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Autore: LadyVergil    12/10/2010    5 recensioni
Una fan fiction yaoi sulla coppia Dante e Vergil, e se Vergil fosse ancora vivo? e se si rincontrassero i gemelli? Tutta la fiction parlerà di questo e le loro avventure successive. In certi punti triste in altri divertenti, spero la mia ficcy vi piaccia!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Dante, Vergil
Note: Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Lo so che mi odiate , che vi ho fatto aspettare ç^ç
non linciatemi e godetevi i capitoli uwu
Stiamo per arrivare alla fine <3
Il vostro Vergil.

Un angelo...
Solo quello poteva essere quela creatura che con cura si muoveva sopra lui.
Doveva essere svenuto di nuovo, il dolore al petto si alleviava lentamente.
-Grazie all’angelo...
Dante parlava in sussurro e con una mano provò a toccare quella creatura per lui eterea.
Vergil era tornato con tutti i medicamenti possibili, con più cura che poteva ridisinfettava quella dannata ferita;
gli sembrava che Dante delirasse, lo aveva addirittura chiamato angelo,
quando lui poteva solamente esserne l’opposto.
Era chino su di lui, una mano raggiunse la sua, dolcemente la strinsero tra loro.
Il gemello aveva richiuso gli occhi, ne approfittò per prenderlo di peso, alla maniera dei novelli sposi e lo posò sul divano dell’agenzia;
Sarah non c’era più, doveva esser scappata spaventata dalla scena.
Era stanco, profondamente stanco erano giorni che non dormiva, certamente Dante non lo aiutava a riposare dato che ogni notte provava ad intrufolarsi nel suo letto.
Gli rimaneva impossibile dormire, la sua mente era sovraffollata,
giorno e notte viaggiava da casa e biblioteca: cercava quel dannatissimo antidoto.
Salì in camera sua, un odore di polvere insopportabile ragiunse le sue narici,
ma era ovvio percepirlo poichè la stanza era stracolma di libri ordinati in pile ovunque fosse possibile.
Si sedette sullla sua sedia e aprì un libro che la notte prima aveva già cominciato, tanto dormire e soprattutto sognare erano molto lontani.
Era stanco, si accasciò sulle pagine del libro, legeva a pochi millimetri dalle pagine;
Vergil sentiva gli occhi farsi pesanti ed in pochissimi secondi entrò nel mondo di Morfeo.

Aprì gli occhi, intorno a lui vi era un candido bianco ovunque, nebbioso, sembrava tutto fatto di zucchero filato, sembravano nuvole.
Si mise in ginocchio , una luce fortissima sfumava i bordi soffici di quel mondo, sembrava non ci fosse nessuno.
-Vergil..
Una voce dolce, familiare lo richiamò quasi in una melodia.
Lentamente si voltò;
una sagoma femminile lo chiamava, era circondata da quella forte luce, i lunghi capelli dorati le circondavano il volto,
gli occhi celesti lo osservavano pieni di sentimento e delle ali piumate si protraevano verso l’esterno avvolgendole il corpo.
-Madre.. Tremante la parola uscì dalle labbra dell’albino.
-Vergil, si sono io..
Eva si avvicinò al figlio in un sorriso radioso, si chinò accanto a lui e lo abbracciò.
-Ho poco tempo per parlarti figlio mio, pochissimi secondi, devi solo sapere che io vi guardo sempre e che vi amerò per l’eternità..
se avete bisogno dovete contare sull’altro..

Le dolci braccia si strinsero sulla nuca di Vergil, il viso di lui affondo tra i biondi capelli e gli occhi glaciali si sciolsero in lacrime salate.
-Ora ti devo salutare..il nostro tempo è finito..
La donna sciolse l’abbraccio;
Vergil fece per raggiungerla con una mano, toccò il vestito purpureo ma questo sparì in una nuvola di luce con la madre.
In un attimo aprì gli occhi,
si ritrovò sul quel libro che puzzava di polvere e delle gocce salate lo avevano bagnato.
   
 
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