Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: AnImoR_7    12/10/2010    23 recensioni
E se Edward avesse conosciuto Bella il giorno stesso della sua nascita?
"Infine mi decisi a guardare dentro il lettino, presi un lungo respiro e abbassai il capo verso quella che secondo mia sorella sarebbe diventata la mia futura compagna, mentre per me era solo un'umana in fasce che mi apprestavo a scorgere esclusivamente per farle piacere...La scorsi e fu l'inizio della fine.
E poi quando una volta grande Bella incontrerà Edward...
"A quel punto, ebbi voglia di fare quello che per nessuna ragione al mondo avrei dovuto. Mai
Perchè ho un ragazzo
Perchè lo conosco da otto ore
Perchè romperà il già fragile equilibrio della mia vita
Perchè niente sarà più come prima
Perchè mi sta facendo ammattire
Perchè non gli ho chiesto cosa ci fa qui
Perchè sto sognando e tutto ciò non può essere reale
Perchè non ha senso, perchè...
Non trovai più motivazioni da aggiungere al mio elenco e di slancio lo baciai.
La pioggia il vento, lo scorrere del tempo, il sogno la realtà, la pazzia la coerenza, non volli sentire nè pensare ad altro se non al gelido e appassionato tocco delle sue labbra sulle mie, il resto del mondo sparì nell'esatto momento in cui mi avvinghiai a lui" Cap.7
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cap. 6 Dolcissimo guaio Ciao a tutte, eccomi al nuovo appuntamento, capitolo moolto interessante Edward e Bella si affrontano da compagni di scuola.
Dunque che dire, mi sono divertita a scriverlo e vi anticipo che il prossimo sarà ancora meglio perchè comincerete a capire (solo come antipasto), perchè la mia ff ha il raiting rosso.
Come al solito grazie a tutte, mi fate davvero bene al cuore e vi assicuro che per me, non è cosa da poco in questo periodo.
Aspetto vostri commenti...
Romi
                          
                         IL MIO DOLCISSIMO GUAIO




                          


Pov Edward,
Contatto



Poteva essere più sublime? No decisamente no.
Non ci sarebbe stato al mondo un profumo più buono del suo.

In piedi davanti alla cattedra della professoressa Gomez mi apprestavo a frequentare il mio primo corso insieme a Bella.

Spagnolo, corso sperimentale indicava il cartello appeso sulla porta dell'aula, era la terza ora.

"Ragazzi diamo il benvenuto al signor Cullen, da oggi frequenterà il nostro corso"

"Grazie signora" sussurrai con un filo di voce, e ringraziai il mio sangue immobile poichè non sarebbe corso ad imporporarmi le guance per l'imbarazzo di trovarmi al centro dell'attenzione.

"Allora mi dica ha già frequentato un corso di spagnolo sperimentale prima d'ora?"

"No signora, solo un corso comune" risposi scrollando le spalle

"Bene signor Cullen questo corso è un pò particolare, perchè apprendiamo non solo una lingua straniera ma anche la terminologia commerciale per una eventuale applicazione lavorativa"

"Oh capisco" risposi spaesato, non avevo capito nulla in realtà di quello che la tizia disse, ma annuii ugualmente.

"Non si preoccupi..."  si affrettò a dire forse accortasi del mio viso perplesso "si sieda al penultimo banco,  la farò affiancare dall' alunno che ha il voto più alto in questo corso così..." mentre prendevo posto sulla scricchiolante sedia che mi era stata assegnata, un tonfo secco distrasse la professoressa, che si bloccò dal parlare per un istante. Qualcuno si era lasciato sfuggire un libro che cadde sul pavimento facendo un gran baccano "signorina Swan.." era stata Bella "le dispiace prendere posto accanto al signor Cullen, la signorina Brown è sicuramente in grado di seguire il corso da sola per il resto del semestre" mi avrebbe affiancato lei

"Emh, certo signora Gomez"

Bella strisciò fragorosamente la sedia indietro per consentirle di uscire dalla sua postazione raccolse i libri dal banco e quello che aveva fatto cadere per terra, quindi si volse verso la mia direzione. Non mi guardò negli occhi per tutto il tempo, si sedette sull' altrettanto scricchiolante sedia accanto alla mia, e aprì il testo ad una pagina a caso.

Con una lentezza esagerata mi decisi a guardarle il delicato profilo e mi persi sulla curva del suo sottile e bianchissimo collo.

Era da lì che giungeva il sublime profumo...vaniglia e fiori di campo.

Lo stesso che avevo sentito il giorno della sua nascita, giorno che avrebbe cambiato per sempre la mia esistenza.

"Mi spiace che hai dovuto cambiare posto" sussurai piano in tono di scuse dopo qualche minuto

"Non preoccuparti" rispose senza distogliere lo sguardo dal libro

"Davvero" continuai a scusarmi "non sapevo fosse un corso sperimentale perchè altrimenti non avrei mai..."

"Ho detto che non importa Eeed" sbottò d'improvviso






Ed
...

Toccai il cielo con un dito, il tempo non aveva cambiato nulla, ci facevamo ancora lo stesso effetto.
Lei era la mia piccola ed io il suo Ed.


Nell'istante in cui pronunciò il mio nome, la vidi scossa da un fremito come se avesse toccato qualcosa che emanava elettricità

Tre secondi, poi si ricompose e finalmente si decise a guardarmi.

"Non importa Edward...Claire Brown sopravviverà anche senza avermi nel banco con lei" sorrise "io sono Isabella Swan, Bella" mi porse la mano.

Che faccio adesso? Se la tocco sentirà quanto sono freddo

"Piacere di conoscerti Bella" inevitabilmente gliela strinsi  

"Piacere mio"  

 

 

Pov Bella
Bolla


 

Il libro che avevo fra le mani cadde fragorosamente sul pavimento, non appena la professoressa di spagnolo annunciava al nuovo arrivato, che la persona del suo corso col voto più alto lo avrebbe affiancato

And the winner is..

"Signorina Swan"

ME

"Le dispiace prendere posto accanto al signor Cullen? La signorina Brown è sicuramente in grado di seguire il corso da sola per il resto del semestre"

"Certo signora Gomez" risposi, presi i libri dalla scrivania raccolsi quello che avevo fatto cadere poco prima e raggiunsi il penultimo banco, dove occhi dorati si era già seduto.

Aprii il libro di testo ad una pagina qualsiasi e feci finta di leggere, non avevo il coraggio di guardarlo in faccia perchè avrei sicuramente ricominciato a fissarlo.

"Mi spiace che hai dovuto cambiare posto" disse impacciato, ebbi da subito l'impressione che fosse molto timido

"Non preoccuparti" risposi con gli occhi sempre incollati sulle pagine del libro

"Davvero, non sapevo fosse un corso sperimentale perchè altrimenti non avrei mai..." farfugliò sempre più impacciato

"Ho detto che non importa Eeed"

Silenzio.

Ed? Come Ed?



Cioè si, era la mia voce, ma non potevo essere stata io a chiamarlo Eeed.

Ma che mi era saltato in mente? Da quanto lo conoscevo...30 secondi? Cercai di ricompormi, perchè  a pronunciare quel nomignolo avevo avuto come la sensazione che una scossa elettrica mi avesse attraversato il corpo.

"Non importa,  E-dwa-rd" e sottolineai bene Edward "Claire Brown sopravviverà al semestre anche senza avermi con lei"  stavolta lo guardai e non potei fare a meno di sorridergli, sembrava così dispiaciuto
"Io sono Isabella Swan, Bella" gli porsi la mano, lui ricambiò il sorriso ma tentennò prima di stringerla con la sua. Infine quando mi toccò sentii di nuovo una scossa, stavolta lungo la schiena, la sua pella era tanto fredda ma non fu questo a scuotermi, fu altro.


Non saprei spiegare esattamente..ebbi come la sensazione di vivere un deja-vu.

Come se avessi già vissuto la consapevolezza del suo tocco, e delle sensazioni che esso avrebbe scaturito in me.

In sostanza era come se la mano di Edward Cullen in passato, mi avesse già toccato e io me ne rendessi conto.

"Piacere di conoscerti Bella" il suo sguardo tradiva una strana attesa, come se aspettasse una mia reazione negativa alla sua gelida stretta

"Piacere mio" ma non feci nessun commento.

Ero troppo intenta
a cercare di concentrarmi su un qualsiasi altro dettaglio del suo viso, i capelli rossicci un pò scompigliati, il naso perfetto oppure le sue labbra, piene e rosse, tutto, ma non i suoi occhi.

Ogni tentativo fu vano, mi catturarono di nuovo...avevano un nonsochè di vagamente familiare, di sicuro non può essere il ragazzo del bosco considerai poichè erano passati dodici anni ed Edward doveva avere la mia stessa età, per forza, e poi quella storia era solo un pazzesco vaneggiamento di una bambinetta.

Ciononostante non riuscivo a non fissarlo e a non pensare all'effetto del suo tocco.

Smettila Bella, lo metti in imbarazzo così! Non vedi quanto è timido?

Aveva preso a martoriarsi le dita delle mani mentre lo fissavo, le girava e le contorceva fra loro, poi forse troppo imbarazzato per continuare a reggere il mio sguardo si volse e cominciò a fissare immobile la copertina del libro di testo. Questo suo gesto mi provocò un moto di tenerezza nei suoi confronti,
è proprio tanto timido.


"Pagina quarantacinque ragazzi, signorina Brown vorrebbe leggere l'introduzione.." la voce della signora Gomez giungeva lontana, ma io aprii ugualmente il libro alla pagina giusta

"Pàgina cuarenta y cinco" gli sussurrai avvicinandomi al suo orecchio

"Cuarenta y cinco"  ripetè

"Mui bien Eduardo" gli dissi, sempre in un sussurro.

All'improvviso mi resi conto che forse avevo usato un tono di voce un pò troppo suadente, perchè Eduardo mi guardò stranito

"Gracias, Isabella" infatti era in imbarazzo

"De nada" gli soffiai letteralmente sul viso, sorpresa di quanto mi apparisse delicato il mio nome sulle sue labbra, quindi tentai di concentrarmi sulla lezione. Ma prima completai l'opera di seduzione, di getto emisi un altro sussurro

"Me gusta la forma en que dices mi nombre" mi piaceva come pronunciava il mio nome e glielo dissi, lui rispose balbettando un pò

"Su nom..bre es mui her..mo..so" che gli piaceva tanto, e a me piaceva tanto la sua voce..

Questo si chiama flertare Isabella

Stavo flertando? La risposta era SI, lo stavo provocando...

Non mi sembrava vero, ma stavo flertando con lui!

Se mi avesse visto Jacob considerai, che mi avrebbe disintegrata solo con uno sguardo.

Forte di questo pensiero cercai di concentrarmi sugli scambi commerciali del Sud America.


Quinta ora Educazione fisica

 
Un colpo, mi prese decisamente un colpo quando alla quinta ora me lo ritrovai a ginnastica.
Io ero l'unica del corso che fortunatamente non aveva un compagno per giocare a pallavolo, almeno lo ero fino a quel giorno. Così entravo in campo sporadicamente come riserva.

Gli allenamenti si facevano solo con squadre formate da due elementi durante le lezioni, mentre nel pomeriggio si svolgevano quelli per i componenti veri e propri della squadra della scuola.

"SWAN" disse il professore ghignando soddisfatto "mi pare che stavolta non te la puoi cavare tanto a buon mercato, ti ho appena trovato un compagno per giocare, hihi"

Edward si era appena presentato da lui col cartoncino di presenza da firmare. Anche questa volta occhi dorati avrebbe avuto un motivo per scusarsi con me.

Il primo quartetto cominciò a giocare mentre io e lui ci sedemmo sulla panchina, aspettando il nostro turno di allenamento. Da un momento all'altro mi aspettavo le scuse, che infatti non tardarono ad arrivare.

Sempre con la sua voce timida ed imbarazzata, che faceva sciogliere il mio cuore come neve al sole mi disse

"Ti prego...perdonami, oggi proprio non ne faccio una giusta con te. Non ami l'ora di ginnastica, vero?"

Sorrisi ironica e risposi "Non è che io non ami la ginnastica, è lei che non mi tollera, qualsiasi tentativo io faccia di muovermi ritmicamente va a vuoto, i miei arti non accettano di seguire delle regole precise dettate da qualsiasi sport, ballo compreso" rise anche lui e restammo a fissarci per un pò, io incatenata a quei fari color oro e lui spostandosi col suo sguardo dai miei occhi alla mia bocca.

Come era già accaduto qualche ora prima, fu lui che distolse lo sguardo per primo, abbassando il capo e ricominciando a martoriarsi le dita.

Restai stupita del fatto che le sue guancie non diventassero rosse, timido per come era, minimo dovevano assumere un colorito amaranto quando s'imbarazzava invece no...
Ma io sapevo che lo era e questa cosa mi faceva impazzire, mi sembrava un cucciolo.
Un tenero, piccolo cucciolo.


"Swan, Cullen TOCCA A VOI" urlò come un ossesso il professor Roberts, evidentemente ci aveva già chiamati ma non lo avevamo sentito, almeno io non lo avevo sentito, chiusa com' ero nella mia bolla, troppo occupata a contemplare gli occhioni da cucciolo che avevo accanto.

Ma che stai facendo Bella? Non capivo, più lui mi si rivolgeva timido ed imbarazzato, più io invece di ritenerlo uno sfigato, pensavo che fosse tanto dolce.

Dico cervello di gallina te lo ricordi che hai un ragazzo, sì? JakeJakeJakeJakeJake
ripetei a me stessa


"Edward ti avviso" gli dissi, prendendo alla fine posizione alle sue spalle sul campo da gioco "sono una frana, mi raccomando guardati anche dai miei tiri e non contare in nessun caso su di me!"

"Non preoccuparti Bella" rispose fiducioso "giocherò per entrambi, tu pensa solo a schivare le poche palle che ti arriveranno, per evitare sospetti okay?" mi fece un cenno d'intesa

"Okay" risposi rassegnata e mi preparai mentalmente a cercare di schivare i colpi e nel caso riuscissi a ribattere qualche palla, ad evitare di centrare il mio compagno.

Edward mantenne la promessa, nei successivi dieci minuti abilmente cercò di prendere quasi tutte le palle lasciando a me solo le deboli ribattutte di Annette Davis che giocava in coppia con Mike Newton, quest'ultimo invece tirava delle vere e proprie cannonate all'indirizzo del mio compagno.

Edward comunque rispose ad ogni assalto ricambiando la stessa intensità, fino a quando...

Mike sbagliò bersaglio, almeno io volli credere che la fortissima schiacciata che mandò al di quà della rete fosse indirizzata ad Edward e non a me. Vidi, come al rallentatore, la palla arrivarmi dritta in viso e rimasi come paralizzata non riuscii a muovermi di un centimetro, chiusi gli occhi e attesi il colpo.
Ma non sentii nulla, proprio nulla.

Allora dopo qualche secondo, mi decisi ad aprire gli occhi.

Edward era in piedi davanti a me mi guardava preoccupato, dava le spalle alle rete. Ed era proprio sulla schiena, in pieno centro che la palla lo colpì sicuramente, se l'era presa lui al posto mio mettendosi sulla traiettoria.

Lo guardai adorante e il primo istinto fu quello di abbracciarlo.

"Tutto a posto?" mi chiese invece lui, abbassandosi un pò dall'alto del suo metro e ottanta per guardarmi meglio negli occhi

"Tutto a posto..." risposi debolmente "tu ti sei fatto male?" chiesi preoccupata "dove ti ha colpito? Newton ma che bisogno c'è di tirare così forte, imbecille?!"

"Scusate ragazzi, ho sbagliato state bene?" rispose l'imbecille

"Sto bene, niente di grave" gli rispose Edward

"Ti verrà di sicuro un livido...fammi vedere" gli misi delicatamente una mano sulla schiena e con l'altra cercai di alzargli la maglietta, volevo vedere quanto dolore avesse preso al posto mio.

"NO" rispose Edward in un urlò smorzato e afferrò delicatamente la mia mano, allontanandola "non è nulla davvero, sto bene"

"Volevo solo vedere se sei arrossato o gonfio" mi giustificai

"No davvero...non importa Bella, grazie"  si rimise a posto la maglietta ormai alzata a metà schiena (dove però non scorsi nulla) e si allontanò da me, rimasi un pò delusa dalla sua reazione.

In quel preciso istante la campanella suonò, la lezione era finita ma noi, come era accaduto poco prima non ce ne accorgemmo subito, perchè la mi bolla aveva accolto anche lui al suo interno, rendendo deboli fruscii tutti i rumori che provenivano dal di fuori. Eravamo davvero troppo intenti a fare lunghi viaggi ognuno negli occhi dell'altro.

Ormai era chiaro per me, quel ragazzo mi avrebbe causato un sacco di guai, ed io in tutta coscienza capii, che non vedevo l'ora di cacciarmici a pesce, dentro quel dolcissimo guaio di nome Edward Cullen.

                           

                                       


ALLORA CHE VE NE PARE?
   
 
Leggi le 23 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: AnImoR_7