Early Winter
Capitolo Tre
Controllò ben due volte ogni singola cosa che aveva caricato sull'auto.
Le valigie con i suoi abiti, i libri, i documenti ed infine il suo amato diario, nascosto nel cruscotto della sua vecchia Ford cigolante.
Salutò appena i suoi genitori, che orgogliosi la riempirono di consigli e suggerimenti. Abbracciò suo fratello minore ed Angela Weber, e saltò in macchina.
Si lasciò alle spalle Forks, la sua infanzia e il suo passato. Rallentò appena quando vide la piccola strada che portava alla casa nascosta dei Cullen.
Ci era stata una sola volta dopo l'episodio nel bosco.
A quanto pare, Esme, la moglie del medico, voleva assolutamente vedere con i suoi occhi lo stato di salute di Jessica e presentarla agli altri.
Inoltre aveva testato alcune sue nuove capacità.
Era molto più resistente di prima.
Così come la sua velocità, che era decisamente aumentata.
I suoi movimenti erano più fluidi ed aggraziati.
Ma nulla di sovrumano o innaturale.
I suoi occhi erano rimasti di quell'azzurro che molti le invidiavano.
Nessuna pelle splendida o vita eterna.
Fermò l'auto al limitare della foresta e s'incamminò, decisamente a disagio fino a raggiungere la casa dei Cullen.
Gli bastò aspettare qualche secondo per essere investita da una folata di vento e foglie.
Aprì gli occhi che aveva preventivamente chiuso.
Non poté fare a meno di trattenere il fiato.
I capelli biondi gli ricadevano sulla fronte
. Le occhiaie cerchiavano gli occhi quasi gialli e il suo corpo magro e tonico era nascosto da uno dei suoi maglioni scuri.
-Ciao.- disse con un sorriso appena accennato.
Jessica fissò a terra, cercando di concentrarsi.
-Ti volevo ringraziare. Se non fosse stato per te, oggi non sarei viva.- mormorò, mordicchiandosi le labbra.
Jasper allargò le braccia. -Dovere. Non avrei mai potuto lasciar morire qualcuno.-
-Giusto.-
Imbarazzata, cercò di aggiungere qualcosa, ma le sue guance s'infuocarono sotto il suo sguardo curioso.
-Ti...Ti accompagno alla macchina.- propose lui, camminando lentamente.
Camminarono in silenzio, assaporando quegli ultimi momenti insieme.
-Spero che questo non sia un addio.-
Jessica lo sguardo verso di lui.
-Io...Io penso di no. C'è sempre che riesca a sopravvivere al mio primo anno senza la cucina di mia madre.-
-Già. Credo che questo sarà difficile, se non sbaglio tu non sai cucinare.-
-Ovvio. Però ora che ci penso, so fare dei buoni panini.-
Erano arrivati all'auto.
-Io non so veramente come...Ringraziarti, Jasper. Penso di essere stata ad un passo dal...-
-Diventare una di noi.- concluse il vampiro fissandola intensamente. -E sai la cosa buffa, che se fosse successo, una piccola parte di me, sarebbe stata contenta.-
Jessica spalancò gli occhi dallo stupore.
-Dav...Davvero?-
Jasper sorrise. -Ma non posso condannarti a questa vita inutile.- passò un dito sulle sua guancia, incontrando una lacrima dispettosa.
-Sono felice di averti conosciuta, anche se per poco.-
-Anch'io.- sussurrò Jessica abbassando lo sguardo. Sentì le sue fredde dita, percorrere la sua schiena, avvicinandola al suo petto.
Ritrovò quel rifugio freddo e duro come il marmo.
-Grazie a te, Jessica. Per avermi fatto tornare a sorridere. Ad essere riuscita a farmi sentire ancora vivo.- le mormorò all'orecchio.
Sciolse lentamente l'abbraccio e la lasciò salire sull'auto.
Jessica tentò in tutti i modi possibili, compreso mordersi l'interno della guancia, per non piangere, mentre avviava il vecchio motore. S'infilò nella strada principale.
Pigiò il pedale dell'acceleratore e si spinse oltre i settante e ben presto l'alta figura di Jasper non divenne altro che un puntino sulla strada.
Una nuova ferita la stava dissanguando.
Accese la radio e si sintonizzò sulla prima stazione di sola musica.
Una voce femminile cantava con grazia e bravura parole piene di tristezza.
Ande I always was, always was one for crying
I always was one for tears*
E Jessica non poteva non essere d'accordo con lei.
Questa volta, sperava di aver abbandonato una volta per tutte, quell'inverno anticipato dietro di sé.
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* Early Winter- Gwen Stefani.
Amantide: Sono contenta che ti sia piaciuto il modo in cui ho caratterizzato Jessica. Era proprio quello che volevo fare, purtroppo a causa dei tempi ristretti e delle limitazione dei Contest non ho potuto indagare a fondo. Ma va benissimo così. Ti posso specificare che Jessica non si è trasformata in quanto il veleno iniettato non è stato abbastanza per arginare i naturali anticorpi umani. Ha solo acquistato alcune capacità in modo minore, come la velocità e la resistenza, ma è e rimane umana e quindi mortale. Non ho voluto trasformarla perchè raccontare questo in soli tre capitoli non è giusto e divertente. Se avrò tempo e l'ispirazione ideale non escludo un continuo della storia con protagonisti Jessica e Jasper.
Un bacione e grazie mille per le recensioni. Complimenti ancora per il bel e meritato primo posto. Bacioni
Iside91.