Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Lumik Lovefood    08/10/2010    1 recensioni
[SOSPESA, GUARDA PROFILO]
Il Villaggio della Sabbia. Quanto le era mancato.
In due anni d'assenza, aveva sempre sognato di poter rivedere e riattraversare quel crepaccio di roccia rossa che circondava la città che le aveva dato natale, aveva sempre atteso il momento in cui le sue narici potessero sentire l'odore caldo ed arido della sabbia e che la sua pelle potesse scontrarsi con il Sole giallo alto nel cielo.

Nel Villaggio della
Sabbia fa ritorno una ragazza del clan della Sabbia Rossa.
La ragazza ha viaggiato
per due anni e si troverà di fronte a se numerosi
combiamenti, primi fra questi:
La nomina di un nuovo e
giovane Kazekage.
La perdita di un
famigliare.
Riprendere il normale
ritmo di vita cui lei aveva spezzato sarà dura.
Prima fic che scrivo su questo fandom.
Accetto consigli/critiche/pareri/ecc... ^_-
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Matsuri, Nuovo Personaggio, Sabaku no Gaara
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
6- la luna in una notte

Ãḳäĭ Ṡųṅã Ŋō Șẫƃáĸǘ

La Luna in una Notte.





La grande Luna perlata splendeva sul deserto del Paese del Vento e faceva brillare le dune sabbiose che circondavano il villaggio di Suna e che ogni tanto perdevano alcuni granuli per le leggere brezze che l'accarezzavano.
Hanako scrutava tutto ciò con i suoi occhi verdi dalla finestra della sua stanza mentre si pettinava i capelli lunghi prima di coricarsi al letto dopo un'altra giornata d'allenamento; era un abitudine che sua madre le aveva impartito da piccola e non era più riuscita a togliersela nemmeno durante il viaggio.
Erano già otto giorni che Hanako si allenava con Kankuro e dei miglioramenti c'erano stati e doveva ammetterlo anche lei: aveva migliorato il controllo del Chakra, diminuendone il flusso e rendendo i suoi fili quasi invisibili, i movimenti delle dita erano più fluidi e veloci e riusciva a manovrare perfettamente la sua Ryomen e gli oggetti.
Con il tempo aveva anche imparato a digerire il suo maestro ed a dover dare ragione alla Signora Yoko: era un ottimo ninja marionettista, bravo nell'insegnare e soprattutto nel rimproverare, cosa in cui ci trovava stranamente gusto. Ovviamente, le battutine tra loro due erano all'ordine del giorno e facevano sorridere chi era intorno a loro, provocando l'irritazione dei litiganti che sbuffavano e continuavano l'allenamento tra occhiatacce e grugniti.
Sorrise nel ricordare i visi rilassati di Matsuri e del Kazekage, che assistevano e si allenavano con loro. In un lampo, le tornarono in mente i tratti del volto di Gaara e le parole della Signora Yoko.
Il villaggio aveva paura di lui, lo isolava e temeva; suo padre tentò più volte di ucciderlo senza successo. Divenne chiuso in sé stesso, silenzioso e consumato da un odio profondo e provava piacere solo nell'uccidere.”
Chissà che cosa ha dovuto provare un bambino così piccolo e solo... Questo pensiero le tormentava l'animo e le faceva stringere il cuore in una stretta dolorosa. Buttò la spazzola sul letto ed aprì silenziosamente le imposte della finestra e mise un piede nudo fuori sul davanzale, guardando minuziosamente ogni casa che le era di fronte.


Come ogni notte insonne, Gaara era seduto a fissare la Luna su un tetto. Nonostante non fosse più la forza portante del Demone Tasso, per lui il problema del dormire non si era ancora risolto e spesso invidiava vedere le figure rilassate dei suoi fratelli dormire beatamente nei loro caldi e comodi letti, non che ne facesse un colpa ovviamente: non aveva memoria della sua ultima sana e bella dormita e forse non ne aveva mai avuta una in vita sua.
Sentire il silenzio che regnava a Suna gli faceva come da pace nel suo cuore e nella sua mente, inspirò l'aria secca dal naso e chiuse gli occhi per poi riaprirli velocemente, forse era il caso di sgranchirsi un po' le gambe visto la lunga nottata che gli attendeva. Si alzò in piedi e scrutò i tetti che lo circondavano, silenziosi e maestosi, mosse qualche passo verso nord ed osservò le strutture finché una di esse non attirò la sua attenzione. C'era qualcuno.
Agilmente saltò su i quattro tetti che lo dividevano da quella persona e si parò dietro di essa, che non aveva sentito la sua presenza, incrociando le braccia al petto ed osservandola da dietro silenziosamente ed soffermandosi sulla persona. Aveva i capelli lunghi castani, che le ricadevano mossi lungo tutta la schiena, una semplice canotta nera e dei pantaloni enormi lunghi ed azzurri.
“Chi sei?” irruppe severamente, pronto ad attaccare in caso di nemico.
La persona si volse e sgranò gli occhi “K-Kazekage?”. Due occhi verdi lo scrutavano stupiti e Gaara riconobbe la figura che lo stava guardando.
“Hanako.”
La ragazza si alzò in piedi e si aggiustò i vestiti, accennando ad un inchino “Mi scusi se l'ho insospettita, Nobile Kazekage, non riuscivo a dormire e così ho fatto un giro....”
“Siamo in due.” disse il rosso rilassando le spalle e camminando verso la ragazza “Stavi guardando la Luna?” chiese poi sedendosi sul bordo del tetto e guardando Suna dall'alto, tentando di essere più cordiale possibile.
“Beh... Sì, è molto bella questa sera!” ammise la ragazza mordendosi il labbro inferiore e sedendosi accanto al Kazekage, mantenendo un po' le distanze.
“Puoi avvicinarti, non ti uccido mica sai?”. Il tono del rosso, calmo e pacato, mal celava quella che sembrava una richiesta mista ad una sorta di tristezza e rassegnazione.
“Scusate, non volevo essere sfacciata...” soffiò avvicinandosi al ragazzo lentamente muovendosi con il bacino. Gaara scrollò le spalle in segno negativo mentre continuava a guardare il panorama.
“Siete solito dormire molto?” chiese la ragazza stringendosi le ginocchia al petto ed affondando il mento tra esse. Il deserto nelle ore notturne arrivava al di sotto dello zero ed il vento gelido cominciava a sentirsi sulla sua pelle nuda e delicata.
“Prima per niente, ora pochissimo...”
“Per colpa del... “Coso”?” azzardò Hanako guardando il profilo prefetto di lui.
“Si.” rispose breve Gaara voltandosi verso di lei ed inchiodandola con il suo sguardo acquamarina.
La ragazza arrossì violentemente e girò lo sguardo dall'altra parte. “Ma che cavolo fai, Hana? Perché t'imbarazza così tanto?” pensò chiudendo gli occhi “Scusa... Cioè... Mi scusi.” mormorò poi.
“Mi pare di aver detto che puoi chiamarmi Gaara...”
“Sì, scusa.” sorrise imbarazzata grattandosi la nuca e rabbrividendo un po' per il venticello che si era alzato improvvisamente. Strinse i pugni e si fece coraggio per cercare di instaurare una conversazione con il Kazekage e si stava auto-convincendo che poteva farcela, grazie all'abbigliamento “non ufficiale” del ragazzo, che aveva sostituito i soliti abbigliamenti da Kage con una semplice maglia e un pantalone lungo bordeaux ed una giacca color sabbia.
“E' strano...” disse improvvisamente.
“Cosa?” chiese uno scettico Gaara, osservando la ragazza con la coda dell'occhio.
“Che tu non riesca a prendere sonno... Cioè, non so, hai provato con un po' di valeriana?” chiese Hanako sorridendogli simpaticamente e cercando di risanare la figuraccia appena fatta.
Il rosso la fissò stupito, poi abbozzò ad un sorriso divertito “Sì, ma non ho ottenuto alcun effetto...”
La ragazza ci pensò su “Prova con una canzone...”
“Come?”
“Quando ero più piccola e la notte non riuscivo a dormire per via della solitudine, mia madre veniva da me e cantava una canzone per farmi addormentare... Funzionava!” soffiò debolmente la ragazza osservandosi le ginocchia.
Gaara l'osservò, provando tristezza: la sua infanzia l'aveva passata a girovagare per le strade buie e deserte di Suna, nel completo silenzio e nella beatitudine dei suoi abitanti intenti a passare una notte fatta di un sonno più o meno sereno. Il suo Tasso non gli permetteva di dormire, ogni qualvolta che provava a chiudere gli occhi ed a appisolarsi, esso si nutriva della sua anima, dilaniandolo dall'interno, e non poteva mai permettersi di abbassare la guardia. Si scosse da quei pensieri e guardò il cielo, stranamente le parole del Vecchio Ebizo cominciarono a rimbombargli nella mente.
Non abbiate paura di essere curioso di una ragazza...”
Decise che forse quello era il momento più adatto per scoprire di più su quella ragazza.
“Hanako?” proruppe il ragazzo richiamando l'attenzione di questa “Le tue origini non sono collegate solo al Villaggio della Sabbia, vero?”
“Esatto. Mio padre era un ninja della Roccia ma è morto tantissimo tempo fa, non avevo nemmeno cinque anni quando accadde...” sospirò ed aggiunse “L'avete... L'hai notato per la mia fisionomia?”
“E' strano vedere un membro della Sabbia Rossa che non ha niente di... Rosso...” Hanako sorrise di quella battuta ed il Kazekage continuò “Hai i capelli castani... Gli occhi verdi... Sono insoliti...”
“Assomiglio molto di più a mio padre da questa parte...” ammise la ragazza rabbrividendo dal freddo emanato dal vento che si era alzato. Sentiva ogni suo pelo del corpo rizzarsi dal gelo e provocargli quella fastidiosissima pelle d'oca che tanto odiava.
“Hai freddo?” le chiese Gaara scrutandole la pelle chiara.
“Eh? N-No, non ho freddo...” mentì Hanako distogliendo lo sguardo, guardando le dune sabbiose all'orizzonte.
Il Kazekage sorrise tra se e scattò in piedi, fece scivolare la sua giacca sulle braccia e la posò delicatamente sulle spalle della castana, che sussultò di quel gesto improvviso ed inatteso.
“Non c'è bisogno! Io...”
“Buonanotte Hanako.” disse il rosso prima di saltare giù dal tetto.


“Hanako, che diavolo stai facendo adesso?”
La voce stridula di Kankuro pizzicava il cervello della ragazza in modo fastidioso e le rimbombava nella testa. Hanako strinse gli occhi ed aggrottò i sopraccigli come a respingere la voce del suo maestro e si tolse dalla posizione che aveva assunto, ovvero in verticale con i piedi nudi in avanti.
Ritornata alla posizione eretta, si guardò in giro con aria innocente “Niente, Sensei. Cominciamo?”
“Tu non me la racconti giusta, ragazzina! Che stavi facendo?” chiese nuovamente il marionettista mettendo le mani ai fianchi e riducendo a fessura le sue due olive verdi.
“Niente! Siamo duri di comprendonio?”
“Ma come osi parlarmi così? Muoviti e comincia ad allenarti con le marionette!” la rimbeccò Kankuro, incenerendola con lo sguardo.
“Siamo nervosetti?”lo schernì Hanako cacciando il suo rotolo e richiamando la sua marionetta.
“Vorrei vedere te se ti dovessi preparare per andare alla Foglia per questi inutili esami!”
“Sensei, non credo che “inutili” sia la parola idonea. Io userei “seccatura”...” sentenziò seria la castana colpendo un bersaglio con un kunai estratto dalla bocca di Ryomen.
“Mi sembra di sentir parlare quel Nara...” sbuffò esasperato il marionettista grattandosi la testa mora.
“Nara? E chi è?”
“Uno con la flemma del Villaggio della Foglia che ha un particolare interesse per qualcuno di mia conoscenza...”
“Sembra simpatico, oltre che pigro.” sorrise la ragazza.
“Tranquilla, lo conoscerai tra poco, visto che partiamo tra tre giorni! Te compresa!”
Hanako sgranò gli occhi stupita “I-Io?” chiese incredula.
“Purtroppo sì. Ordini supremi del sommo Kazekage.”
“Il Kazekage!” trillò all'improvviso Hanako ricordandosi del giubbotto che le aveva prestato la notte precedente “Sensei, devo chiederti un favore.”
Kankuro aggrottò un sopracciglio dubbioso “Cosa?”
“Posso andare da mio nonno Ebizo?”
“L'allenamento ha la priori-...” Il marionettista non finì la frase, perché un voce autoritaria lo interruppe alle sue spalle.
“Kankuro! Gaara vuole parlarci!”
Hanako si sporse con il viso oltre le spalle del suo maestro, benedicendo chiunque fosse stato a richiamarlo, e scorse una figura femminile alta e snella, con dei capelli biondi legati in quattro codini ed una vistosa arma sulle spalle. Aveva gli stessi occhi di Kankuro.
“Tks, arrivo Temari! Sei stata fortunata...” disse puntando un dito contro la sua allieva, che lo guardava trionfante.
“A domani, Kankuro-sensei!” annunciò serafica la Sabbia Rossa prima di prendere le sue cose ed addentrarsi nel Palazzo del Kazekage.





n.d.a. Ehm, scusate il ritardo... ^^' Non sono morta, per vostra sfortuna... Ho avuto un po' d'impegni e sono tutt'ora raffreddata, in ragion per cui questo capitolo fa leggermente tabto schifo! XD
Diciamo che sono capitoli piuttosto "soft", anche perché non so di preciso cosa far accadere, è ancora tutto un mistero per me!
Come sempre, attendo il vostro giudizio! ^^

Ringrazio tantissimo chi legge, chi ha inserito la fic tra le seguite/ricordate/preferite, e chi ha recensito lo scorso cap., ovvero _Giuly_ e FeyM.

Un bacione dalla Lu! =*

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Lumik Lovefood