Passato e Emozioni.
Polvere, polvere ed ancora polvere.
Ma da quant'è che la sabbia non veniva
tolta dai corridoi di quel maledetto palazzo? Le si appiccicava nei
capelli e nelle narici, facendola starnutire ogni tanto.
Hanako correva a perdifiato tra i vari
corridoi in cerca della stanza del nonno, era più di una settimana
che frequentava quel posto ma ancora sapeva orientarsi al meglio e si
perdeva come di consueto.
Dopo essere entrata in un bagno, essere
piombata nel pieno di una riunione di qualcuno che a suo parere
puzzava di vecchio e dopo aver sbattuto contro delle aiutanti che
portavano delle lenzuola pulite, la ragazza finalmente riuscì a
trovare Ebizo seduto vicino alla piccola riva del laghetto della sua
stanza.
“Nonno!”
“Hana, come stai?”
La ragazza s'avvicinò all'anziano e l'abbracciò per poi sedersi
accanto a lui, osservando lo specchio d'acqua.
“Bene, tu?”
“Oh, come deve sentirsi un vecchio
come me? Ahahahah!” rise il vecchio Ebizo.
“Ma che dici nonno, stai meglio di
me...”
“I tuoi allenamenti con Kankuro?”
Uno sbuffo uscì dalle labbra della
castana, che si ritrovò a scuotere il capo ed a guardarsi intorno
“Bah, potrebbero andare meglio se ci fosse un altro Sensei...”
“Secondo me, voi due vi scontrate
perché siete due teste calde...” rifletté l'anziano alzandosi in
piedi e camminando un po'.
Hanako lo seguì immediatamente “Nonno,
io non sono una testa calda! Sono molto... Emotiva, ecco!” si
giustificò seria.
“A no? Chi è stato ha fare un
putiferio per un albero tagliato? Stavi per linciare il boscaiolo...”
La risposta di Hanako fu uno sbuffo
scocciato.
“Povera tua madre...” commentò
sconsolato l'anziano.
“Quanta scena... Gli alberi sono un
bene, me lo diceva anche il mio Sensei!”
“E chi sarebbe? Sembra che abbia
molto influito sulla tua formazione...”
“Era un ninja viaggiatore originario
del Villaggio della Roccia, molto esperto e borioso a volte...”
squittì felice Hanako ricordando il maestro.
“Ehi, ragazzina!”.
Una voce le entrava nelle orecchie e
cercava di svegliarla ma non ce la faceva, era troppo stanca e
affamata. Poi ci mancava solo di aver incontrato un ninja della
Nuvola a darle il colpo di grazia, affondandole una katana nella
spalla. Se solo non avesse preso quel maledetto percorso nelle
vicinanze del Paese del Fulmine...
Aprì faticosamente gli occhi e vide
uno strano tizio con degli improponibili capelli rosso fuoco tenuti a
bada da una semplice coda che tentava di farla rinvenire.
“Ehi, sei ancora viva?” tentò
di nuovo una risposta il tizio e la ragazza cercò di dargliela anche
se a fatica.
“S-Si...” rispose debolmente,
cercando di muovere un po' le dita della mano.
“Ti hanno ridotta abbastanza
maluccio. Vedi di non morire...” le disse l'uomo prendendola
delicatamente in braccio “Dopo pretendo di essere ringraziato!”
borbottò poi facendo fiorire un piccolo sorriso sulle labbra di
Hanako.
Camminò a lungo, alle volte doveva
anche rallentare perché il peso della ragazza cominciava a farsi
sentire e con esso anche i borbottamenti del rosso, che
scherzosamente chiamava Hanako “Finta magra”. Raggiunse una
piccola grotta che affacciava ad un fiume, la posò dentro di essa e
andò a prendere dell'acqua.
“Tieni, bevi un po'...” le disse
il ninja porgendole un piccolo bicchiere di legno con dentro
dell'acqua. La bevve forzatamente e si ributtò a terra per la
stanchezza.
L'uomo la guardò e scosse il capo
“Siamo messi bene. Senti, ora ti curerò ma vedi di non urlare
troppo...”
Hanako lo guardò con gli occhi
socchiusi e cercò di mettere a fuoco il più quella figura,
concentrandosi di più sul suo coprifronte marrone. Era del Villaggio
della Roccia.
“Mi chiamo Roshi, sono un ninja
viaggiatore della Roccia...” disse notando lo sguardo della ragazza
concentrato sulla sua fronte “Non c'è bisogno che tu ti presenta
date le tue condizioni...” aggiunse poi vedendo le labbra sottili
di Hanako intente a cercare di emettere dei suoi, non riuscendoci.
Lo vide trafficare con delle creme
che puzzavano, vide numerosi panni intrisi di sangue volare alla
spalle dell'uomo e sentì l'acqua gelida passare sulla sua spalla
ferita. Si costrinse a non urlare dal dolore, mordendosi anche le
labbra per tacere il più possibile.
Quando Roshi ebbe finito, si ritrovò
bendata a dovere, disinfettata e stanchissima, stava per allontanarsi
quando Hanako lo bloccò per un polso, costringendolo a rimanere ed a
voltarsi.
“Che c'è?” chiese l'uomo come
se fosse scocciato.
“Mi... Mi chiamo Hanako, Hanako
della Sabbia Rossa...” soffiò prima di addormentarsi.
Roshi la guardò stupito poi si
sciolse in un sorriso. Prese una coperta e la coprì per non farle
prendere freddo “Che strana
ragazzina...” pensò.
“Perché era?” chiese Ebizo
curioso.
Hanako non rispose e guardò oltre le
spalle del nonno, notando una ricca libreria.
“Uao!” disse per sviare il discorso
“Sono tutti tuoi e di zia Chiyo?” chiese avvicinandosi ai tomi ed
accarezzandone qualcuno.
“Esatto! Qui ci sono tutte le
tecniche, gli studi ed i segreti della Sabbia Rossa. Li custodisco
con molta cura...” disse orgoglioso Ebizo, prendendone uno e
soffiandoci sopra per togliere un po' di polvere.
“Incredibile... Si potrebbe dire che
tutto il nostro clan sia racchiuso qui dentro, in questi libri!”
esclamò entusiasta la castana prendendo tra le mani quello che
l'anziano aveva tra le sue.
“Questo è molto particolare...”
disse Ebizo indicandone la copertina con un dito “Leggilo e capirai
un po' di più la mentalità di tua zia. E' una delle ultime cose che
ha fatto in vita, forse la più grande!”
“Davvero posso?”
“Certo, se non lo do a te a chi devo
darlo? Ahahahah!”
“Grazie nonno! Ora scusa, ma devo
scappare da una parte! Ci vediamo prima della mia partenza...”
“Sono
stato avvisato che partirai per il Villaggio della Foglia... Mi
raccomando, rendi fiero il clan della Sabbia Rossa!”.
Hanako rispose con un pollice alzato
prima di correre altrove.
“Gaara, la partenza sarà fissata tra
giorni. Ci saremo io, Kankuro, Matsuri e la nuova allieva di Kankuro,
Hanako.”
“Temari, occupati delle ultime cose
da sistemare.” disse Gaara guardando la sorella.
“D'accordo.” rispose questa
efficiente.
“Ancora capisco perché vuoi portarti
dietro quella ragazzina...” esclamò il marionettista verso il
fratello minore, ma esso non rispose.
“Kankuro, ormai non fai altro che
parlare della tua allieva. Se Gaara la vuole con se, avrà delle
capacità, no?” lo rimbeccò la bionda, ormai stufa della domanda
retorica del fratello.
“L'unica capacità che le riscontro è
la sfacciataggine...” esordì Kankuro con un grugnito.
“Ora basta.” s'intromise il
Kazekage per placare il fratello “Occupati della preparazione di
Matsuri e Hanako, Kankuro. Devono essere pronte per il viaggio senza
effettuare soste. Tutto chiaro?”
“Sì, Gaara.”
“Bene, e in quanto alla mia scelta,
ne abbiamo già parlato, per cui niente più domande in proposito.”
lo seccò il Kazekage con uno sguardo gelido.
“Ricevuto!” rispose con uno sbuffo
il marionettista, che si beccò un'occhiataccia da Temari.
“C'è altro, Gaara?” chiese la
maggiore.
“Partiremo la mattina, nel caso
Matsuri e Hanako non fossero abituate a correre per tre giorni di
fila e faremo una pausa, arriveremo nel pomeriggio del terzo giorno
in questo caso...”
“D'accordo. Andiamo Kankuro!” disse
Temari richiamando il fratello e salutando il Kazekage con un cenno
del capo.
Usciti fuori dall'ufficio del fratello,
Temari e Kankuro si dirigevano nelle loro rispettive occupazioni.
“Ancora capisco cos'ha di male la tua
allieva... Ne parli come se fosse la più grande scocciatura del
mondo!” lo sgridò la bionda con una vena pulsante.
“Lo diresti anche tu se l'avessi come
allieva! E' smemorata, cocciuta, sfacciata, una testa calda che se la
prende per tutto e chiacchierona a volte!” si lamentò Kankuro
roteando gli occhi ad ogni aggettivo pronunciato.
“Un po' come te allora...” lo
schernì la sorella.
“Non paragonarmi a lei!” urlò
stizzito provocando una risata di Temari, che si bloccò
all'improvviso. Davanti a loro c'era una ragazza con della roba in
mano che si guardava in giro in cerca di qualcosa.
Il marionettista sbuffò scocciato “Da
aggiungere alla mia lista: “Non ha il minimo senso
dell'orientamento”.”
“E' lei?” chiese Temari indicandola
con un dito.
“Purtroppo sì...” disse sconsolato
“Hanako! Che diavolo stai facendo questa volta?” urlò contro la
sua allieva.
La castana alzò il viso davanti a se e
strinse gli occhi riconoscendo la figura incavolata nera del suo
maestro insieme alla ragazza che lo aveva chiamato prima.
“Sto... Sto cercando mio nonno e
visto che non lo trovavo, ho pensato di... Di... Di andare in...
Bagno! In Bagno, ma non trovo neppure quello!” disse imbarazzata
guardandosi attorno per trovare una scusa plausibile. Guardò
sottecchi i due jonin di fronte a se: la bionda sembrava confusa e
stupita mentre Kankuro si notava lontano un miglio che era
arrabbiato.
“Qui c'è solo l'ufficio del
Kazekage! Dove cavolo hai la testa?” la sgridò inviperito il
marionettista “Il bagno si trova al secondo piano, seconda porta a
sinistra.”
“G-Grazie Sensei...”
“Kankuro! Non hai il minimo di
tatto!” lo rimbeccò Temari furiosa “Lascialo perdere Hanako, non
è capace di trattare con le donne...”
“Non l'avevo capito...” pensò
sarcasticamente la Sabbia Rossa ma si vide bene a non dirlo
apertamente.
“Io sono Temari. Viaggeremo insieme
verso Konoha.”
“Piacere di conoscervi!” s'inchinò
la ragazza con rispetto “Io sono Hanako della Sabbia Rossa.”
Temari accennò ad un sorriso e
trascinò via il fratello, che stava per rimettersi a predicare,
dicendole “A presto Hanako. Preparati a dovere per il viaggio!”
La castana le sorrise da lontano e si
avvicinò lentamente davanti alla porta del Kazekage.
Alzò un pugno per bussare ma rimase a
mezz'aria.
Come doveva entrare? Doveva prima
bussare e poi aprire la porta? O viceversa? Oppure doveva aspettare
che gli dicesse “Avanti!”?
Ritirò la mano e si controllò i
vestiti. La solita felpa azzurra.
Stava bene con quel lercio straccio
azzurro che lei osava chiamare “felpa”? L'aveva già vista con
quel indumento, forse preferiva qualcosa di nuovo?
E come doveva far cadere il discorso
della giacca che gli aveva prestano la notte prima? Si presentava e
gli diceva “Ecco la sua giacca pulita e profumata”?
Poi, un altro dramma.
Avvicinò il naso verso l'indumento di
Gaara e se lo schiaffò sotto il naso per vedere se profumava a
dovere. Successivamente, lo aprì dalla perfetta ripiegatura di sua
madre e ne osservò ogni centimetro per vedere se c'erano macchie o
aloni. Tutta precisa, profumata e pulita.
Si chinò a terra e cercò di
ripiegarla nella maniera più consona che riusciva a fare, facendo
attenzione alle maniche come le aveva spiegato sua madre, e si rimise
in piedi con la giacca ed il libro su una mano e l'altra a mezz'aria
pronta a bussare alla porta di legno dell'ufficio di Gaara.
Ce l'avrebbe fatta! Ce l'avrebbe... No!
Si piegò sulle ginocchia e posò a
terra quello che aveva in mano, insieme al libro che suo nonno le
aveva dato. Svogliò il tomo nelle ultime pagine per trovare un
pezzetto di carta sul quale scrivere, si mordicchiò il mignolo
sinistro e strappò un pezzo di carta, sul quale scrisse qualcosa
molto velocemente, scusandosi mentalmente con la zia per la blasfemia
appena commessa. Lo ripiegò e lo posò sulla giacca di Gaara. Si
alzò in piedi e bussò fortemente sulla porta dell'ufficio, per poi
correre via alla velocità della luce per evitare di completare in
bellezza la figuraccia fatta.
Dall'altra parte si sentì un lieve
“Avanti!” e poi silenzio. Il Kazekage ripeté di nuovo ma nessuno
entrava da quella porta.
Si ritrovò a sbuffare scocciato ed
avvicinarsi a passi pesanti verso l'uscio, ed aprì la porta
violentemente, affacciandosi con sguardo minaccioso sul corridoio.
Nessuno, non si vedeva nessuno.
Borbottò qualcosa come “Scherzi
di poco gusto...” e fece per rientrare ma il suo sguardo freddo
fu catturato da qualcosa che era per terra. Si chinò e riconobbe la
sua giacca ripiegata e lavata a dovere con sopra un bigliettino
strappato e ripiegato.
Rientrò nell'ufficio e posò sulla
scrivania il capo, avvicinandosi con il biglietto in mano verso la
finestra. Lo aprì curioso e notò una calligrafia frettolosa ed
imprecisa di color rosso con solo una parola scritta
Grazie.
n.d.a.
Questa volta sono venuta un po' prima... ^^ L'ispirazione sta tornando
pian pianino. Forse aiuta la nuova sigla di One Piece... Bah! X°D
Comunque sia, spero che questo capitolo vi abbia almeno strappato un
sorrisino... I battibecchi tra Kankuro e Hanako, le figuracce che lei
fa... Spero proprio che vi abbiano divertito un pochino o almeno a me
ha divertito! ^^''
Ringrazio chiunque abbia letto e chi ha recensito, ovvero la cara FeyM che mi segue sempre e che la ringrazio infinitamente per questo e per segnalarmi i miei errori! Un bacione fortissimo dalla Lu! =*