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16. Il
male negli occhi.
Una
flotta di ragazzi scendeva dal treno, pronti a raggiungere le carrozze che li
avrebbero condotti all’interno della grande scuola di magia di Hogwarts.
“:Sei
peggio della mia ombra McDallas. Evapora!:” Aveva
detto Canni, quando il moretto che dall’anno prima le andava dietro, le si era
affiancato pronto a salutarla.
Erick
McDallas era un bel giovane dai capelli neri, peccato
che, il caratteraccio della bionda, non desse nessuna speranza al ragazzo della
loro stessa casa.
Areal
guardava avanti a sé, un po’ assonnata, mentre Emma scuoteva il capo guardando
la cugina.
“:Speravo
che il nuovo look ti avesse aggiustato anche il cervello, ma evidentemente non
è così…:”
Canni
alzò il mento ma poi sbuffò, pettinandosi distrattamente con le dita la folta
frangia di capelli dorati che aveva sulla fronte. Quando l’aveva vista, Areal
aveva faticato a riconoscerla, essendo abituata a vederla con i capelli corti e
spettinati. Le era servito un attimo prima di capire che quella ragazza con
quel caschetto ordinato che le arrivava sopra le spalle, e con tanto di frangia
stranamente in ordine, fosse proprio la sua amica Canni.
Le
altre non era cambiate molto, Areal era sempre la stessa, Jude aveva lasciato
allungare i capelli e sembrava più vivace del solito, mentre Emma era sempre
con i capelli riccissimi e ordinata anche mentre camminava con il suo nuovo
libro sotto braccio. L’unica cosa in cui le ragazze stavano cambiando era il
viso, che non era più rotondo da bambina ma delineato come quello di una
giovane donna.
“:Fossi
in voi non starei così tranquilla, voglio dire, con tutto quello che succede…:”
aveva esordito Jude, con aria seria.
“:Di
che parli?:” esclamò Canni, guardandola perplessa.
“:Non
li leggi i giornali? Non sai quello che è successo alla coppa del mondo di Quidditch?:”
“:Jude
parla dell’assalto dei Mangiamorte:” rispose Areal, senza mostrare alcuna
emozione.
“:Esatto:”
fece Jude “:almeno Areal legge i giornali.:”
“:Io
non leggo i giornali:” precisò Areal.
“:E
allora come lo sai?:”
“:Forse perché mio zio aveva avuto la
brillante idea di portare me e mia zia a quella stupida finale di Quidditch, regalandoci
l’esperienza di vedere i Mangiamorte…:” fu la risposta sarcastica di Areal.
Jude
le fu davanti bloccandola dalle spalle.
“:Tu
hai visto i Mangiamorte?:” chiese con occhi sbarrati.
“:Sì.
Sai: cappucci neri, maschere strane… gente molto simpatica, soprattutto quando
hanno appiccato il fuoco!:”
Jude
le lasciò le spalle sconcertata, e tornò a camminare con le altre.
“:Ragazze,
insomma voglio dire, i Mangiamorte erano i servi di Voi-spate-chi
giusto? Se sono rispuntati fuori dal nulla, credete che ci sia un motivo?:”
Aveva chiesto Emma, in un sussurro.
“:Tu-sai-chi è morto, Emma.:” rispose Canni “:Se non è
tornato fin ora non lo farà certo domani:”.
Finito
il banchetto dove Silente aveva annunciato a tutti gli studenti del Torneo Tre
Maghi, ognuno raggiunse i rispettivi dormitori, mentre i prefetti di ogni casa
guidavano pazientemente i nuovi arrivati del primo anno, e gli mostravano come
accedere alle sale comuni.
Areal
era con Emma e Jude, e salutavano tutte le loro amiche che incontravano nei
corridoi o per le scale, mentre Canni ed Erick litigavano poco dietro di loro.
Mentre
salivano le scale in movimento, alcuni gradini avanti a loro e appoggiato ad
una ringhiera, c’era un ragazzo biondo molto carino con i capelli un po’ lunghi
tutti ordinati. Con lui c’erano una ragazza dai capelli scuri che le arrivavano
poco sotto le spalle, e due ragazzi robusti. Tutti quanti indossavano la
classica divisa con lo stemma dei Serpeverde.
Emma
storse il naso non appena li vide, e si girò dando loro le spalle, mentre la
scalinata si spostava come di consueto.
“:Avete
visto la Parkinson? A quanto pare è tornata a piantare la sua bandierina su
Draco Malfoy. Forse si mettono insieme, in fondo serpe sposa serpe no?:” sussurrò
Jude, ed Areal sollevò il viso per osservare con più attenzione i quattro
Serpeverde.
Pancy Parkinson rideva alle battute di Tiger, stretta al forte
braccio di Malfoy, che tranquillo se ne stava appoggiato al corrimano della
scala, guardando i suoi amici con un mezzo sorriso accennato, senza sdegnare
però la vicinanza con la sua compagna di casa. Quando la scala urtò contro il
muro, fermandosi, tutti sobbalzarono appena, e Draco scorse la figura della
ragazza dai capelli corvini che lo fissava, accerchiata dalle sue compagne
Corvonero. La studiò per qualche secondo, senza che nessun’altro scorgesse il
loro scambio di sguardi, poi sollevò appena il mento il segno di saluto, prima
di andarsene per conto suo con i suoi compagni di casa, e con la Parkinson
ancora arpionata al suo braccio.
Areal
segui per un po’ la figura del biondo con lo sguardo, in silenzio, mentre Jude
ed Emma storcevano ancora il naso al pensiero di essere state così vicine a
quell’odioso gruppo di serpi, come le chiamavano loro.
Ad
Areal venne in mente…
Una
volta giunti nella loro sala comune, la trovarono poco affollata, infatti i
ragazzini dovevano già essere chiusi nelle loro stanze a disfare i bagagli e a
scegliersi i letti.
“:Ma
se ti dico che è così! Quest’anno sarò il nuovo battitore della squadra!:”
ripeteva Erick, senza perdersi d’animo davanti ad un’incredula Canni.
“:Tanto
per cominciare ci sarà una selezione per ricoprire quel posto, e non è detto
che sia tu a prenderlo. Secondo punto, da quando ti piace il Quidditch? Da
quando ci sono io in squadra?:” Si lamentò la ragazza, con le braccia
incrociate al petto.
“:No,
sono da sempre stato interessato a quel posto in squadra, ma prima c’era Aaron
che era più bravo di me, ma adesso che ha finito la scuola, il capitano
sceglierà me, che sono sempre stato il secondo.:”
“:Magari
dalla selezione emergerà che non sei il miglior battitore rimasto, e magari ne
troveranno un altro.:”
“:Vuoi
scherzare? I battitori sono due, e quello che è rimasto, ovvero Marck Weber, è un mio carissimo amico. Il capitano sarà
contentissimo di avere due battitori che vanno d’accordo in squadra.:”
Canni
incrociò le braccia al petto indispettita, di avere Erick in squadra con lei non
ne voleva proprio sapere.
“:Dimmi
un po’:” la stuzzicò il ragazzo “:Non è che per caso non vuoi ammettere di
essere felice di dover passare più tempo con me, e cerchi di mascherarlo in
questo modo? Te l’ho detto anche l’anno scorso: prima o poi ti innamorerai di
me!:”
“:Sognatelo!:”
strillò la ragazza, e i due iniziarono ad inseguirsi attorno al divano,
lasciando sbigottiti i pochi rimasti in sala comune.
Emma
scosse il capo e trascinò Jude ed Areal nella loro stanza. “:Per favore
allontaniamoci da questi pazzi, prima che qualcuno si ricordi che è mia cugina…
Oltretutto abbiamo dei bagagli da disfare:”.
Un
volta arrivate nella solita stanza con quattro letti blu, ognuna scelse il suo
letto, ed Areal tornò in quello vicino alla finestra. Ai piedi del letto trovò
il suo baule, la sua borsa e la gabbietta di metallo con dentro la sua fedele
Nira, la civetta dal piumaggio tutto nero che aveva scelto per caso il primo anno
di scuola. La liberò accompagnandola fuori dalla finestra per farle sgranchire
la ali, e attese che tornasse indietro per rimetterla nella gabbietta e
chiudere la finestra.
Poco
dopo Canni le raggiunse sbaffando e lamentandosi a bassa voce, e la sua gatta
Cleopatra le rimase accuratamente lontana per tutta la sera, rifugiandosi nella
sua gabbia.
Quando
fu ora di dormire, Areal si mise al calduccio sotto le coperte, e con la luce
spenta poteva ammirare meglio le stelle e la luna che si scorgevano dalla
finestra. Quel grigio perla della luna le ricordò il colore degli occhi della
stessa persona che l’aveva salvata quella notte alla coppa del mondo di
Quidditch, mentre tra fuoco e fiamme i Mangiamorte aveva seminato il terrore.
Ricordò lo strano comportamento del ragazzo, il suo collo rigido, la mascella
contratta, la calma con cui calibrava ogni singola parola che gli usciva dalle
labbra, e poi, per ultimo, le parole che aveva detto:
“Se
sei con me non ti toccheranno…”.
Cosa
le stava nascondendo Draco Malfoy? Perché si era dimostrato tanto freddo quando
l’aveva incontrata sulle scale dopo quel loro strambo incontro alla coppa del
mondo di Quidditch? Possibile che l’ultima volta l’avesse stretta tra le braccia
per proteggerla, e la volta dopo le avesse riservato solo un cenno di saluto
mentre si lasciava cingere da un’altra? Forse Draco era tornato a vergognarsi
di avere un’amica fra le secchione della scuola, e preferiva farsi vedere in
pubblico con gente del suo calibro, o forse -cosa che le suggeriva con più
insistenza il suo infallibile intuito- sotto c’era qualcosa di molto più
intenso e problematico di quello che poteva immaginare…
“:…
Per i morsi di centauro, invece, si
usano delle erbe particolari, mischiate ad altre pozioni. È difficile beccarsi
un morso da quelle creature, però può sempre capitare.:”
Mentre
si recava nell’aula di Difesa contro le Arti Oscure, Areal era stata
piacevolmente intrattenuta dai racconti di Erick McDallas.
Le aveva raccontato storie su Silente che lei di certo non sapeva, le aveva
spiegato una teoria sugli unicorni che cercava di studiare da anni, e infine le
aveva insegnato molte pratiche curative. A quanto pareva il padre di Erick era
un guaritore, e il sogno del ragazzo era proprio quello di seguire le orme del
padre.
“:Dannazione
Erick, sai un sacco di cose e ti spieghi molto bene. Sei intelligente e bravo, ma
perché non lo fai capire anche a Canni?:” fece Areal.
Il
ragazzo alzò gli occhi al cielo “:Almeno una che mi capisce! Non è colpa mia,
insomma è vero: quando sono con Canni mi riesce molto difficile essere me
stesso, è come se non potessi fare a meno di comportarmi da idiota!:”.
“:Ma
smettila, tu non sei un’idiota! È solo che quando sei con lei stai troppo tempo
a farle il filo, hai provato a trattarla come una semplice amica? A parlarle
come hai fatto oggi con me?:”
Erick
la guardò perplesso “:Basta questo? Io ci proverò, ma se lei mi allontana a
priori… Insomma, non puoi metterci una buona parola tu per me?:”
Areal
trattenne una risata “:Ci proverò, ma il vero lavoro per conquistarla devi
farlo tu, e tu da solo!:”
Quando
furono finalmente davanti alla porta dell’aula di Difesa, Erick la trattene per
un braccio, facendo passare prima di loro due ragazzine di Tassorosso.
“:Lo
sai che Moody era un Auror
molto abile? Ha spedito ad Azkaban un mare di criminali, ma adesso credo che
sia un po’ troppo svitato…:” e sbirciò preoccupato l’interno dell’aula.
“:Andiamo!
Non ci mangerà mica, ci staremo attenti!:” esclamò Areal trascinandolo dentro
la classe dalla manica della giacca.
I
due Corvonero presero posto in un banco in penultima fila, mentre anche gli
altri si sistemavano. In una delle prima file sulla destra c’era Hermione
Grenger seduta con un altro ragazzo Corvonero con cui Areal non aveva mai parlato,
mentre sulla fila centrale c’erano Harry Potter e Ron Weasley. Sulla fila di
sinistra, davanti a due ragazze Serpeverde, c’erano invece Goyle e Draco
Malfoy.
Areal
si impose di non fissarlo troppo a lungo, sperando che lui non la vedesse
affatto.
“:Alastor Moody!:” esordì il nuovo
insegnante con voce grave ma sicura.
Indossava
una vecchia giacca lunga color cammello, e si voltò per scrivere il suo cognome
alla lavagna. La stanza era insolitamente piena di strane lenti e strani
aggeggi.
“:Ex
Auror, scontento del ministero, sono insegnante di
Difesa contro le arti Oscure. Sono qui perché me lo ha chiesto Silente, fine
della storia, addio ciao!:” Concluse schietto, mentre Areal ed Erick si scambiavano
un’occhiata ad occhi sbarrati.
“:Ci
sono domande?:” chiese, ma nessuno osò alzare la mano. “:Quando si tratta delle
arti oscure, io credo in un approccio pratico:” riprese “:Ma prima, chi di voi sa
dirmi quante sono le maledizioni senza perdono?:”
“:Tre,
signore:” rispose Hermione Grenger.
“:E
si chiamano così?:” la interruppe Moody voltandosi a
scrivere frettolosamente alla lavagna.
“:Perché
sono imperdonabili:” spiegò la Grenger “:L’uso di una di queste…:”
Ma
Moody la interruppe ancora.
“:…
Ti procura un biglietto di sola andata ad Azkaban! Esatto!:” E tutto
infervorato si voltò nuovamente verso la classe.
“:Per
il ministero siete troppo giovani per conoscerne gli effetti. Non sono
d’accordo!:”
Erick
ed Areal erano paralizzati come d’altronde tutta la classe.
“:Allora,
quale maledizione vediamo per prima?. Weasley! In piedi!:” tuonò, e il povero
Ron al fianco di Harry si mise in piedi tutto terrorizzato.
“:Bé,
mio padre me ne ha spiegata una…:” fece cautamente Ron, sotto lo sguardo
esaltato del professore “:La maledizione Imperius…:”
“:Oh
si, quella tuo padre la conosce bene. Ha procurato al ministero qualche dolore
pochi anni fa. Forse questo ve ne mostrerà la ragione…:” Riprese Moody, dando ancora una volta le spalle alla classe, ma
stavolta lo fece per trafficare con le sue ampolle sulla cattedra.
Ne
estrasse cautamente una sorte di ragno con fin troppe zampe che prima ingigantì
di qualche centimetro, e dopo pronunciò la formula “imperio” per maledirlo. Da
lì, guidandolo con la punta della bacchetta, Moody
fece fare al ragno ormai più grande di una mano, ogni cosa che lui voleva. Lo
fece saltare sui libri, sulla testona tonda di un Serpeverde, sul braccio di
una ragazza, ed anche in pieno viso a Malfoy. Molti sghignazzavano o si
ritraevano terrorizzati quando il ragno si avvicinava a loro, mentre Areal era
tesa come una corda di violino e seria come poche volte in vita sua.
Erick
al suo fianco le lanciava occhiate rigide che lei ricambiava.
“:Cos’altro
le devo far fare?:” chiese Moody “:Buttarsi dalla
finestra? Affogarsi?:” e il povero ragno seguì i suoi ordini fino a sfiorare
l’acqua di una bacinella, poi Moody se lo riportò
sulla mano.
Gli
occhi della classe erano tutti incollati sull’insegnante.
“:Schiere
di streghe, e di maghi, hanno affermato di aver eseguito gli ordini di Voi-sapete-chi perché… Sotto l’influenza della maledizione Imperius! Ma questo è il punto: come li scoviamo, i
bugiardi?:” Tutti tacquero “:Un’altra, un’altra!:”.
Quasi
tutta la classe alzò la mano, ma Moody scelse il più
timido di tutti, un ragazzo di Grifondoro che stava in prima fila: Neville Paciock.
“:Paciock! Dico bene? In piedi! La professoressa Sprite mi
dice che tu hai attitudine per Erbologia…:” Disse
mentre il ragazzo si alzava e annuiva.
“:C’-c-c’è c’è la … Maledizione Cruciatus!:”
disse dapprima balbettando e successivamente con coraggio.
“:Esatto!
Esatto! Vieni! Vieni! Particolarmente orrenda…:” e Moody
condusse Neville insieme a lui al fianco della cattedra, dove depositò il ragno.
“:La
maledizione della tortura…:” sussurrò prima di puntare la bacchetta
sull’innocente ragno “:Crucio!:” impose con voce
forte, e da li partì la tortura.
La
specie di ragno iniziò ad emettere un acuto lamento stridulo che fece gelare il
sangue di molti presenti, mentre per interminabili secondi l’animale si ripiegò
su se stesso in preda a chissà quali torture.
Areal
si portò la mano davanti alla bocca e si abbassò un po’ per permettere ai
ragazzi seduti davanti a lei di coprirle la visuale orrenda.
“:La
smetta! Non vede che lo fa star male? La smetta!:” strillò la Grenger, e
fortunatamente il professore parve ricordarsi del luogo e della circostanza in
cui si trovava, annullando la maledizione.
Prese
in mano quello che ne rimaneva del ragno, e lo depositò sul libro di Hermione Granger che teneva sul banco davanti a lei.
“:Forse
tu puoi dirci l’ultima maledizione senza perdono, signorina Granger…:”
Hermione
scosse il capo.
Areal
guardava il ragno che le era visibile dalla posizione in cui era, con la gola
stranamente secca.
“:No?:”
fece Moody asciutto, e con glaciale freddezza e
serenità, scagliò l’ultima maledizione senza perdono.
“:Avada Kedavra!:”
Al
ragno non rimase che stramazzare a pancia in su ormai privo di vita.
Al
contrario della Grenger, Areal rimase a guardare il corpo della vittima, senza
riuscire a distogliere lo sguardo.
Al
suo fianco Erick era disgustato.
“:L’anatema che uccide.:” spiegò l’insegnante,
come se il tutto non fosse ovvio “:Si sa che una sola persona è sopravvissuta
ad esso, ed è in questa stanza…:” concluse avvicinandosi immancabilmente ad
Harry Potter, diversamente noto come Il Bambino-che-è-sopravvissuto.
Mentre
i presenti in classe erano scioccati, indignati e spaventati.
Mentre
il professore ingurgitava uno strano liquido.
Mentre
Hermione Granger fissava con la coda dell’occhio il
cadavere sul suo libro.
Areal
si concesse per puro caso un’occhiata a Malfoy. Il ghigno freddo ed impassibile
che vide sul bel volto del biondo Serpeverde, le fece capire che tutto il male
presente negli occhi dell’insegnante, la malignità nascosta nelle maledizioni
appena illustrate, altri non era che lo spuntino prelibato che Draco Malfoy
prediligeva.
Come
ogni Serpeverde.
Ne
più ne meno.
Continua…
Grazie a chi legge.
Un saluto particolare a IoSonoLegenda
& JuliaSnape,
spero che il capitolo vi sia piaciuto, a presto un bacio.