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Autore: Kaimy_11    08/10/2010    2 recensioni
[Era la ragazza più antipatica, viziata, odiosa e saputella che avessi mai conosciuto. Mi batteva nei duelli, era più furba di me. Era migliore di me. Tuttavia, quando capiva di non aver speranza, di aver perso, usava l'arma più crudele, eppure più potente, che conosceva: Le sue lacrime. Anche adesso, io sono qui a dirle che me ne devo andare, che sono un assassino e che non posso stare con lei, ma lei piange. Ed io come faccio a dirle che la amo? Come faccio a dirle che non vorrei lasciarla ma che devo, per il suo bene... Mi basta un suo sorriso per capire che non sono altro che un satellite attratto dalla forza di gravita che esercita su di me il pianete che lei è...] Storia già pubblicata ma cancellata durante un momento di follia. Ovviamente revisionata, spero che vi piaccia rivivere i setti anni ad Hogwarts visti da una ragazza che seguirà la vita di…Draco! Se amate questo personaggio e volete vedere come sono stati i suoi anni a scuola e come ha vissuto la battaglia contro Voldemort…leggete!. (la storia segue i Film e i libri)
Genere: Azione, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Finito il banchetto ognuno raggiunse i rispettivi dormitori, mentre i prefetti di ogni casa guidavano pazientemente i nuovi arrivati del primo anno, e gli mostravano come accedere alle sale comuni

 

16. Il male negli occhi.

 

 

 

 

Una flotta di ragazzi scendeva dal treno, pronti a raggiungere le carrozze che li avrebbero condotti all’interno della grande scuola di magia di Hogwarts.

“:Sei peggio della mia ombra McDallas. Evapora!:” Aveva detto Canni, quando il moretto che dall’anno prima le andava dietro, le si era affiancato pronto a salutarla.

Erick McDallas era un bel giovane dai capelli neri, peccato che, il caratteraccio della bionda, non desse nessuna speranza al ragazzo della loro stessa casa.

Areal guardava avanti a sé, un po’ assonnata, mentre Emma scuoteva il capo guardando la cugina.

“:Speravo che il nuovo look ti avesse aggiustato anche il cervello, ma evidentemente non è così…:”

Canni alzò il mento ma poi sbuffò, pettinandosi distrattamente con le dita la folta frangia di capelli dorati che aveva sulla fronte. Quando l’aveva vista, Areal aveva faticato a riconoscerla, essendo abituata a vederla con i capelli corti e spettinati. Le era servito un attimo prima di capire che quella ragazza con quel caschetto ordinato che le arrivava sopra le spalle, e con tanto di frangia stranamente in ordine, fosse proprio la sua amica Canni.

Le altre non era cambiate molto, Areal era sempre la stessa, Jude aveva lasciato allungare i capelli e sembrava più vivace del solito, mentre Emma era sempre con i capelli riccissimi e ordinata anche mentre camminava con il suo nuovo libro sotto braccio. L’unica cosa in cui le ragazze stavano cambiando era il viso, che non era più rotondo da bambina ma delineato come quello di una giovane donna.

“:Fossi in voi non starei così tranquilla, voglio dire, con tutto quello che succede…:” aveva esordito Jude, con aria seria.

“:Di che parli?:” esclamò Canni, guardandola perplessa.

“:Non li leggi i giornali? Non sai quello che è successo alla coppa del mondo di Quidditch?:”

“:Jude parla dell’assalto dei Mangiamorte:” rispose Areal, senza mostrare alcuna emozione.

“:Esatto:” fece Jude “:almeno Areal legge i giornali.:”

“:Io non leggo i giornali:” precisò Areal.

“:E allora come lo sai?:”

“:Forse perché mio zio aveva avuto la brillante idea di portare me e mia zia a quella stupida finale di Quidditch, regalandoci l’esperienza di vedere i Mangiamorte…:” fu la risposta sarcastica di Areal.

Jude le fu davanti bloccandola dalle spalle.

“:Tu hai visto i Mangiamorte?:” chiese con occhi sbarrati.

“:Sì. Sai: cappucci neri, maschere strane… gente molto simpatica, soprattutto quando hanno appiccato il fuoco!:”

Jude le lasciò le spalle sconcertata, e tornò a camminare con le altre.

“:Ragazze, insomma voglio dire, i Mangiamorte erano i servi di Voi-spate-chi giusto? Se sono rispuntati fuori dal nulla, credete che ci sia un motivo?:” Aveva chiesto Emma, in un sussurro.

“:Tu-sai-chi è morto, Emma.:” rispose Canni “:Se non è tornato fin ora non lo farà certo domani:”.

 

Finito il banchetto dove Silente aveva annunciato a tutti gli studenti del Torneo Tre Maghi, ognuno raggiunse i rispettivi dormitori, mentre i prefetti di ogni casa guidavano pazientemente i nuovi arrivati del primo anno, e gli mostravano come accedere alle sale comuni.

Areal era con Emma e Jude, e salutavano tutte le loro amiche che incontravano nei corridoi o per le scale, mentre Canni ed Erick litigavano poco dietro di loro.

Mentre salivano le scale in movimento, alcuni gradini avanti a loro e appoggiato ad una ringhiera, c’era un ragazzo biondo molto carino con i capelli un po’ lunghi tutti ordinati. Con lui c’erano una ragazza dai capelli scuri che le arrivavano poco sotto le spalle, e due ragazzi robusti. Tutti quanti indossavano la classica divisa con lo stemma dei Serpeverde.

Emma storse il naso non appena li vide, e si girò dando loro le spalle, mentre la scalinata si spostava come di consueto.

“:Avete visto la Parkinson? A quanto pare è tornata a piantare la sua bandierina su Draco Malfoy. Forse si mettono insieme, in fondo serpe sposa serpe no?:” sussurrò Jude, ed Areal sollevò il viso per osservare con più attenzione i quattro Serpeverde.

Pancy Parkinson rideva alle battute di Tiger, stretta al forte braccio di Malfoy, che tranquillo se ne stava appoggiato al corrimano della scala, guardando i suoi amici con un mezzo sorriso accennato, senza sdegnare però la vicinanza con la sua compagna di casa. Quando la scala urtò contro il muro, fermandosi, tutti sobbalzarono appena, e Draco scorse la figura della ragazza dai capelli corvini che lo fissava, accerchiata dalle sue compagne Corvonero. La studiò per qualche secondo, senza che nessun’altro scorgesse il loro scambio di sguardi, poi sollevò appena il mento il segno di saluto, prima di andarsene per conto suo con i suoi compagni di casa, e con la Parkinson ancora arpionata al suo braccio.

Areal segui per un po’ la figura del biondo con lo sguardo, in silenzio, mentre Jude ed Emma storcevano ancora il naso al pensiero di essere state così vicine a quell’odioso gruppo di serpi, come le chiamavano loro.

Ad Areal venne in mente…

Una volta giunti nella loro sala comune, la trovarono poco affollata, infatti i ragazzini dovevano già essere chiusi nelle loro stanze a disfare i bagagli e a scegliersi i letti.

“:Ma se ti dico che è così! Quest’anno sarò il nuovo battitore della squadra!:” ripeteva Erick, senza perdersi d’animo davanti ad un’incredula Canni.

“:Tanto per cominciare ci sarà una selezione per ricoprire quel posto, e non è detto che sia tu a prenderlo. Secondo punto, da quando ti piace il Quidditch? Da quando ci sono io in squadra?:” Si lamentò la ragazza, con le braccia incrociate al petto.

“:No, sono da sempre stato interessato a quel posto in squadra, ma prima c’era Aaron che era più bravo di me, ma adesso che ha finito la scuola, il capitano sceglierà me, che sono sempre stato il secondo.:”

“:Magari dalla selezione emergerà che non sei il miglior battitore rimasto, e magari ne troveranno un altro.:”

“:Vuoi scherzare? I battitori sono due, e quello che è rimasto, ovvero Marck Weber, è un mio carissimo amico. Il capitano sarà contentissimo di avere due battitori che vanno d’accordo in squadra.:”

Canni incrociò le braccia al petto indispettita, di avere Erick in squadra con lei non ne voleva proprio sapere.

“:Dimmi un po’:” la stuzzicò il ragazzo “:Non è che per caso non vuoi ammettere di essere felice di dover passare più tempo con me, e cerchi di mascherarlo in questo modo? Te l’ho detto anche l’anno scorso: prima o poi ti innamorerai di me!:”

“:Sognatelo!:” strillò la ragazza, e i due iniziarono ad inseguirsi attorno al divano, lasciando sbigottiti i pochi rimasti in sala comune.

Emma scosse il capo e trascinò Jude ed Areal nella loro stanza. “:Per favore allontaniamoci da questi pazzi, prima che qualcuno si ricordi che è mia cugina… Oltretutto abbiamo dei bagagli da disfare:”.

Un volta arrivate nella solita stanza con quattro letti blu, ognuna scelse il suo letto, ed Areal tornò in quello vicino alla finestra. Ai piedi del letto trovò il suo baule, la sua borsa e la gabbietta di metallo con dentro la sua fedele Nira, la civetta dal piumaggio tutto nero che aveva scelto per caso il primo anno di scuola. La liberò accompagnandola fuori dalla finestra per farle sgranchire la ali, e attese che tornasse indietro per rimetterla nella gabbietta e chiudere la finestra.

Poco dopo Canni le raggiunse sbaffando e lamentandosi a bassa voce, e la sua gatta Cleopatra le rimase accuratamente lontana per tutta la sera, rifugiandosi nella sua gabbia.

Quando fu ora di dormire, Areal si mise al calduccio sotto le coperte, e con la luce spenta poteva ammirare meglio le stelle e la luna che si scorgevano dalla finestra. Quel grigio perla della luna le ricordò il colore degli occhi della stessa persona che l’aveva salvata quella notte alla coppa del mondo di Quidditch, mentre tra fuoco e fiamme i Mangiamorte aveva seminato il terrore. Ricordò lo strano comportamento del ragazzo, il suo collo rigido, la mascella contratta, la calma con cui calibrava ogni singola parola che gli usciva dalle labbra, e poi, per ultimo, le parole che aveva detto:

“Se sei con me non ti toccheranno…”.

Cosa le stava nascondendo Draco Malfoy? Perché si era dimostrato tanto freddo quando l’aveva incontrata sulle scale dopo quel loro strambo incontro alla coppa del mondo di Quidditch? Possibile che l’ultima volta l’avesse stretta tra le braccia per proteggerla, e la volta dopo le avesse riservato solo un cenno di saluto mentre si lasciava cingere da un’altra? Forse Draco era tornato a vergognarsi di avere un’amica fra le secchione della scuola, e preferiva farsi vedere in pubblico con gente del suo calibro, o forse -cosa che le suggeriva con più insistenza il suo infallibile intuito- sotto c’era qualcosa di molto più intenso e problematico di quello che poteva immaginare…

 

“:… Per  i morsi di centauro, invece, si usano delle erbe particolari, mischiate ad altre pozioni. È difficile beccarsi un morso da quelle creature, però può sempre capitare.:”

Mentre si recava nell’aula di Difesa contro le Arti Oscure, Areal era stata piacevolmente intrattenuta dai racconti di Erick McDallas. Le aveva raccontato storie su Silente che lei di certo non sapeva, le aveva spiegato una teoria sugli unicorni che cercava di studiare da anni, e infine le aveva insegnato molte pratiche curative. A quanto pareva il padre di Erick era un guaritore, e il sogno del ragazzo era proprio quello di seguire le orme del padre.

“:Dannazione Erick, sai un sacco di cose e ti spieghi molto bene. Sei intelligente e bravo, ma perché non lo fai capire anche a Canni?:” fece Areal.

Il ragazzo alzò gli occhi al cielo “:Almeno una che mi capisce! Non è colpa mia, insomma è vero: quando sono con Canni mi riesce molto difficile essere me stesso, è come se non potessi fare a meno di comportarmi da idiota!:”.

“:Ma smettila, tu non sei un’idiota! È solo che quando sei con lei stai troppo tempo a farle il filo, hai provato a trattarla come una semplice amica? A parlarle come hai fatto oggi con me?:”

Erick la guardò perplesso “:Basta questo? Io ci proverò, ma se lei mi allontana a priori… Insomma, non puoi metterci una buona parola tu per me?:”

Areal trattenne una risata “:Ci proverò, ma il vero lavoro per conquistarla devi farlo tu, e tu da solo!:”

Quando furono finalmente davanti alla porta dell’aula di Difesa, Erick la trattene per un braccio, facendo passare prima di loro due ragazzine di Tassorosso.

“:Lo sai che Moody era un Auror molto abile? Ha spedito ad Azkaban un mare di criminali, ma adesso credo che sia un po’ troppo svitato…:” e sbirciò preoccupato  l’interno dell’aula.

“:Andiamo! Non ci mangerà mica, ci staremo attenti!:” esclamò Areal trascinandolo dentro la classe dalla manica della giacca.

I due Corvonero presero posto in un banco in penultima fila, mentre anche gli altri si sistemavano. In una delle prima file sulla destra c’era Hermione Grenger seduta con un altro ragazzo Corvonero con cui Areal non aveva mai parlato, mentre sulla fila centrale c’erano Harry Potter e Ron Weasley. Sulla fila di sinistra, davanti a due ragazze Serpeverde, c’erano invece Goyle e Draco Malfoy.

Areal si impose di non fissarlo troppo a lungo, sperando che lui non la vedesse affatto.

“:Alastor Moody!:” esordì il nuovo insegnante con voce grave ma sicura.

Indossava una vecchia giacca lunga color cammello, e si voltò per scrivere il suo cognome alla lavagna. La stanza era insolitamente piena di strane lenti e strani aggeggi.

“:Ex Auror, scontento del ministero, sono insegnante di Difesa contro le arti Oscure. Sono qui perché me lo ha chiesto Silente, fine della storia, addio ciao!:” Concluse schietto, mentre Areal ed Erick si scambiavano un’occhiata ad occhi sbarrati.

“:Ci sono domande?:” chiese, ma nessuno osò alzare la mano. “:Quando si tratta delle arti oscure, io credo in un approccio pratico:” riprese “:Ma prima, chi di voi sa dirmi quante sono le maledizioni senza perdono?:”

“:Tre, signore:” rispose Hermione Grenger.

“:E si chiamano così?:” la interruppe Moody voltandosi a scrivere frettolosamente alla lavagna.

“:Perché sono imperdonabili:” spiegò la Grenger “:L’uso di una di queste…:”

Ma Moody la interruppe ancora.

“:… Ti procura un biglietto di sola andata ad Azkaban! Esatto!:” E tutto infervorato si voltò nuovamente verso la classe.

“:Per il ministero siete troppo giovani per conoscerne gli effetti. Non sono d’accordo!:”

Erick ed Areal erano paralizzati come d’altronde tutta la classe.

“:Allora, quale maledizione vediamo per prima?. Weasley! In piedi!:” tuonò, e il povero Ron al fianco di Harry si mise in piedi tutto terrorizzato.

“:Bé, mio padre me ne ha spiegata una…:” fece cautamente Ron, sotto lo sguardo esaltato del professore “:La maledizione Imperius…:”

“:Oh si, quella tuo padre la conosce bene. Ha procurato al ministero qualche dolore pochi anni fa. Forse questo ve ne mostrerà la ragione…:” Riprese Moody, dando ancora una volta le spalle alla classe, ma stavolta lo fece per trafficare con le sue ampolle sulla cattedra.

Ne estrasse cautamente una sorte di ragno con fin troppe zampe che prima ingigantì di qualche centimetro, e dopo pronunciò la formula “imperio” per maledirlo. Da lì, guidandolo con la punta della bacchetta, Moody fece fare al ragno ormai più grande di una mano, ogni cosa che lui voleva. Lo fece saltare sui libri, sulla testona tonda di un Serpeverde, sul braccio di una ragazza, ed anche in pieno viso a Malfoy. Molti sghignazzavano o si ritraevano terrorizzati quando il ragno si avvicinava a loro, mentre Areal era tesa come una corda di violino e seria come poche volte in vita sua.

Erick al suo fianco le lanciava occhiate rigide che lei ricambiava.

“:Cos’altro le devo far fare?:” chiese Moody “:Buttarsi dalla finestra? Affogarsi?:” e il povero ragno seguì i suoi ordini fino a sfiorare l’acqua di una bacinella, poi Moody se lo riportò sulla mano.

Gli occhi della classe erano tutti incollati sull’insegnante.

“:Schiere di streghe, e di maghi, hanno affermato di aver eseguito gli ordini di Voi-sapete-chi perché… Sotto l’influenza della maledizione Imperius! Ma questo è il punto: come li scoviamo, i bugiardi?:” Tutti tacquero “:Un’altra, un’altra!:”.

Quasi tutta la classe alzò la mano, ma Moody scelse il più timido di tutti, un ragazzo di Grifondoro che stava in prima fila: Neville Paciock.

“:Paciock! Dico bene? In piedi! La professoressa Sprite mi dice che tu hai attitudine per Erbologia…:” Disse mentre il ragazzo si alzava e annuiva.

“:C’-c-c’è c’è la … Maledizione Cruciatus!:” disse dapprima balbettando e successivamente con coraggio.

“:Esatto! Esatto! Vieni! Vieni! Particolarmente orrenda…:” e Moody condusse Neville insieme a lui al fianco della cattedra, dove depositò il ragno.

“:La maledizione della tortura…:” sussurrò prima di puntare la bacchetta sull’innocente ragno “:Crucio!:” impose con voce forte, e da li partì la tortura.

La specie di ragno iniziò ad emettere un acuto lamento stridulo che fece gelare il sangue di molti presenti, mentre per interminabili secondi l’animale si ripiegò su se stesso in preda a chissà quali torture.

Areal si portò la mano davanti alla bocca e si abbassò un po’ per permettere ai ragazzi seduti davanti a lei di coprirle la visuale orrenda.

“:La smetta! Non vede che lo fa star male? La smetta!:” strillò la Grenger, e fortunatamente il professore parve ricordarsi del luogo e della circostanza in cui si trovava, annullando la maledizione.

Prese in mano quello che ne rimaneva del ragno, e lo depositò sul libro di Hermione Granger che teneva sul banco davanti a lei.

“:Forse tu puoi dirci l’ultima maledizione senza perdono, signorina Granger…:”

Hermione scosse il capo.

Areal guardava il ragno che le era visibile dalla posizione in cui era, con la gola stranamente secca.

“:No?:” fece Moody asciutto, e con glaciale freddezza e serenità, scagliò l’ultima maledizione senza perdono.

“:Avada Kedavra!:”

Al ragno non rimase che stramazzare a pancia in su ormai privo di vita.

Al contrario della Grenger, Areal rimase a guardare il corpo della vittima, senza riuscire a distogliere lo sguardo.

Al suo fianco Erick era disgustato.

 “:L’anatema che uccide.:” spiegò l’insegnante, come se il tutto non fosse ovvio “:Si sa che una sola persona è sopravvissuta ad esso, ed è in questa stanza…:” concluse avvicinandosi immancabilmente ad Harry Potter, diversamente noto come Il Bambino-che-è-sopravvissuto.

Mentre i presenti in classe erano scioccati, indignati e spaventati.

Mentre il professore ingurgitava uno strano liquido.

Mentre Hermione Granger fissava con la coda dell’occhio il cadavere sul suo libro.

Areal si concesse per puro caso un’occhiata a Malfoy. Il ghigno freddo ed impassibile che vide sul bel volto del biondo Serpeverde, le fece capire che tutto il male presente negli occhi dell’insegnante, la malignità nascosta nelle maledizioni appena illustrate, altri non era che lo spuntino prelibato che Draco Malfoy prediligeva.

Come ogni Serpeverde.

Ne più ne meno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Continua…

 

 

 

 

Grazie a chi legge.

Un saluto particolare a IoSonoLegenda & JuliaSnape, spero che il capitolo vi sia piaciuto, a presto un bacio.

   
 
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