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Autore: Isyde    11/10/2010    0 recensioni
La ragazza poteva vedere chiaramente degli occhi brillare nel buio.
Rossi.
Un lamento di stupore e d'incredulità le uscì dalle labbra.
"Storia che si è classificata seconda al Contest Tutto inizia da un'Immagine indetto da Edla"
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jasper Hale, Jessica
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Early Winter




Capitolo Tre


Controllò ben due volte ogni singola cosa che aveva caricato sull'auto.

Le valigie con i suoi abiti, i libri, i documenti ed infine il suo amato diario, nascosto nel cruscotto della sua vecchia Ford cigolante.

Salutò appena i suoi genitori, che orgogliosi la riempirono di consigli e suggerimenti. Abbracciò suo fratello minore ed Angela Weber, e saltò in macchina.

Si lasciò alle spalle Forks, la sua infanzia e il suo passato. Rallentò appena quando vide la piccola strada che portava alla casa nascosta dei Cullen.

Ci era stata una sola volta dopo l'episodio nel bosco.

A quanto pare, Esme, la moglie del medico, voleva assolutamente vedere con i suoi occhi lo stato di salute di Jessica e presentarla agli altri.

Inoltre aveva testato alcune sue nuove capacità.

Era molto più resistente di prima.

Così come la sua velocità, che era decisamente aumentata.

I suoi movimenti erano più fluidi ed aggraziati.

Ma nulla di sovrumano o innaturale.

I suoi occhi erano rimasti di quell'azzurro che molti le invidiavano.

Nessuna pelle splendida o vita eterna.

Fermò l'auto al limitare della foresta e s'incamminò, decisamente a disagio fino a raggiungere la casa dei Cullen.

Gli bastò aspettare qualche secondo per essere investita da una folata di vento e foglie.

Aprì gli occhi che aveva preventivamente chiuso.

Non poté fare a meno di trattenere il fiato.

I capelli biondi gli ricadevano sulla fronte

. Le occhiaie cerchiavano gli occhi quasi gialli e il suo corpo magro e tonico era nascosto da uno dei suoi maglioni scuri.

-Ciao.- disse con un sorriso appena accennato.

Jessica fissò a terra, cercando di concentrarsi.

-Ti volevo ringraziare. Se non fosse stato per te, oggi non sarei viva.- mormorò, mordicchiandosi le labbra.

Jasper allargò le braccia. -Dovere. Non avrei mai potuto lasciar morire qualcuno.-

-Giusto.-

Imbarazzata, cercò di aggiungere qualcosa, ma le sue guance s'infuocarono sotto il suo sguardo curioso.

-Ti...Ti accompagno alla macchina.- propose lui, camminando lentamente.

Camminarono in silenzio, assaporando quegli ultimi momenti insieme.

-Spero che questo non sia un addio.-

Jessica lo sguardo verso di lui.

-Io...Io penso di no. C'è sempre che riesca a sopravvivere al mio primo anno senza la cucina di mia madre.-

-Già. Credo che questo sarà difficile, se non sbaglio tu non sai cucinare.-

-Ovvio. Però ora che ci penso, so fare dei buoni panini.-

Erano arrivati all'auto.

-Io non so veramente come...Ringraziarti, Jasper. Penso di essere stata ad un passo dal...-

-Diventare una di noi.- concluse il vampiro fissandola intensamente. -E sai la cosa buffa, che se fosse successo, una piccola parte di me, sarebbe stata contenta.-

Jessica spalancò gli occhi dallo stupore.

-Dav...Davvero?-

Jasper sorrise. -Ma non posso condannarti a questa vita inutile.- passò un dito sulle sua guancia, incontrando una lacrima dispettosa.

-Sono felice di averti conosciuta, anche se per poco.-

-Anch'io.- sussurrò Jessica abbassando lo sguardo. Sentì le sue fredde dita, percorrere la sua schiena, avvicinandola al suo petto.

Ritrovò quel rifugio freddo e duro come il marmo.

-Grazie a te, Jessica. Per avermi fatto tornare a sorridere. Ad essere riuscita a farmi sentire ancora vivo.- le mormorò all'orecchio.

Sciolse lentamente l'abbraccio e la lasciò salire sull'auto.

Jessica tentò in tutti i modi possibili, compreso mordersi l'interno della guancia, per non piangere, mentre avviava il vecchio motore. S'infilò nella strada principale.

Pigiò il pedale dell'acceleratore e si spinse oltre i settante e ben presto l'alta figura di Jasper non divenne altro che un puntino sulla strada.

Una nuova ferita la stava dissanguando.

Accese la radio e si sintonizzò sulla prima stazione di sola musica.

Una voce femminile cantava con grazia e bravura parole piene di tristezza.


Ande I always was, always was one for crying
I always was one for tears*


E Jessica non poteva non essere d'accordo con lei.

Questa volta, sperava di aver abbandonato una volta per tutte, quell'inverno anticipato dietro di sé.






--------------------------FINE---------------------------------



* Early Winter- Gwen Stefani.

 

 

 

Amantide: Sono contenta che ti sia piaciuto il  modo in cui ho caratterizzato Jessica. Era proprio quello che volevo fare, purtroppo a causa dei tempi ristretti e delle limitazione dei Contest non ho potuto indagare a fondo. Ma va benissimo così. Ti posso specificare che Jessica non si è trasformata in quanto il veleno iniettato non è stato abbastanza per arginare i naturali anticorpi umani. Ha solo acquistato alcune capacità in modo minore, come la velocità e la resistenza, ma è e rimane umana e quindi mortale. Non ho voluto trasformarla perchè raccontare questo in soli tre capitoli non è giusto e divertente. Se avrò tempo e l'ispirazione ideale non escludo un continuo della storia con protagonisti Jessica e Jasper.

Un bacione e grazie mille per le recensioni. Complimenti ancora per il bel e meritato primo posto. Bacioni

Iside91.

   
 
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