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Autore: CUCCIOLA_83    05/11/2005    3 recensioni
Questo racconto è ambientato a natale, quello successivo al matrimonio di Remus e Tonks Molly e Ginny sono alle prese con i preparativi Mentre tutti gli altri si accingono a tornare a casa
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Le vacanze volgono al termine, È ormai ora di separarsi per riprendere le proprie attività, Ma queste vacanze avranno lasciato qualcosa di speciale in ognuno di loro.

Fuori dalla finestra la neve scendeva interrotta da qualche giorno, ma nonostante questo tutti gli abitanti delle casa contavano i giorni che li separavano dalla fine delle vacanze, però non era un conto piacevole da fare. Durante quelle vacanze erano successe un sacco di cose che non avrebbero dimenticato facilmente, il matrimonio di Sirius e Silphie, l’attesa di un nuovo membro della famiglia da parte di Remus e Tonks, e in ultimo ma non meno importante il cambiamento radicale fatto da Draco Malfoy con l’aiuto della sua ragazza Sophie, una ragazza francese “mezzosangue”.

In molte delle loro stanze i bauli erano quasi pronti, il giorno seguente sarebbero parti per tornare chi al lavoro e chi a scuola «Harry hai visto per caso il mio paragomiti? Non riesco a trovarlo!» urlò Ron, «No! Prova a guardare nella camera dei gemelli sai che si divertono a nascondere le tue cose!» rispose Harry, «ma la volete finire di urlare voi due?» disse in tutta risposta Hermione, certe volte sembrava di essere tornati ai tempi in cui i ragazzi andavano a Hogwarts, la frenesia del giorno precedente alla partenza era simile nonostante fossero passati parecchi anni. Ma le cose nelle stanze dei “più grandi” non erano diverse «Remus, hai per caso visto il mio vestito verde? E il mio calderone portatile? Non riesco a trovarli» disse Tonks, come al solito non si ritrovava mai nel suo disordine, «il vestito verde lo hai messo via già da ieri e il calderone portatile è nell’armadio nel ripiano in alto come sempre» le rispose Remus che, conoscendo la moglie, ricontrollava sempre tutto quello che faceva. In quel momento entrò Sirius accompagnato Silphie «allora, non siete ancora pronti per tornare alla routine?» chiese ridendo lui vedendo il disordine creato da Tonks «molto spiritoso Sirius, Bagaglius!» disse lei di tutta risposta cercando d’infilare il rimanente nel suo baule, «dai Sirius lasciala stare, comunque, secondo voi Severus se ne andrà subito da Hogwarts o finirà l’anno?» chiese Silphie, «beh, probabilmente porterà a termine l’anno, credo che sia più pratico così, a proposito Sirius cerca di comportarti bene con lui almeno per questi ultimi mesi…» disse Remus rivolto all’amico, «sì paparino, rimarrò a cuccia, ma se inizia a provocare, renderò i suoi ultimi giorni a Hogwarts indimenticabili….» rispose con aria compiaciuta, quasi come se sperasse di essere provocato, gli altri lo guardarono di traverso e scossero la testa all’unisono.

Dato che quello era il loro ultimo giorno di vacanza, tutti decisero di passarlo insieme, approfittarono del fatto che aveva smesso di nevicare, per fare una passeggiata per le vie della città. La situazione era molto meno caotica rispetto ai giorni precedenti, molti babbani erano gia tornati al lavoro, molte decorazioni erano gia spartire dalle vetrine e dalla strada, le persone sembravano tornate “normali” assorbite nella monotonia del lavoro e della loro vita quotidiana, l’allegria dei giorni di natale sembrava un ricordo lontano. Solo un gruppo di circa 12 persone girava per le strade ridendo e scherzando «dai Sirius, cosa vuoi che sia, poteva capitare a tutti di far levitare il professor Vitious al posto del cuscino» lo prendeva in giro Remus mentre tutti gli altri a stento riuscivano a trattenere le risate «beh si hai ragione Remus, in più può succedere a tutti di far saltare per aria un calderone pieno di pozione allunga naso durante Pozioni» gli rinfacciò lui, «ha…ora capisco tutto.. vi siete dimenticati di rimpicciolire il naso di Piton quel giorno!» disse, quasi alle lacrime, Ron «no no quello è il suo naturale, quindi puoi immaginarti com’era divento dopo l’esplosione» disse Sirius piegato in due dalle risate.

Tra una risata e l’altra si era fatto tardi, i lampioni iniziarono ad accendersi e la neve a cadere, «Sirius, scommetto che ti dispiacerà molto stare a Hogwarts senza Pit..» Harry si bloccò a metà frase, dall’altra parte della strada aveva scorto una figura famigliare, tutti seguirono il suo sguardo «ma quello non è mica tuo..» iniziò a dire Hermione «mio zio Vernon» concluse la frase per lei, «a proposito, tuo zio come ha preso la rivelazione su tua zia?» chiese incuriosita la signora Weasley, «che è una maganò? Beh non l’aveva presa bene. Poi non so come sia andata a finire perché appena ho potuto me ne sono andato da quella casa» disse con un tono duro, in quel momento anche suo zio si accorse di lui ma si voltò subito, «mmm capisco, beh speriamo che si sia chiarito tutto, ho gurada si è girato.. che villano poteva almeno salutarti..» rispose lei, Harry in tutta risposta scollò le spalle, in fondo non gl’importava molto di quello che fosse successo al numero 4 di Privet Drive dopo la sua partenza.

Harry dimenticò in fretta quell’incontro, ormai la sua vita era questa, il passato non gl’importava più. Arrivati a casa la signora Weasley si diresse in cucina per preparare la cena accompagnata da Hermione, Ginny e Silphie, «no Tonks tu devi stare riguardata, mettiti sul divano e non ti affaticare» «ma non sono malata posso dare una mano..» «non discutere, stai lì tranquilla» «uffa…..va beh..». Tonks si mise sul divano insieme a tutti gli altri, mentre Sirius accendeva il camino con un tocco di bacchetta, la sala era piena di bauli, avevano pensato bene di posizionarli lì così il giorno seguente sarebbe stato tutto molto più veloce, invece che intasare le scale con bauli, gabbie a quant’altro. Quando tutto fu pronto per la cena però un velo di malinconia pervase i commensali, quella sarebbe stata la loro ultima cena tutti insieme, sarebbe passati molti mesi prima della prossima “riunione”, «dai non fate quelle facce, in fondo ci sentiremo ugualmente o sbaglio» disse Ron, tenendo la mando di Hermione »sì hai ragione Ron, tra pochi mesi saremo di nuovo tutti qui insieme» disse Harry facendo altrettanto con la mano di Ginny.

Dopo la cena si ritrovarono, come d’abitudine, davanti al camino a chiacchierare, ma dato che il mattino seguente si sarebbero dovuti alzare tutti molto presto, decisero di andare a dormire prima del solito.

******

Come previsto il giorno seguente erano tutti in ritardo, e il trambusto in casa Black era inverosimile, gente che urlava, altra che correva con dei tost infilati in bocca, una tazza di caffè e un manico di scopa nell’altra. Dopo circa due ore in queste condizioni, si ritrovarono tutti nella sala dov’erano i vari bauli pronti per partire, uscirono tutti insieme diretti alla stazione di King’s Cross. Arrivati a destinazione si diressero verso il binario 9 ¾ , il treno di Harry e Ron sarebbe partito di lì a un’ora. Quanti ricordi legati a quel binario, come dimenticare il loro incontro oppure il blocco del passaggio al secondo anno? Molto ragazzi correvano da una parte all’altra tentando di caricare sul treno i loro grossi bauli o per salutare gli amici, Remus e Sirius caricarono i loro bauli e quelli delle rispettive compagne in uno scompartimento e poi scesero per salutare gli amici «bene, ecco fatto, allora ragazzi, pronti? Harry mi raccomando al corso non combinare guai…» si raccomandò Sirius «stai tranquillo, non sono più un bambino, e poi senza questi due non mi diverto a combinare guai» rispose Harry indicando i due amici, peccato che Hermione e Ron erano occupati in altre faccende e non sentirono nemmeno una parola di quello che gli altri stavano dicendo.

Il treno fischiò, annunciando a tutti che era ora di salire in carrozza, dopo altri infiniti saluti Sirius, Silphie, Remus, Tonks e Hermione salirono nel loro scompartimento, poco dopo il treno partì diretto a Hogwarts. Anche per Harry e Ron era giunto il momento di partire, uscirono dal passaggio segreto del binario 9 ¾ per dirigersi al binario 6 dove li attendeva il loro treno, Harry e Ginny si salutarono come avevano fatto poco prima i loro amici, per loro era ancora più dura separarsi perché lei non poteva andare a trovarlo dato che la località d’addestramento degli Auror era segreta, potevano solo scriversi delle lettere. Anche il loro treno fischiò, i due amici salirono e dal finestrino salutarono ancora una volta i signori Weasley e Ginny, quando il treno partì lei si mise ad inseguirlo per tutta la lunghezza della banchina.

******

Le nuvole erano cariche di pioggia l’espresso per Hogwarts correva sui binari, i finestrini si appannavano facilmente, ma nonostante questo Hermione, tenendo un libro in mano ma senza leggerlo, guardava il paesaggio imbiancato, sembrava malinconica ma era giustificabile. I suoi di compagni di viaggio invece si dedicavano ad altre attività, Remus si era messo a leggere un grosso volume dal titolo “L’inquisizione e i suoi segreti”, Sirius cercava di concentrarsi su delle pergamene, Silphie e Tonks invece stavano sfogliando delle riviste dai titoli più vari “sposa moderna, per una strega sempre al passo con la moda”, “strega in bianco, per un matrimonio indimenticabile”, “baby magic, il meglio per i vostri figli” e “dolce attesa”.

Gli studenti negli altri vagoni sembravano divertirsi un mondo, «i ragazzi non mi sembrano dispiaciuti di tornare a scuola..» disse Sirius mettendo da parte le pergamene, «aspetta che sappiano di quella notizia, dopo si che faranno festa. Amore tu sempre a leggere libri leggeri vero?» disse Tonks, «beh, mi fa piacere sentirli così allegri, pensavo di trovarli più abbattuti» rispose Silphie, «è molto interessante questo libro invece, comunque sì avete ragione tutti quanti, è bello sentirli ridere così, tanto ci penserà la nostra cara Hermione a metterli sotto torchio da domani, non è vero Hermione?» chiese Lupin cercando di coinvolgerla nella discussione, «cosa? Ah sì certo avete ragione…» disse, sentendosi chiamare si era spaventata talmente tanto che il libro le scivolò dalle mani facendo un tonfo, «no scusate non stavo seguendo il discorso ero un po’ distratta» si giustificò, «tranquilla, da domani avrai molte cose a cui pensare»” le disse Tonks con un sorriso, «sì forse hai ragione, allora avete trovato qualcosa d’interessante in quelle riviste?» chiese cercando di cambiare discorso, e riuscì nel suo intento, infatti Tonks e Silphie iniziarono a illustrarle delle cose estrapolate dalle riviste, Sirius e Remus si guardarono e sorrisero, era bello vederle così appassionate, e alla fine si fecero coinvolgere anche loro nella contemplazione delle riviste.

******

Sia Harry che Ron fissavano il paesaggio fuori dal finestrino, l’atmosfera non era cambiata molto dal loro arrivo, la neve ricopriva ancora ogni cosa, solo le decorazioni erano sparite «allora Ron, pronto per la seconda parte del campionato?» chiese Harry, «certo puoi dirlo forte! Non vedo l’ora di ricominciare gli allenamenti, e tu? Dicono che il vostro torneo sia molto appassionante» chiese a sua volta Ron «beh sì, è molto divertente, per ora non siamo messi bene in classifica» rispose con un sorriso sulle labbra, parlando di quidditch gli vennero in mente i tornei di Hogwarts, dove ogni volta che erano messi bene in classifica succedeva qualcosa per cui lui non poteva giocare le partite decisive.

Ben presto, forse troppo presto, arrivarono alla stazione dove doveva scendere Ron, ma anche Harry si alzò «ma Harry che fai? Questa è la mia fermata..» chiese stupito, «lo so, ma fa parte dei compiti che mi sono stati affidati, devo scendere qui e arrivare a destinazione usando altri espedienti senza usare a materializzazione, probabilmente volerò un po’» rispose, «sembra complicata come scuola, però allo stesso tempo affascinante, stai attento Harry. Ora è meglio che vada o perderò la coincidenza, ciao Harry ci sentiamo presto» disse «sì hai ragione Ron. Ok ci sentiamo, ciao e cercate di vincere il campionato» così dicendo i due amici si abbracciarono e si divisero ognuno per la propria strada.

******

Era ormai notte quando arrivarono alla stazione di Hogsmeade, ma nonostante il calare delle tenebre si poteva scorgere il paesaggio da cartolina in cui era immerso il paese, la neve ricopriva ancora tutto proprio come il giorno della loro partenza «Bentornati! Andato bene il viaggio?» li accolse una voce potente, «ciao Hagrid! Sì è andato tutto bene, e tu? Sei appena tornato?» chiese Hermione, felicissima di rivedere il “grande” amico, «veramente sono arrivato questa mattina, Silente mi ha messo a disposizione una passaporta, grand’uomo Silente, è stato molto gentile, sapete non è mica facile tornare qui dalla Francia. Su ora sbrighiamoci a tornare al castello ci aspetta una cena con i contro fiocchi» e così dicendo si avviarono verso le carrozze che li avrebbero portati verso Hogwarts.

Come previsto da Hagrid, la cena fu veramente squisita, e tutti la gustarono fino all’ultimo boccone. Quando tutti ebbero finito di mangiare e i piatti vennero ripuliti Silente si alzò «prima di tutto vorrei ringraziare gli elfi domestici del castello per questa deliziosa cena…» queste parole le disse facendo un occhiolino ad Hermione la quale ricambiò con un sorriso, «bene, riecco qui dopo le vacanze natalizie per concludere questo anno scolastico, che ci ha regalato e ci regalerà, non poche sorprese. Non vi anticiperò nulla perché so bene che i diretti interessati ve ne parleranno se vorranno. Per questa seconda parte dell’anno vorrei che continuiate ad impegnarvi come nei mesi scorsi, vi ricordo che a giugno ci saranno i vostri esami, affrontateli con la dovuta serietà, so che farete del vostro meglio per migliorare le vostre capacità, e da parte nostra, mia e dei vostri professori, ci sarà altrettanta buona volontà per farvi raggiungere questo obiettivo…» al suono di queste ultime parole molte teste di voltarono verso Piton, il quale dal canto suo rimase con lo sguardo fisso su Silente, ben sapendo di essere osservato «bene, ora credo che sia meglio che i caposcuola e i prefetti conducano gli altri nei rispettivi dormitori per un sonno ristoratore, domani sarà una giornata molto intensa. Buonanotte» concluse con un sorriso, tutti i ragazzi e i professori ricambiarono l’augurio, il giorno seguente si sarebbe ripreso il ritmo che per molti giorni tutti avevano dimenticato durante le vacanze natalizie.

******

La parte finale del viaggio di Harry non fu delle più tranquille, forse percorrere l’ultimo tratto in sella alla sua scopa non fu una delle sue più geniali idee, quindi prima di cominciare a diventare un cubetto di ghiaccio, decise di tornare a terra e trovare un altro modo per tornare al luogo dove si svolgeva il suo corso, estrasse dal baule il suo mantello dell’invisibilità e salì su un autobus che secondo i suoi calcoli si sarebbe fermato poco lontano dalla scuola, forse non era uno dei metodi più legali ma nel suo compito non era specificato che doveva essere tutto perfettamente legale. Il viaggio non fu affatto facile, doveva stare attento a non toccare le altre persone presenti sul mezzo e non doveva nemmeno fare troppo rumore, quando finalmente arrivò alla sua fermata scese per ultimo, per poco il suo mantello non rimase chiuso tra le porte, per non destare sospetti. Ora mancava l’ultimo tratto da fare, cosa poteva inventarsi? Decise di utilizzare una tecnica che per molto tempo aveva cercato di tenere nascosta, si trasformò in una volpe, Harry aveva portato avanti degli studi per diventare animagus e questa era la prima volta che lo metteva in pratica, dopo quella sera avrebbe dovuto iscriversi all’albo degli animagus.

Arrivato a destinazione si trovò davanti a dei suoi compagni e ad un insegnante, tutti rimasero un po’ perplessi, come mai una piccola volpe si avvicinava così tanto a degli esseri umani? Ma poi si misero ad osservarla meglio, quella volpe aveva qualcosa di strano, infatti i suoi occhi erano cerchiati come se fossero degli occhiali tondi, in quel momento Harry tornò normale «Potter, ma sei tu? Da quanto sai trasformarti così? Dovresti essere iscritto ...» disse il professore mentre i suoi compagni si congratulavano con lui «ho concluso da poco i mi miei studi professor Keliton, questa è stata la prima volta che ho provato a trasformarmi e sono pronto per iscrivermi all’albo» rispose, «molto bene Potter, ma dato che molto probabilmente, sarai un Auror, non dovrai iscriverti all’albo normale, infatti se tutti sapessero che uno di noi è in grado di trasformasi in un animale inizierebbe una sorta di caccia da parte dei nostri nemici. Quindi dovrai iscriverti ad un albo che è custodito nel ufficio segreti del ministero. Ben fatto Potter. Presto ragazzi il banchetto sta per cominciare». Gli disse il professore prima di andarsene, Harry fu molto felice della sua reazione, Keliton era considerato uno dei professori più severi del corso d’addestramento, e ricevere un complimento da lui era una cosa rara, «e bravo il nostro Potter, vedo che sei riuscito a sbalordire il temutissimo Keliton..» disse scherzando Taylor mentre gli scompigliava i capelli energicamente, «dai ragazzi andiamo al banchetto sto morendo di fame» disse Kincol e in quel momento tutti i presenti, Harry compreso, si resero conto di avere una gran fame, «chi arriva ultimo risistema il dormitorio per un mese!» urlò Demerson, tutti i ragazzi in quel momento si misero a correre, cercando di superarsi a vicenda, possibile che il loro dormitorio fosse ridotto così male?

   
 
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