-Ciao amore!- Ted entrò euforico nel salotto di Villa Tonks.
-Ciao Ted- lo salutò lei -come mai così felice?-
-Ho ricevuto quella promozione!- si gonfiò lui orgogliosamente.
-Che bello Ted!- esclamò Andromeda sincera -sono così orgogliosa di te!-
-Infatti! Bisogna festeggiare!- esultò lui brandendo una bottiglia di Wisky Incendiario e versando l'alcolico in due calici. Poi diede alla moglie uno dei due bicchieri.
-Ehm... Ted...- fece Dromeda incerta e imbarazzata guardando il contenuto del calice.
-Che c'è? Mi pareva ti piacesse il Wisky Incendiario- si accigliò lui.
-Sì...io...no...insomma mi piace ancora ma...ehm...non credo di...poterlo bere- concluse esitante.
-Vuoi dire che...tu sei...-
-Sì-
-Che bello! Evviva! Sarò padre!- esultò facendo cadere e terra la bottiglia mentre Andromeda lo osservava stupita ballare tra i vetri, poi guardò la moglie -Perchè quella faccia Dromeda? Non sei contenta?-
-Come?- lei era ancora lievemente scioccata.
-Non sei felice?-
-Certo che sì! Io credevo che tu... non lo volessi- ammise con le guance imporporate.
-Come avrei potuto non volerlo?- chiese abbracciandola.
-Non so, in effetti era un'idea un po' strana vista la tua reazione- sorrise guardandolo negli occhi.
Dopo un po' che stavano così, Ted domandò -Julia lo sa?- con il tempo erano diventai molto amici dato che la Zabini passava gran parte della sua giornata dai Tonks.
-No- rispose Andromeda con ovvietà -volevo dirlo prima a te-
-Allora avvisala no? Io intanto mando un gufo ai miei e a David- era euforico, aveva le guance arrossate e un'aria da ebete che fece sorridere Dromeda.
-Va bene-
-Dromeda...vuoi scrivere ai tuoi genitori? In fondo stanno per diventare nonni...-
-No-
-Ma tesoro, pensaci...-
-NO!- tagliò corto lei prendendo una pergamena e una piuma.
-Come vuoi...potresti almeno provare a mandare un gufo a Narcissa- provò di nuovo lui.
Andromeda lo fissò con aria cattiva, poi la sua espressione si raddolcì -Forse proverò con Cissy- concesse.
-Brava, fai bene, ha tutto il diritto di sap...-
-Ho detto forse Ted- ribadì lei ora divertita.
-Ok...spero che sia una bambina comunque-
-E perchè?-
-Sarebbe bella come te!-
Andromeda rise e si affrettò a scrivere le lettere.
Cara Julia,
so che avrei dovuto dirtelo prima ma volevo che Ted fosse il primo a saperlo. Sono incinta. Aspetto un bambino...o una bambina...non so. Siamo così felici! All'inizio credevo che Ted non lo volesse ma quando si è messo a ballare tra i vetri di una bottiglia di Wisky Incendiario cantando che sarà padre ho capito che mi ero fatta un'idea totalmente sbagliata.
Ti aspettiamo domani sera per cena,
Lysa
Caro Sirius,
dato che sei l'unico della mia famiglia che ancora mi rivolge la parola o ammette semplicemente che esisto, volevo dirti che presto sarai zio! Aspetto un bambino e spero che ti faccia piacere.
Con tanto affetto tua cugina,
Dromeda
Cara Narcissa,
so che non risponderai ma spero almeno che ti degnerai di leggere questa lettera.
Scrivo solo per informarvi del fatto che sono incinta e che mio figlio, o mia figlia, nascerà a Maggio.
Saluti,
Andromeda Lysandra Tonks
Due delle tre lettere ebbero subito risposta.
Lysa,
Cooosaaa???!! Ho capito bene?! Tu sei incinta?! Altro che domani sera, arrivo subito!
Julie
Andromeda e Ted risero vedendo la lettera dell'amica.
Cugina,
è bellissimo!! Se è un maschio me lo chiami Sirius?
Graaziee,
Sirius
-Non è male come nome effettivamente...simpatico il ragazzo...Sirius Tonks...- commentò Ted.
-Quel piccolo scemo ha manie di egocentrismo!- scherzò Dromeda.
Il campanellò suonò e Ted andò ad aprire la porta ad una felicissima Julia, che li abbracciò e fece loro le congratulazioni e iniziò un lungo interrogatorio.
-Quando nasce?- chiese con il sorriso stampato sulle labbra.
-A Maggio- rispose Dromeda.
-E' un maschio o una femmina?-
-Non lo sappiamo, te l'ho detto-
-Avete già scelto i nomi?-
-Se è un maschio si chiamerà Sirius- rispose Ted.
-Che carinoooo!! Scommetto che ve l'ha chiesto lui! Quella canaglia!- scherzò la Zabini.
-Sì...-
-Lysa, l'hai detto ai tuoi?- questa domanda fu posta cautamente.
-Ho...ho scritto a...Narcissa-
-Bene- disse la mora per poi ricominciare con un'altra vagonata di domande sulla gravidanza dell'amica.