.” Hermione si rivolse verso Draco. Lei sapeva bene quanto Harry e Ron potevano essere stressanti soprattutto con alcune persone.

“Ah non ti preoccupare Hermione. Ormai ci siamo abituati.” La tranquillizzò Blaise.

“E’ vero! Alle loro idiozie ormai abbiamo fatto il callo, ma è sempre un piacere discutere con loro. Ci hanno movimentato un po’ la giornata. Bene, dove eravamo rimasti? Ah giusto, il pranzo!” Sorrise Draco.

 

La giornata passò tranquillamente, tra le risate dei ragazzi. Nessuno ad Hogsmeade si era accorto della presenza di Hermione e questo li fece stare molto più sereni.

 

“Grazie di avermi fatto compagnia oggi e di avermi fatto avere i libri con un bel po’ di anticipo.” Ringraziò Hermione sulla soglia di casa.

Erano le 18.23 i ragazzi stavano riaccompagnando Hermione a casa, che nel frattempo si stava cambiando nel suv rimettendosi i suoi vestiti.

“Figurati. Grazie a te! E’ stata una giornata magnifica e spero di poterla ripetere. Ciao Hermione e buona serata!” Draco la salutò con il solito bacio sulla guancia al quale la ragazza rispose prontamente.

“Lo spero anche io. Buona serata anche a te. Salutami Blaise.” Hermione entrò in casa, chiudendosi la porta alle spalle. Salì le scale e una certa nota di euforia la invase. Rimembrò tutta la giornata passata con Draco e Blaise, erano dei ragazzi davvero gentili e simpatici non lo avrebbe mai creduto. Al contrario Harry e Ron si erano dimostrati maleducati e scortesi. Un pensiero però la travolse: il tema storico. Non aveva più chiesto a Draco quando si sarebbero incontrati per evocare Napoleone, ed ora non poteva più rintracciarlo non avendo assolutamente la più pallida idea di dove abitasse.

“O cavolo e adesso cosa faccio? Non ho un numero di telefono e assolutamente non posso inviargli la mia civetta prima che venga intercettata da suo Padre… non mi resta che ricorrere ai miei vecchi libri… anche se mi sarebbe piaciuto tantissimo incontrare dal vivo Napoleone…. Uff… vabbè ormai è andata così…”

Hermione si stava rilassando nel suo letto quando una civetta comparve alla sua finestra picchiettando il vetro. La ragazza la fece entrare prendendo la lettera che portata legata alla zampina. Subito riconobbe il sigillo. Proveniva da casa Malfoy. Il cuore di Hermione prese a battere sempre più velocemente, questa missiva stava ad indicare che qualcuno l’aveva riconosciuta e che Lucius ne era al corrente. L’aprì, osservando l’impeccabile calligrafia, fin troppo conosciuta. Un sospiro di sollievo la percorse quando notò che non si trattava del Signor Malfoy ma di Draco.

Ciao Hermione,

   volevo ringraziarti ancora una volta per la splendida giornata  che abbiamo trascorso assieme. Spero che tu sia stata bene e che ti sia divertita. Tralasciando l’inconveniente dei tuoi amici è stata una bellissima giornata. Ti chiedo scusa se ho dovuto mascherare la tua identità ma, sai bene quanto me, quanto sia pericoloso far sapere in giro della nostra relazione. Questo è un aspetto del mio cognome che non mi piace.

Quando ci siamo lasciati, poche ore fa, non ci siamo messi d’accordo sul giorno in cui studiare Napoleone.  Se per te va bene, proporrei questo Venerdì alle 14.00 sempre a casa tua se non do fastidio.

A presto,

                               Draco

P.S.: la lettera svanirà appena lette queste parole. Se per te va bene vederci Venerdì inviami il gufo con allegata la lettera con scritto Ok. Non aggiungere altro, non vorrei che venisse intercettata da mio Padre.

Hermione controllò un‘ultima volta la data che aveva prefissato Draco prima che prendesse fuoco, dissolvendosi nell’aria.

Si diresse nella sua scrivania alla ricerca di una penna e di un foglio di carta sul quale appuntare la risposta: OK. La legò al gufo e gli aprì la finestra facendo segno di uscire.

“Consegnala a Draco Malfoy.” Gli sussurrò.

 

 

 

 

Bene ragazzi eccoci arrivati, con molta fatica al sesto capitolo. Sono in mega ritardo, lo so… ma cosa volete farci… non è colpa mia se ci sono periodi in cui non riesco a mettere insieme nemmeno una piccola frase….

 

Hinata_Chan: grazie mille per il commento… lo so i temi storici non sono mai proprio il massimo ma preparati perché ne è in arrivo un altro… beh effettivamente vorrei tanto saperlo anche io come andrà a finire… ho le mie linee guida ma non ho un vero e proprio finale in mente… 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Akanexx87