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Autore: _V a l e_    12/10/2010    8 recensioni
"Lacrime incessanti cadevano sul mio viso e non c'era modo di fermarle. Neanche la vicinanza del mio ragazzo alleviava il forte senso di vuoto che mi imprigionava e che mi impediva di respirare. Avevo detto addio al mio migliore amico, all'unica persona che mi era stata accanto quando non ero altro che un cadavere, distrutta per la perdita del mio vampiro. Avevo rinunciato alla persona che mi capiva anche con un solo sguardo, un solo gesto, perchè lui non aveva bisogno di poteri soprannaturali per leggermi dentro. Avevo sputtanato un sentimento puro, VERO, VIVO per inseguire qualcosa di irreale, di ossessivo, una droga. Avevo rinnegato il mio SOLE, la mia aria, la mia linfa vitale per avvicinarmi al mondo dei vampiri, al mondo della mia unica ragione di vita,Edward. Ed era la scelta giusta, sapevo che lo era."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Isabella Swan, Jacob Black, Quileute | Coppie: Bella/Jacob
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Eclipse
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CAPITOLO 2:
Sopravvivenza

 
                                                                                                       
Era passato un mese da quella notte.
Dopo la mia visita Jacob aveva lasciato la riserva e nessuno aveva avuto più sue notizie da allora, compresa la sottoscritta. 
Io sopravvivevo. 
Charlie evitava accuratamente di pronunciare il suo nome in mia presenza e fortunatamente non aveva fatto più domande da quando gli spiegai che la nostra amicizia era finita e che non sarebbe tornato niente come prima. Lui lo aveva accettato e anche se non era del tutto convinto, non mi torturò più ed io glien'ero grata. 
In quei giorni però una cosa più urgente era alle porte: Iil mio matrimonio.
Alice si stava occupando di tutto proprio come le avevo promesso. Era pazza di gioia e io le sorridevo per pura cortesia. Quel matrimonio doveva essere semplicemente un compromesso per la mia trasformazione, quindi del tutto una formalità. Ma ad Alice non interessava e così decise di fare tutto in grande. "Vedrai, sarà tutto perfetto!"
Aveva già prenotato i fiori, il catering, la chiesa, il mio abito da sposa. Tutto.
Edward in quelle settimane era più felice del solito ed io non potevo che esserne soddisfatta, mi ero ripromessa di non fargli più del male e stavo riuscendo nel mio intento. Quella sera, dopo un ultimo giro per negozi con Alice, per decidere il colore dell'abito delle damigelle, tornai a casa sfinita.
"Alla buon' ora".
Charlie era come sempre seduto sul divano a guardare la solita partita nella solita tv.
"Lo so papà scusami, ma conosci Alice, non riesce a stare ferma neanche un attimo, quella ragazza è un vulcano!".
Era vero, sprizzava vitalità e gioia da tutti i pori. 
"Si lo so ed è per questo che le vuoi bene!" Gli sorrisi 
"Vado a preparare la cena." 
"Certo, ma ricordati che domani ti sposi, non stancarti troppo, eh." 
Lo disse con svogliatezza e quasi con un briciolo di fastidio. Ormai ero abituata alle frecciatine di Charlie e quindi non ci badai. Sapevo che era assolutamente contrario al mio matrimonio ma ormai ero irremovibile, io avrei sposato Edward e niente mi avrebbe fatto cambiare idea...o almeno, speravo fosse così. Perchè sapevo bene che l'unica persona capace di farmi vacillare in questa decisione se n'era andata, fuggita chissà dove più di un mese fa, lontano dal suo branco, lontano da me. Cercai di non pensarci, chiusi gli occhi e prendendo un bel respiro, poggiai le buste in salotto e mi diressi in cucina per preparare qualcosa di commestibile. 
Optai per delle bistecche e un' insalata tanto per evitare carboidrati e iniziai a sistemarle nei piatti.
Domani sarebbe stato il grande giorno e subito dopo... 

 
"Diventerai una schifosa succhiasangue fra poche settimane?"
 
Sgranai gli occhi e il piatto che tenevo fra le mani cadde a terra rompendosi in mille pezzettini.
"Bella tutto bene?".
Il rumore del piatto rotto si propagò fino al salotto dove Charlie mi aspettava per cenare.
" S-i papà... Si è solo rotto un piatto" Dissi cercando di essere il più disinvolta possibile. 
Come potevo andare avanti così? Stavo impazzendo, raccolsi i resti del piatto da terra e con studiata disinvoltura consumai la cena con Charlie per poi dirigermi velocemente verso la mia stanza. Chiusi con forza la porta alle mie spalle e lasciai che il mio corpo ormai distrutto vi si poggiasse sopra per sorreggersi. 
Era sempre così. 
Ogni volta che pensavo ad Edward, al nostro imminente matrimonio, alla mia trasformazione o semplicemente quando respiravo, la sua voce, le sue parole echeggiavano nella mia testa e distruggevano ripetutamente il mio cuore, come se non fosse gia abbastanza a pezzi.
lui...mi mancava, mi mancava terribilmente.
Mi mancava la sua stretta calda e soffocante su di me...
ma mancava la sua risata genuina e contagiosa...
mi mancavano le sue battute pungenti che mi facevano arrossire...
mi mancava la sua voglia di vivere...
mi mancava la sua sfacciataggine...
mi mancava la sua mano che sfiorava il mio viso...
mi mancavano...le sue labbra sulle mie...
Mi sarei presa a schiaffi per quello che avevo appena pensato.
No. Non potevo. Non dovevo.
Domani sarei diventata Bella Cullen, si Cullen, maledizione.  Rimasi ancorata alla mia porta per qualche minuto, quando sentii la voce di Charlie che mi urlava dalla cucina.
"Bella, vado da Sue, ha bisogno di una mano in casa quindi non mi aspettare. Buonanotte tesoro". 
Gli urlai un "Ok" e respirando a fondo, mi diressi verso il mio abito da sposa che stava sul letto.
Lo raccolsi e lo indossai. 
Mi calzava a pennello. 
Dovevo ammettere che Alice aveva davvero buon gusto anche se non era proprio il mio genere di vestito, troppo pomposo, troppo ornato,troppo ricamato. 
Mi guardai allo specchio e cercai di immaginare come sarebbe stata la mia vita dopo la trasformazione, a come sarebbe stata la mia vita senza Charlie, senza Renè, senza i miei amici...senza di lui. Una fitta di dolore mi trapassò il petto e squarciò il mio cuore per la millesima volta.
No, non volevo pensarci, scrollai violentemente la testa per liberarmi da quel pensiero e continuai a guardarmi allo specchio. Dovevo pensare ad altro, al mio angelo, al mio vampiro.
Ebbene sì, sposavo Edward finalmente. Sarei entrata a far parte della sua famiglia, della sua esistenza per sempre, avremmo vissuto insieme per l'eternità e sarei stata felice, lui mi avrebbe resa la donna più felice della terra. Eppure c'era quella parte di me, l'esatta metà di me stessa che urlava di fermarmi, di tornare indietro e di correre fra le braccia del mio sole personale, il rimedio migliore contro le mie nuvole, il rimedio all'eclissi, alla mia eclissi. 

"Contro le nuvole posso farcela ma non posso cavarmela contro un' eclissi."

No, no, no, no basta!
Chiusi immediatamente gli occhi e cercai di scacciare via quelle parole dalla mia testa ma inutilmente. Lui era presenta... lui c'era. E ci sarebbe stato sempre. Per sempre. Mi tolsi subito l'abito da sposa attenta a non strapparlo e lo rimisi dentro la scatola. 
Respira Bella respira, andrà tutto bene.
Ero davvero sfinita, così indossai il mio pigiama in pile pronta per andare a letto e provare, per una volta, ad addormentarmi anche se sapevo che non avrei comunque preso sonno. Ma prima che potessi infilarmi dentro le coperte, ecco che una voce mi spiazzò completamente. Portai istintivamente le mani al petto per cercare di contenere i batti impazziti del mio cuore.   
"Ciao Bells". 
   
 
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