Hola!!!! allora... vi sono mancata almeno un pochino??? xD xD a me si tantissimooooooo
chiedo venia per essermi fatta sentire così tardi... sono stata due masi in villeggiatura a mare, poi il modem adsl si è rotto ( -.-' ) quindi ho dovuto aspettare che tornasse, poi è iniziata la scuola e ho sempre meno tempo.. quindi mi ginocchio davanti a voi per scusarmi... vabbè vi lascio al capitolo... Buona Lettura!
18 CAPITOLO
POV ELIZABETH
Mentre camminavo nel vialetto di casa ancora non riuscivo a
crederci. Sarei uscita con Dennis. Avrei dovuto essere perfetta. Dennis era
bellissimo, sarei mai riuscita ad essere tanto bella per poter stare accanto a
lui?
<< Elizabeth >> la voce di mio fratello interruppe i
miei pensieri
Alzai lo sguardo confusa verso di lui.
<< Hai visto Wiler? >> chiese lui agitato. Wiler, che
cosa stava succedendo?
<< No veramente no. Che succede? >> chiesi confusa.
<< Dannazione. È da stamattina che non si vede, chissà
dov’è andato a finire >> era esasperato e molto agitato.
Io entrai in casa poggiando la cartella sulla sedia.
<< L’hai lasciato scappare? >> ero ancora un po’
calma. Ora che mi era successa una cosa bellissima, loro mi rovinano la
giornata!
<< No, non esattamente >> disse lui evasivo. <<
Prima di uscire ho dimenticato la porta aperta e credo sia uscito >>
disse lui impacciato
Sospirai.
<< Vado a cercarlo >> dissi infine. Forse non si era
allontanato molto.
<< Ne sei sicura? Da sola? >> mi chiese lui.
<< Si, non deve essere andato molto lontano. Wiler non si è
mai allontanato troppo da casa. Vado e torno >>
<< Aspetta almeno mangia prima e fai i compiti >> aggiunse
lui con un sorriso
<< Perché hai cucinato? >> chiesi stupita io. Chissà
che disastro che aveva combinato.
<< No effettivamente ho ordinato una pizza. Morivo di fame
>> confessò.
Io mi misi a ridere. Sempre il solito.
Mangiai in fretta e furia il pezzo di piazza anche se ormai era
congelata. Chissà dov’era andato a finire Wiler. Non era mai scappato di casa
neanche se la porta era aperta. Cosa l’aveva spinto a uscire?
Appena finii di mangiare andai a lavare i piatti e poi dritta in
camera a cercare di finire di fare i compiti il prima possibile per poter
andarlo a cercare.
Erano le 7 quando li finii.
<< Vado a cercarlo >> dissi davanti a mio fratello
spaparanzato sulla poltrona. Stavo infilando come un fulmine il giubbotto. Non
sentirlo abbaiare, non poterlo accarezzare mi dava una certa ansia.
<< Hai finito i compiti? >> chiese muovendosi
pigramente.
<< Si >> gli risposi.
Si mise a sedere guardandomi.
<< Cerca di non farmi stare in pensiero e torna presto.
Possibilmente con lui. >> mormorò James.
<< Te lo prometto >> mormorai io con un sorriso
sulle labbra
Mi finì di infilare il giubbotto fucsia e mi avviai fuori dal vialetto. Faceva un certo
freddino. Era già calato il sole. Le stelle splendevano in cielo anche se con
la luce dei lampioni non si vedevano tanto bene qui in paese. Infilai le mani
in tasca e iniziai a incamminarmi per cercarlo.
Non sapevo da quanto tempo stavo camminando forse un ora o forse
mezz’ora, ma ancora non c’era traccia di Wiler. Stavo andando a finire sempre
più nella parte periferica del paese. Davanti a me si estendeva maestosa la
foresta. Una gigantesca distesa di verde dove la natura era la padrona assoluta.
<< Wiler >> urlai nella speranza che se Wiler fosse
stato in mezzo a quella fitta boscaglia mi avrebbe sentito e sarebbe corso da
me. Ma così non fu. Decisi di spingermi dentro per cercarlo, ma forse sarebbe
stato meglio non farlo!
Iniziai a camminare tra l’erba alta e i pini sempreverdi. Non
sentivo nessun altro rumore oltre ai miei passi nell’erba e al fruscio del
vento freddo tra gli alberi.
<< Wiler >> ripetei ma nulla, ancora nessun rumore
Forse Wiler non era lì dentro avrei dovuto tornare indietro e
cercarlo. Ma come se ormai avevo girato tutto il paese? Meglio continuare la
mia ricerca nella foresta di sicuro era lì. Mi immersi nei ricordi. Non avrei
sopportato che anche lui se ne andasse.
FLASHBACK
<< Wow è bellissimo! >> esclamai quando papà mi
porse un cuccioletto minuscolo che teneva con una sola mano. Lo presi
appoggiandolo sul mio grembo e iniziai ad accarezzargli la pelliccia
marroncina. Era tenerissimo!
<< È un cooker, una razza che a tua madre piace tanto >>
disse mio padre alzando lo sguardo verso mia madre.
Lei mi poggiò una mano sulla spalla sorridendo verso mio padre.
<< Fa vedere >> disse mio fratello affannandosi per
vedere il cagnolino e per prenderlo in braccio.
<< non ti azzardare! È mio! >> dissi io tirandolo
indietro
<< Ei ei, non è un giocattolo >> disse mio padre
severo, interrompendo uno dei tanti litigi tra me e mio fratello.
Io sbuffai.
<< Allora che nome gli diamo? >> chiese mio padre
piegandosi verso il cagnolino che era accoccolato al mio petto accarezzandolo
sulla testolina.
<< Rex >> disse mio fratello.
<< non è mica un pastore tedesco! >> risposi. Quel
nome era troppo diffuso.
<< Che ne dite di Bobo? >> propose mia madre
ridacchiando.
<< Uno più
esilarante non lo potevi trovare >> rispose mio padre al mio posto.
<< Charlie? >> chiese mio padre
<
<< Chiamiamolo Wiler >> dissi infine io con gli
occhi fissi su quella palletta di pelo marrone.
<< D’accordo Wiler è un bel nome >> dissero mia madre
e mio fratello.
<< Vada per Wiler allora! >> esultò mio padre alla
fine.
FINE FLASHBACK
Era il mio compleanno quando mi avevano regalato quella palla di
pelo. Wiler stava con noi da quando avevo 8 anni. Io e mio fratello adoravamo
quel cuccioletto così impacciato e giocherellone e ora chissà dov’era andato a
finire.
All’improvviso sentii un abbaiare agitato seguito da dei ringhi.
<< Wiler. Wiler >> mormorai per poi ripeterlo più
forte poco dopo. Si era lui!
Iniziai a correre verso il luogo dove doveva essere. Inciampai mi
rialzai e ricominciai a correre. Quando all’improvviso vidi corrermi incontro
Wiler che guaiva agitato. Io mi piegai e aprii le braccia, lui mi si getto
addosso tremando. Lo strinsi a me accarezzandolo.
<< Si può sapere dov’eri andato a finire? >> dissi io,
accarezzandolo. Era con me, tra le mie braccia. Mi stava venendo da piangere.
All’improvviso senti degli altri rumori. Wiler non era da solo.
C’era qualcun altro.
Wiler scese piano dalle mie braccia ringhiando nella direzione
dalla quale provenivano i rumori. Io mi alzai in piedi nella speranza di vedere
qualcosa. Qualcosa balzò fuori dai cespugli ringhiando.
Due grossi lupi. Uno nero e l’altro sul grigio ringhiavano
famelici verso di noi. I loro occhi erano gialli e rispendevano nell’oscurità.
Io indietreggiai inciampai contro qualcosa per poi cadere
all’indietro rovinosamente sul sedere. Dannazione era tutto così scivoloso lì.
Wiler continuava ad abbaiare contro i due lupi che iniziarono a muoversi in
cerchio attorno a noi come per studiarci o magari per trovare un solo momento
di distrazione ed aggredirci all’istante. Sembravano anziani. Il corpo del lupo
nero era segnato da numerose cicatrici. Molto probabilmente aveva avuto durante
qualche battaglia per il possesso del territorio. Il lupo grigio invece
sembrava più giovane di quello nero, non aveva segni o ferite sul manto grigio
folto.
Dovevo essermi slogata la caviglia perché mi faceva male. Mi
rialzai a fatica. I lupi continuavano a ringhiare verso di noi. Fu quello nero
a fare il primo passo verso di noi per poi saltarci addosso. Io indietreggiai
lentamente cercando di non rinciampare
<< Wiler >> dissi in un sussurro. Il mio cuccioletto
continuava ad abbaiare e a ringhiare nel tentativo di tenerci lontani da
entrambi i lupi.
<< Wiler andiamo via ti prego >> ripetei piano. Il
cane si volto verso di me guaendo. << Andiamo via >> ripetei
Bastò quell’attimo di distrazione perché i lupi ci cogliessero
di sorpresa. Quello grigio contro Wiler mordendolo alla zampa. Wiler guaì.
Cercò ci morderlo al collo ma senza risultato. Anche quello nero gli fu addosso
cercando di morderlo. Io mi guardai attorno. Ci doveva essere qualcosa
qualsiasi cosa per aiutarlo. Presi un ramo e lo tirai con forza. Appena fu
staccato mi trascinai verso i lupi colpendoli con forza col bastone.
Il lupo nero alzò lo sguardo verso di me ringhiando.
Il suo muso era terrorizzante. Abbaiò verso di me. Io
indietreggiai spaventata. Mi avrebbero sbranato e io non avevo nulla per
proteggermi, un bastone non era abbastanza. Il lupo avanzò verso di me
ringhiando. All’improvviso il piede perse l’aderenza al terreno. Lo sentii
scivolare pian piano senza che io potessi riprendere l’equilibrio. Caddi
all’indietro. Vidi il lupo lanciarsi contro di me. Sbattei al testa contro
l’albero. Non ricordo bene cosa sia successo dopo ma non sentii arrivare il
morso del lupo, i suoni si attutirono e gli occhi si chiusero. L’incoscienza mi
avvolse stretta nella sua morsa.
Scusami James, mi dispiace.
Allora??? che ve ne pare... rispondo alle recensioni:
MaryAc_Cullen Carissima, come vedi
sono molto, molto in ritardo... sono contenta che il capitolo ti sia
piaciuto, e spero che ti piaccia anche questo..Bacetti
PS: giuro che appena ho un po'
di tempo mi metto a leggere le tue storie promesso xD
bennycullen mi scuso anche con te per tutta l'ansia che ti ho lasciato xD grazie mille per tutti i complimenti che ci hai fatto, per la storia e per il capitolo... ne sono contentissima *piange dalla felicità* xD xD bacetti a presto...
altre fotine in arrivo!!! xD
questa è Camille, la madre di Dennis
questo è invece Ronald, il padre
ci sentiamo presto promesso... <3